22 November, 2024
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Fabio Enne 58

La segreteria confederale Cisl del Sulcis Iglesiente ha convocato tutte le Federazioni dell’Industria per proseguire nel programma organizzativa finalizzato a promuovere una nuova stagione di rivendicazioni, stante la gravissima situazione economica del territorio.

Dopo le comunicazioni da parte del segretario generale Fabio Enne e del segretario di comparto Massimo Cara, sono stati esaminati e discussi i problemi irrisolti, legati alla persistente crisi industriale, che ancora, vede importanti produzioni di filiera come l’alluminio, stagnare dentro una politica di totale assenza programmatica condizionata da infiniti rinvii che rischiano di diventare nel tempo chiusure definitive. Questa situazione, ha creato una condizione sociale drammatica con numeri degli inoccupati e senza lavoro, di gran lunga superiori alle percentuali nazionali, con dati allarmanti come il 75% dei giovani che non trova occupazione.

In un territorio di circa 130.000 abitanti, abbiamo purtroppo il primato dei disoccupati che ci assegna il triste titolo della provincia più povera d’Europa.

Spietata l’analisi delle vertenze in crisi ma affiancata da una forte determinazione della Cisl per invertire questa tendenza.

La filiera dell’alluminio resta vitale per la nostra economia ed in tal senso, partendo da Eurallumina, per poi passare alla Ex Alcoa e finire con le seconde e terze lavorazioni della Portal (ex Ila), deve trovare la giusta attenzione da parte della politica regionale e nazionale.

Sarà nostra ferma intenzione, in collaborazione con le Federazioni contrattualmente competenti, produrre tutte le azioni possibili per evitare lungaggini e considerevoli rinvii che rendono ancora incerto il futuro per l’acquisto della ex Alcoa, promuovendo dei tavoli di discussione definitivi.

Così come per Eurallumina, confermiamo l’assoluta intenzione nel sostenere il riavvio delle produzioni respingendo ogni forma di sterile contrarietà; camuffata da insano ambientalismo.

La chiusura della Ex Ila, dettata dalla solita politica inadempiente deve trovare lo sbocco produttivo e, soprattutto, non può continuare a vivere tra i teoremi della burocrazia che hanno costruito la sua chiusura ed hanno chiuso le porte a tutti i progetti di razionalizzazione industriale di alternativa.

Il problema dei costi energetici, è stato l’elemento principale della chiusura di queste importanti fabbriche, se ancora resterà irrisolto, accompagnato dalle problematiche di mercato, il crollo dei prezzi dei metalli non ferrosi, condurrà alla chiusura anche lo stabilimento della Portovesme srl, unico produttore di zinco nel paese.

Ovviamente, senza una politica sinergica e di sistema, anche produzioni come quella di Enel, non avranno ragione di esistere, prefigurando nel territorio il deserto industriale

La grave crisi del comparto Edile che ad oggi vede nel nostro territorio migliaia di lavoratori in disoccupazione.

L’annunciata chiusura della produzione di bentonite a Piscinas che si aggiunge alla già grave situazione del basso Sulcis. Gli stessi trasporti, i servizi, il commercio, l’agroindustria, le piccole e medie imprese, agricoltura e artigianato, sono stati trascinati nella voragine della crisi con pesanti gravi ripercussioni economiche del settore.

Cantieri mai aperti, bonifiche ambientali ferme al palo, distruggono, ogni professionalità di cui il nostro territorio poteva vantare di avere ne caratterizzano la sua distruzione economica.

Il Piano Sulcis, firmato dal Governo nel 20l2, doveva essere d’aiuto e da traino per il rilancio del territorio, delle infrastrutture, porti, strade, del settore industriale, turistico, agropastorale, agroalimentare, ecc., con un finanziamento previsto di oltre 500 milioni di euro, ad oggi, non è stato speso un solo centesimo, ad eccezione dei 130 milioni di euro utilizzati per la fiscalità di vantaggio, della quale è davvero difficile capire quali siano stati i benefici. L’ennesimo rinvio della riunione prevista ad opera del presidente Pigliaru, vogliamo considerarlo un rinvio tattico, sempre che, alla data della riunione, non ci sia ancora il nulla.

A questo proposito chiederemo risposte precise anche inerenti ai diversi progetti turistici già approvati, elaborati in terreni senza alcun vincolo, proiettati alla costruzione di economia diversa da quella industriale, ciò nonostante, privi di qualsiasi interesse politico, quello che deve responsabilizzarsi e attivarsi a contrastare l’evitabile collasso finale.

Il coordinamento industria Cisl confederale, così come avverrà nei diversi coordinamenti sulle politiche sociali e socio assistenziali, cercherà il giusto confronto con gli Enti locali del territorio, con Cgil e Uil territoriali, coinvolgendo tutta la collettività del Sulcis Iglesiente proporrà, in occasione della prossima assemblea organizzativa della Cisl del Sulcis Iglesiente, prevista a Buggerru il 5 ottobre 2015, ai quadri, dirigenti, delegati e attivisti della Cisl, l’organizzazione di una mobilitazione del popolo del Sulcis Iglesiente per un vero rilancio economico del territorio, per il lavoro e per una giusta dignità sociale.

Coordinamento Industria Cisl Sulcis Iglesiente

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Dagli insetti giganti, costruiti con maestria utilizzando vecchia ferramenta, alla processione laica di decine di sposi. Dalla vendemmia in mare a una riflessione sul Mediterraneo oggi, pescando a piene mani dagli elementi della tradizione greca. E’ un programma fittissimo quello che domani, domenica 27 settembre, nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia, chiude la prima parte di Terra Mobile, la rassegna che celebra lo spazio urbano attraverso progetti di contaminazione con la cultura rurale.

La giornata si apre la mattina alle 10.00 al Lazzaretto (via Dei Navigatori) con il laboratorio per bambini, cominciato nei giorni scorsi, “La sfida degli spaventapasseri”, dedicato alla costruzione dei fantocci utilizzati dai contadini per tenere lontani gli uccelli, e curato da Angela Iurilli e Maria Benoni. Dalle 17,30, in diversi spazi del quartiere (giardini, strade, Lazzaretto e piazza Lungomare), l’appuntamento è con percorsi sensoriali, performance, installazioni: da Giardini e Case della Sardegna. Forme, tipi e organizzazione”, risultato di un lavoro di mappatura artistica in diversi comuni del GAL SGT (Armungia, Villasalto, Ballao, Escalaplano) a cura di Paolo Carta e Carlo Spiga, alla processione laica (nel Lungomare Sant’Elia) Nuptiae Albas, una sorta di gioco a cura di Pascale Pilloni con la collaborazione poetica di Marc Mercier, in cui si vogliono rievocare le memorie e l’immaginario del rito del matrimonio, sino a Il suono scolpito, performance conclusiva di un laboratorio di composizione, improvvisazione e nuove tecnologie a cura di Christian Cassinelli.

Nel corso della serata, spazio anche a Terza bellezza, ealizzazione, curata da Lello Porru, di un graffito che rievoca quelli delle antiche pitture rupestri, e a Baballotis progetto di arte partecipata, curato da Mariano Corda, sulla creazione di insetti utilizzando vecchia ferramenta. Nel video ExPlò, a cura Paola Riviezzo e Massimo Congiu, sarà possibile conoscere le bombe arboree (piante senza vaso sostenute da una palla di terra avvolta da filo di lana o muschio) mentre nell’installazioneAcqua e Vino, a cura di Luigi Erriu (presidente Su Niu e S’Achili, San Nicolò Gerrei) e della cooperativa Pescatori Porticciolo Sant’Elia, un viticoltore di Barrali mostrerà dal vivo in che cosa consiste la vendemmia, mentre i pescatori faranno vedere come costruire le reti.

Il fitto intreccio artistico proporrà ancheIl dio minato/Paesaggi interrotti, performance di teatro-danza:, per la regia di Ornella D’Agostino e La periferia della storia e la poesia dell’impossibile. Riflessione sul futuro, il presente e il passato delle differenze del Mediterraneo, oratoria con l’artista greco Alexandros Mistriotis. A far calare il sipario su questa prima edizione di Terra Mobile sarà il concerto Voce dal Mediterraneo in paesaggi urbani”, che vedrà sul palco la cantante tunisina Alia Sellami.

E’ rimandata invece al 3 ottobre (alle 21.00 nello spazio Osc di via Newton 12) la performance Eleilò!”, della compagnia L’Aquilone di Viviana e Kyber Teatro.

Anche domani saranno proiettati, inoltre, alcuni cortometraggi sul tema dell’ambiente, sostenuti dalla Sardegna Film commission, e realizzati all’interno del progetto Heroes 20.20.20. Si tratta di: ll filo di lana”, puntata pilota della web serie di Kuiles-Ovili, regia di Tomaso Mannoni, produzione Andrea Di Blasio e Luca Cabriolu (Ombre rosse); del teaser di Piccoli grandi Eroi, regia e produzione di Giorgia Soi; del cortometraggio La vita in verde”, per la regia di Joe Bastardi, prodotto da “Il circolo della confusione di Claudio Marceddu”; di Ogni cosa al suo posto, per la regia di Paolo Zucca, una produzione Andrea Di Blasio e Luca Cabriolu (Ombre rosse).

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«Il nostro padiglione è piccolo e modesto ma siamo fieri di essere qui a Expo Milano 2015». Così ha dichiarato nel proprio messaggio Alain Hakim, ministro dell’Economia e del Commercio, capo delegazione in occasione del National Day del Libano, in programma oggi all’Esposizione Universale.

«Vogliamo portare un messaggio di speranza e di pace – ha aggiunto Hakim – e ringraziamo l’Italia per il supporto che ci ha dato nella partecipazione ad un evento così importante, eccezionale e unico. L’Esposizione Universale è uno dei più grandi eventi di questo inizio secolo.»

Il commissario generale di Expo Milano 2015, Bruno Antonio Pasquino, nel dare il suo benvenuto alla delegazione libanese, ha ricordato come sia significativa la presenza del Paese: «Il Mar Mediterraneo è la nostra casa, un luogo dove culture e persone condividono una lunga storia, ma anche un futuro comune».

Ospitato all’interno del Cluster del Bio-Mediterraneo, Pasquino ha poi sottolineato un aspetto importante del Paese asiatico: «Il Libano, la cui cucina è la ‘perla del Medio Oriente’, mostra a tutto il mondo che il cibo può promuovere il dialogo tra le genti in un contesto di pace, dove la cultura tradizionale e le tecnologie moderne lavorano insieme per assicurare un avvenire migliore».

Dopo la cerimonia ufficiale, la delegazione ha fatto tappa al Padiglione Zero e poi al Cluster del Bio-Med; successivamente ecco il pranzo a Palazzo Italia e nel pomeriggio le visite del ministro Hakim ai padiglioni di Francia e Iran, tra gli altri.

Il programma culturale proseguirà in serata con la Caracalla Company che proporrà lo spettacolo “Le mille e una notte”: danze e musica orientali per celebrare la vita.

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Incontri, dibattiti, momenti di spettacolo e musicali, prove culinarie, degustazioni ed esposizioni di prodotti tipici e dell’artigianato sardo: un cartellone variegato e fitto di appuntamenti caratterizza la sesta edizione de “Sa festa de sa fregula istuvada e de sa cassola – Licanìas de Barigadu”, l’evento enogastronomico e culturale in programma da giovedì 1 a domenica 4 ottobre a Neoneli, in provincia di Oristano.

Un programma all’insegna della tradizionale pasta di semola e dei due piatti tipici del paese nel Barigadu, la “fregula istuvada”, condita col pecorino e lo strutto, e “sa cassola”, a base di carne di pecora, leccornie (“licanìas”) di questa sub-regione nel cuore della Sardegna di cui la manifestazione vuole essere una vetrina, ma non solo: incrociando esperienze, riflessioni e testimonianze, la quattro giorni organizzata dal comune di Neoneli sarà infatti anche un’occasione per stimolare idee e ipotesi di uno sviluppo possibile per i paesi direttamente interessati (e più in generale dell’interno dell’isola); uno sviluppo basato sul recupero e la valorizzazione della cultura anche materiale e delle tradizioni locali più autentiche, con tutta la loro ricchezza e diversità.

Tra i tanti appuntamenti in programma, ecco allora una tavola rotonda sulla “poetica dei paesi”. Ed ecco poi una gara di cucina che impegnerà una dozzina di cuochi, anche in arrivo dall’estero, a inventare ricette con un alimento povero ma dalle tante, possibili declinazioni, come la fregola. Tradizioni da reinterpretare oppure da recuperare, come S’iscravamentu, la deposizione del Cristo dalla Croce, l’antico rito della Settimana Santa che Neoneli ha ripristinato la scorsa Pasqua dopo oltre mezzo secolo di oblio e ora viene raccontato nel documentario che suggellerà questa sesta edizione de “Sa festa de sa fregula istuvada e de sa cassola – Licanìas de Barigadu”.

 La sesta edizione de “Sa festa de sa fregula istuvada e de sa cassola – Licanìas de Barigadu” è organizzata dal Comune di Neoneli con il contributo e la collaborazione di Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), Unione dei Comuni del Barigadu, Centro Commerciale Naturale di Neoneli, Consulta Giovani di Neoneli, Federazione Italiana Cuochi, la Città del Vino, associazione Borghi Autentici, Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino (ONAV), associazione culturale Su Palatu, Sistema bibliotecario del Barigadu, C.E.A.S. Guilcier – Barigadu (Centro di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità), Smeralda Consulting, Il Menù di Elia Saba.

  Un piatto a base di fregula (2)Neoneli Neoneli (2) Un piatto a base di fregula 

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Sede ex Provincia 1

«Nell’ex Provincia del Sulcis l’amministratore straordinario non si limita a fare il liquidatore di un ente defunto, ma crea uffici e fa nomine. Tutti poteri che spetterebbero a un organismo eletto e non a chi dovrebbe limitarsi a liquidare un ente che i sardi hanno abolito». A denunciarlo è il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

«L’amministratore straordinario della provincia Carbonia Iglesias – spiega Cossa – ha nominato il proprio Ufficio di supporto amministrativo, individuando due dipendenti dell’ente e ha determinato la costituzione di un ufficio ex novo rispetto all’organizzazione attuale dell’Ente senza una preliminare concertazione con i sindacati. La particolare condizione di ente abrogato rende incongruente la nomina da parte di questo di organi di indirizzo e controllo politico, senza considerare le ricadute che lo spostamento del personale assegnato all’ufficio di nuova istituzione avranno sull’organizzazione complessiva del lavoro.»

«L’amministratore – scrive ancora Cossa nell’interrogazione che ha presentato alla Giunta regionale – ha nominato un rappresentante appena eletto nella Rsu in questo ufficio, trasferendolo dal Csl dove invece svolgeva attività di sportello. Inoltre un altro rappresentante delle Rsu è stato nominato commissario liquidatore della Si Servizi, società in house dell’Ente, nonostante l’amministrazione avesse pubblicato un Avviso esplorativo interno per la raccolta di candidature allo svolgimento di tale ruolo e nessun dipendente aveva presentato domanda. Questione non secondaria visto che ai tavoli di conciliazione per la riduzione del personale il liquidatore della Società Si Servizi potrebbe trovarsi ad esercitare un duplice ruolo: datore di lavoro e rappresentante di una sola parte sindacale. Per non parlare poi di altre scelte su cui si addensano nubi: la nomina di un nucleo di valutazione monocratico e l’affidamento al segretario generale dei compiti di direttore generale, pur sapendo che la Giunta regionale aveva imposto lo stop alle nomine dei Dg negli enti soppressi.»

Una gestione per nulla commissariale dell’ex Provincia, insomma, che porta il coordinatore regionale dei Riformatori a chiedere alla Giunta regionale «se ritenga che l’amministratore straordinario per la gestione provvisoria della provincia di Carbonia Iglesias stia attuando una gestione “politica” dell’ente, che sembrerebbe andare oltre il mandato affidatogli; se ritenga opportuno, visto lo stato in cui versano le finanze pubbliche, far gravare sulle stesse l’indennità dovuta per l’esercizio delle funzioni di Direttore Generale soprattutto alla luce della soppressione di tale figura e alla mancanza di risorse ad essa destinate; se non ritenga di dover intervenire perché la gestione amministrativa sia rapportata e finalizzata all’incarico conferito, e cioè quello di provvedere alla dismissione dell’ente soppresso».

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Nuxis 1Nuxis 3 Nuxis 2

Nulla di fatto, ieri mattina, in Consiglio comunale, a Nuxis, dopo l’assemblea guidata dal sindaco Roberto Lallai avrebbe dovuto deliberare la cessione del Servizio idrico ad Abbanoa. “Statuto dell’Ente di Governo dell’Ambito della Sardegna. Legge Regionale 04/02/2015, n. 4 – art. 6, cm. 2. Esame ed approvazione” il primo punto dell’ordine del giorno che non è stato esaminato, perché il comitato cittadino di Nuxis ha affollato la sala consiliare impedendo, di fatto, lo svolgimento dei lavori e quindi la deliberazione tanto contestata.

I cittadini ormai da mesi rivendicano il mantenimento della gestione del servizio idrico da parte del Comune e contestano il sindaco, Roberto Lallai e la sua Giunta che, viceversa, dopo aver contrastato a lungo, con altri Comuni del Sulcis Iglesiente e dell’intera Sardegna, il trasferimento delle competenze ad Abbanoa, hanno deciso di accettare lo stesso. I cittadini sono convinti che una decisione del genere, porterebbe ad un aumento delle tariffe e ad un peggioramento del servizio ed hanno deciso di opporsi, democraticamente, in ogni modo.

 

 

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Sotacarbo 2

Mercoledì 30 settembre, a partire dalle ore 9.00, presso l’Auditorium della Sotacarbo (Grande Miniera di Serbariu) si terrà il convegno – Educazione all’imprenditorialità: quali prospettive di sviluppo nella scuola superiore?

Il convegno, patrocinato dal comune di Carbonia, rientra nel progetto Erasmus Plus “Open Educational Ways addressed to Entrepreneurship through Skills Enhancement and development”, presentato con successo dall’Istituto Tecnico Commerciale “Beccaria” di Carbonia.

Il progetto prevede un percorso formativo che si svilupperà sino al 2016 e che coinvolge l’Italia e altri 5 paesi europei: Portogallo, Grecia, Germania, Polonia e Romania.

Il progetto dell’Istituto scolastico di Carbonia è un progetto di cooperazione tra istituti di istruzione superiore e imprese, finalizzato a promuovere l’innovazione, l’imprenditorialità, la creatività, l’occupabilità, lo scambio di conoscenze e/o di insegnamento multidisciplinare e l’apprendimento.

Il convegno Educazione all’imprenditorialità: quali prospettive di sviluppo nella scuola superiore?” sarà aperto dal dirigente scolastico Antonello Scanu, seguito da i saluti del sindaco Giuseppe Casti e dell’assessore dell’Istruzione e formazione, Lucia Amorino. Nel corso della mattinata interverranno, tra gli altri, Luca Cancelliere (dirigente ufficio scolastico di Cagliari), Luca Mereu (capo di gabinetto dell’assessorato regionale del Lavoro) e l’assessore regionale dell’Istruzione Claudia Firino. Sono previsti anche gli interventi dei partner europei del progetto.

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Francesco Pigliaru alla Notte dei ricercatori in Rettorato. Il presidente della Giunta regionale tra energie rinnovabili, divario Nord-Sud, aspettative degli studenti, innovazione e metodologie al passo coi tempi

di Mario Frongia

«Sono qui per interesse genuino alla Notte dei ricercatori. Credo che l’evento racchiuda molti aspetti che servono per il territorio. Noi, come amministrazione regionale siamo molto interessati al futuro energetico. In Sardegna non abbiamo il metano, abbiamo molte energie rinnovabili e il carbone. E anche tanto disordine. Dobbiamo capire in che direzione andare».

Francesco Pigliaru si accomoda tra il pubblico in aula magna. Il Rettorato è un brulicare di iniziative legate alla Notte dei ricercatori. Nella corte interna si dibatte di musica e tradizioni, suonano i Sikitikis e il Canto a tenore di Orgosolo. Il confronto dell’accademia con le imprese, il territorio e le famiglie prosegue. Temi e argomenti hanno toni divulgativi, adatti alle nuove generazioni. Si parla anche di energia sostenibile e riscaldamento globale, del segnale radio di Guglielmo Marconi che 120 anni fa ha cambiato il mondo, di innovazione e low carbon society. Partono le slide di una bella storia: un ricercatore, Marco Franceschelli, racconta del finanziamento del suo progetto di ricerca. Il presidente della Giunta regionale applaude, commenta positivamente le iniziative con il rettore Maria del Zompo e il pro rettore per la ricerca, Micaela Morelli. C’è tanto da fare. Ma l’ateneo e l’amministrazione pubblica si ritrovano in sintonia e investono anche su questo fronte.

Presidente Pigliaru, come valuta il contributo dell’Università di Cagliari sui temi trattati nella Notte dei ricercatori?

«L’ateneo sta dando una mano importantissima nell’aiutarci a scrivere il Piano energetico, il che significa capire e sapere in che direzione andiamo. Innanzi tutto, dobbiamo mettere ordine alle rinnovabili per produrre l’energia che serve localmente. Questo è il primo step. Ma per compierlo serve un’enorme tecnologia, le produzioni dalle rinnovabili sono legate al sole e al vento. Dunque, servono grandi accumulatori che conservino queste energie e ce le restituiscano quando ci occorrono, al di là delle condizioni meteo.»

Qual è il disegno globale?

«Andiamo verso un mondo nel quale la produzione dell’energia deve diventare molto più vicina ai cittadini. Un caseggiato produce l’energia, la conserva negli accumulatori e poi la distribuisce. Uno scenario in cui produzione, conservazione e distribuzione dell’energia rappresenta la vera sfida.»

Assieme al minore inquinamento.

«Sì, il Cop21 deve mettere d’accordo tutti i Paesi per cercare di scrivere il grande accordo di Kyoto che combatte il cambiamento climatico. Attraversiamo un momento delicato e interessante. E l’ateneo di Cagliari ci aiuta a stare sulla frontiera.»

La professoressa Del Zompo accelera sulla filiera ricerca-innovazione-competenze-giovani-imprese-territorio. Qual è il suo punto di vista?

«Siamo in sintonia e il caso dell’energia è perfetto: la filiera richiede molto capitale umano, tanta tecnologia, comportamenti virtuosi degli utenti pronti a recepire la novità e accettare che in un condominio ci si debba mettere d’accordo per produrre energia. Certo, ci sono vecchie abitudini da combattere ma dobbiamo farcela.»

Qual è il ruolo delle imprese?

«Devono cercare di essere innovative. Per dirne una, possiamo parlare di un futuro con una produzione energetica che sarà intelligente, non alimenta il cambiamento climatico, non ha eccessi né sprechi. Insomma, tutto quel che si vuole. Ma se poi troviamo imprese che faticano ad assumere un laureato, magari in ingegneria, non andiamo da nessuna parte.»

Da docente, prima ancora che da presidente della Giunta, come valuta l’evolversi e l’impatto nella comunità locale degli atenei sardi?

«Vedo una tendenza preoccupante di cui abbiamo parlato anche con il Governo nazionale: il solito divario nord-sud sta diventando ancora più pericoloso. In passato c’erano meccanismi, e tanti soldi pubblici, che lo tenevano sotto controllo. Ora, il divario prende tante forme. Una delle quali è quella di tanti nostri studenti che cercano di andare a studiare nelle università del Nord anche quando non c’è nessuna evidenza che siamo migliori. Passa l’idea che è meglio andare via, e questo non va assolutamente bene. Prima di lamentarci occorre rimboccarci le maniche ed essere seri.»

Lei è stato anche pro rettore alla Ricerca. Qual è il messaggio per l’ateneo?

«L’università di Cagliari lavora e ha una buona ricerca. Ma ancora prima va rafforzata la buona accoglienza e i servizi, va abbattuta la burocrazia, e sostenute le borse di studio, aspetto su cui abbiamo fatto un grande sforzo. Ma non basta. Serve anche una didattica che sia in linea con i tempi. Spesso, insegniamo come nell’Ottocento. Il mondo cammina sul digitale e la didattica ne deve tener conto. Su questo fronte, vorrei vedere le università sarde correre in avanti. Dimostrare che si può avere una didattica molto migliore, più inclusiva, capace di aiutare gli studenti a capire se stanno perdendo colpi e come possono rimediare.»

Da dove si parte?

«L’Università di Cagliari ha enormi potenzialità. Negli anni scorsi abbiamo fatto grandi sforzi per i laboratori didattici: devono essere alla base di una forte e immediata sperimentazione di una didattica di qualità. Con linguaggi e codici adeguati agli studenti. Ricordo che negli ultimi mesi della mia attività universitaria, ho sperimentato grazie al professor Usai, un ricercatore della facoltà di Ingegneria, un metodo che consente agli studenti, durante la lezione, di rispondere a domande multiple in modo anonimo e di vedere il risultato. Il tutto in un minuto. Un processo rapido per testare se stanno capendo o meno quel che viene spiegato. Di questi esempi ce ne sono tanti. Vorrei vedere l’università lanciarsi in questa direzione. In quell’occasione i miei studenti erano entusiasti, si sentivano trattati bene.»

Qual è il messaggio ai neo diplomati, ai maturandi e alle famiglie?

«Corrano all’università. E spero che ci arrivino con le idee già chiare. In Italia succede che alla fine delle scuole secondarie non si ha idea di quel che si vuol fare dopo. E se ce l’hanno non si sono preparati. È una follia. Se uno vuole andare in fisica o ingegneria, al liceo dovrebbe fare mediamente un po’ più di matematica. Chi ha interessi per il design dovrebbe fare un po’ più di disegno tecnico. Da noi, non succede niente di questo. E tutti arrivano un pochino uguali E alla soglia dell’iscrizione all’università non si hanno le idee chiare e chi le ha non ha accumulato le competenze per procedere veloci. Anche da qui, nasce una dispersione molto alta.»

Qual è la risposta della Giunta regionale?

«Noi abbiamo il dovere di cercare di migliorare le cose. Nel frattempo, raccomando tenacia, determinazione, mai scoraggiarsi e andare avanti. Senza la laurea è dura.»

Presidente Pigliaru, le manca la cattedra?

«È ancora presto, sono da un mese e mezzo in Giunta, troppo preso da tante cose. Sono certo che in seguito mi mancherà.»

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Terminata la fase di preparazione con il 5° Trofeo “City of Cagliari” e il 1° trofeo “Città di Carbonia”, la Dinamo Banco di Sardegna Sassari affronta oggi e domani, a Torino, la Supercoppa italiana, primo impegno ufficiale della stagione 2015-2016. Questa sera, alle 18.15, al PalaRuffini,i campioni d’Italia affrontano, nella prima semifinale, la Pallacanestro Reggiana, la grande rivale della finale scudetto 2014/2015.

Alle 20.45, nell’altra semifinale, si affrontano Milano e Venezia, semifinaliste del campionato scorso.

La Dinamo Banco di Sardegna è la squadra detentrice della Supercoppa italiana, così come della Coppa Italia e dello Scudetto che un anno fa le hanno assegnato il prestigioso “Triplete”.

Questa sera Sassari e Reggio Emilia saranno due squadre diverse rispetto allo scorso giugno, mentre sono rimaste invariate le panchine, affidate a Meo Sacchetti e Max Menetti.

Reggio Emilia è ripartita dal nucleo di italiani al quale si sono aggiunti Pietro Aradori, inserito al posto di Drake Diener, Stefano Gentile e De Nicolao, ai quali è stata affidata la cabina di regia. Rimangono le due stelle lituane Kaukenas e Lavrinovic, giocatori che hanno dimostrato di poter fare la differenza. Coach Menetti potrà contare anche quest’anno su Della Valle e Polonara, reduci dall’esperienza con la Nazionale. Sotto canestro è arrivato un giocatore di esperienza e fisicità come Vereemenko, visto l’anno scorso con la maglia del Banvit.

Arbitreranno l’incontro i signori Begnis, Sabetta e Biggi.

Nell’altra semifinale, Venezia è la squadra che ha cambiato pochissimo su un roster già molto competitivo al quale ha aggiunto tre pezzi da novanta come Mike Green, playmaker già visto a Varese, Owens, lungo di Trento e Bramos, che arriva da un infortunio, e la giovane guardia Tonut, reduce da una grande stagione in A2 con Trieste. Rimane la struttura di una squadra che ha atto benissimo lo scorso anno, sfiorando la finale scudetto, grazie al lavoro in sinergia di Peric, Ortner, Goss e Ress.

L’Olimpia Milano ha costruito una squadra competitiva su tutti i fronti, con un roster profondo dalla spiccata fisicità, in linea con le direttive di coach Repesa. Le chiavi della squadra potrebbero essere Alessandro Gentile, trascinatore degli scorsi playoff e giocatore in grande ascesa, come dimostrato a Eurobasket, e Simon, nazionale croato voluto da Repesa. In cabina di regia Cinciarini e Lafayette, grande difensore e ottimo tiratore, insieme a  Jenkins. Hummel metterà al servizio della squadra le sue doti balistiche mentre nel settore dei lunghi le scarpette rosse hanno scelto la tipologia molto atletica e di peso partendo da McLean, Mvp del campionato tedesco, passando per Lawal, completando con l’esperienza e il peso di Macvan e Barac.

Arbitreranno l’incontro i signori Sabetta, Di Francesco e Aronne.

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Il Centro Ricerche Sotacarbo di Carbonia ha ospitato la “Notte Europea dei Ricercatori”, iniziativa arrivata alla decima edizione, che si svolge l’ultimo venerdì di settembre in 300 città di 24 paesi europei. L’evento, organizzato e gestito per l’Italia dall’associazione “Frascati Scienza”, si colloca nell’ambito dell’azione europea “Marie Sklodowska-Curie”, ideata a sostegno dei ricercatori di ogni grado e nazionalità, con lo scopo di avvicinare mondo della ricerca e cittadini.

L’iniziativa della Sotacarbo mirava a favorire questo incontro in un contesto informale e stimolante. Obiettivo centrato in pieno, visto l’ottimo riscontro di pubblico della serata organizzata a Carbonia nel Centro ricerche dell’ex miniera di Serbariu. I visitatori hanno potuto apprezzare sia la spiegazione delle attività svolte dai ricercatori Sotacarbo, che il laboratorio ludico-didattico “I ricercatori della CO2 perduta”, ideato per avvicinare i non addetti ai lavori alle tecnologie della cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (le cosiddette “Ccs”, dall’inglese Carbon Capture and Storage).

Nel corso della serata sono stati messi a disposizione dei visitatori banchi da lavoro e materiali di uso comune, con i quali si sono potuti far comprendere, anche ai tanti bambini presenti, i processi di cattura, trasporto e confinamento della Co2. La notte dei ricercatori si è conclusa con l’aperitivo scientifico “Energia sostenibile: dai combustibili fossili all’efficienza energetica”, che ha visto gli ospiti del Centro e i ricercatori Sotacarbo confrontarsi sui temi dell’energia, delle emissioni di gas e del riscaldamento globale.

La “Notte dei ricercatori” si colloca nell’ambito dell’azione europea “Marie Sklodowska-Curie”, ideata a sostegno dei ricercatori di ogni grado e nazionalità, con lo scopo di avvicinare mondo della ricerca e cittadini.

Il tema dell’edizione di quest’anno era la “Sostenibilità“. Argomento vasto, che coinvolge esigenze sociali, sviluppo economico, questioni ambientali, fattori che incidono sullo stile di vita di tutti noi e addirittura sul concetto stesso che abbiamo del futuro.

La “Notte dei ricercatori” rientra nell’ambito delle varie attività di comunicazione e disseminazione della Sotacarbo, che a breve vedranno anche la ripresa delle attività del progetto Zoe (Zero emissioni), dedicato agli studenti delle scuole elementari, medie e superiori.

Il progetto si pone come obiettivo di migliorare la conoscenza scientifica degli allievi sui temi relativi all’energia. In particolare si tratta di tre laboratori didattici distinti sui temi del cambiamento climatico e sistemi di riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera; risparmio energetico; energie rinnovabili.

Il primo laboratorio, associato alla visita del Centro è disponibile a partire da novembre 2015, mentre gli altri due saranno disponibili a partire da febbraio 2016.