Gianluigi Rubiu (UDC): «Quali parametri hanno portato all’esclusione della spiaggia di Porto Pino dalla Carta delle spiagge della Sardegna, redatta dall’assessorato del Turismo?».
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«Quali particolari parametri hanno portato all’esclusione della spiaggia di Porto Pino, sito di interesse comunitario, dalla Carta delle spiagge della Sardegna, redatta dall’assessorato regionale del Turismo.»
E’ quanto chiede il capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, in un’interpellanza rivolta al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore regionale del Turismo Francesco Morandi.
«Nella Carta delle spiagge della Sardegna, elaborata sotto l’egida dall’assessorato regionale del tTurismo, artigianato e commercio nell’ambito di un progetto cofìnanziato dall’Unione europea – scrive Gianluigi Rubiu – risulta non essere stata rappresentata, nella versione stampata, la spiaggia di Porto Pino, ricadente tra i Comuni di Sant’Anna Arresi e Teulada. Tale mappa ha funzione di illustrazione grafica tramite immagini delle 200 spiagge che maggiormente rappresentano la nostra Regione, mentre nel sito Sardegnaturismo, sono elencate e descritte tutte le spiagge dell’Isola.»
«Il sito di Porto Pino – aggiunge Rubiu – è una località costiera di riferimento per il Golfo di Palmas, situato nel basso Sulcis (da Carbonia sino a Sant’Anna Arresi) caratterizzata da un ecosistema di estremo rilievo, grazie alla presenza di una vasta pineta spontanea di pino d’Aleppo, presente in Sardegna solo in questa zona e nell’Isola di San Pietro; questo habitat è inserito in prossimità di una vasta zona umida interna, che costituisce un perfetto insediamento per l’allevamento dei capitoni, una specie di femmina di anguilla, nota per le sue dimensioni; su questo si fonda da una parte una importante realtà produttiva locale e dall’altra un variegato ecosistema naturale, che abbraccia il mare, la flora e la fauna ittica e volatile, che popola questa zona; e il litorale di Porto Pino, per tutte queste considerazioni di carattere naturalistico, è già riconosciuto come sito di interesse comunitario dell’UNESCO.»
«La spiaggia, lunga circa 4 chilometri, è tradizionalmente suddivisa in tre porzioni: due distinte spiagge, separate dai ruderi di un molo, che anticamente proteggeva un altro canale adduttore, e la più nota zona delle dune di sabbia bianca; la cosiddetta prima spiaggia, ubicata alle spalle dei parcheggi comunali, è lunga 550 metri, ed è formata da sabbia compatta e grigiastra, tipica colorazione dovuta allo sgretolamento delle cosiddette banquettes, ovvero cumuli di posidonia oceanica che si depositano sulla sabbia durante le mareggiate, che contrasta in maniera totalmente naturale l’erosione della spiaggia; questa prima parte è maggiormente fornita di servizi e di conseguenza, è la più frequentata dai bagnanti; la seconda spiaggia, lunga poco meno di 2 chilometri, è formata da sabbia bianca ed è meno frequentata, a causa del difficile accesso carrabile, salvo nella sua parte iniziale e finale, che risultano più facilmente raggiungibili da strade e parcheggi; è suddivisa amministrativamente tra i Comuni di Sant’Anna Arresi e Teulada.
La zona delle dune, o sabbie bianche (Is arenas biancas), è il terzo settore della spiaggia ed è lungo circa un chilometro; esso è situato nel territorio comunale di Teulada e si trova all’interno del poligono militare di Teulada; il sito è accessibile solo durante il mese di agosto; l’area è conosciutissima a livello internazionale e dà il giusto risalto a tutto il litorale di Porto Pino; appare incomprensibile – attacca Gianluigi Rubiu – come nel formato stampato della Carta delle spiagge della Sardegna, contenente una selezione di 200 spiagge, non risulti proprio la spiaggia di Porto Pino; si tratta di un danno d’immagine rilevante per tutto il territorio del Sulcis Iglesiente, in cui spicca un’area considerata come una delle perle ambientali della Sardegna e non sono affatto chiari i parametri utilizzati per la selezione delle spiagge da inserire nel formato stampato della mappa, in quanto il non inserimento della spiaggia di Porto Pino è totalmente incomprensibile per quanto descritto in precedenza.»
Tenuto conto che sarebbe opportuna una revisione immediata di tale carta, con l’inserimento della spiaggia di Porto Pino nell’elenco delle spiagge della Sardegna, Gianluigi Rubiu chiede di interpellare il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore regionale del Turismo, artigianato e commercio Francesco Morandi per sapere:
1) quali particolari parametri abbiano portato all’eliminazione della spiaggia di Porto Pino dalla Carta delle spiagge della Sardegna, redatta dall’Assessorato;
2) se non appaia opportuna una revisione immediata della Carta delle spiagge della Sardegna, con l’inserimento della spiaggia di Porto Pino in tale elenco;
3) se sia opportuno dare priorità, nella rappresentazione grafica, a tutti i siti di interesse nazionale (SIN) e i siti di interesse comunitario (SIC) presenti in Sardegna.
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