23 November, 2024
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Sono otto gli appuntamenti, previsti a settembre e ottobre in diverse aree della Sardegna, inseriti nel programma “Energie in circolo” promosso dalla Regione e realizzato da Sardegna Ricerche nell’ambito del Progetto “Smart City – Comuni in Classe A”, finanziato dall’assessorato dell’Industria con i fondi del Programma Operativo FESR 2007-2013.
Il Progetto Smart City mira a promuovere lo sviluppo di progetti integrati per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica a livello locale. Sono 102 i Comuni della Sardegna che hanno elaborato 31 PAES (Piani di Azione per l’Energia Sostenibile) di cui 10 d’area e 21 comunali. Il percorso è iniziato il 26 giugno scorso a Cagliari con un laboratorio realizzato in occasione della Settimana Europea 2015 per l’Energia Sostenibile. Le prossime tappe avranno l’obiettivo di creare momenti di approfondimento, scambio e confronto sul tema delle energie sostenibili, di sensibilizzare e diffondere informazioni e buone pratiche, di coinvolgere direttamente istituzioni, imprese, insegnanti e alunni delle scuole e cittadini e di promuovere occasioni di integrazione fra differenti progetti e azioni pubbliche e private. Il primo di questi eventi itineranti è fissato per domani, 18 settembre, a Sant’Anna Arresi. Seguiranno Barumini (25 settembre), Arborea (2 ottobre), Macomer (8 ottobre), Ozieri (9 ottobre), Tortolì (16 ottobre), Dolianova (23 ottobre) e, infine, Cagliari (29 ottobre).
«Energie in circolo è un progetto importante che rientra in un disegno più ampio portato avanti dal nostro assessorato sui temi dell’energia e della sostenibilità ambientale, attraverso le linee strategiche del Piano Energetico Regionale recentemente adottate dalla Giunta – ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Stiamo disegnando una Sardegna che, entro i prossimi venticinque anni, sarà una regione carbon free e proiettata verso un’economia più verde e a misura d’uomo. Crediamo in questo disegno strategico già descritto all’interno del Piano: l’efficientamento energetico è la terza fonte di energia dopo il metano e le rinnovabili. Per raggiungere questo obiettivo – ha aggiunto l’assessore dell’Industria – sono fondamentali le azioni di sensibilizzazione e di promozione sull’uso più consapevole delle risorse. Azioni che, a loro volta, devono garantire un maggiore coinvolgimento dei Comuni e dei cittadini. Intanto, partiamo da numeri concreti: oltre i 2/3 dei Comuni si sono già attivati con i PAES. Ma non basta. Vorremmo che tutti recepiscano il nostro messaggio e avviino pratiche virtuose per arrivare ad avere il 100% delle amministrazioni dotate di PAES. Pertanto – ha aggiunto l’assessore Piras – questa fase del progetto può essere definita a pieno titolo come parte indispensabile per il pieno raggiungimento degli obiettivi indicati dal Piano Energetico. A conclusione del progetto, infatti, i suggerimenti e le proposte avanzate dalle comunità locali saranno considerate all’interno del Piano in vista dell’approvazione definitiva.»
L’assessorato della Difesa dell’Ambiente collabora al progetto “Energie in circolo” partecipando agli incontri territoriali, invitando gli enti al Premio e realizzando una pubblicazione sulle buone pratiche della sostenibilità ambientale raccolte a livello territoriale. Inoltre, nella giornata conclusiva del 29 ottobre, organizza a Cagliari il seminario “Più stelle nel cielo: i programmi regionali per l’efficienza dell’illuminazione pubblica”, quale contributo regionale nell’ambito della Sustainable energy week 2015 promossa dall’Unione Europea.

«La sostenibilità ambientale non è uno slogan da lanciare all’occorrenza ma una pratica che deve diventare consuetudine nel pubblico come nel privato – ha affermato l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano –. Con questa iniziativa la Sardegna consolida la propria posizione di regione virtuosa e prosegue un percorso che sfocerà a novembre nel forum regionale “La Sardegna Compra Verde”, sullo strumento delle gare di appalto per beni-servizi-lavori a ridotto impatto ambientale.»

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Il riso è uno dei cereali più coltivati al mondo, nelle sue varietà asiatiche ed europee, uno degli alimenti alla base delle cucine dei paesi emergenti dell’economia globale e più popolosi: dalla Cina all’India, passando per il sudest asiatico. Se ne è discusso ieri sera a Expo nel Padiglione di CibusèItalia nell’iniziativa organizzata dall’Ente nazionale Risi, dalle Camere di Commercio di Verona e Oristano e dalla Provincia di Mantova, a cui ha partecipato l’assessore, Elisabetta Falchi.
«È significativo che nella Giornata nazionale dell’agricoltura all’Expo si sia pensato a un appuntamento speciale sul riso – ha osservato l’esponente della Giunta Pigliaru – nonostante le superfici coltivate in Italia siano limitate ad aree della Pianura Padana, dell’Emilia Romagna e della Sardegna, il riso italiano è sicuramente un prodotto di alta qualità, di eccellenza, il migliore a livello mondiale. In Sardegna per esempio, grazie al clima, le coltivazioni sono ecosostenibili, all’insegna del rispetto dell’ambiente e con un bassissimo uso di prodotti chimici.»
Un’eccellenza nazionale e sarda che Expo ha deciso di promuovere nel mondo, presentando le varietà idonee al consumo classico, tipico della cucina italiana, ma anche quelle nuove destinate a chi lo utilizza sempre più in sostituzione del pane e della pasta.
«Anche in questo caso – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura – la Sardegna va incontro alle esigenze dei consumatori, intercettandone gusti e usi culinari diversi e sempre più nuovi, proponendo le varietà tradizionali a fianco di quelle aromatiche e colorate.»
Presente all’iniziativa anche il vice presidente della Camera di Commercio di Oristano, Nando Faedda, che ha detto: «Il comparto risicolo rappresenta una delle eccellenze del settore agricolo oristanese, con una produzione di altissima qualità, apprezzata e utilizzata come riso da seme sull’intero territorio nazionale. L’agricoltura – ha concluso Faedda – è uno degli assi principali di intervento su cui la Camera di Commercio di Oristano ha impostato la programmazione e pone la nostra provincia al secondo posto in Italia per la percentuale di imprese agricole rispetto al totale delle aziende».
In rappresentanza del comparto risicolo oristanese è intervenuto il presidente dell’Organizzazione produttori, Tonino Sanna, che ha osservato: «Il sistema produttivo e agricolo del nostro territorio sono gli elementi che hanno portato il riso oristanese tra le eccellenze dell’Expo».
Oltre all’assessore Elisabetta Falchi e ai numerosi ospiti, ha preso parte all’iniziativa il presidente nazionale dell’Ente nazionale Risi, Paolo Carrà.

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Arrigo Miglio 2 copia

Sabato 19 settembre 2015, alle ore 10.00, presso l’aula magna del Seminario diocesano (Cagliari, via mons. Giovanni Cogoni, 9), si terrà la conferenza stampa di presentazione degli Orientamenti pastorali della diocesi di Cagliari per il prossimo anno pastorale 2015-16 e per il triennio 2015-18. Al centro della riflessione e dell’azione ecclesiale sarà la realtà giovanile.

Interverranno mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, e mons. Franco Puddu, vicario per il coordinamento della pastorale.

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Cirronis, Falchi, Melda

Lettera aperta al Governatore Pigliaru

Baciati dalla fortuna di aver azzeccato la settimana giusta (in termini di visitatori sembra che la settimana dedicata alla Sardegna sia stata quella con il maggior afflusso registrato dall’inizio di Expo!) ma la Regione Sardegna, nell’organizzare lo stand ad Expo 2015, non ha certo brillato per qualità ed efficacia della sua presenza.

Lo stand della Sardegna, parlo solo di questo, che è ciò che più è stato visto dai visitatori, e tralascio le iniziative collaterali seguite principalmente da addetti ai lavori, non ha dato una bella immagine della Sardegna, tanto meno ha efficacemente disegnato come la Sardegna vuole contribuire al tema della nutrizione del pianeta in modo sostenibile.

Partiamo dal tema dell’Expo: “Nutrire il pianeta”. Si presuppone che il tema dell’alimentazione e della produzione agricola possa avere un ruolo e che rappresentare il panorama agroalimentare sardo con le sue eccellenze produttive sia il fulcro attorno a cui far ruotare turismo, artigianato e cultura.

E invece cosa troviamo nello stand: un filmato (solo uno) di quattro minuti interamente dedicato ai fondali marini. Bello, ma che possiamo vedere anche su qualsiasi trasmissione televisiva, a parte il 3D. Ho visionato il filmato e sentito i commenti; di primo acchito forse li avevo travisati per cui sono entrato una seconda volta e ho ascoltato sempre la stessa frase: “Ma è tutta qui la Sardegna?” Io non capisco la scelta fatta: intanto pochi hanno compreso che si trattasse delle aree marine protette; poi perché rappresentare la Sardegna con i suoi fondali marini e non (o almeno anche) con i paesaggi agrari? Risposta: ma c’erano i campanacci (due intere pareti o più di una serie di campanacci) a significare la cultura pastorale. E che bisogno avevamo di rappresentare la Sardegna monotematicamente come Isola della pastorizia, emarginando del tutto l’altra metà agricola che produce ortofrutta (il 25% della plv agricola sarda), vino, olio, pasta etc? In sintesi: un po’ di superficialità e persino poca originalità.

C’era un altro tema che nelle intenzioni si sarebbe dovuto sviluppare (ma solo gli architetti che hanno studiato lo stand credono che sia stato illustrato) la ecosostenibilità e l’innovazione, attraverso le opere di Daniela Ducato che col riciclo di materiali di scarto delle produzioni alimentari fa materie prime nobili per prodotti finiti per edilizia e non solo. Bellissimi lavori, in mostra, però, senza alcun didascalia, sono apparsi come semplici “quadri” per adornare le pareti. Nessuno li ha capiti, tranne i pochi fortunati presenti alla inaugurazione e vicini a Daniela che, parlando senza alcuna microfonatura poteva essere sentita solo dai più vicini…

Anche belle foto nello stand della nostra Isola e una bella mostra dei giganti di Mont’e Prama, ma abbiamo perso un’occasione storica: le decine di migliaia di visitatori di questi giorni, dopo aver visto lo stand della Sardegna, forse tornano a casa col desiderio di frequentare un corso subacqueo, ma poco aggiungono alla loro conoscenza delle virtù dell’agroalimentare sardo e della sua ecosostenibilità.

Ciliegina sulla torta il titolo sul pannello di ingresso: Sardegna – The endless Island. Che si scrivesse in inglese, in una manifestazione internazionale, ci sta benissimo; ma sapendo che il 90 e più per cento di visitatori sono italiani, scrivere anche in italiano e in sardo, no? Tanto più che endless non è un termine di uso molto frequente.

Presidente Pigliaru, non me ne voglia: non cerco spazio di polemica e non sono nemico della Giunta, tanto più quando afferma di volere centralità dell’agroalimentare e economia sostenibile.

Ma per favore, la prossima volta, un evento che ha al centro il tema del cibo, fatelo coordinare da chi è responsabile delle politiche agricole!

Ignazio Cirronis (Presidente Copagri Sardegna)

P.S.: a scanso equivoci, Copagri la sua parte l’ha fatta e con un successo al di là delle aspettative: grazie al supporto dell’assessorato dell’Agricoltura, ha portato in Expo e nel centro di Milano per una settimana i prodotti di 5 tra le più rappresentative cooperative sarde.

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Il 24 settembre si terrà un incontro a Milano, presso Gogol’Ostello, per parlare del crowdfunding verticale, a oggi poco diffuso in Italia. L’incontro è organizzato da due giovani piattaforme: SportSupporter e Upspringer, una specializzata in sport e l’altra nel campo dell’editoria.

Miraggio imprenditoriale per alcuni, sistema economico rischioso per altri, il crowdfunding è un fenomeno che si allarga a macchia d’olio, coinvolgendo un numero sempre maggiore di soggetti e tematiche.

Le piattaforme verticali hanno un vantaggio notevole rispetto a quelle generaliste in quanto, grazie alla loro settorialità, sono in grado di raggiungere e comunicare con una platea di sostenitori ben definita: è proprio questa una delle principali motivazioni che ha spinto Upspringer e Sportsupporter a costituire due piattaforme dedicate.

Upspringer, startup nata nel 2014, è la prima piattaforma internazionale dedicata alle campagne di crowdfunding legate al mondo del libro: dall’intenzione di aprirsi una libreria indipendente a quella di fondare una casa editrice, dal sogno di pubblicare il proprio romanzo all’idea di creare una app per i libri o di lanciare un festival culturale, Upspringer ti aiuta a trovare fondi e sostenitori che siano anche lettori.

SportSupporter, nata a marzo del 2015, è la prima piattaforma italiana di crowdfunding sportivo e si pone come punto di incontro tra le associazioni sportive e i propri sostenitori. Tramite SportSupporter le associazioni sportive hanno la possibilità di raccogliere fondi utili a soddisfare le proprie necessità per favorire un’elevata efficienza delle pratiche sportive in strutture e con attrezzature idonee e sicure.

Le due piattaforme, rivolte a pubblici ben distinti, condividono lo stesso spirito entusiastico e gli stessi obiettivi, quello di far vivere le passioni. Entrambe nate con l’idea di diffondere il verbo del crowdfunding e di permettere ai rispettivi progettisti di realizzare i propri sogni.

L’appuntamento si rivolge a tutte le associazioni sportive, amanti di letteratura e di libri, aspiranti scrittori ed editori, aziende sensibili alle attività di CSR, tutti gli operatori del settore alla ricerca di innovazione, giornalisti interessati ai temi di startup, raccolta fondi, sport, letteratura ed editoria.

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Domani, venerdì 18 settembre, alle 10.30, nella sala Consiglio dell’Università di Cagliari – Rettorato, in via Università 40, si terrà la conferenza stampa di presentazione della “Notte dei ricercatori 2015”. Sulla filiera “Cultura-Ricerca-Innovazione” l’ateneo promuove eventi scientifico-divulgativi nei poli di Sa Duchessa, viale Fra Ignazio, Cittadella di Monserrato e Rettorato. Scienza e ricerca ma anche musica, degustazioni, visite guidate, conferenze e sport con una rappresentanza del Cagliari calcio.

L’Università di Cagliari si apre alla città per la “Notte dei Ricercatori”. Appuntamenti pensati per presentare a famiglie, scuole e imprese il prezioso contributo che i ricercatori dell’ateneo offrono allo sviluppo della società e al miglioramento della qualità delle nostre vite. La ricerca scientifica si nutre degli stimoli che arrivano dal territorio e con esso dialoga costantemente, promuove progetti ad alto contenuto innovativo e gettando le basi per opportunità sempre nuove di crescita e sviluppo economico che nascono dal trasferimento delle conoscenze sviluppate nei laboratori. In un contesto informale si può conoscere il lavoro dei ricercatori e gettare le basi per nuove collaborazioni tra gruppi di ricerca e interpreti dell’economia.

Promossa dalla Commissione Europea sin dal 2005, quest’anno la “Notte dei ricercatori” coinvolge undici città e altrettanti atenei in Italia e circa 300 città in Europa e nei paesi vicini. Nel 2015, il tema quanto mai attuale, verte sulla sostenibilità sociale ed economica. Dal 22 al 25 settembre nelle strutture accademiche si apre al pubblico un viaggio denso di sorprese. Si scoprono i modi in cui l’Università sa essere innovativa e al passo con la ricerca internazionale. Nei quattro giorni si tratta con toni divulgativi su biodiversità, neuroscienze, chimica ecosostenibile, “low carbon society”, problemi dell’immigrazione, matematica finanziaria, scienze alimentari, astronomia.

Alla conferenza di presentazione del convegno alle testate giornalistiche prendono parte il rettore Maria del Zompo e il pro rettore per la ricerca, Micaela Morelli.

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Le commissioni Lavoro e Autonomia del Consiglio regionale, presiedute da Gavino Manca (Pd) e Francesco Agus (Sel), hanno deciso, in accordo con la Giunta regionale, di procedere in tempi rapidi a un monitoraggio puntuale del precariato che consenta di individuare le soluzioni più idonee a dare una risposta definitiva ai lavoratori e assicurare servizi sempre più efficienti ai cittadini.

L’accordo punta ad accertare quanti sono i precari che lavorano per la Regione e i suoi enti strumentali, quali i settori che ricorrono in modo massiccio a contratti di lavoro a tempo, considerato che sul fenomeno del precariato in ambito pubblico non si hanno ancora dati certi. Si stima che i lavoratori precari, al servizio della Regione Sardegna, degli enti e delle agenzie regionali, siano circa 3.700. Una partita che rischia di diventare ingovernabile, anche perché, secondo le rilevazioni dei sindacati, i precari sono in costante crescita.

La questione è stata affrontata durante le audizioni degli assessori agli Affari generali e al Lavoro Gianmario Demuro e Virginia Mura, sentiti dalle due commissioni riunite in seduta congiunta. L’assessorato agli Affari Generali, accogliendo la richiesta delle commissioni, fornirà entro il prossimo 31 ottobre i risultati del monitoraggio.

Lo ha assicurato l’assessore agli affari generali Gianmario Demuro: «L’obiettivo è arrivare a quella data con un quadro definitivo – ha detto l’assessore – chiederemo per questo la collaborazione degli altri assessorati. Il blocco delle assunzioni e l’aumento della complessità delle attività richieste ha costretto le amministrazioni a ricorrere ai contratti a tempo. Negli anni la situazione è andata fuori controllo. Oggi la pubblica amministrazione ha bisogno di livelli di competenza molto alti, servono persone capaci di affrontare problemi complessi. La Regione deve individuare le attività da svolgere e indicare il fabbisogno di personale. L’approccio deve però cambiare: occorre pensare a un sistema più flessibile, legato alle scelte dell’amministrazione. La Giunta, una volta concluso il monitoraggio, presenterà al Consiglio alcune proposte per il superamento del precariato».

«Serve un quadro chiaro della situazione – ha detto il presidente della commissione Lavoro, Gavino Manca – solo così si potrà lavorare a una soluzione normativa per il superamento del precariato. Le situazioni dei lavoratori sono complesse, probabilmente occorrerà individuare percorsi diversi per arrivare a soluzioni definitive». Giudizio condiviso dal presidente della commissione Autonomia Francesco Agus: «La stima dei 3700 precari è ottimistica – ha sottolineato Agus – non comprende infatti i lavoratori delle società in house delle province né quelli delle cooperative che gestiscono i servizi bibliotecari. Per alcuni settori servirà una legge regionale, per altri basterà un atto gestionale, per altri ancora, che svolgono attività regolate da leggi statali, occorrerà lavorare in sintonia con i parlamentari sardi. Ciò che deve essere chiaro è che la Regione non può più permettersi di generare ulteriori sacche di precariato».

Nel corso della seduta si è affrontato anche il tema dei lavoratori in utilizzo. L’assessore al Lavoro Virginia Mura ha fornito un quadro dettagliato della situazione: «La Regione ha destinato 3 milioni di euro per il loro impiego. Sono stati presentati 65 progetti, 62 dei quali autorizzati e 3 in fase di autorizzazione. I lavoratori coinvolti sono 396 – ha spiegato Virginia Mura – finora Comuni hanno avviato 37 progetti, 19 sono già stati liquidati. Rimangono da definire ancora 23 progetti che coinvolgono circa 50 persone».

L’assessorato, accogliendo la richiesta formulata dalla commissione Lavoro del Consiglio, lavora adesso al reperimento delle risorse per garantire la proroga dei progetti fino al prossimo 31 dicembre. Il fabbisogno stimato è di circa un milione e mezzo di euro. I fondi potrebbero arrivare dalle anticipazioni destinate dalla Regione al pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga e restituite dall’Inps dopo il trasferimento dei fondi statali all’istituto di previdenza.

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Il 30 settembre nella sede dell’UNESCO, a Parigi, si svolgerà l’edizione numero VIII della serata di galaCagliari, la Sardaigne, une île de la Méditerranée”, organizzata dall’Accademia internazionale di musica di Cagliari con il sostegno e il contributo del comune di Cagliari. I dettagli dell’importante appuntamento saranno illustrati nella conferenza stampa in programma questa mattina, alle 10.30, nella sala ex Giunta del Palazzo Civico di Via Roma. Saranno presenti l’assessore comunale del Turismo, Barbara Argiolas, Cristian e Gianluca Marcia, rispettivamente direttore artistico e direttore organizzativo dell’Accademia internazionale di musica di Cagliari, il presidente della commissione AAPP di Cagliari, Emilio Montado e il presidente Arciconfraternita di Sant’Efisio, Francesco Cacciuto.

Domenica 20 settembre, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2015, a Sant’Antioco verrà aperta in via del tutto eccezionale la necropoli punica situata in località Is Pirixeddus.

Il vasto impianto funerario sotterraneo, chiuso ormai da tempo alla pubblica fruizione, è attualmente oggetto di mirati interventi di conservazione e di restauro. L’ampio progetto  di recupero dell’area è allo stato attuale ancora in itinere, nonostante ciò le attività svolte consentono di cogliere i primi importanti risultati. Le opere realizzate dalla Soprintendenza Archeologia per la Sardegna, il Comune di Sant’Antioco e la Società ATI Ifras, si avvalgono anche del supporto finanziario della Fondazione Banco di Sardegna.

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Presentazioni editoriali, iniziative per i più piccoli e una serata tra cinema e musica dedicata a Fabrizio De André: questa la formula di una giornata densa di appuntamenti, quella di oggi, a Villacidro, per la settimana culturale che accompagna il trentesimo Premio “Giuseppe Dessì” verso il gran finale di domenica (20 settembre), quando verranno annunciati e premiati i vincitori del concorso letterario.

Si comincia già al mattino, alle 10.00, al Mulino Cadoni, con l’avvio di un laboratorio di animazione alla lettura per bambini, proposto dall’associazione InCoro, a cura di Mara Durante e Stefano Bordiglioni. L’iniziativa (con altri due appuntamenti in calendario, venerdì 18 e sabato 19) vede coinvolti gli alunni delle scuole primarie dei comuni riuniti nel Parco letterario Giuseppe Dessì: Villacidro, Arbus, Buggerru, Fluminimaggiore, Guspini, San Gavino, Gonnosfanadiga, Sardara e Pabillonis.

Nel tardo pomeriggio, due presentazioni nel “salotto letterario” di Piazza Zampillo: alle 18.00 Pornokiller, seconda uscita per Mondadori dello scrittore Marco Cubeddu (nato a Genova nel 1987), romanzo pulp dal sapore cinematografico, tra spogliarelliste dall’animo nobile, produttori porno dall’animo cafone, sgherri dall’animo violento, attori dall’animo candido e candidati sindaci dall’animo nero. Marco Cubeddu ne parlerà con l’attore, scrittore e regista Giacomo Casti.

Alle 19.00 è la volta di Maurizio Lastrico: il comico (anche lui genovese di nascita, classe 1979), presenta “Nel mezzo del casin di nostra vita”, il suo “esilarante canzoniere” edito nel 2011 da Mondadori sulla scia dei divertentissimi monologhi sotto forma di terzine dantesche con cui ha conquistato il pubblico del piccolo schermo nella trasmissione televisiva Zelig. A dialogare con Maurizio Lastrico, che venerdì sarà di scena a Villacidro con il recital “Quello che parla strano”, l’attore teatrale, regista e autore cagliaritano Elio Turno Arthemalle.

La serata prosegue a Casa Dessì nel segno di Fabrizio De André. Alle 21.00 si proietta il film di Gianfranco CabidduFaber in Sardegna, introdotto dallo stesso regista cagliaritano con la presenza speciale della cantautrice Teresa De Sio (che venerdì presenta a Villacidro il suo romanzo “L’Attentissima” e sabato un reading tra musica e parole tratto dalle stesse pagine). Uscito con grande successo nelle sale lo scorso maggio, il documentario racconta il rapporto tra il cantautore genovese e un luogo speciale come l’Agnata e la Sardegna. Alle 22 è di scena uno dei pianisti più noti e apprezzati del jazz italiano, Danilo Rea, con A Tribute to Fabrizio De Andrè, il suo personale omaggio all’indimenticabile Faber, già consegnato (nel 2010) alle tracce di un album per l’etichetta tedesca ACT: un’originale rilettura di alcune delle canzoni più celebri di De André spaziando dal jazz alla classica, dal gospel alla ballad. 

Tutti gli appuntamenti, come sempre, sono ad ingresso libero e gratuito.

Gianfranco Cabiddu Danilo Rea - foto Beniamino Girotti (m)