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La Sardegna fa meglio delle regioni del Mezzogiorno d’Italia per il secondo trimestre consecutivo del 2015 per quanto riguarda l’andamento del mercato di lavoro. E’ quanto emerge dai dati dell’Istat, nel consueto aggiornamento della rilevazione delle forze di lavoro, relativo ai mesi di aprile, maggio e giugno di quest’anno, dal quale risulta che l’Isola migliora rispetto al 2014: poiché infatti i dati relativi al mercato del lavoro subiscono l’influenza dell’andamento stagionale, è necessario confrontarli rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.
La prima nota positiva si ha sulla forza lavoro, ovvero occupati o persone in cerca di occupazione, che nel 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014 sono aumentati di oltre 22mila unità, il 3,4% in più (il Mezzogiorno si ferma al 2% e l’Italia allo 0,7%), soprattutto grazie a un maggior ingresso nel mercato del lavoro delle donne (+6,5%).
«Questo significa che aumenta la fiducia dei sardi, che si riaffacciano attivamente sul mercato del lavoro e non sono più scoraggiati come nel recente passato tanto da non cercare neanche più un’occupazione – dice l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci -. Quindicimila persone in più rispetto allo scorso anno hanno trovato un lavoro, e questo è un buon segnale, mentre gli altri 7.000 lo stanno comunque cercando».
Gli occupati in Sardegna continuano dunque a crescere per il terzo trimestre consecutivo, e in particolare si registra un aumento del 2,7% rispetto a un anno fa. Anche in questo caso la crescita è maggiore rispetto al Sud (+2,1%) e al dato complessivo nazionale (+0,8%). Con questo ulteriore aumento, il tasso di occupazione in Sardegna, che misura la percentuale di occupati rispetto al numero complessivo di chi cerca lavoro, raggiunge il 50,3%, media di gran lunga superiore al 42,6% del Mezzogiorno.
Il maggior assorbimento degli occupati si ha in Agricoltura (13.500 unità in più ovvero il +46%) e nei Servizi (13.400, il +3,2%), mentre si registra una ulteriore flessione di occupati nei settori dell’Industria e delle Costruzioni. 124mila sardi, dunque, stanno cercando un lavoro, cioè il 18%, dato in aumento rispetto all’analogo di un anno prima ma in costante riduzione rispetto alle ultime tre rilevazioni trimestrali. Il tasso di disoccupazione resta comunque inferiore a quello del Mezzogiorno (20%) ma il divario rispetto alla media nazionale (12,1%) resta elevato.
«Complessivamente il dato conferma i segnali positivi, il sistema produttivo riprende ad assorbire, certo non abbastanza per dare risposte a tutte le persone che cercano lavoro in Sardegna – dice il vicepresidente della Regione – Ma questi segnali, durante una crisi economica così forte e che non è ancora finita, sono importanti e vanno consolidati. Dobbiamo continuare con le nostre politiche che puntano alla ripresa degli investimenti, al rilancio dell’economia e delle opere pubbliche in modo da rafforzare la ripresa di questi settori e affiancare quella del turismo, che quest’anno in Sardegna è stata molto importante. Il mutuo appena contratto per finanziare il Piano Infrastrutture punta proprio a questo – conclude l’assessore Paci -. Non appena le spese programmate diventeranno effettive e i cantieri saranno aperti in tutta l’Isola, ci aspettiamo i primi risultati anche nei settori ancora in difficoltà.»