22 November, 2024
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Ieri il Consiglio comunale di Sant’Anna Arresi ha approvato il nuovo Piano di gestione del Sito di Interesse Comunitario.

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Ieri il Consiglio comunale di Sant’Anna Arresi ha approvato il nuovo Piano di gestione del Sito di Interesse Comunitario (promontorio, dune e zona umida di Porto Pino, che comprende oltre Sant’Anna Arresi, anche Masainas e Teulada), del quale è Comune capofila. L’obiettivo generale dei SIC, è quello di «salvaguardare e tutelare le caratteristiche ambientali e gli equilibri ecologici degli habitat e degli ambienti florovivaistici e faunistici presenti del sito, nonché di valorizzare le risorse storico-culturali attraverso azioni di recupero e riqualificazione di edifici, strutture e infrastrutture atte alla fruibilità eco-sostenibile del sito». Tale obiettivo, in ottemperanza alla Direttiva comunitaria Habitat nell’ottica della sostenibilità ambientale, è orientato al risultato della «riduzione della frammentazione di numerosi habitat, riduzione di disturbi causati alla fauna e incremento della sensibilità verso le problematiche ambientali», alla «riduzione degli effetti degli impatti dovuti al flusso veicolare sugli habitat e le specie presenti nel sito» e, in particolare, nella spiaggia di Porto Pino, ad «arginare i fenomeni di erosione ed impatto antropico».

Il Piano prevede l’adozione di misure per la sensibilizzazione nella popolazione locale e nei visitatori anche attraverso la programmazione di seminari tematici e lezioni nelle scuole. L’Europa e la Regione stanziano fondi (es. Progetto Natura Life 2000 SOSS DUNES) per favorire l’interiorizzazione di comportamenti orientati alla salvaguardia, valorizzazione e ad una maggiore tutela dell’ambiente da parte delle amministrazioni e dei singoli cittadini.

«Poiché la parte del Sic appartenente al territorio di Teulada ricade in zona militare (anch’essa Sic a sua volta) – dice Emanuela Pilloni, consigliera di maggioranza – sarebbe auspicabile, per una più efficace ed efficiente gestione, se l’intera area di nostra pertinenza (dune comprese quindi) entrasse nella piena disponibilità dell’ente gestore piuttosto che farci assistere impotenti al passaggio di mezzi militari e bombardamenti quotidiani sulle nostre bellissime coste, il cui impatto sulla sostenibilità, a mio avviso non è “ottemperante” alla Direttiva che impone la riduzione degli “elementi di disturbo”.»

Le dune e Porto Pino 1 copia

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