23 November, 2024
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Occorre un intervento della Regione, sia presso il Governo che presso la direzione regionale dell’Inps, per evitare che il piano di riorganizzazione dell’Istituto sul territorio ed in particolare in Provincia di Cagliari, si riduca nel “solito” taglio di un presidio pubblico che abbassa la qualità del servizio e penalizza le fasce più deboli della popolazione.

Il problema è stato sottoposto all’attenzione del presidente della Giunta regionale e dell’assessore del Lavoro da un’interpellanza del gruppo di Sel, primo firmatario Eugenio Lai, che esprime forte preoccupazione per l’annunciato ridimensionamento delle agenzie Inps di Sant’Elia, Mulinu Becciu, Pirri, Giba, Isili e Senorbì.

«La decisione dell’Inps – sostiene fra l’altro Eugenio Lai – sia pure inquadrata nelle politiche generali di spending review, non appare suffragata da elementi che ne giustifichino la economicità e sostenibilità complessiva. Inoltre, a chiusura di queste sedi, significherebbe non solo perdere un importante servizio sociale in realtà già difficili e marginali oltre che pesantemente colpite dalla crisi ma, soprattutto, renderebbe più difficile e costoso l’accesso dei cittadini alle prestazioni ed ai servizi dell’Istituto la cui missione, invece, è proprio quella di sostenere le categorie più deboli e svantaggiate della comunità.»

«Di qui – conclude Lai nell’interpellanza – la necessità di un intervento della Regione per evitare nuovi e gravi disagi per la popolazione».

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Municipio Teulada 139 copia

«A seguito della recente cessazione dal servizio del medico di base provvisorio dott.ssa Mallus, da mia interlocuzione odierna con la ASL 8 di Cagliari si comunica quanto segue:
– nella mattinata di domani giovedì 10 settembre, fino alle ore 12.00, su incarico straordinario sarà disponibile per le urgenze un medico presso l’ambulatorio ASL di vico Marconi, a Teulada;
– dalla mattinata di venerdì 11 settembre, dalle ore 9.00, prenderà servizio il medico nominato titolare dott. Carlini, che riceverà in via provvisoria nel medesimo ambulatorio ASL di vico Marconi fino a nuova sistemazione;
Lo stesso dott. Carlini avrà cura di comunicare quanto prima i suoi giorni e orari ambulatoriali definitivi, e potrà dare informazioni su modalità di scelta medico.»

Ne dà comunicazione il sindaco di Teulada, Daniele Serra.

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Venerdì 11 settembre, all’Exmà di Cagliari, riprendono le attività della community nata intorno a SINNOVA, il Salone dell’Innovazione in Sardegna promosso da Sardegna Ricerche e dalla Regione Sardegna. Gli incontri riprendono sotto il nuovo marchio “R-Innova” e nel primo incontro si parlerà di start-up e della necessità di accelerare sul fronte dell’innovazione con il giornalista Emil Abirascid, in occasione della presentazione del libro “L’innovazione che non ti aspetti. Contesti e visioni per l’impresa”, in cui importanti campioni dell’imprenditoria innovativa hanno voluto condividere le loro storie di impresa, ma anche idee e proposte, nuovi modelli di business e una nuova visione verso un futuro possibile.

Il tema sarà discusso affrontandone i diversi aspetti: dall’entusiasmo degli imprenditori alle difficoltà del contesto, senza dimenticare il valore dell’esperienza e della tradizione, delle eccellenze e della volontà di guardare avanti per interpretare i segnali di un momento storico in cui stanno cambiando le regole di base.

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Cattedrale Iglesias 29 copia

E’ tempo di nomine di nuovi parroci nelle chiese della diocesi di Iglesias. La nomina di don Antonio Mura, 53 anni, parroco della Cattedrale di Iglesias, a rettore del seminario regionale, decisa due mesi fa dalla Conferenza Episcopale Sarda, ha dato il via ad una serie di nomine da parte del vescovo, mons. Giovanni Paolo Zedda, non ancora conclusa, nelle parrocchie della diocesi, iniziata proprio con l’investitura di don Francesco Pau, 45 anni, parroco della chiesa di San Carlo Borromeo, a Carloforte, come suo successore.

Gianni Cannas, 68 anni, parroco della chiesa della Beata Vergine Addolorata, a Carbonia, è il nuovo parroco della chiesa di San Carlo Borromeo, a Carloforte, in sostituzione di Francesco Pau. Al suo posto, a Rosmarino, arriva don Antonio Carta, 55 anni, parroco della chiesa della Vergine d’Itria, a Portoscuso, il cui sostituto non è stato ancora nominato.

Ignazio Porcu, 62 anni, parroco della Vergine della Neve, a Villamassargia, va a Teulada, al posto di don Melchiorino Dore che, a 83 anni, va in pensione, ed assume sia la guida della chiesa della Beata Vergine del Carmelo (lasciata da don Dore) sia quella della chiesa di San Giovanni Battista.

Alla guida della parrocchia della Vergine della Neve, a Villamassargia, arriva don Antonio Manunza, 48 anni, che lascia le parrocchie di San Giuseppe Sposo della Beata Vergine di Villarios e Vergine delle Grazie di Palmas. A Villarios arriva don Gabriele Culurgioni, amministratore parrocchiale; a Palmas arriva don Bachisio Carta, 60 anni, che lascia la parrocchia di San Giovanni Battista di Masainas, dove non è stato ancora nominato il successore.

Don Antonio Rubiu, 66 anni, già parroco della chiesa di San Giuseppe Artigiano, a Iglesias, guiderà anche la chiesa della parrocchia di San Benedetto Abate, sempre a Iglesias; don Franco Pometti, 74 anni, già parroco della chiesa di San Paolo Apostolo, a Iglesias, guiderà anche la chiesa del Sacro Cuore di Gesù, sempre a Iglesias e, in entrambe le parrocchie, avrà come vice parroco don Maurizio Mirai.

Don Giuseppe Tilocca, 48 anni, infine, è stato nominato Vicario Episcopale per la Pastorale.

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«Nell’anno in cui il turismo in Sardegna mostra segnali di ripresa, appare ancora più evidente la necessità di dare avvio immediato alle bonifiche nel territorio del Sulcis Iglesiente, per troppo tempo consacrato quasi esclusivamente all’attività industriale. E nonostante i protocolli d’intesa, il Piano Sulcis, gli impegni assunti dalla nuova Giunta regionale, il risanamento ambientale, che dovrebbe rappresentare la priorità dell’azione politica (senza naturalmente dimenticare quella parte di industria che ancora può produrre e creare economia), appare chiaramente un obiettivo secondario.»

Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Basti pensare – aggiunge Ignazio Locci – che del Piano Sulcis, documento che dovrebbe gettare le basi per il rilancio del territorio anche da un punto di vista ambientale, non si sa più nulla dal 14 aprile scorso, giorno in cui ne venne reso noto lo stato di attuazione. E guarda caso, proprio quel report non fa mistero sui ritardi delle bonifiche, imputati alla situazione disastrata in cui versa Igea, incaricata delle operazioni. Ma a ben vedere, non si tratta solo di problemi legati alla società regionale: è evidente anche un deprecabile immobilismo della politica, che a distanza di un anno e mezzo dall’insediamento della Giunta di Francesco Pigliaru, ancora non è riuscita a dare una svolta al progetto delle bonifiche.»

«A parte qualche minimo intervento concesso di grazia dall’assessore regionale all’Industria, Maria Grazia Piras, la grossa fetta di bonifiche resta ferma al palo – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco –. Ed è inaccettabile che spesso i soldi risultino già stanziati ma non spendibili perché la Giunta non ha ancora deciso sui soggetti attuatori. Un esempio su tutti: le aree ex Seamag di Sant’Antioco, per le quali vi sono 6,8 milioni di euro stanziati dalla precedente Giunta, ma che ancora attendono il risanamento per la definitiva conversione a fini turistici. In più occasioni è stato chiesto di affidare i lavori al comune antiochense o ad altro soggetto, ma la Giunta continua a lasciare tutto nelle mani di Igea. E gli antiochensi, ormai, non sanno più a quale santo votarsi per ottenere le bonifiche di quegli ettari di terreno.»

«Se l’idea di dare un futuro al territorio (non soltanto industriale) è molto più di semplici parole al vento spese in campagna elettorale, si metta mano alle bonifiche e si proceda con celerità. Non possiamo continuare ad aspettare passivamente. Il Sulcis Iglesiente – conclude Ignazio Locci – ha bisogno di riconvertirsi a fini turistici e questo può avvenire soltanto passando per il risanamento ambientale.»

Sardamag dall'alto 1 copia

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia Sardegna

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Maria Carmela Folchetti-02

In Sardegna il valore dell’artigianato si trasmette di padre in figlio. Secondo il dossier elaborato l’Ufficio studi nazionale di Confartigianato su dati Istat, nella nostra regione sono ben 3.454 le imprese a conduzione familiare (tra i 3 e i 9 addetti) interessate da un passaggio generazionale tra 2012 e 2016, il 19,4% delle imprese familiari totali nella regione (17.840). Valore che sale a 4.742 se si considera il periodo 2006-2016.

Sesta nella classifica nazionale, la Sardegna è preceduta solo Basilicata, con il 21% di microimprese interessate dal passaggio generazionale entro il 2016 (cioè 1.065 realtà), Sicilia, con il 20,8% (pari a 8.771 microimprese) e Molise con il 20,2% (663 unità imprenditoriali), Liguria ed Emilia Romagna.

In Italia sono ben oltre 128mila le microimprese a conduzione familiare interessate dal fenomeno (il 18,2% del totale, quasi 706 mila microimprese).

«Fase delicata nella vita di un’impresa, il passaggio generazionale è caratterizzato soprattutto da trasmissione di competenze, capitale umano e know how, valori fondamentali nel settore artigiano e della microimpresa -commenta Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna ed è accompagnato da nuove opportunità di crescita per la struttura imprenditoriale, date dall’ingresso di risorse giovani, in molti casi più propense all’utilizzo delle nuove tecnologie e dell’innovazione

Quello della trasmissione dei valori e delle competenze di generazione in generazione è un fenomeno che in Sardegna prevale soprattutto nel comparto del manifatturiero. Con un valore del 27%, la nostra regione registra la seconda maggiore incidenza di microimprese del settore interessate al passaggio generazionale tra 2012 e 2016 (sono 581). In testa la Valle d’Aosta con un’incidenza del 38,2%.

Il passaggio generazionale “sardo” è meno incisivo nei settori dei servizi e dellecostruzioni. Nel primo caso, il fenomeno riguarda il 19,4% delle piccole imprese regionali sul totale di 12.090 a conduzione familiare tra 2012 e 2016. In questo periodo le incidenze maggiori si registrano in Molise (21,3%) e in Umbria e nella Provincia Autonoma di Trento, entrambe con il 21%.

Per quello che riguarda invece le costruzioni, le realtà sarde coinvolte dal passaggio generazionale sono solo 477: in questo caso si tratta del 14,3% del totale, che comprende 3.338 microimprese a conduzione familiare. Guardando la classifica del comparto, dove la Sardegna è 14esima, al primo posto si trova Valle d’Aosta, dove è coinvolto il 33,9% delle microimprese attive nel manifatturiero.

«Questi numeri importanti – aggiunge la Folchetti – evidenziano sempre più la necessità, da parte del Governo Regionale, di porre in essere azioni di accompagnamento ed assistenza, per non correre il rischio di disperdere un grande patrimonio di professionalità e aiutare le giovani generazione o i dipendenti stessi a subentrare nell’impresa esistente.»

«Inoltre – riprende la presidente Folchetti – i giovani che subentrano nella gestione di una impresa, devono ricordarsi che oltre al profitto c’è soprattutto il rispetto delle regole, delle norme e delle procedure, in assenza delle quali l’azienda rischia il collasso,»

Quanto alla trasmissione del “know how”, ovvero la “formazione on the job ai neo assunti nelle imprese artigiane”, sempre secondo l’’Indagine dell’Ufficio Studi Confartigianato, in Sardegna vale 53,5 milioni di euro con una incidenza dell’1,4% sul valore aggiunto; tale dato pone la nostra isola al secondo posto della classifica nazionale (media dello 0,8%), subito dopo la Basilicata con l’1,7%.

La formazione “sul campo” comprende, all’interno dell’attività lavorativa, l’affiancamento del titolare, dei suoi collaboratori o dei dipendenti al nuovo assunto al fine di trasferire conoscenze e sviluppare capacità utili per l’esercizio delle attività in azienda.

«É proprio sullo sviluppo della dotazione del capitale umano delle imprese artigiane che si innescano i processi di trasmissione delle conoscenze – conclude la presidente di Confartigianato Sardegna rendendo possibile i passaggi generazionale nelle imprese familiari, attraverso i processi formativi on the job

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Palazzo della Regione 3 copia

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha stanziato 5 milioni a favore della ricerca (L.R. 7/2007). Sono finanziati i progetti già in corso, alcuni dei quali in via di conclusione, con un importo di 3 milioni e un bando per programmi di ricerca promossi da giovani ricercatori, con 2 milioni di euro. Per questi ultimi si prospetta in tal modo l’opportunità di sviluppare e potenziare carriere indipendenti, conducendo progetti sotto la propria responsabilità. Sempre su proposta dell’assessore Paci, la Giunta ha preso atto della decisione di approvazione da parte della Commissione Europea del POR FESR 2014-2020 ed ha approvato la composizione del Comitato di Sorveglianza.
Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, è stata prorogata di 15 giorni la stagione di pesca del corallo. La scadenza, prevista per il 15 settembre, sarà posticipata al 30. L’Esecutivo ha inoltre autorizzato il Comune di Villagrande Strisaili ad alienare dei terreni a favore di Enel per la cifra di 3milioni di euro.
La Giunta, accogliendo la proposta dell’assessore degli Enti locali, Finanze e Urbanistica, Cristiano Erriu, ha nominato Carlo Corrias commissario ‘ad acta’ per l’approvazione di tutti gli atti riguardanti il Piano urbanistico comunale di Muravera, in adeguamento al Piano paesaggistico regionale. Il geometra Corrias, funzionario dell’Assessorato regionale degli Enti locali, ha il compito di completare un provvedimento altrimenti non adottabile, in quanto buona parte dei componenti il Consiglio comunale risulta proprietaria degli immobili interessati dal Piano urbanistico. L’articolo 78 del Decreto legislativo n. 267 del 18 agosto 2000 prevede espressamente che «gli amministratori (…) devono astenersi dal prendere parte alla discussione e alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti sino al quarto grado. L’obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell’amministratore o di parenti fino al quarto grado».

La Giunta ha commissariato il comune di Bulzi, in seguito alle dimissioni presentate lo scorso 12 agosto dal sindaco. Il commissario straordinario per la provvisoria gestione del Comune è Giuseppe Burrai, che ha già svolto un analogo incarico a Sorso e Sant’Antonio di Gallura. Burrai, ex dirigente della Regione, in passato è stato commissario straordinario per la Provincia di Olbia Tempio (2003). Infine, ripartiti 3 milioni di euro alle Province che ne avevano fatto richiesta (Cagliari, Oristano, Nuoro, Ogliastra e Olbia Tempio) per garantire il pagamento dei servizi svolti dalle società in house delle Amministrazioni provinciali e per pagare i lavoratori flessibili delle Province di Cagliari e Nuoro.

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Una mostra di arti grafiche e multimediali per non dimenticare il Genocidio armeno di cento anni fa.  Si intitolerà La Marche dans le désert e le opere che la comporranno saranno quelle degli artisti che decideranno di accogliere l’invito a farsi avanti.

L’idea è dell’associazione culturale Suoni&Pause di Cagliari che, in collaborazione con la società di comunicazione Ojos Design, lancia un bando rivolto a grafici, illustratori, pubblicitari, fotografi, registi e artisti visivi e musicali.

Tramite il sito www.suoniepause.com sarà possibile prendere visione del bando e iscriversi (entro il 25 settembre), descrivendo brevemente l’opera con la quale si vuole partecipare. Un comitato scientifico-organizzativo selezionerà i lavori maggiormente aderenti, interessanti e significativi e provvederà alla curatela della mostra in tutti i suoi aspetti. Le opere selezionate saranno protagoniste dell’allestimento che si terrà dal 6 al 15 novembre 2015 contemporaneamente a Cagliari, Milano e Yerevan, capitale dell’Armenia. La multimedialità sarà la chiave di volta di un allestimento leggero, fluido e capace di moltiplicarsi per vivere contemporaneamente nelle tre città coinvolte. Chi vorrà partecipare provvederà all’invio di opere digitali e/o multimediali e tracce musicali che potranno essere stampate, proiettate e trasmesse nelle sedi dell’evento, su sezioni dei siti delle associazioni e delle istituzioni che sosterranno l’iniziativa, sui canali social delle medesime e su quelli attivati appositamente per l’esposizione.

L’obiettivo è quello di ricordare, informare ma, soprattutto, far riflettere e coinvolgere emotivamente un pubblico ampio attorno ai tragici accadimenti che, nel 1915, colpirono la popolazione armena. Da un punto di vista più ampio l’iniziativa è anche l’occasione per stimolare una riflessione e una comprensione degli equilibri, delle contraddizioni e dei conflitti contemporanei.

La Marche dans le désert si svolgerà sotto il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica armena in Italia, della provincia di Cagliari, del comune di Cagliari, in collaborazione con: Unione Armeni d’Italia, Centro studi e documentazione della cultura armena di Venezia, la rivista 15 Levels di Yerevan. 

Nel 2015 ricorre il centenario del genocidio armeno consumatosi nel complesso scenario geopolitico della Prima Guerra Mondiale.

Le vicende storiche che una significativa parte della Comunità Internazionale, compresa l’Italia, riconosce e commemora nella giornata del 24 aprile, data che coincide con i primi arresti, torture e uccisioni e con l’inizio delle deportazioni (le cosiddette “marce della morte”) che portarono alla morte di almeno 1.500.000 persone per fame e sfinimento, rappresentano, tutt’oggi, una memoria poco conosciuta al di fuori delle comunità armene nel mondo.

E questo, malgrado molti analisti concordino nel qualificarlo come il primo genocidio moderno, che fa i conti, ancora oggi, con controversie e tensioni sul piano storico-politico, fino all’ostinato negazionismo della Turchia che compromette fortemente il possibile ingresso di quel paese nell’Unione Europea.

 

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Hanno prestato giuramento questo pomeriggio i quattro nuovi consiglieri regionali Pier Franco Zanchetta, Antonio Gaia, Gianfranco Congiu e Gianni Lampis.

Il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il provvedimento relativo alla sostituzione dei quattro consiglieri regionali dichiarati decaduti dal Consiglio di Ststo. Il presidente Gianfranco Ganau ha letto l’ordinanza cautelare della quinta sezione del Consiglio di Stato, con cui sono state respinte le istanze dei consiglieri esclusi Efisio Arbau, Michele Azara, Gavino Sale e Modesto Fenu ed ha invitato i subentranti Gianfranco Congiu, Antonio Gaia e Pier Franco Zanchetta ad entrare in Aula e prestare giuramento ai sensi della legge. Dopo aver comunicato l’elezione del consigliere Paolo Truzzu alla carica di vice presidente della Giunta per le elezioni ha informato l’Aula di una nota della stessa Giunta che, prendendo atto della citata sentenza Consiglio di Stato, si propone la sostituzione del consigliere escluso Modesto Fenu con il signor Gianni Lampis.
Successivamente, il presidente Ganau ha informato il Consiglio che, in base alla decisione della conferenza dei capigruppo, i consiglieri potranno intervenire per un tempo massimo di 5 minuti e, subito dopo, ha dato la parola al relatore del provvedimento Anna Maria Busia (Sdl).
Il consigliere Mario Floris, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha affermato che si sta affrontando «un problema con impatto mediatico straordinario che continuerà ancora; non era perciò opportuno contingentare i tempi dato che sono in gioco composizione e prerogative del Consiglio regionale, per questo è sbagliato chiudere tutto con una “sveltina”, mentre occorre chiarezza sui riflessi voto per i singoli consiglieri».
Il presidente ha risposto che quella dei capigruppo è una proposta rivolta all’Aula e l’ha sottoposta al voto del Consiglio, da cui è stata approvata.
La consigliera Busia, aprendo la sua relazione, ha dichiarato che «le sentenze vanno rispettate anche quando non sono gradite le motivazioni e la vicenda imponeva un percorso molto dettagliato senza margini di discrezionalità, altrimenti si sarebbe posta in dubbio la facoltà del giudice di intervenire sulla procedura elettorale; serviva in altri termini una attuazione concreta della decisione perché questo era il mandato della Giunta delle elezione nel rispetto di tutte le persone coinvolte a vario titolo, compresi gli elettori». «Sul punto – ha proseguito – c’è peraltro una decisione delle sezioni unite civili della Cassazione del 2004 che esclude la possibilità di porre un problema di esecutività della pronuncia giudiziale, che come tale non richiede alcuna forma di ottemperanza ma solo la presa d’atto; inoltre non ha rilevanza l’omissione relativa al quarto consigliere subentrante perché si affermavano comunque la decadenza degli altri esclusi ed il criterio per la loro sostituzione». «ll Consiglio – ha detto ancora la Busia – doveva prendere atto delle determinazioni della sentenza, anche per ciò che concerne la composizione dell’Assemblea nella sus articoloazione di maggioranza ed opposizione; su questo la Giunta per le elezioni ha indicato Vanni Lampis come da verbale della Corte d’Appello e tale decisione viene ora proposta all’Aula».
Il consigliere Mario Floris (Misto), ha ribadito che a suo avviso «la vicenda mette in gioco non solo diritti ed interessi di persone ma la stessa credibilità dell’istituzione regionale; si è verificato un fenomeno che ha trasformato i consiglieri regionali in operatori del diritto incartando di fatto il Consiglio e delineando ipotesi di grande incertezza anche per il futuro». «D’altra parte – ha aggiunto – la giurisprudenza della Corte dei conti indica precise responsabilità per gli atti compiuti dagli organi politici». Floris ha concluso annunciando il suo voto contrario, «perché l’argomento non compete all’Aula e gli errori dei giudici devono essere corretti dai giudici».
Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta, ha espresso alcuni dubbi sulla relazione della consigliera Busia e pur non volendo entrare entro nel merito, ha sostenuto che «il Consiglio non può decidere chi ne fa parte», annunciando che non parteciperà allo scrutinio.
Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha osservato che «per fugare ogni dubbio, è importante ribadire che il Consiglio non è un’aula di tribunale e non decide le sorti di nessuno ma deve essere rispettoso delle decisioni degli organi giurisdizionali, come ha chiaramente spiegato la collega Busia». «Non stiamo interpretando nulla – ha detto ancora il consigliere – ma solo prendendo atto di quando deciso a suo tempo dalla Corte d’Appello di Cagliari in relazione alla situazione del signor Gianni Lampis; non ci sono quindi situazioni di illegittimità».
Il consigliere Emilio Usula (Soberania-Indipendentzia) ha premesso che non si vuole mettere in discussione la decisioni dell’autorità giudiziaria, ma a suo giudizio si è creata una situazione strana, in cui «da una parte il Consiglio ha piena autonomia legislativa in materia elettorale al punto che può escludere oltre 100.000 elettori dalla rappresentanza mentre, dall’altra, deve subire decisioni dello Stato che stravolgono la legge elettorale; allora non si capisce in cosa consista l’esercizio della competenza legislativa esclusiva». «Stiamo per prendere una decisione – ha proseguito – che sicuramente darà spazio ad altri momenti di confusione istituzionale; la sentenza va rispettata ma essa stessa non appare rispettosa della volontà degli elettori».
Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha assicurato la partecipazione del suo gruppo al voto, il cui significato è quello di «affermare la correttezza dell’operato della Giunta per le elezioni; noi, a suo tempo, non abbiamo votato la legge elettorale e ne abbiamo denunciato le carenze, ma ora bisogna affermare la dignità delle istituzioni e su questo non sono ammesse speculazioni».
Il consigliere Mario Floris (Misto) ha manifestato critiche sul provvedimento in discussione: «Non siamo giudici né giuristi e mi chiedo perché la Giunta abbia deciso da sola a luglio senza un passaggio in Assemblea mentre ora vuole trasferire il problema al Consiglio». «Da allora ad oggi – ha concluso – non è successo nulla, anzi tutti i giuristi consultati hanno detto che la Giunta non ha nessun potere».
Il capogruppo di Sel Daniele Cocco, ha affermato la necessità di rispettare la sentenza come ha dimostrato la collega Busia, osservando che «prima non si è arrivati in Aula a causa della sospensiva del Consiglio di Stato; poi tutti possono tutelare i loro diritti nelle sedi opportune come potrebbe fare anche il mio partito ma il voto cui siamo chiamati non riguarda queste situazioni».
Il consigliere Paolo Truzzu (Fdi) ha annunciato il voto favorevole, definendo la relazione della consigliera Busia «chiara ed esaustiva; nessuno si può sostituire agli organi giurisdizionali e del resto il verbale della Corte d’Appello con cui veniva indicato Lampis come 24esimo consigliere dell’opposizione, non lasciava spazio ad interpretazioni diverse».
Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha precisato che il Consiglio è chiamato a prendere atto sentenza del Consiglio di Stato ma, ha specificato, «la questione riguarda le istituzioni ed il Consiglio non può fare una cosa diversa da quella che si accinge a fare; non si può mettere in discussione la presa d’atto una sentenza, poi la vicenda proseguirà in altre sedi ma ciò non riguarda il Consiglio regionale che, a questo punto, deve riprendere a lavorare al servizio della Sardegna».
Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente Ganau ha messo in votazione il provvedimento, che il Consiglio ha approvato con 40 voti favorevoli ed uno contrario.
Al termine dello scrutinio ha prestato giuramento il nuovo consigliere regionale Gianni Lampis.
L’Aula è passata poi all’esame del secondo punto all’ordine del giorno: il disegno di legge presentato dalla Giunta regionale per l’approvazione del Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2014.
Il presidente Ganau ha dato la parola al relatore del documento, il presidente della Terza commissione “Bilancio” Franco Sabatini.
Il relatore  ha ricordato che il rendiconto «è stato elaborato per l’ultimo anno ai sensi della legge regionale di contabilità n. 11 del 2006. A decorrere dal 2015, infatti, il consuntivo sarà redatto secondo le disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011, provvedimento che  consente di rinviare all’esercizio 2016 l’adozione da parte della Regione dei principi applicati riguardanti la contabilità economico-patrimoniale e l’attuazione del bilancio consolidato con i propri enti ed organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate».
Il presidente della Terza Commissione ha poi elencato nei dettagli i risultati di bilancio del 2014: «Si evidenzia un disavanzo al 31 dicembre 2014 di quasi 505 milioni di euro determinato dall’accantonamento di una quota del risultato di amministrazione di euro 530 milioni per la copertura della reiscrizione dei residui perenti in conto capitale in applicazione del decreto legislativo n. 118 del 2011. Disavanzo che, dopo l’accertamento straordinario dei residui attivi e passivi, è stato rideterminato al 1°gennaio 2015 in oltre un miliardo di euro (1.005.625.656,65), al netto del debito autorizzato e non contratto di 504.971.572,63».
Sabatini ha concluso il suo intervento sollecitando una rapida approvazione del provvedimento.
Il presidente Ganau ha quindi dato la parola alla Giunta. L’assessore al Bilancio Raffaele Paci, dopo aver annunciato il parere favorevole dell’esecutivo, ha sottolineato che «il fondo di accantonamento consentirà nel corso degli anni un graduale riassorbimento del disavanzo con chiaro sollievo degli enti locali che hanno il problema delle somme perenti».
Non essendoci dichiarazioni di voto, l’Aula ha approvato il passaggio agli articoli che sono stati approvati in rapida successione. Prima del voto finale, il presidente Ganau ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno della minoranza contro la legge n. 107 sulla riforma della scuola e del sistema dell’istruzione.
Alessandra Zedda (Forza Italia) ha illustrato il documento chiarendo la ratio dell’iniziativa: «La scuola attraversa un momento di grave difficoltà – ha detto Zedda – insegnanti, alunni e genitori sono davanti a uno dei periodi più difficili. La riforma è lesiva delle leggi e della Costituzione. Ciò che appare ancora più grave è che viene disatteso l’articolo 5 dello Statuto che afferma l’autonomia e la specificità della scuola sarda».
Alessandra Zedda ha quindi sollecitato l’impugnazione da parte della Regione della legge 107 davanti alla Corte Costituzionale offrendo la disponibilità della minoranza a un accordo per una battaglia unitaria nei confronti del Governo.
Sull’argomento è intervenuta Anna Maria Busia (Cd) che ha chiesto una sospensione di cinque minuti accordata dal presidente Ganau.
Alla ripresa dei lavori, ha preso la parola il presidente della Giunta Francesco Pigliaru. «La scuola è uno degli argomenti fondamentali attorno a cui ruotano le speranze della Sardegna – ha detto il presidente – il Progetto “Iscola” è stato finanziato con 190 milioni di euro. E’ un argomento che va affrontato con serietà. Questo ordine del giorno crea qualche difficoltà perché non consente una riflessione approfondita». Francesco Pigliaru ha poi affermato di condividere alcuni punti del documento, in particolare il riferimento al dramma dei docenti sardi costretti a migrare in altre regioni: «Il tema è serio – ha sottolineato Pigliaru – così come è urgente rivedere i parametri con i quali lo Stato calcola gli organici della scuola sarda. Un ragazzo del Sud perde due anni di competenze rispetto a uno del Nord. Noi abbiamo il dovere di fare proposte allo Stato italiano. Siamo disposti a un confronto e ad accogliere suggerimenti che possano migliorare la situazione. Serve però una riflessione più ampia». Il presidente ha quindi chiesto il ritiro dell’odg e proposto una giornata di dibattito sul tema della scuola e dell’istruzione in generale.
A Frqncesco Pigliaru ha risposto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis: «Prendiamo atto delle dichiarazioni del presidente e delle interlocuzioni che ci sono in atto con il Governo. Avremmo voluto però una presa di posizione netta e decisa per quelle parti della legge che sacrificano diritti e interessi dei docenti sardi. Su questo aspetto insistiamo e vorremmo che ci fosse una maggiore attenzione da parte della Giunta». Pietro Pittalis ha quindi chiesto una breve sospensione per verificare la disponibilità al ritiro del documento da parte degli altri gruppi di minoranza.
La richiesta è stata accolta dal presidente Ganau che ha sospeso la seduta per alcuni minuti.
Alla ripresa dei lavori è intervenuto il capogruppo dei riformatori Attilio Dedoni. «Cogliamo con favore la disponibilità del presidente Pigliaru a discutere di scuola, il problema è serio e va dibattuto attentamente – ha detto Dedoni – la questione è complessa e non riguarda solo la “buona scuola”, non è corretto però che si discuta fuori da quest’aula». Attilio Dedoni ha quindi proposto di convocare una seduta straordinaria del Consiglio per la prossima settimana.
Sulla proposta di Dedoni è intervenuto il capogruppo del Pd Pietro Cocco che ha invitato l’opposizione al ritiro dell’ordine del giorno e offerto la disponibilità della maggioranza a dedicare  un’intera giornata all’argomento, proponendo la data del 22 settembre.
Ha quindi preso la parola il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis: «L’ordine del giorno chiedeva alla Giunta di impugnare la legge. Abbiamo capito che non c’è la volontà politica ad accogliere la nostra proposta. La subordinata è parlare di scuola – ha affermato l’esponente della minoranza – è una magra consolazione, mi fido della capacità del presidente Pigliaru di stupirci con soluzioni alternative rispetto a quelle proposte da noi. Se questo dibattito servirà a fare chiarezza ben venga. Si vada pure a martedì 22».
Gianfranco Ganau ha quindi preso atto del ritiro dell’ordine del giorno da parte dell’opposizione e annunciato la convocazione del consiglio per martedì 22 settembre che dovrà essere ratificata dalla conferenza dei Capigruppo.
L’aula è quindi passata alla votazione finale del Rendiconto della Regione per l’esercizio finanziario 2014 che è stato approvato con 30 voti favorevoli.
Il presidente del Consiglio Ganau ha quindi aperto la discussione sulla Pl 239 ed ha concesso la parola al primo firmatario e relatore del provvedimento, Gianmario Tendas (Pd). L’esponente della maggioranza ha, in apertura del suo intervento rivolto un ringraziamento ai componenti la Quinta commissione consiliare ed in particolare ai rappresentanti le forze dell’opposizione per la “collaborazione e la disponibilità” mostrata nel confronto sulla proposta di legge (approvata in commissione all’unanimità) che in sostanza aggiorna le disposizioni contenute nella legge regionale n. 39 del 1956, in particolare per quanto attiene le acque interne e lagunari con «l’obiettivo di definire un quadro normativo più chiaro ed efficace che riafferma la legittima titolarità sui beni oggetto di concessione e l’esclusività delle attività di pesca ma che definisca e uniformi su tutto il territorio regionale le misure di tutela dei compendi e la repressione delle pratiche illecite».
Per quanto attiene quest’ultimo aspetto, il consigliere Tendas ha più volte ribadito l’opportunità di una normativa più stringente, tale da scongiurare le diverse situazioni di tensione che si registrano tra gli addetti alla vigilanza e i trasgressori delle norme che regolano le attività di pesca in laguna e nelle acque interne.
Il consigliere del Pd, Antonio Solinas ha denunciato il perdurare di situazioni “illegalità” nei compendi ittici di proprietà della Regione che sono stati dati in concessione alle cooperative o ai consorzi di cooperative e che «oggi non possono contare su efficaci strumenti legislativi per far cessare il fenomeno delle ruberie».
Antonio Solinas ha quindi auspicato una rivisitazione delle gestioni e una rivalutazione dei compendi ittici dal punto di vista ambientale. «Il settore pesca – ha dichiarato l’esponente della maggioranza – può dare molto di più alla Sardegna, sia in in termini di occupazione che di reddito». Antonio Solinas ha concluso con l’invito a scongiurare il rischio che «in pochi siano chiamati a gestire un bene pubblico mentre è opportuno che chi rispetta le regole per l’utilizzo degli stagni deve poterci lavorare».
L’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, nell’esprimere il parere favorevole della Giunta alla Pl 239 ha sottolineato i numerosi problemi che derivano dal perdurare delle attività illegali. L’assessore Falchi ha inoltre ribadito che i «compendi ittici sono un bene dei territori e che come tali devono essere utilizzati per generare maggiori posti di lavoro». «Con questa norma mettiamo ordine nel settore – ha concluso Elisabetta Falchi – e lavoreremo per garantire un migliore sfruttamento della risorsa pesca e garantire la tutela degli equilibri delle lagune».
L’Aula ha quindi approvato il passaggio agli articoli e il presidente del Consiglio Ganau ha annunciato la presentazione di un emendamento (Tendas e più) che sostituisce l’intero articolo 1 (Vigilanza e sanzioni) e sul quale hanno espresso parere favorevole sia la Giunta che il relatore.
Il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa, ha fatto osservare che al comma 3 dell’emendamento si prevede di reimmettere in acqua all’interno dello specchio acqueo dal quale è stato prelevato, il pescato prelevato senza il consenso del concessionario. «Tale disposizione – ha dichiarato Michele Cossa – rischia di essere di difficile applicazione e c’è il rischio di far morire il pescato». Michele Cossa ha quindi proposto con un emendamento orale, di abrogare le parti del comma 3 evidenziate.
Dopo il parere favorevole del relatore Tendas, all’osservazione formulata dal consigliere Cossa, il presidente del Consiglio ha posto in votazione l’emendamento che stabilisce, in sintesi, le sanzioni per chiunque peschi nelle cosiddette acque concesse senza il consenso del concessionario e rapporta le sanzioni amministrative alla quantità di pescato prelevato illegalmente.
L’emendamento che sostituisce l’articolo 1 è stato quindi approvato dall’Aula con 45 voti a favore e con il medesimo scrutinio è stato approvato l’articolo 2 che stabilisce l’entrata in vigore della legge nel giorno della sua pubblicazione sul Buras.
Il testo finale della legge è stato approvato, invece, con 44 voti.
A conclusione della votazione il presidente del Consiglio ha quindi annunciato la discussione del disegno di legge n. 253 presentato dalla Giunta regionale “Modifiche all’articolo 16 della legge regionale 14 novembre 2000, n. 21 (Adeguamento delle provvidenze regionali a favore dell’agricoltura agli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato nel settore agricolo e interventi a favore delle infrastrutture rurali e della silvicoltura)”.
Il relatore Luigi Lotto (Pd) ha spiegato che la Giunta ha presentato il disegno di legge  per modificare la scadenza (dicembre 2015) della legge 40, approvata nel 2013, per consentire la notifica del regime di aiuti alla commissione europea in tempi utili per disporre delle risorse a partire dal 2016 ed ha fissato la nuova scadenza nel 2021, così da assicurare l’operatività dell’agenzia regionale allevatori.
L’esponente della maggioranza ha quindi annunciato la presentazione di un emendamento (Lotto e più) che sopprime il comma 1 dell’articolo 1 «per rendere la legge più “asciutta” ed evitare possibili disguidi politico-burocratici in sede comunitaria».
Aperta la discussione generale, la giunta ha espresso il parere favorevole con l’intervento dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi che ha ringraziato la commissione consiliare per il lavoro svolto e l’intero consiglio per la rapida discussione in Aula. «La notifica del regime di aiuti alla commissione europea – ha concluso Falchi – avverrà nei tempi utili per dare continuità alle attività ed evitare così gli inconvenienti sorti nel 2014».
Approvato il passaggio agli articoli, il capogruppo del Misto, Fabrizio Anedda, ha lamentato il protrarsi di interventi a favore dell’associazione regionale allevatori che – a suo giudizio – svolge compiti e funzioni che potrebbero essere garantite dall’agenzia regionale Laore. Quindi, l’assemblea ha dato il via libera all’emendamento che sopprime il comma 1 dell’articolo articolo 1 (39 sì e 3 no) ed ha approvato l’articolo 1 (modifiche all’articolo 16 della legge n. 21/2000 “Aiuti alle associazioni degli allevatori e proroga applicazione”) con 40 sì e 4 no.
Aperta la discussione sull’articolo 2 (norma finanziaria) non essendoci iscritti a parlare, l’Aula ha proceduto con la sua approvazione (39 si e 4 no) e sempre con 39 voti a favore e 4 contrari è stato approvato il testo finale.
Il presidente del Consiglio ha quindi dichiarato “tolta” la seduta ed ha annunciato che il Consiglio sarà convocato al domicilio.

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expo2015 (2)

Il 7 settembre 2015 una rappresentanza di tutte le scuole di Carbonia ha presentato a “Expo 2015”, in corso di svolgimento a Milano, il progetto “I colori della nostra terra, i colori del nostro mare, i colori che ci nutrono”.

La partecipazione degli alunni delle scuole cittadine è stata sostenuta dall’Amministrazione comunale di Carbonia che ha voluto offrire ai nostri ragazzi questa importante opportunità di crescita e formazione.

I ragazzi hanno esposto il risultato di un lavoro durato un anno che li ha portati a confrontarsi con un tema importante come quello della buona e sana alimentazione. Gli alunni, guidati dai loro insegnanti, si sono impegnati per rivalutare l’educazione del gusto e dei sapori e sollecitare la ricerca degli alimenti capaci di integrare al meglio la dieta per renderla varia ed equilibrata, attraverso la conoscenza di prodotti tipici e garantiti. Attraverso questo progetto, accolto in maniera molto positiva a “Expo 2015” i ragazzi hanno potuto anche valorizzare il patrimonio storico/culturale, sociale ed economico, che passa per il recupero delle nostre tradizioni e degli stili di vita sani ed equilibrati, nel rispetto della “risorsa ambiente”.

Il lavoro realizzato, che è consultabile nel sito internet vivaioscuole (http://www.vivaioscuole.it/?p=3225) ha coinvolto tutte le scuole che hanno, infatti, lavorato alla realizzazione di una parte specifica del progetto:

• Istituto di istruzione superiore Cesare Beccaria – “Consumare e mangiare a chilometri zero”.
Studio socio-economico sugli stili alimentari dei giovani, sugli stili di acquisto delle famiglie e della valenza economica del consumo consapevole delle produzioni locali. Spreco e rifiuti. Campagna informativa sul consumo a km. 0
• I.T.C.G. G.M. Angioy – “Il cibo del domani di ieri”;
Impatto speciale e biologico sanitario del cibo del passato e di quello della modernità: indicazioni per il futuro.
• Istituto di Istruzione Superiore “A. Gramsci – F. Amaldi” – “I colori della nostra terra… I colori che nutrono”.
Paesaggio minerario che si armonizza con le abitudini alimentari nella tradizione agropastorale e allo sviluppo nel tempo, trasformazione del territorio e delle abitudini alimentari.
• Istituto Professionale per l’Industria – “Sano come un pesce”.
Conoscenza delle specie presenti nei nostri mari, con particolare riferimento a quelle specie spesso meno note ma nutrizionalmente importanti, approfondendo diversi aspetti quali l’ambiente nel quale vivono e la loro importanza da un punto di vista alimentare, economico e sociale, in un percorso educativo non solo alimentare ma anche culturale e orientato al consumo critico.
• Istituto Comprensivo “Don Milani” – “Alla scoperta di antiche tradizioni e nuovi sapori”.
Recuperare le ricette di dolci tipici della nostra isola e favorire la conoscenza tra i nostri alunni di prodotti sani costituiti da ingredienti presenti in loco al posto delle merendine consumate quotidianamente.
• Istituto Comprensivo “Deledda – Pascoli” – “Cibo e identità”.
Il carciofo: valorizzazione di un prodotto DOP del territorio nei molteplici aspetti (culturale, storico, scientifico, economico).
• Istituto Comprensivo Carbonia “Satta” – “Il filo d’oro del grano”.
La filiera del grano tra storia, tradizione, ambiente e innovazione scientifiche-tecnologiche, per il recupero e la tutela della tipicità dei nostri prodotti.
• Scuola paritaria Primaria e Secondaria di primo grado “Camilla Gritti”“A spasso con gusto per una energia di vita 1 e 2”;
Valorizzazione delle risorse alimentari e potenzialità del territorio sardo con particolare attenzione al sud-ovest della Sardegna.

«L’esperienza vissuta dai ragazzi ha permesso loro di studiare in profondità un argomento di assoluta attualità e di conoscere le tradizioni alimentari e culturali del nostro territorio – hanno detto il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, e l’assessore dell’Istruzione e formazione, Lucia Amorino -. Grazie alla partecipazione all’Expo gli alunni delle scuole cittadine si sono potuti confrontare con i loro coetanei provenienti da diverse parti d’Italia, arricchendo così il loro bagaglio di conoscenze e esperienze. Nell’esprimere grande soddisfazione per quanto fatto dai ragazzi, va a loro e ai loro insegnanti il ringraziamento dell’Amministrazione Comunale, che continuerà a spendersi per offrire ai nostri adulti di domani tutti gli strumenti per una formazione completa e trasversale.»