Non si ferma, nel Sulcis Iglesiente, la protesta dei familiari dei malati in ADI di III livello.
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Non si ferma, nel Sulcis Iglesiente, la protesta dei familiari dei malati in ADI di III livello. Stamane l’associazione Le Rondini ha diffuso un comunicato, nel quale fa il punto della situazione dopo l’audizione svoltasi due giorni fa durante i lavori della commissione Sanità del Consiglio regionale.
«Comprendiamo l’importanza e sosteniamo la necessità per la popolazione del nostro territorio di una nuova organizzazione quale il servizio di Hospice, terapia del dolore e cure palliative – si legge nella nota dell’associazione Le Rondini – ma contemporaneamente riteniamo e ribadiamo che i pazienti rappresentati dalla nostra associazione debbano seguire un percorso diversificato. Per la loro complessità e particolarità è indispensabile la presa in carico e la continuità assistenziale con le Rianimazioni affinchè siamo accompagnati lungo tutto un percorso diagnostico e terapeutico appropriato, dal momento del ricovero fino alla “ospedalizzazione domiciliare” e non assorbiti in una struttura completamente distaccata e indipendente. In tal modo non verrebbe interrotto il processo di cura come specificato nell’allegato alla delibera reg. n°1, 10/43 del 11/02/2009:
“L’Unità Operativa di Terapia Intensiva e/o di Rianimazione rappresenta il punto di riferimento per gli interventi di supporto specialistico alle Cure Domiciliari Integrate di 3° livello per quanto riguarda la gestione della ventilazione assistita e della nutrizione artificiale; gli accessi degli operatori specialisti (medici e infermieri professionali) programmati nell’ambito del PAI, assumono la massima valenza assistenziale nella prevenzione e gestione delle problematiche più urgenti di tipo respiratorio ed internistico.”»
«Abbiamo inoltre evidenziato – si legge ancora nella nota – che a tutt’oggi l’Unità Operativa creata dal Commissario, presenta molte criticità tra le quali la dotazione organica insufficiente, al punto di ricorrere al reclutamento di infermieri e medici all’interno delle stesse.
Nei termini di una riorganizzazione e nuova progettazione del servizio riguardante i malati in ADI di III livello, abbiamo chiesto alla Commissione la possibilità di una proroga della fase attuale mista, per garantire la serenità di pazienti e familiari ma ribadiamo fin da ora che sino a che non si troverà una soluzione condivisa, l’associazione prosegue con lo sciopero totale dell’assistenza medica e infermieristica come mero rifiuto del sistema imposto dal commissario straordinario Antonio Onnis.»
«Vogliamo ringraziare pubblicamente i componenti della Commissione Sanità – conclude l’associazione Le Rondini – per l’interessamento e la sensibilità dimostrata nei nostri confronti e riponiamo la massima fiducia nella loro competenza, auspicando la migliore soluzione ai problemi dei nostri cari.»
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