19 July, 2024
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E’ in corso nella sede della Asl 7, in via Dalmazia, a Carbonia, la conferenza stampa del commissario straordinario Antonio Onnis, sullo stato di attuazione del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera. Sono presenti i sindaci di Carbonia e Iglesias, Giuseppe Casti ed Emilio Gariazzo, e il vicepresidente della conferenza socio sanitaria Angelo Deidda, sindaco di Domusnovas.
A fine mattinata il servizio completo.

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Oggi a Expo Milano 2015 si è celebrata la “Giornata Mondiale dell’Alimentazione”, alla presenza del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon e del Direttore Generale della FAO, José Graziano Da Silva. Una giornata importante, che ha visto la consegna proprio a Ban Ki Moon, da parte del Ministro delle Politiche Agricole, Forestali e Alimentari, Maurizio Martina, della Carta di Milano, la più importante eredità immateriale dell’Esposizione Universale. Nel corso dell’evento, il primo cittadino di Milano, Giuliano Pisapia, ha invece consegnato, sempre a Ban Ki Moon, il Patto tra i sindaci di centinaia di grandi città del mondo per l’attuazione di politiche alimentari urbane sostenibili.

La giornata, che ha visto la partecipazione di numerose personalità, come Sua Maestà la Regina Letizia di Spagna, il Presidente della Slovenia, Borut Pahor, il Ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, si è aperta con la visita a Padiglione Zero del Segretario Generale delle Nazioni Unite, accompagnato dal Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala. Nel pomeriggio ecco la sessione di lavoro “Finance for food”, alla quale ha partecipato anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan. Ban Ki Moon, in compagnia della moglie Yoo, ha poi visitato altri padiglioni, come Palazzo Italia, gli Emirati Arabi e l’area Kinder+Sport, dove ha incontrato il campione di calcio Roberto Baggio, ambasciatore della Fao, e il presidente di Ferrero, Francesco Paolo Fulci.

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il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al World Food Day Giornata Mondiale dell'Alimentazione a Expo Milano 2015. MILANO, 16 OTTOBRE 2015.  ANSA/STEFANO PORTA

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E’ ancora polemica, nel Sulcis Iglesiente, sul servizio di assistenza domiciliare della Asl 7 di Carbonia. A prendere posizione oggi è Sanzio Bertolazzo, presidente dell’associazione onlus Le Rondini.

«L’associazione onlus Le Rondini – denuncia Sanzio Bertolazzo – da sempre ripone massima fiducia nelle istituzioni laddove è tangibile il senso del dovere e l’onestà d’intenti, ma si trova costretta, suo malgrado, a denunciare la situazione preoccupante che si sta delineando a discapito dei pazienti ventilati in Assistenza Domiciliare della ASL 7 di Carbonia. Quella che viene impropriamente chiamata Riorganizzazione e Implementazione altro non è che una parodia inutile e dispendiosa, che si rinnova di mese in mese senza mai trovare credibilità da parte dei malati, familiari e opinione pubblica.»

«Non vi è traccia di organizzazione valida, solida e funzionante – aggiunge Bertolazzo -, di dotazione organica adeguata, di figure professionali con formazione specifica, di considerazione della centralità del paziente, di valutazione e soddisfacimento dei bisogni, del rispetto della dignità e della volontà del malato e delle famiglie, di gestione delle emergenze e che non rispetta i principi normativi di riferimento. Non prevede la reperibilità medica nelle 24 ore ma il ricorso, in caso di urgenza, al sistema di emergenza territoriale, alla guardia medica o al medico di base, circostanza che inevitabilmente porterebbe al ricovero in ospedale con costi aggiuntivi in termini economici per l’Azienda e di sofferenza inutile per il paziente. E’ un modello imposto, non condiviso, in totale antitesi rispetto alle effettive necessità e bisogni di assistenza specialistica, posto in essere in modo unilaterale; un castello di sabbia senza fondamenta.»

«L’Associazione Le Rondini – dice ancora Bertolazzo -, in rappresentanza dei propri iscritti e associati ma soprattutto a tutela di chi ”non ha voce”, fermamente convinta ora più che mai della necessità di una politica sanitaria rispondente in modo efficace ai bisogni reali della popolazione del Sulcis Iglesiente, rigetta in toto la presunta riorganizzazione delle cure domiciliari voluta dal Commissario della ASL 7 dr. Antonio Onnis, in quanto ritenuta un oltraggio al comune senso di giustizia e di civiltà e un’offesa alla dignità delle persone sofferenti e delle proprie famiglie.

La tanto richiamata “implementazione delle cure domiciliari” è di fatto una DEPLEMENTAZIONE se non un DEPAUPERAMENTO ancorché uno SMANTELLAMENTO di un sistema che per tanti anni ha soddisfatto le esigenze di quella parte di popolazione in condizioni di fragilità il cui grado di soddisfazione è stato pari al 100%. Ma, soprattutto, contestiamo le pretestuose motivazioni di un presunto risparmio economico che mal celano l’incapacità degli amministratori di questa ASL e dell’assessore della Sanità nel comprendere l’incongruenza tra servizio offerto e reali bisogni.»

«Forti del guadagnato sostegno dell’IPASVI che con la nota n. 379 del 1.9.2015 del presidente Graziano Lebiu “farà tutto quanto è nelle sue prerogative per invitare la ASL 7 di Carbonia a trovare una soluzione condivisa”, continueremo a pretendere l’appropriatezza delle cure attraverso un percorso differenziato per i pazienti affetti da SLA e in ventilazione meccanica domiciliare così come previsto dalle delibere regionali. Qualora la programmazione dovesse proseguire senza le modifiche richieste, riterremo il Commissario della ASL 7 dr. Antonio Onnis RESPONSABILE della violazione dei diritti dei malati e della disapplicazione arbitraria della normativa vigente e di ogni eventuale conseguenza si verifichi a danno dei nostri cari, al pari dell’assessore alla Sanità dr. Luigi Arru, il quale, informato del rischio cui sono esposti i cittadini più fragili con elevato livello di complessità, non interviene a loro difesa e tutela, legittimando di fatto il Commissario. Nel frattempo – conclude Sanzio Bertolazzo – ci vediamo costretti a proseguire la nostra protesta rifiutando l’assistenza infermieristica e se necessario anche quella medica per arrivare fino allo sciopero della fame.»

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Ospedale Civile di Cagliari

La Asl di Cagliari ha approvato il Regolamento per la concessione dei permessi retribuiti per il Diritto allo Studio 2015/2016.
Il C.C.N.L. integrativo del C.C.N.L. del Comparto Sanità stipulato in data 20.09.2001 all’art. 22, disciplina l’istituto del diritto allo studio mediante la concessione, al personale interessato dell’area contrattuale del Comparto, dei permessi retribuiti nella misura massima di 150 ore. Annualmente l’Azienda approva, con formale deliberazione, il regolamento per la concessione di detti permessi. Le domande di ammissione al beneficio vengono consegnate all’Area Formazione nei termini stabiliti dal regolamento, che, successivamente all’esame delle richieste pervenute, provvede con apposito atto ad indicare e comunicare i nominativi dei beneficiari dei permessi.
In caso di necessità, i dipendenti possono frequentare i corsi e le lezioni prima che intervenga l’autorizzazione, restando inteso che una volta ottenuta l’autorizzazione, le ore utilizzate verranno computate nel numero di quelle concedibili per il diritto allo studio, ovvero, qualora l’autorizzazione non venga concessa, si provvederà al loro recupero nelle forme indicate dall’art. 14 del Regolamento per la concessione dei permessi retribuiti per il Diritto allo Studio.
Il personale dipendente che intende usufruire del diritto allo studio per l’a.a 2015-2016 dovrà presentare domanda, utilizzando il modello fac simile scaricabile dalla sezione Corsi e formazione, entro e non oltre il 23/10/2015.

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«Quali particolari parametri hanno portato all’esclusione della spiaggia di Porto Pino, sito di interesse comunitario, dalla Carta delle spiagge della Sardegna, redatta dall’assessorato regionale del Turismo.»

E’ quanto chiede il capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, in un’interpellanza rivolta al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore regionale del Turismo Francesco Morandi.

«Nella Carta delle spiagge della Sardegna, elaborata sotto l’egida dall’assessorato regionale del tTurismo, artigianato e commercio nell’ambito di un progetto cofìnanziato dall’Unione europea – scrive Gianluigi Rubiu – risulta non essere stata rappresentata, nella versione stampata, la spiaggia di Porto Pino, ricadente tra i Comuni di Sant’Anna Arresi e Teulada. Tale mappa ha funzione di illustrazione grafica tramite immagini delle 200 spiagge che maggiormente rappresentano la nostra Regione, mentre nel sito Sardegnaturismo, sono elencate e descritte tutte le spiagge dell’Isola.»
«Il sito di Porto Pino – aggiunge Rubiu – è una località costiera di riferimento per il Golfo di Palmas, situato nel basso Sulcis (da Carbonia sino a Sant’Anna Arresi) caratterizzata da un ecosistema di estremo rilievo, grazie alla presenza di una vasta pineta spontanea di pino d’Aleppo, presente in Sardegna solo in questa zona e nell’Isola di San Pietro; questo habitat è inserito in prossimità di una vasta zona umida interna, che costituisce un perfetto insediamento per l’allevamento dei capitoni, una specie di femmina di anguilla, nota per le sue dimensioni; su questo si fonda da una parte una importante realtà produttiva locale e dall’altra un variegato ecosistema naturale, che abbraccia il mare, la flora e la fauna ittica e volatile, che popola questa zona; e il litorale di Porto Pino, per tutte queste considerazioni di carattere naturalistico, è già riconosciuto come sito di interesse comunitario dell’UNESCO.»
«La spiaggia, lunga circa 4 chilometri, è tradizionalmente suddivisa in tre porzioni: due distinte spiagge, separate dai ruderi di un molo, che anticamente proteggeva un altro canale adduttore, e la più nota zona delle dune di sabbia bianca; la cosiddetta prima spiaggia, ubicata alle spalle dei parcheggi comunali, è lunga 550 metri, ed è formata da sabbia compatta e grigiastra, tipica colorazione dovuta allo sgretolamento delle cosiddette banquettes, ovvero cumuli di posidonia oceanica che si depositano sulla sabbia durante le mareggiate, che contrasta in maniera totalmente naturale l’erosione della spiaggia; questa prima parte è maggiormente fornita di servizi e di conseguenza, è la più frequentata dai bagnanti; la seconda spiaggia, lunga poco meno di 2 chilometri, è formata da sabbia bianca ed è meno frequentata, a causa del difficile accesso carrabile, salvo nella sua parte iniziale e finale, che risultano più facilmente raggiungibili da strade e parcheggi; è suddivisa amministrativamente tra i Comuni di Sant’Anna Arresi e Teulada.
La zona delle dune, o sabbie bianche (Is arenas biancas), è il terzo settore della spiaggia ed è lungo circa un chilometro; esso è situato nel territorio comunale di Teulada e si trova all’interno del poligono militare di Teulada; il sito è accessibile solo durante il mese di agosto; l’area è conosciutissima a livello internazionale e dà il giusto risalto a tutto il litorale di Porto Pino; appare incomprensibile – attacca Gianluigi Rubiu – come nel formato stampato della Carta delle spiagge della Sardegna, contenente una selezione di 200 spiagge, non risulti proprio la spiaggia di Porto Pino; si tratta di un danno d’immagine rilevante per tutto il territorio del Sulcis Iglesiente, in cui spicca un’area considerata come una delle perle ambientali della Sardegna e  non sono affatto chiari i parametri utilizzati per la selezione delle spiagge da inserire nel formato stampato della mappa, in quanto il non inserimento della spiaggia di Porto Pino è totalmente incomprensibile per quanto descritto in precedenza.»
Tenuto conto che sarebbe opportuna una revisione immediata di tale carta, con l’inserimento della spiaggia di Porto Pino nell’elenco delle spiagge della Sardegna, Gianluigi Rubiu chiede di interpellare il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore regionale del Turismo, artigianato e commercio Francesco Morandi per sapere:
1) quali particolari parametri abbiano portato all’eliminazione della spiaggia di Porto Pino dalla Carta delle spiagge della Sardegna, redatta dall’Assessorato;
2) se non appaia opportuna una revisione immediata della Carta delle spiagge della Sardegna, con l’inserimento della spiaggia di Porto Pino in tale elenco;
3) se sia opportuno dare priorità, nella rappresentazione grafica, a tutti i siti di interesse nazionale (SIN) e i siti di interesse comunitario (SIC) presenti in Sardegna.

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Fruzioone della fiscalità di vantaggio per comuni

Il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, ha reso noto oggi il documento aggiornato sullo stato di attuazione della fiscalità di vantaggio per le piccole e medie imprese del Sulcis Iglesiente, aggiornato alla data di ieri, 15 ottobre 2015.

«L’applicazione del regime fiscale e contributivo di Zona Franca Urbana alle piccole e micro imprese del Sulcis Iglesiente è pienamente operativa. La ZFU ha carattere “sperimentale”: è la prima in Italia ad avere un’estensione provinciale mentre, di regola, riguarda aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio economico, sociale e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse.

Al bando, chiuso il 7 aprile 2014, sono seguiti i provvedimenti di attuazione (Decreti Direttoriali MISE del 17.04.2014 e del 2.05.2014) che hanno approvato gli elenchi delle imprese ammesse alle agevolazioni. I benefici fiscali e contributivi sono diventati disponibili a inizio estate 2014.»

Le risorse assegnate ammontano a 124,95 milioni di euro, le imprese beneficiarie 4.375 (il 62,3% ditte individuali). Il 66,7% delle imprese ammesse al beneficio fiscale si concentrano in tre settori di attività economica: commercio e riparazione, costruzioni, alloggio e ristorazione.

Al 2 settembre 2015 le imprese che hanno avviato la fruizione sono 3.282 (il 75,02% delle ammesse), l’importo concesso ammonta a 92,49 milioni di euro, l’importo fruito 31,2 milioni di euro (33,73% sul concesso).

Le imprese che hanno avviato l’utilizzo del beneficio fiscale sono state categorizzate per classi di importo fruito:

– il 22,8%, 747 unità, ha fruito tra il 60%-100% del beneficio loro assegnato. Si tratta sostanzialmente di ditte individuali (38,6%) e Società di capitale (26,8%

– la maggior parte, il 57,9% – pari a 1.899 unità, ne hanno al momento usufruito solo sino al 30%.

– le rimanenti 636 unità (il 19,4%) hanno utilizzato tra il 30%-60% del beneficio loro assegnato.

Il Decreto MISE del 10.04.2013 definisce le imprese di nuova o recente costituzione quali unità di micro e piccola dimensione che, alla data dell’istanza per le agevolazioni, si trovano nei primi tre periodi di imposta dalla data di costituzione dell’impresa.

– Il 12,8% delle imprese ammesse ad agevolazione sono unità di nuova o recente costituzione (561 unità), con un’agevolazione concessa pari a 24,8 milioni di euro (il 19,9% degli importi complessivi assegnati alla misura)

– oltre la metà (57,2% – 321 unità) delle nuove/recenti imprese hanno avviato la fruizione e utilizzato 3,07 milioni di euro di beneficio fiscale (il 9,8% del totale fruito dalla imprese che hanno complessivamente avviato l’utilizzo del beneficio fiscale).

Il 67,8 delle 3.282 imprese che hanno avviato la fruizione del beneficio fiscale sono localizzate in 6 Comuni della Provincia e assorbono il 70,7% degli importi fruiti via F24 (22,05 milioni di euro).

Carbonia 24,7%, Iglesias 21,2%, Sant’Antioco 9,2%, Carloforte 6,9%, Domusnovas 4,6%, Portoscuso 4,1%.

Ciò rispecchia la distribuzione delle unità produttive sul territorio. Nei medesimi 6 Comuni si colloca, infatti, il 70,03% delle unità locali della Provincia di Carbonia Iglesias con il 77,1% del numero degli addetti.

Il Decreto MISE del 10.04.2013 all’articolo 19 definisce i casi/situazioni e modalità secondo cui le agevolazioni concesse vengono revocate. Tra queste, ad esempio, l’accertamento della insussistenza dei requisiti previsti per l’accesso alle agevolazioni, il trasferimento dell’attività economica al di fuori della ZFU prima dei 5 anni previsti dalla data di accoglimento dell’istanza di agevolazione, ecc.

Sono 183 i preavvisi di revoca accertati al 2.09.2015, pari al 4,2% delle imprese ammesse al beneficio fiscale dai Decreti di concessione.

3,69 milioni di euro gli importi in fase di revoca, pari al 2,95% del totale delle agevolazioni concesse.

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Lo SDIRS – il Sindacato Dirigenti e Direttivi della Regione Sardegna – solleva dubbi di legittimità su alcuni punti della procedura appena avviata per l’individuazione del nuovo direttore generale di Agris Sardegna, e chiede che la stessa sia riconsiderata, “in termini di autotutela”.

In una nota inviata alla Direzione generale dell’assessorato dell’Agricoltura (e per conoscenza agli assessori Elisabetta Falchi e Gianmario Demuro) lo SDIRS fa notare che l’avviso pubblico approvato con la determinazione n. 16498-962 del 7 ottobre 2015 è stato modificato rispetto a quello che – nel 2014 – aveva permesso di assegnare l’incarico di direttore generale, per un anno, senza contestazioni. «Il buon senso porta a chiedersi perché ora si voglia abbandonare una strada già percorsa e conosciuta per intraprenderne una sconosciuta e di dubbia percorribilità», si chiede il sindacato.

Oggetto delle critiche è in particolare il punto d) dell’art. 2 dell’avviso pubblico, che in sostanza mette alla pari come requisiti l’avere ricoperto per almeno cinque anni incarichi di responsabilità amministrativa, tecnica e gestionale in strutture pubbliche o private e – in alternativa – «avere ricoperto incarichi di coordinamento di progetti di ricerca e/o Innovazione Tecnologica nazionali e/o internazionali che abbiano comportato responsabilità verso i committenti relativamente alla stesura del progetto, la allocazione delle risorse, la gestione del progetto, il monitoraggio della spesa e la verifica dei risultati. Tale requisito sarà considerato sussistente per un massimo di un anno per i progetti di durata inferiore ai tre anni e per un massimo di due anni per i progetti di durata superiore. In ogni caso tale requisito sarà considerato sussistente per un massimo complessivo di due anni».

«A parte la farraginosità del concetto espresso – osserva la nota firmata dal segretario generale del sindacato, Cristina Malavasi – sembra di essere davanti al tentativo, neanche tanto nascosto, di collocare il coordinamento di progetti di ricerca sullo stesso piano degli incarichi dirigenziali. Varrebbe quindi il principio – valido solo per Agris ed in barba al “sistema Regione” – che un soggetto privo della qualifica di dirigente possa assumere addirittura la direzione generale di un Ente.»

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Con decreto del ministro dell’Interno del 7 agosto 2015, è stato pubblicato l’avviso per la presentazione delle domande di contributo da parte degli enti locali che prestano o intendono prestare, nel biennio 2016-2017, servizi di accoglienza in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria SPRAR. Ne dà comunicazione la Presidenza della Regione.
L’obiettivo è quello di soddisfare un’esigenza massima pari a 10mila posti con l’utilizzo di risorse a valere sul Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.
Al fondo possono accedere i comuni, anche in forma associata, le unioni di comuni, le province in partenariato con le realtà del privato sociale.
Le domande potranno essere presentate unicamente on line a partire dalle ore 9.00 del 14 ottobre 2015 e fino alle ore 12.00 del 14 gennaio 2016. Gli enti interessati, per la compilazione della domande, dovranno registrarsi al sito https://fnasilo.dlci.interno.it . Per la registrazione è necessario disporre di una casella di posta elettronica certificata (PEC) e della firma digitale.

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Sabato 17 e domenica 18 ottobre è in programma all’Hotel Carlo Felice di Sassari, per il quarto anno consecutivo, il convegno Stile Lìberos, culmine del festival letterario diffuso Éntula, organizzato dall’associazione Lìberos in collaborazione con decine di librerie, biblioteche, case editrici, scuole e associazioni locali, che ha coinvolto e fino a dicembre coinvolgerà la comunità dei lettori sardi in cento appuntamenti con scrittori italiani e stranieri in oltre 40 comuni.

Si discuterà del tema “Che valore ha la felicità”? Domanda ben spiegata dal sottotitolo della due giorni: “La cultura e il benessere psicofisico”.

Dopo due edizioni del convegno dedicate al rapporto tra cultura e sviluppo economico, si indagherà su come la cultura influisca sulla nostra salute e sul nostro benessere fisico e psicologico.

In Italia, la cultura è ancora vista come “intrattenimento” e quindi ricondotta al superfluo. Molte ricerche scientifiche dimostrano invece che essa è un importante strumento di prevenzione delle malattie croniche e che è in grado di attenuare gli effetti negativi dello stress sull’organismo, assicurando una maggiore longevità. Il motivo è semplice. Attraverso comportamenti sociali condivisi in un clima di fiducia, i beni relazionali agiscono in maniera positiva sul benessere degli individui: chi produce cultura crea benessere, chi fruisce dell’offerta culturale prova benessere. Tutto, naturalmente, inquadrato in una visione olistica del nostro corpo e della nostra esistenza, come inteso anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Su questa linea non è incongruo pensare, come suggeriscono studi accreditati condotti in vari Paesi occidentali, che le politiche volte a promuovere l’accesso culturale possano essere inquadrate nel welfare.

Questo è il cuore del tema che si discuterà a Sassari, con medici, psicologi, ricercatori, giornalisti, esperti di politiche sociali e operatori della cultura, dagli scrittori ai lettori.

La mattinata del sabato, organizzata in collaborazione con l’ASL n. 1 di Sassari e l’Università degli Studi di Sassari, avrà un taglio più scientifico e sarà un evento formativo (Cultura e salute in medicina: verso nuovi modelli e prospettive) valido per il rilascio di 3 crediti ECM.

Dopo i saluti di Aldo Addis (presidente di Lìberos) e di Agostino Sussarellu (Commissario ASL N.1), Enzo Grossi parlerà di Cultura e Salute, la partecipazione culturale come strumento per un nuovo welfare. Grossi, manager di ricerca e sviluppo con lunga esperienza nella epidemiologia clinica e nella medicina farmaceutica, è professore a contratto per l’insegnamento Cultura e Salute presso lo IULM di Milano e la Facoltà di Medicina della Università Statale di Milano, nonché curatore dell’omonimo volume edito da Springer. Seguirà l’intervento di Maria Rita Piras (Responsabile dell’Unità di Valutazione Alzheimer della Clinica Neurologica dell’Università di Sassari) su Il modello biopsicosociale nella prevenzione del declino cognitivo e della demenza.

La seconda parte della mattina inizierà con l’intervento di Michele Farina, giornalista del Corriere della Sera e autore del libro Quando andiamo a casa? (Rizzoli), in cui affronta il tema dell’Alzheimer vissuto dai parenti di chi ne soffre. A seguire, la testimonianza di Giuseppe Massaiu, odontoiatra e autore del libro Cura il sorriso, mordi la vita (Dissensi). Seguirà il dibattito, moderato da Maria Carmela Solinas.

Nel pomeriggio, si passa a temi più letterari: con Marcello Fois, il più sattiano degli scrittori sardi, e Pierluigi Vaccaneo, cofondatore di TwLetteratura, verrà lanciato il progetto di riscrittura de Il giorno del giudizio di Salvatore Satta, che la comunità dei lettori di Lìberos porterà avanti insieme alla comunità di TwLetteratura dal 19 ottobre.

A seguire, lo stesso Vaccaneo dialogherà con Letizia Sechi, che da anni si occupa di editoria digitale ed è autrice di Editoria digitale e Oltre la carta (Apogeo), e con Mario Guglielminetti, autore de Le comunità in movimento sul tema Dal consumo alla partecipazione culturale nelle reti digitali.

In chiusura degli interventi pomeridiani, interverrà in collegamento video l’autore e attore bolognese Alessandro Bergonzoni.

Alle 20.00 ci si sposta al ristorante Il Vecchio Mulino, dove ci sarà un reading musicale con Art’In. A cura di Manuela Loddo e Romano Usai recitazione, lettura, canto, organetto, chitarra; con Marcello Peghin alle chitarre, in un percorso contrappuntistico tra le parole di autori conosciuti e non, antichi e moderni.

Domenica 18 i lavori riprenderanno alle 10.30 con Enrica Borsari e Gabriella Marinaccio, del Sistema bibliotecario di Milano, e Franco Dessì, pediatra impegnato nella promozione della lettura in età prescolare. Coordina Lalla Careddu.

Partecipazione culturale, beni relazionali e benessere soggettivo è il tema affrontato da Enzo Grossi nelle sue ultime pubblicazioni. Ne parlerà a partire dalle 12, seguito da Michele Farina e Antonella Patete, redattrice della rivista “Superabile”, coordinati da Gianfranca Nieddu.

In chiusura della mattinata, Gianluca Semprini, giornalista di Sky Tg24, intervista l’assessore regionale alla cultura Claudia Firino.

Nel pomeriggio, uno spazio sarà dedicato proprio ai lettori, e precisamente ai gruppi di lettura presenti nei paesi della Sardegna che racconteranno le loro esperienze. Saranno presenti l’associazione KaraLettura di Cagliari, il Club Jane Austen di Villacidro, il gruppo di lettura Voce in capitolo di Berchidda e il gruppo di Villanovaforru, coordinati da Daniele Carbini.

In chiusura dei lavori, interverranno in collegamento Skype Cecilia Strada, presidente di Emergency, e Michela Murgia, scrittrice e cofondatrice di Lìberos. Coordinerà Gianluca Semprini.

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Sabato 28 e domenica 29 novembre, alla Fiera Internazionale della Sardegna, a Cagliari, torna il Festival di Scirarindi, benessere, buon vivere e sostenibilità in Sardegna, giunto alla quinta edizione. L’evento, promosso e organizzato dall’associazione culturale Scirarindi, è patrocinato dalla Regione Sardegna, dalla Provincia di Cagliari e dal Comune di Cagliari.

Il programma prevede numerosi appuntamenti per celebrare la Sardegna naturale: dall’eco-cultura alla bioedilizia, dalle medicine olistiche alle discipline del benessere e bio naturali, dal turismo equo all’alimentazione bio, dop e veg.

Il festival di Scirarindi è una vetrina ormai consolidata per chi segue la strada del vivere consapevole,all’insegna della sostenibilità, della solidarietà e della scelta di nuovi stili di vita. Lo dimostra il numero di visitatori in costante crescita, un pubblico sensibile e attento verso il rispetto dell’ambiente, il benessere fisico e interiore, la cura di sé, i prodotti naturali ed ecologici e le eccellenze del territorio.

Non solo uno spazio espositivo, ma un viaggio alla scoperta della Sardegna più vera e un evento culturale, con tante occasioni di confronto e di approfondimento sui temi legati all’attualità.

Scirarindi