22 November, 2024
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Si rinnova il domenica 6 settembre, a San Giovanni Suergiu, l’appuntamento con “Sfila la tradizione: colori e musiche di Sardegna”. La manifestazione, giunta alla dodicesima edizione, si svolgerà in piazza IV Novembre, a partire dalle 18,30, presentata da Emanuele Garau, sarà un momento piacevole e colorato nel quale si respirerà aria di Sardegna, con i costumi tradizionali, i canti e i balli tradizionali che saranno al centro della scena.

Organizzato dal gruppo Acli gruppo “Le Mani Amiche”, in collaborazione con alcune associazioni e tanti cittadini,  le Acli, con il patrocinio del comune di San Giovanni Suergiu e l’apporto del gruppo di Sinistra Ecologia Libertà del Consiglio regionale, l’appuntamento con le tradizioni e la cultura sarda quest’anno ha una valenza particolare. Si avvale, infatti, della formula “S’aggiuru torrau”, per la disponibilità dimostrata da tanti gruppi e associazioni, non solo del territorio, che hanno assicurato la loro partecipazione.

Tito Siddi

Sfila la tradizione

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Fino al 30 settembre 2015 sarà possibile richiedere l’autorizzazione alla pesca subacquea professionale nelle acque territoriali della Sardegna. Lo comunica con una nota l’assessorato dell’Agricoltura.
Gli imprenditori ittici e i pescatori marittimi professionali interessati devono presentare la richiesta tramite posta elettronica certificata, con firma digitale, all’indirizzo agricoltura@pec.regione.sardegna.it oppure tramite consegna a mano o raccomandata con avviso di ricevimento al seguente indirizzo:
Assessorato dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale
Servizio pesca e acquacoltura
via Pessagno n. 4
09126 Cagliari
L’assessorato dell’Agricoltura, inoltre, informa che con decreto assessoriale è stata sospesa la presentazione delle domande di autorizzazione per l’area marina protetta “Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre”. La sospensione è stata disposta a seguito della nota con cui l’Ente gestore dell’area ha segnalato l’opportunità di ridurre lo sforzo di pesca per consentire il mantenimento della risorsa.

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Ai Confini Tra Sardegna E Jazz 2015

Questa mattina presso l’aula consiliare del Comune di Sant’Anna Arresi, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dei tre progetti fortemente voluti e prodotti dall’Associazione Culturale Punta Giara in collaborazione con Evan Parker, Rob Mazurek e Luciano Rossetti. Alla conferenza erano presenti giornalisti e fotografi di tutto il mondo che hanno testimoniato il forte interesse sempre crescente nei confronti del nostro festival. Dopo una breve introduzione dei soci Francesco Peddoni ed Andrea Murgia, ha preso la parola Luciano Rossetti che ha spiegato la natura del suo lavoro fotografico su Butch Morris. Immediatamente dopo, Rob Mazurek ha illustrato il suo disco, Galactic Parables, registrato con la Exploding Star Orchestra due anni fa a Sant’Anna Arresi e prodotto in collaborazione con l’Associazione Culturale Punta Giara.

Evan Parker ha chiuso la conferenza parlando del suo ultimo lavoro Filu‘e Ferru, registrato dal vivo nell’ultima edizione invernale del festival dal Sant’Anna Arresi Quintet, progetto nato e pensato proprio per il festival.

«L’Associazione ringrazia i presenti intervenuti numerosi – si legge in una nota – a testimonianza del nuovo corso di Punta Giara, diventata ormai centro di produzione culturale a livello internazionale, assurgendo ad un ruolo sempre più importante e riconosciuto nell’intero panorama mondiale.»

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L’assessorato regionale del Lavoro ha rettificato la graduatoria definitiva per la concessione del “credito d’imposta per nuovo lavoro stabile nel Mezzogiorno”.
Il nuovo beneficiario potrà utilizzare il credito d’imposta fruibile (ossia risultante dalla differenza tra l’importo totale concesso e l’importo corrispondente alle inadempienze contributive nei confronti di Inps e Inail) esclusivamente in compensazione, a decorrere da oggi, 3 settembre, e fino al 31 dicembre di quest’anno.
L’agevolazione è riconosciuta per le assunzioni di lavoratori considerati “svantaggiati” o “molto svantaggiati” in base alla normativa comunitaria, effettuate in Sardegna a tempo indeterminato.

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L’attività di pesca con il sistema a strascico dovrà essere fermata dal 15 settembre al 14 ottobre 2015 compreso o, in alternativa, dal 29 settembre al 28 ottobre 2015 compreso. Lo ha stabilito oggi l’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi.
L’indicazione vale per le unità iscritte nei compartimenti marittimi della Sardegna autorizzate
all’esercizio di questo tipo di pesca, escluse le unità abilitate alla pesca oceanica che operano oltre gli stretti.
In tutti i compartimenti marittimi è, inoltre, vietata la pesca con il sistema a strascico e/o volante nei giorni di sabato e domenica, oltre che nei festivi.
Il decreto contiene anche disposizioni specifiche per:
– la pesca dei gamberi di profondità e dello scampo;
– i programmi di ricerca in materia di pesca;
– il periodo immediatamente successivo a quello di arresto temporaneo obbligatorio;
– lo svolgimento dell’attività di pesca durante le festività.

Elisabetta Falchi 2

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La Giunta regionale ha approvato il Programma Triennale per l’Internazionalizzazione 2015-2018. Il Programma, predisposto dall’assessorato dell’Industria, detta le linee strategiche per migliorare la competitività del sistema economico sardo nei prossimi tre anni. Ad attuare gli indirizzi saranno una Cabina di Regia e la Struttura Unica Regionale di coordinamento interassessoriale.
Il Programma triennale, che concretizza gli obiettivi fissati dal Programma Regionale di Sviluppo 2014-2020, individua sia gli ambiti produttivi sui quali intervenire sia i mercati internazionali che si intendono raggiungere. Ammontano a oltre 16 milioni di euro le risorse finanziarie previste (fondi FESR 2014-2020). Dodici milioni di euro per finanziamenti e aiuti a favore di piccole e medie imprese; 3 milioni per servizi di assistenza; 1 milione per le attività di promozione e internazionalizzazione.
«Per la prima volta la Regione si dota di una vera strategia per l’internazionalizzazione e per la prima volta il tema è affrontato in modo trasversale, non più per settore ma prendendo in esame l’intero sistema produttivo regionale», dice l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras. «Il sistema delle imprese isolane può crescere, creare sviluppo e quindi occupazione, solo guardando al mercato estero. Il nostro tessuto imprenditoriale – dice ancora l’assessore Piras – è formato prevalentemente da piccole e medie imprese che producono beni e servizi di qualità eccellenti ma che, nella maggior parte dei casi, hanno scarsa propensione verso l’export.»
«Il Programma di Internazionalizzazione favorisce da un lato la nascita di reti di imprese per accrescere il loro livello di competitività, anche all’interno di sistemi territoriali, e dall’altro sostiene le aziende locali che già operano nei mercati esterni». Altro punto di forza del Programma è l’alta Formazione. «Le imprese – conclude l’assessore Piras – hanno bisogno non solo di infrastrutture ma anche di strumenti formativi adeguati, di manager preparati e di consulenti che conoscano a fondo le dinamiche dell’export». Ecco perché nella gestione dell’alta Formazione sarà coinvolto l’ICE, l’Istituto per il Commercio Estero.
Il Programma, inoltre, individua i settori produttivi e le filiere maggiormente sensibili alle esportazioni: agro-alimentare, innovazione e alta tecnologia, energia e costruzioni, mobilità, moda e design. A coordinare le azioni del Programma sarà la Cabina di Regia per la Internazionalizzazione coordinata dall’assessorato dell’Industria su delega del presidente della Regione. La gestione delle risorse, invece, spetterà alla Struttura Unica regionale di Coordinamento che sarà guidata dall’assessorato dell’Industria.
Maria Grazia Piras A copia

 

[bing_translator]Corpi e mani diventano telaio per creare insieme nuovi intrecci sottili, forti e duraturi, simbolo di incontro e condivisione col mondo. Un tappeto di almeno venti metri sarà realizzato da oltre mille mani di bambini e adulti in diverse tappe e in diversi centri dell’Isola con partenza oggi, a Cagliari, Gonnosfanadiga e Iglesias, grazie alle semplici tecniche di tessitura primitiva, che usa gli stessi gesti del fare il pane, il vino, le case di terra.
Il ‘social carpet’ attraverserà l’Isola e poi volerà all’Expo a portare colori, profumi, semi e suggestioni di Sardegna. L’idea di questa architettura tessile è un omaggio ai nostri ‘foodscape’, straordinari paesaggi di biodiversità e cibo. La base attorno a cui si svilupperà la trama è la lana di pecora, a rappresentare l’anima produttiva, storica, sociale e alimentare sarda. Si aggiungeranno terra cruda, paglie vegetali, lana di mare e semi. Ogni partecipante alla tessitura potrà portare il materiale che più lo rappresenta, eccezione fatta per i derivati dalla petrolchimica. Anche i visitatori dello spazio del Padiglione Italia destinato alla settimana della Sardegna (dall’11 al 17 settembre), potranno condividere l’esperienza «ed entrare in contatto diretto con una terra unica che crea legami indissolubili coi suoi ospiti», afferma l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi, che sarà presente oggi alla tessitura del primo nastro, fatto di lana grezza e semi di vitigni, a Gonnosfandiga insieme ai sindaci del territorio.
Il tappeto è parte fondamentale del progetto ‘LANArrazione’, ideato dall’imprenditrice cagliaritana Daniela Ducato, ambasciatrice sarda a Expo (nella sezione ‘Potenza del saper fare’ della mostra permanente di padiglione): è un esperimento sociale che punta, con il coinvolgimento del maggior numero possibile di persone, a celebrare la presenza della Sardegna a Expo con un messaggio forte di compartecipazione. E celebra l’identità isolana, «della quale – aggiunge l’assessore Morandi – trame e tessuti rappresentano uno dei tratti più caratterizzanti e radicati, espressione di una terra ancorata alle sue tradizioni e vicende millenarie ma sempre protesa verso nuovi linguaggi per promuovere la sua immagine e far conoscere la sua straordinaria qualità di vita».
I nodi del tappeto saranno oltre 10mila semi sardi di diverse qualità (di uve, grani riso, piante e arbusti), donati dall’associazione ‘L’uomo che pianta gli alberi’ e le comunità del cibo di ‘Casa Verde CO2.0’. La tessitura, con un tema sempre diverso, inizierà domani, giovedì 3 settembre, con ‘tessuti di pace’, contemporaneamente a Cagliari (oratorio Santissimo Crocifisso), Iglesias (piazza Sella) e Gonnosfanadiga (piazza Vittorio Emanuele). La scelta è simbolica: Iglesias e Gonnosfanadiga sorgono su una porzione di terra considerata la prima a essere affiorata dal mare; Gonnosfanadiga, inoltre, è il paese italiano che ha il primato nazionale per densità di piante di olivo per abitante, albero simbolo di pace. Si prosegue con ‘tessuti di viaggio’, la tappa itinerante che partirà venerdì 4 sul treno San Gavino-Olbia: i vagoni si trasformeranno in officine temporanee, coinvolgendo i viaggiatori-tessitori. Partenza alle 11.00 da San Gavino, arrivo a Olbia nel primo pomeriggio e ritorno con tappe a Sassari e Oristano.
La tessitura del tappeto continuerà poi sul volo Cagliari-Milano. Da qui, durante la sua permanenza a Expo, continuerà a crescere grazie ai visitatori-tessitori che verranno coinvolti per depositare la loro firma tessile nei diversi eventi dell’Esposizione universale. Il carattere sociale e itinerante dell’iniziativa prevede una partecipazione spontanea delle persone nei luoghi più diversi: mercati, aeroporti, stazioni di metropolitana, biblioteche, e in tutte le iniziative che hanno come protagonista la Sardegna in e fuori Expo. Al suo rientro nell’Isola il tappeto continuerà a essere tessuto in diverse scuole, associazioni e biblioteche con laboratori tematici. Farà tappa alla Mem di Cagliari, a Baunei, Sorradile Nuoro e Orani (il 27 settembre), in omaggio a Costantino Nivola. Dal 28 al 30 settembre il tessuto sarà rifinito e assemblato: la destinazione finale (a sorpresa) del social carpet sarà preceduta da mostre itineranti.
Il tappeto sociale prosegue così il discorso già iniziato dalla Ducato, che ha caratterizzato il suo contributo all’Esposizione Universale portando con sé un nido. Il nido come simbolo di casa perfetta costruita con terra lana e fibre vegetali, «esempio concreto di architettura di pace – afferma l’imprenditrice – che parte dalla terra e non dal petrolio». Il tappeto sociale a tessitura collettiva è un nuovo passaggio del percorso.

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Scontro sempre più duro tra comune di Carbonia e Poste Italiane sulla chiusura dell’ufficio di Cortoghiana. Dopo la nuova assemblea svoltasi nell’ex circoscrizione di Cortoghiana, il sindaco di Carbonia ha diffuso un durissimo comunicato.

«La posizione assunta da Posteitaliane nei confronti dei cittadini di Carbonia e di Cortoghiana in particolare è sempre più inaccettabile – si legge nella nota -. Anche davanti alle ragioni presentate dal sindaco Giuseppe Casti e dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, Poste Italiane non haritirato la decisione di chiudere l’ufficio postale di Cortoghiana a partire dal prossimo 7 settembre.

La scelta presa è priva di qualsiasi fondamento di razionalità e non tiene minimamente in conto le esigenze dei cittadini. Tale decisione, infatti, priverebbe gli abitanti della frazione di Cortoghiana, che conta un numero di residenti molto più alto di tanti Comuni della Sardegna, di un servizio importante e insostituibile. Servizio di cui usufruiscono anche gli abitanti di Nuraxi Figus, importante frazione di Gonnesa, che con le sue attività produttive utilizza il più vicino Ufficio di Cortoghiana.»

«Nonostante la scellerata presa di posizione di Poste Italiane – dice Giuseppe Casti – l’Amministrazione ha scelto di non indietreggiare nella sua battaglia per non far perdere ai cittadini un servizio essenziale. Nella seduta del 3 settembre 2015 la Giunta comunale ha conferito all’avvocato Carlo Castelli, l’incarico di presentare un ricorso al TAR contro il provvedimento di chiusura dell’ufficio postale di Cortoghiana.

Nelle prossime ore l’Amministrazione valuterà le altre decisioni da prendere come ad esempio la presentazione di una denuncia alla Procura della Repubblica contro Poste Italiane per interruzione di Pubblico Servizio e l’interruzione di tutti i rapporti tra Poste Italiane e comune di Carbonia.»

«L’Amministrazione sosterrà le iniziative intraprese dai cittadini di Cortoghiana – conclude Giuseppe Casti – e si schiererà al loro fianco in questa vertenza che ha una solo soluzione possibile: la riapertura dell’ufficio postale.»

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Dopo il successo delle prime due serate che hanno visto alternarsi sul palco prima il solo di Evan Parker ed il jazz contemporaneo ed elettronico della band Nu Grid, poi il solo di Rob Mazurek, il progetto “Carved in the Air” di Keith Tippett e il concerto del quintetto di Evan Parker, questa sera il palco del Nuraghe ospiterà due concerti di rara intensità artistica. L’atto di apertura spetta a Graham Haynes, grandissimo cornettista e compositore che ha spinto i confini del jazz verso una dimensione elettronica e contemporanea. Dopo il concerto con i Nu Grid, Haynes si produrrà in un solo che spingerà il suono oltre la concezione classica del suono stesso.

Di seguito, sul palco della Piazza del Nuraghe, sarà il turno di Evan Parker e del suo Large Ensemble. Progetto originale allestito in esclusiva per il nostro Festival, il Large Ensamble vuole rendere omaggio al compositore californiano. Parker, che ha lavorato in diverse occasioni con Butch e nel 2010 proprio a Sant’Anna Arresi, ha colto al volo l’idea di realizzare un progetto sull’improvvisazione guidata di Morris costruendo un ensemble composto da musicisti di rango internazionali, tra gli altri, Peter Evans, Hamid Drake, Giancarlo Schiaffini e John Edwards.

La conferenza stampa per il nuovo disco di Evan Parker prevista per il 1 settembre è stata spostata a stamane, 3 settembre, per la presentazione di tutti i progetti discografici e fotografici ispirati a Butch Morris e prodotti in collaborazione con l’Associazione Culturale Punta Giara. Per volere di Evan Parker, Rob Mazurek e Luciano Rossetti la presentazione dei lavori è stata organizzata in comune, proprio per rendere un omaggio forte e concreto alla memoria ed al lavoro del Maestro californiano. L’evento, come previsto, con la presenza degli autori, è stato programmato per questa mattina presso l’aula consiliare del comune di Sant’Anna Arresi.

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Il Comitato per la salute del Sulcis Iglesiente ha presentato oggi una dettagliata proposta sulla nuova rete ospedaliera della Sardegna.

«Secondo la normativa attuale, più volte richiamata nella delibera 38/12 del 28 luglio 2015 – si legge nella nota del comitato -, i posti letto ammissibili su base regionale, calcolati su una popolazione di 1.663.859 abitanti sarebbero 6.156 ma ne vengono autorizzati solo 5.804 con un saldo negativo di 352 posti letto. La ripartizione dei posti letto per area omogenea o ASL, dichiarata non equilibrata, viene rivista notevolmente con chiaro vantaggio del territorio di OLBIA e chiaro danno per il SULCIS IGLESIENTE che sugli acuti perde ben 59 posti letto e con una “alta specialità” storica completamente cancellata, la Chirurgia pediatrica, i cui posti letto sono stati ceduti completamente all’ospedale privato di Olbia; inoltre sono spariti anche i posti letto di DH di Ematologia (oltre 3.000 accessi di pazienti in regime trasfusionale nel 2014).

Se la delibera n. 38/12 e la sua applicazione porterà ad avere il Sirai come ospedale unico del Sulcis Iglesiente, con il progressivo ed inarrestabile depauperamento della sanità iglesiente, si assisterà inevitabilmente ad un incremento esponenziale della mobilità verso le strutture pubbliche e private del Cagliaritano che porteranno lo stesso Sirai ad un ruolo di ospedale periferico di basso livello. La dotazione di posti letto dell’ASL di OLBIA passa da 356, tutti pubblici, a 540, di cui 242 privati che corrispondono in modo speculare ai posti letto della delibera di autorizzazione per l’ospedale privato di OLBIA.

In sintesi, il SULCIS IGLESIENTE esce fortemente ridimensionato da questa riforma ed in pochi anni ha perso la caratterizzazione dei suoi due ospedali specializzati infatti il F.lli Crobu, polo pediatrico dapprima, sostanzialmente di interesse regionale, poi di interesse provinciale, è stato completamente chiuso a vantaggio del polo pediatrico cagliaritano, ed il CTO da ospedale ortopedico di interesse regionale, bene andando, sarà classificato come ospedale di base a completamento del DEA individuato sul P.O. Sirai di Carbonia.»

Il Comitato per la salute del Sulcis Iglesiente propone:

Punto 1

Nelle more che si definisca ufficialmente la rete ospedaliera delle Regione Sardegna si chiede l’immediato ripristino dei servizi secondo l’organizzazione antecedente al commissariamento della ASL 7.

Punto 2

Modifica della delibera n. 38/12 con individuazione di un unico DEA di 1° livello suddiviso fra i due Presidi Ospedalieri (SIRAI e CTO) con pari dignità senza che l’uno figuri come struttura (stabilimento) di completamento dell’altro. Conseguente assegnazione dei 59 posti letto per acuti sottratti.

Punto 3

Attribuzione immediata dei posti di riabilitazione e lungodegenza post-acuzie come previsto dalla normativa Nazionale e Regionale.

La loro misura è indicata nel 7 per mille della popolazione residente ovvero circa 90 posti letto ulteriori rispetto a quelli previsti per acuti.

Contestuale all’attribuzione dei suddetti posti, l’assegnazione della pianta organica prevista negli standard di accreditamento per i servizi di riabilitazione e lungodegenza post-acuzie.

Punto 4

Rispetto degli investimenti programmati a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2007-2013 assegnati con delibere CIPE 78/2011 e 93/2012 e contenuti nella convenzione del 18/12/2014 firmatari Regione Sardegna ed ASL 7 Carbonia:

– euro 17.500.000 di cui 15.000.000 destinati alla riqualificazione del CTO e 2.500.000 per il SIRAI.

Assegnazione di ulteriori 16.000.000. per completamento riqualificazione CTO e sistemazione SIRAI come contenuto nel Programma Triennale Sanitario licenziato con delibera ASL 7 n. 1852 del 13/11/2014.

«Consapevoli della necessità di una riorganizzazione della Sanità nel Sulcis Iglesiente – conclude il Comitato per la salute del Sulcis Iglesiente -, chiediamo il rispetto della qualità dei servizi sanitari. Il depauperamento progressivo dei servizi essenziali per i cittadini e il ridimensionamento fino allo smantellamento dei reparti nei presidi ospedalieri iglesienti, scardina il principio costituzionale che garantisce il diritto alle cure e alla salute.»

Ospedale Sirai 1 copiaOspedale Santa BarbaraCTO Iglesias copia