18 July, 2024
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«Il nostro obiettivo è dimostrare al mondo che abbiamo notevoli potenzialità grazie alle molteplici risorse naturali e umane di cui disponiamo». Il commissario generale del padiglione del Paese africano, Francisca Maria Montero, ha introdotto così le celebrazioni del National Day della Guinea Bissau, in programma oggi a Expo Milano 2015, proprio in occasione dell’anniversario dell’indipendenza, avvenuta il 24 settembre 1973. La cerimonia è stata preceduta dalla performance del noto cantante locale Patche de Rima, accompagnato dal gruppo Fifito&Bumbulum.

«La Guinea Bissau – ha aggiunto il commissario Montero – ha portato a Expo Milano 2015 le proprie tradizioni storiche, il suo stile di vita e le bellezze di un territorio che può vantare l’arcipelago di Bijagos con oltre 100 isole. La nostra partecipazione ci ha permesso di intraprendere relazioni con numerosi Paesi partecipanti. Si sono aperte nuove opportunità e attraverso la stabilità economica che vogliamo consolidare siamo convinti che la Guinea Bissau diventerà una nazione propizia per chiunque voglia visitarla o investire.»

Ad accogliere la delegazione guineense, il Commissario Generale di Expo Milano 2015, Bruno Antonio Pasquino: «La vostra partecipazione è la valida testimonianza dell’attenzione prestata dal Continente Africano alle tematiche legate allo sviluppo sostenibile e alla lotta contro la fame e mostra tutte le potenzialità di una realtà che presto diverrà il centro gravitazionale della crescita globale. La Guinea Bissau partecipa attivamente a questa Esposizione all’interno del Cluster isole, mare e cibo con il tema ‘Frutti di mare e agricoltura della savana’ e contribuisce alla ricerca di un giusto equilibrio tra lo sviluppo economico e la sostenibilità ecologica». Il Commissario Generale ha poi concluso: «Equa distribuzione delle risorse, lotta alla fame e alla povertà sono obiettivi che tracciano il percorso da intraprendere insieme per riuscire a dare un senso all’azione dei nostri governi».

Le celebrazioni sono proseguite con le musiche di Patche de Rima e il gruppo  nel vicino Cluster delle Zone Aride; a seguire, ecco una serie di prelibate degustazioni delle tradizionale cucina guineense.

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La formazione rappresenta un elemento strategico per la valorizzazione, l’acquisizione delle competenze e delle conoscenze nei confronti degli Operatori in sanità e dei diabetici per i suoi contenuti e le modalità didattiche appropriate di grande aiuto e supporto.

Per garantire la sostenibilità della Sanità pubblica è necessario avviare un virtuosoprocesso di disinvestimento (da sprechi e inefficienze) e riallocazione (in servizi essenziali e innovazioni), che richiede il coinvolgimento attivo dei diabetici e dei Diabetologi. In questo processo è determinante integrare tutti gli elementi e le componenti che favoriscono il trasferimento della migliore efficacia all’assistenza sanitaria con il fine ultimo di ridurre asimmetrie informative, diseguaglianze e sprechi conseguenti al sovra e sotto utilizzo degli strumenti e delle prestazioni sanitarie.

Dal momento che il denaro pubblico oggi può solo finanziare servizi, prestazioni e interventi sanitari mirati, efficaci e appropriati, la Federazione Diabete Giovanile ha predisposto attraverso un Corso, rivolto ai giovani con diabete e ai genitori dei bambini con diabete (60 partecipanti), un programma di formazione che pone le adeguate attenzioni alla razionalizzazione, ma che arricchisce e garantisce la qualità del Servizio e delle sue prestazioni, grazie ad una maggiore partecipazione ed empowerment medico paziente.

La Fdg ritiene che esistano le condizioni per far funzionare positivamente la macchina della Sanità, e le condizioni affinché il soggetto con diabete raggiunga sempre più consapevolezza per costruire il suo benessere sanitario e sociale.

Si pone per questo l’obiettivo di incidere sulla sempre più positiva modifica di comportamento sia del diabetico nel diventare responsabile ed autonomo nel gestire e controllare il diabete, sia dei professionisti in Diabetologia grazie alla migliore conoscenza e competenza del paziente.

Il Corso permetterà anche a noi, come Federazione rappresentativa dei bisogni e delle necessità, un ulteriore sviluppo e impulso per continuare a contribuire al miglioramento della qualità di vita del soggetto con diabete.

Il Corso sarà di alto livello, per la quantità degli argomenti che affronterà e per la qualità delle informazioni e conoscenze che si daranno, sia di carattere sanitario che sociale.

Saremo contenti, dunque, se riusciremo a fornire ulteriori indicazioni agli Operatori Sanitari per costruire percorsi assistenziali previa ricerca e valutazione critica di tutti gli elementi che possono far migliorare la salute.

E saremo contenti se riusciremo a far portare a casa dei diabetici e dei loro familiari quanto di più utile da mettere in pratica per la gestione della malattia (autocontrollo domiciliare), essere critici nell’osservare, nel selezionare, nello scegliere anche i Servizi affinché la condizione del vivere col diabete sia sempre più accettabile.

Antonio Cabras

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Il Consiglio regionale è stato convocato per giovedì primo ottobre alle 16.00. Argomenti all’ordine del giorno della seduta statutaria mozioni e interpellanze. La Conferenza dei capigruppo, riunita questa mattina sotto la presidenza del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, ha deciso che i lavori si apriranno con l’esame delle mozioni 176 (Antonio Solinas e più) “Interventi urgenti a difesa della Prefettura di Oristano, ufficio territoriale del Governo e contro l’ipotesi di soppressione avanzata dal ministero dell’Interno” e 177 (Oscar Cherchi e più) “Sulla chiusura della Prefettura di Oristano e l’accorpamento della stessa con quella di Nuoro”. All’ordine del giorno anche la mozione 180 (Cossa) “Sulla procedura di infrazione applicata dalla Commissione europea per violazione del regime di aiuti di Stato a favore delle industrie alberghiere a seguito dell’entrata in vigore della legge regionale 11 marzo 1998 n. 9”,  le interpellanze 112 (Tedde e più) e 126  (Desini e più) sulla situazione dell’IPAB Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe e l’interpellanza 83 (Anedda) “Sulla gara d’appalto a procedura aperta per l’affidamento di servizi catalogafici e informatici relativi al Sistema informativo regionale del patrimonio culturale”.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

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L’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha presentato stamane nell’audizione tenuta nella V commissione consiliare, presieduta da Luigi Lotto (Pd), le “misure” contenute nel Programma di sviluppo rurale 2014-2020 (Psr), approvato lo scorso 19 agosto dalla commissione europea. Il piano, che era stato trasmesso all’attenzione degli uffici di Bruxelles il 22 luglio del 2014, ha risorse pari a 1.308.406.250 euro, il 48% delle quali a valere sul fondo Feasr (628.035.000 euro), il 36.4% sui fondi dello Stato (476.259.875 euro) e la restante parte (204.111.375 euro) di compartecipazione della Regione sarda. «La compartecipazione regionale – ha sottolineato l’assessore – è doppia rispetto al precedente Psr».

La spesa del piano è programmata in sei “priorità”: “la priorità 1” (Promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali) è trasversale alle altre 5, dove sono distribuite, dunque, le risorse. La “priorità 2”, relativa al potenziamento della redditività delle aziende agricole e la competitività dell’agricoltura conta su 259.010.000 di euro, pari al 19,80% di risorse sul totale di 1.308.406.250 euro. Le risorse imputate alla “priorità 3” (promozione della filiera alimentare, compresa la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli e il benessere animale) sono pari a 328.106.560 euro (25.8%); quelle della “priorità 4” (preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura) ammontano a 491.963.330 euro (37.6%); alla “priorità 5” (incentivare l’uso efficiente delle risorse) sono destinati 57.988.340 euro (4.43%) ed alla “priorità 6” (inclusione sociale, riduzione delle povertà e sviluppo economico delle zone rurali) sono riservati 161.338.875 euro (12.33%).

Il piano si suddivide in 20 “misure” ed all’interno di ciascuna sono ricomprese le rispettive “sottomisure”.

L’assessore Falchi ha espresso soddisfazione per la positiva conclusione del confronto con la commissione di Bruxelles («il nuovo Psr presenta meno rigidità rispetto al precedente e garantisce una maggiore flessibilità nella programmazione delle risorse») ed ha preannunciato una puntuale campagna di informazione nei diversi territori dell’Isola sul Psr 2014-2020 nonché una serie di iniziative utili a garantire la più ampia diffusione dei suoi contenuti e delle relative opportunità.

«Il nuovo impegno che ci attende – ha dichiarato l’assessore dell’Agricoltura della – è ora quello di procedere con la predisposizione dei bandi e accelerare procedure e iter per migliorare l’efficacia e la rapidità della spesa». A questo proposito Elisabetta Falchi ha espresso la volontà di procedere con i “bandi a sportello” per gli investimenti di importo limitato, ipotizzando una soglia massima intorno ai 40.000 euro.

L’assessore, nel corso dell’audizione, sollecitata anche dalle richiesta formulate dal presidente Lotto, dai consiglieri Gianmario Tendas (Pd), Oscar Cherchi (Fi), Antonio Gaia (Cps) e Piermario Manca (Sdl) è entrata maggiormente nel dettaglio delle misure relative al cosiddetto  “benessere animale” e “al primo insediamento in agricoltura”.

Per quanto attiene il primo aspetto, ricompreso nella “priorità 3” del Psr, è stata sottolineata la novità che estende gli interventi non solo per i capi ovini (75.000.000 di euro) ma anche per gli allevamenti di suini (50.638.230 euro) e bovini (50.000.000). «L’estensione dei pagamenti per il benessere animale, in  particolare al settore dei suini, rientra nelle azioni utili per sconfiggere definitivamente la peste suina in Sardegna» ha dichiarato l’assessore che ha poi ricordato che «con l’approvazione del nostro piano l’Europa, dopo le perplessità in ordine alla qualificazione dei sostegni come aiuti di Stato, riconosce che le misure di sostegno al benessere animale aiutano le aziende sarde a crescere e non a mantenersi».

In merito agli aiuti per l’avviamento di attività per i giovani agricoltori (risorse pari a 50.000.000 di euro), l’assessore Falchi ha precisato che sono previsti due livelli di sostegno: 50.000 euro in caso di business plan che prevede il “pacchetto giovani” e che, dunque, aderisce ad altre misure contenute nel Psr 2014-2020, mentre il sostegno scende a 30.000 euro nel caso il business plan non realizzato nell’ambito del pacchetto giovani.

Nelle fasi conclusive l’audizione in commissione l’assessore Falchi, il direttore generale dell’Agricoltura (Sebastiano Piredda) e quello di Argea (Gianni Ibba) si sono confrontanti con il presidente Luigi Lotto e attraverso una serie di interlocuzioni con diversi consiglieri, sull’annoso problema relativo ai criteri utilizzati in sede ministeriale per la determinazione delle cosiddette “zone svantaggiate”; sul pericolo della eccessiva parcellizzazione dei pagamenti per “indennità compensativa” in considerazione del venir meno dei vincoli per individuare i potenziali beneficiari e sull’opportunità di porre in capo ad “Argea Sardegna” i pagamenti in agricoltura oggi di competenza di Agea (ente nazionale con sede a Roma).

Elisabetta Falchi 2

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I consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu e Gianni Lampis hanno presentato una proposta di legge a favore degli utenti del servizio idrico regionale. 

«Basta con gli slacci delle utenze alle famiglie in difficoltà economica – commenta Paolo Truzzu -. Abbanoa cambi le modalità di fatturazione per venire incontro a chi non riesce a pagare le bollette dell’acqua.»

«L’acqua è un bene primario – ha aggiunto Truzzu – chi si trova in oggettiva difficoltà economica non può essere privato di un servizio fondamentale, gli slacci delle utenze devono avvenire solo in casi di effettiva morosità.»

Il testo della proposta, integra la legge n. 4 del 2015 (Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna) ed individua i casi specifici di “morosità incolpevole”, in presenza dei quali il servizio non potrà essere interrotto. Secondo FdI non dovranno essere più slacciate le utenze di chi ha perso il lavoro, dei soggetti in cassa integrazione o mobilità, dei disoccupati, dei libero-professionisti e delle imprese che hanno cessato l’attività per cause di forza maggiore. Stop all’interruzione del servizio anche in caso di malattia grave, infortunio, invalidità o decesso di un componente del nucleo familiare che comporti una consistente riduzione del reddito. Prevista infine una moratoria anche quando all’interno del nucleo familiare ci siano minori o anziani con reddito inferiore alla soglia di povertà.

«In questi ultimi anni abbiamo assistito a un’azione troppo decisa da parte di Abbanoa – ha detto Gianni Lampis – il gestore del servizio idrico dovrebbe invece venire incontro ai cittadini permettendo loro di pagare i debiti. La nostra proposta è fatta anche nell’interesse di Abbanoa, prevedere una rateizzazione delle bollette più soft consentirebbe al gestore di recuperare buona parte dei suoi crediti». Nello specifico, Fratelli d’Italia propone di cambiare la modalità di dilazione del pagamento: subito il 15% della somma totale per ottenere il riallaccio dell’utenza (attualmente Abbanoa chiede il 40%) e un massimo di 60 rate per ciascuna fattura scaduta.

La proposta di legge, infine, prevede la creazione di un fondo di solidarietà di 500mila euro per il pagamento delle bollette alle famiglie indigenti. Le risorse destinate al fondo graverebbero sul capitolo del bilancio regionale destinato al contrasto delle povertà estreme.

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Dal 25 al 27 settembre, in occasione della IX edizione della veleggiata a vela latina “la rotta dei contrabbandieri”, promossa dalle associazioni Latina Mora di Bonifacio e Velieri a vela latina di La Maddalena, il comune di La Maddalena ospita la mostra fotografica dedicata al navigatore antartico, comandante Giovanni Ajmone Cat e al suo motoveliero a vele latine “San Giuseppe Due”, curata dall’associazione Pungolo Club di Anzio.

La mostra, che verrà allestita nell’atrio comunale, racconta il viaggio del comandante Ajmone Cat, il quale raggiunse per ben due volte l’Antartico nel 1969 e nel 1973. La prima spedizione salpò dal porto di Anzio e raggiunse la banchisa dell’Antartide dove piantò per la prima volta il tricolore italiano, presso la base scientifica Argentina di Almirante Brown, in Baia Paradiso. Questa impresa riportò «l’Italia all’epoca delle grandi spedizioni geografiche» come affermò il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio Roselli Lorenzini, durante la cerimonia di consegna della Medaglia d’oro di benemerenza marinara.

In  questo primo viaggio antartico, il San Giuseppe Due effettuò il primo scalo a Porto Vecchio in Corsica. Di ritorno dalla spedizione fece tappa ancora una volta in Corsica, nel porto di Bonifacio il 17 novembre 1971 e ripartì tre giorni dopo sotto un forte vento di maestrale. Nel 1973 seguì la “Prima Spedizione Antartica italiana” con scopi scientifici grazie al contributo della Lega navale e della Marina Militare che mise a disposizione del Comandante Ajmone Cat quattro sottufficiali in qualità di equipaggio, tra i quali Mario Camilli che sarà presente alla manifestazione velica “La rotta dei contrabbandieri” e terrà un incontro con gli studenti dell’Istituto Nautico D. Millelire di La Maddalena il 25 settembre, alle ore 9.00, insieme ad un rappresentante del Pungolo Club di Anzio.

La seconda spedizione sfiorò soltanto il circolo polare antartico, meta che non potè essere raggiunta a causa delle avverse condizioni climatiche del periodo. Fu possibile però raggiungere la base scientifica inglese British Anctartic Survey di Argentine Island, luogo mai toccato prima da una spedizione interamente italiana. In questo viaggio il San Giuseppe Due fece il primo scalo a La Maddalena nel luglio del 1973. Un anno dopo, al ritorno, si fermò nuovamente nell’arcipelago maddalenino per una settimana di festeggiamenti, per ripartire poi alla volta di Anzio, dopo aver percorso 20.000 miglia marine.

Nel 2009, gli enti cartografici che mappano il territorio antartico britannico, hanno denominato il lago posto all’interno di Deception Island nelle isole Shetland Meridionali con il nome di “Ajmonecat Lake”.

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E’ stato firmato ieri sera nella sala Giunta di Viale Trento, dall’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, con la presidente dell’Unione Lucia Meloni e i sindaci del territorio coinvolto (Barrali, Dolianova, Donori, Serdiana, Settimo San Pietro, Soleminis), il primo progetto della nuova Programmazione Territoriale della Regione, presentato dall’Unione di Comuni Parteolla-Basso Campidano, per il quale sono stati stanziati quattro milioni di euro.
Trecentomila euro sono subito disponibili per la creazione di un Club di prodotto ovvero di una rete di imprese che lavori a un’offerta turistica, enogastronomica, esperienzale ed escursionistica ben definita. L’obiettivo del progetto, finanziato con soldi europei, è infatti incrementare la competitività turistica del territorio, puntando sulle eccellenze locali, trasformandole in una leva per promuovere l’intero sistema economico territoriale e aiutando le imprese a imporsi sui mercati nazionali e internazionali.
Alla firma del progetto erano presenti anche gli imprenditori Sandro Murgia delle Cantine Dolianova e Vittorio Tomasiello di Argiolas formaggi.
«Un progetto di sviluppo locale estremamente interessante, nel quale le imprese del territorio sono coinvolte dal primo momento e che punta molto sulle eccellenze dell’agroalimentare locale – ha detto il vicepresidente della Regione -. Intorno a queste eccellenze, a questi valori della cultura locale si costruisce un percorso di ricettività, di ristorazione, di capacità del territorio di crescere e svilupparsi. Questa è esattamente l’essenza della nostra programmazione territoriale: i territori propongono, la Regione valuta e in tempi brevi si arriva alla firma e al finanziamento. Questo progetto sicuramente porterà un valore aggiunto al territorio e darà anche ai giovani l’opportunità di avere possibilità di lavoro. Non stiamo finanziando una serie di infrastrutture e opere pubbliche ma proposte concrete che puntano allo sviluppo economico del territorio, che si fa con le imprese che sanno stare sul mercato. È questa la scommessa che portiamo avanti oggi.»
Il direttore del Centro Regionale di Programmazione, Gianluca Cadeddu, sottolinea l’originalità della proposta del Parteolla-Basso Campidano. «Di progetti ne ho visti molti in questi anni, e questo è davvero diverso dagli altri. Amministratori e imprenditori locali sono ben consci delle potenzialità del loro territorio, sono concentrati sul progetto e puntano molto su questo per rilanciarne l’economia». Un territorio «dalle enormi potenzialità con una concentrazione di imprese molto valide che sono delle vere e proprie eccellenze a livello regionale e una percentuale di residenti in età lavorativa molto alta, intorno al 72% – ha detto Lucia Meloni, nella doppia veste di presidente dell’Unione e sindaco di Donori -. Abbiamo firmato questo progetto in tempi brevissimi, ora siamo pronti a partire».
I prossimi accordi di programma che si avviano alla chiusura sono quelli con le Unioni di Comuni Ogliastra, Parte Montis e Alta Gallura, che vanno ad aggiungersi a quello dell’Alta Marmilla finanziato con la Strategia nazionale per le aree interne e ai tre Interventi Territoriali Integrati da 15 milioni ciascuno per Cagliari, Sassari e Olbia.
Programmazione Territoriale

 

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Terra Mobile

Seconda giornata di programmazione domani, giovedì 24 settembre, per Terra Mobile, la rassegna che vuole festeggiare lo spazio urbano attraverso progetti di contaminazione con la cultura rurale.

Alle 20,00 al Lazzaretto di Sant’Elia saranno presentati i risultati di due progetti artistici. Il primo, a firma dello storico dell’arte Marco Peri, si intitola “Nuovi occhi. Artisti per l’immagine del paesaggio”, ed è uno studio volto alla riscoperta del territorio del Gal Sarrabus- Gerrei- Trexenta-Campidano di Cagliari e del quartiere Sant’Elia portato avanti da alcuni importanti artisti a livello locale e internazionale, confluito nella realizzazione di una rete di murales e altri interventi artistici. Il muralismo e la street art come forma per disegnare con determinazione i punti significativi di transito e per l’osservazione.

Il secondo progetto,  ideato dall’attrice e regista teatrale Grazia Dentoni, ha per titolo “Matrilineare”, ed è ispirato a I racconti della nuragheologia di Raimondo De Muro. L’artista, insieme ad alcune donne, sarà protagonista di una performance in cui si ripercorrerà il passaggio di conoscenza legato alla linea materna (dalla spiritualità più profonda al nutrimento), e la trasmissione orale di competenze naturali legate al nostro essere umani sulla terra.

Sino a domenica, Terra Mobile propone anche performance e installazioni, a cura di Carovana SMI di Ornella D’Agostino: si tratta dei risultati del progetto del Gal SGT “Geografie sommerse, viandanti nella bellezza dell’abitare”, realizzato nei mesi scorsi nei territori del Gal, dove esperienze e linguaggi espressivi elaborati in quei territori rurali si spostano nella città di Cagliari. Sempre sino a domenica è in programma, inoltre, “Incontri e resistenze di culture, Abitare/Danzare/Un territorio, I territori poetici”: proiezioni, con sessioni di arte video a cura di Marc Mercier, direttore artistico di Les Instants Vidéo Numériques et Poétiques  di Marsiglia. Saranno anche proiettati cortometraggi sul tema dell’ambiente e della sostenibilità ambientale sostenuti dalla Fondazione Sardegna Film Commission,  all’interno del progetto Heroes 20.20.20.

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Biblioteca comunale Carbonia

A partire da lunedì 28 settembre 2015, nelle Biblioteche e servizi culturali del comune di Carbonia, entreranno in vigore gli orari invernali secondo i seguenti giorni e orari:

Biblioteca e Mediateca di Carbonia (viale Arsia): dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 12.30, e dalle ore 15.30 alle ore 18.30; sabato, dalle ore 8.30 alle ore 12.30.

Biblioteca di Cortoghiana: lunedì, martedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 15.30 alle ore 18.30; giovedì dalle ore 9.00 alle ore 12.00.

Biblioteca di Is Gannaus: martedì e giovedì, dalle ore 15.30 alle ore 18.30.

Biblioteca di Barbusi: lunedì e mercoledì, dalle ore 15.30 alle ore 18.30.

Sezione di Storia locale, presso la Grande Miniera di Serbariu: martedì e giovedì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00; mercoledì e venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00; sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.00.

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Si sono svolte oggi in IV commissione (Governo del territorio) le audizioni di Cgil, Cisl e Uil sul disegno di legge n° 218 (Legge forestale della Sardegna).

«E’ una riforma necessaria per dare più valore ad una risorsa strategica per la Sardegna come il bosco ma restano da risolvere alcuni nodi riguardanti sia il ruolo dei privati che, soprattutto, il contratto del personale che a nostro giudizio deve mantenere i due livelli nazionale e territoriale» ha detto il segretario regionale di categoria della Uil Pasquale Deiana aprendo il ciclo delle audizioni dei sindacati confederali davanti alla quarta commissione (governo del territorio), presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd), sulla nuova legge forestale della Sardegna.

Giudizio più critico, nel metodo e nel merito, quello della Cisl che con Francesco Piras ha lamentato in primo luogo lo scarso coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori da parte della Giunta. «Nel merito – ha osservato – riteniamo sbagliata la scelta di una agenzia unica perché casomai sarebbe stato più utile fare prima una legge organica su tutela ambientale e difesa del suolo; inoltre, siamo molto perplessi sul ruolo dei privati e sul futuro dei lavoratori dell’Ente foreste, ai quali il disegno di legge della Giunta non dà nessuna certezza». «Bisogna lavorare piuttosto – ha concluso – per migliorare i due livelli di contrattazione».

Per la Cgil Raffaele Lecca ha espresso invece una valutazione positiva. Pensiamo sia importante, ha detto, «riaffermare la natura pubblica dell’Agenzia Forestas e creare le condizioni per l’avvio nei boschi di nuove filiere produttive, senza dimenticare la viabilità rurale; per quanto riguarda il personale siamo per la chiarezza nel senso che o si applica il contratto del comparto forestale o quello regionale previsto dalla legge 31». «L’importante però, ha concluso – è che la nuova disciplina contrattuale sia approvata assieme alla legge, senza il rinvio previsto dal Dl 218 che delega questo aspetto ad un successivo provvedimento della Giunta».

Il presidente della commissione Antonio Solinas, in sede di conclusioni, ha rassicurato i sindacati sulla volontà comune di fare una buona legge per migliorare il settore forestale della Sardegna, rilanciando alcune filiere come il sughero ed avviando nuove attività come quelle legate al contrasto del rischio idrogeologico. Sul contratto ha precisato che l’intera commissione ritiene vada inserito da subito all’interno della nuova legge, un punto su cui è in corso una interlocuzione con la Giunta. Inoltre, in materia di stabilizzazioni, Solinas ha annunciato che fra qualche giorno la Giunta approverà una delibera riguardante oltre 300 posizioni. «E’ un percorso lungo – ha aggiunto – che comunque intendiamo portare a compimento possibilmente nell’arco di un triennio; servono ovviamente nuove risorse ma su questo avvieremo un confronto con lo Stato sollecitando una compartecipazione». «Del resto – ha concluso Solinas – lo Stato già sostiene costi significativi per le indennità di disoccupazione che sarebbero risparmiati, in altre parole è una materia su cui ci si può lavorare».

Dopo i sindacati è stata la volta dell’Anci. Il direttore Umberto Oppus ha rivendicato un ruolo più incisivo dei Comuni, a prescindere dal fatto che siano i proprietari dei terreni o che siano o meno sede di cantieri forestali. «Ciò che conta – ha sostenuto – è il legame col territorio, la capacità di mettere a sistema risorse pubbliche e di dare risposte concrete ai cittadini».

Successivamente hanno preso la parola i sindaci di Santadi Elio Sundas, di Armungia Antonio Quartu, di Desulo Luigi Littarru e di Sedilo Alessio Petretto. Tutti hanno portato all’attenzione della commissione questioni molto pratiche che si verificano ogni giorno nelle loro comunità e che dimostrano come ogni processo di valorizzazione della risorsa-bosco non possa prescindere dalle amministrazioni comunali. Problemi come il taglio della legna, la logistica di supporto ai cantieri o la semplice collaborazione istituzionale fra soggetti pubblici confermano, secondo i sindaci, che c’è molto bisogno di una riforma ma che la stessa deve integrarsi a fondo nel tessuto delle diverse realtà locali.

In conclusione, il presidente della commissione Antonio Solinas, dopo aver ringraziato la delegazione dell’Anci per il suo contributo, ha messo l’accento sul fatto che nella nuova legge gli Enti locali non hanno più ruoli di gestione ma sono comunque figure centrali nella programmazione dalle quali nessuno vuole prescindere.

Nel dibattito hanno preso la parola anche il vice presidente della commissione Gianni Tatti (Aps) ed i consiglieri Salvatore Demontis (Pd), Daniele Cocco (Sel) e Pierfranco Zanchetta (Cps).