22 December, 2024
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A Sant’Antioco Italia Nostra lancia l’allarme sulla vecchia struttura di “Su Semafuru” che sta crollando.

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Allarme di Italia Nostra di Sant’Antioco: “Su Semafuru” sta crollando. Si tratta della vecchia stazione per le segnalazioni semaforiche di Capo Sperone a Sant’Antioco conosciuta appunto come “Su Semafuru”. L’associazione ambientalista già dallo scorso mese di agosto aveva segnalato all’Agenzia della Conservatoria delle Coste della Sardegna, ripetuti furti di tegole, piastrelle, mattoni, etc… oltre la manomissione della sbarra che chiude l’accesso allo stradello che porta all’edificio.

«In questi ultimi due mesi i furti di tegole, mattoni e piastrelle sono proseguiti e sabato scorso, probabilmente a causa delle continue manomissioni di ladri e vandali, è crollata la torretta ubicata nella parte più alta del lato sud dell’edificio – spiega Graziano Bullegas, presidente regionale di Italia Nostra -. La struttura appare ormai sempre più un cumulo di macerie pericolanti che potrebbe arrecare pregiudizio all’integrità dei numerosi visitatori che si recano sul colle che domina Capo Sperone.»

Così anche per evitare ulteriori crolli e danni alle persone l’associazione ambientalista ha chiesto un intervento di messa in sicurezza dell’immobile e la recinzione delle aree più a rischio e l’affissione di cartelli che indichino la pericolosità del sito. L’immobile riveste una grande importanza storico-culturale che, come altre strutture presenti lungo le coste della Sardegna, rappresenta un’importante testimonianza della storia moderna dell’isola.“Su Semafuru” nel 2011 era tornato alla ribalta quando l’intera comunità antiochense si era mobilitata a difesa dell’immobile per impedire che il compendio ospitasse un inquietante radar di profondità di produzione israeliana che, se installato, avrebbe creato seri problemi alla salute delle persone e all’ecosistema a causa dell’emissione di potenti onde elettromagnetiche. Anche allora Italia Nostra aveva appoggiato la protesta della comunità tesa alla salvaguardia dell’area di “Su Semafuru” vietando qualsiasi intervento che avrebbe potuto snaturare il pregio architettonico e paesaggistico della struttura. A fine dicembre dello stesso anno, la Giunta regionale affidò la gestione di diverse Torri Costiere e di alcune Stazioni radio e Stazioni segnali, compresa la struttura di“Su Semafuru” di capo Sperone, con annessi alloggi e terreni all’Agenzia della Conservatoria delle Coste della Sardegna. Struttura di cui però è ignota la sorte da quando, lo scorso anno, la Giunta Pigliaru ha deciso di sciogliere la Conservatoria delle Coste.

Tito Siddi

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