29 December, 2024
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«È tutto molto bello, e pensare che all’inizio quasi stentavo a credere  fosse possibile realizzare un evento di tale portata. E invece oggi posso tranquillamente affermare che si tratta di un grande successo.»

Alena Šeredová, nota showgirl e modella ceca, ha visitato oggi Expo Milano 2015 e ne è rimasta davvero impressionata positivamente. Accompagnata dai figli, ha fatto inizialmente tappa a Padiglione Zero: «Ci è piaciuto moltissimo, la libreria all’ingresso è come un simbolo dell’Esposizione Universale, dove in ogni cassetto c’è da scoprire qualcosa di noi o per noi».

La visita è poi proseguita in Brasile, Angola, Repubblica Ceca (dove, come madrina del padiglione, ha anche premiato il duemilionesimo visitatore), Regno Unito, Palazzo Italia, Austria, senza dimenticare Children Park, particolarmente apprezzato dai figli. «I miei ragazzi – ha detto Alena – hanno riscoperto tante cose che io a casa ho sempre insegnato loro, come, per esempio, risparmiare energia spegnendo la luce e non sprecare l’acqua. Qui a Expo Milano 2015 hanno imparato giocando».

Prima di lasciare il sito, Alena Šeredová ha assistito allo spettacolo dell’Albero della Vita.

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La V (Attività produttive), presieduta dall’on. Luigi Lotto (Pd), ha proseguito oggi il ciclo di audizioni sul Testo Unico in materia di energia e certificazione energetica con l’intervento degli assessori degli Enti locali Cristiano Erriu e dell’Industria Maria Grazia Piras.

L’assessore Erriu ha espresso una valutazione positiva sulle modifiche del testo introdotte dalla commissione, soprattutto con riferimento alle premialità volumetriche collegate alla riclassificazione degli edifici in base all’efficienza energetica. «E’un aspetto che non era stato affrontato compiutamente nella legge 8/2015 (semplificazione urbanistica e miglioramento del patrimonio edilizio) – ha osservato – ed è giusto che diventi un elemento permanente della legislazione regionale». L’assessore ha invece manifestato alcune riserve sui Catasti comunali degli impianti termici perché, a suo giudizio, «potrebbe rivelarsi un appesantimento per i Comuni ed una sorta di duplicazione del registro regionale; è preferibile attribuire questi compiti ad un unico soggetto in modo da favorire la cooperazione fra Regione ed Enti locali».

Cristiano Erriu, infine, ha auspicato un approfondimento della parte del testo che introduce limiti, privilegiando il comparto agricolo, alla platea di soggetti che possono produrre energia da fonti rinnovabili.

L’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha sottolineato l’importanza delle integrazioni migliorative che la commissione ha apportato al testo «ora più coerente con la normativa nazionale di riferimento ed in alcune parti più avanzato, come nell’estensione a tutta la pubblica amministrazione (che rappresenta il 10% dei consumi energetici della Regione) dell’obbligo di costruire e riconvertire i propri fabbricati ad Energia Quasi Zero».

Quanto alla proposta, contenuta nel Testo unico, di costituire una Agenzia cui delegare la gestione della complessa materia energetica, l’assessore ha affermato che «lo spirito della proposta è certamente condivisibile perché il settore dell’assessorato che si occupa di energia ha bisogno di essere specializzato, anche se l’indirizzo generale della Giunta, coerente con una politica di spending review, è quello di ridurre per quanto possibile le strutture della Regione; una soluzione intermedia potrebbe essere quella di costituire al posto dell’attuale servizio una nuova direzione generale all’interno dell’assessorato».

Nel successivo dibattito hanno preso la parola il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, i consiglieri Antonio Gaia (Cps), Luigi Crisponi (Riformatori), Oscar Cherchi (Forza Italia) e Cesare Moriconi (Pd).

Il presidente della commissione Luigi Lotto, in sede di conclusioni, ha dichiarato fra l’altro che «il problema degli impianti alimentati da energie rinnovabili al servizio delle aziende agricole va senz’altro approfondito, tenendo presente che il nostro obiettivo di fondo è quello di intervenire concretamente a sostegno degli imprenditori sardi in un settore come quello agricolo che nella nostra Regione ha una grande tradizione ma anche forti potenzialità di crescita».

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

(Af)

 

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Il Movimento Partite Iva insorge contro la perdurante chiusura della sede di Carbonia della Camera di Commercio.

«Doveva essere una normale chiusura legata al periodo feriale invece, passati i mesi di agosto e settembre – si legge in una nota del Movimento -, la sede distaccata di Carbonia della Camera di Commercio resterà sbarrata ancora per tutto il mese di Ottobre. Ma c’è chi sostiene che non aprirà più.»

A nulla è servita la vibrata protesta del Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente, che nella lettera inviata al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e al commissario straordinario della Cciaa, Paola Piras, denunciava l’omissione del preminente interesse pubblico al corretto funzionamento dei servizi camerali, con l’evidente pregiudizio per la collettività ed in particolare per le imprese e i loro consulenti professionisti operanti nella circoscrizione di Carbonia Iglesias.

Lettera che concludeva con due richieste: di tempestivo ripristino del servizio; e di incontro urgente, anche per conoscere il reale fondamento delle voci circolate sulla chiusura definitiva della sede distaccata del Sulcis.

Da parte sua l’ente in un successivo comunicato si giustificava così: «L’attuale chiusura è dovuta al pensionamento dell’unica risorsa dedicata all’ufficio periferico di Carbonia e alla necessaria e conseguente riorganizzazione».

Mentre un recente comunicato pubblicato sul sito istituzionale dell’Ente avverte: «Nelle more del perfezionamento di uno specifico progetto operativo per la sede periferica di Carbonia, finalizzato a contemperare le esigenze degli utenti locali con quelle dell’Amministrazione, la chiusura proseguirà per tutto ottobre».

«Giustificazioni inaccettabili – tuona il presidente del Movimento Partite Iva, Paolo Bullegas -. È inammissibile che un Ente con una pianta organica di oltre 70 dipendenti attenda un pensionamento, senza disporre provvedimenti utili al proseguo del servizio. Ma ancor di più inaccettabile un abbandono del territorio che traspare tra le righe. Le imprese del Sulcis Iglesiente pagano a costo di grandi sacrifici il cosiddetto “diritto camerale”, denaro che nelle finalità dell’ente deve essere restituito in servizi alle Partite Iva. Abbiamo stimato che nelle casse dell’Ente ogni anno versiamo oltre 1 milione di euro – aggiunge Bullegas -. Non possiamo accettare che questi soldi siano utilizzati nell’esclusivo interesse della provincia di Cagliari. Per questi motivi, non condividiamo il contenuto di un volantino, affisso negli uffici camerali di Carbonia da una associazione di categoria di livello nazionale, ove si rende disponibile al rilascio dei certificati presso la propria sede; meglio avrebbero fatto ad esprimere la propria disapprovazione alla persistente chiusura degli uffici che sta creando danni alla comunità del Sulcis.»

Alle critiche del presidente Bullegas, si aggiungono quelle dei vicepresidenti del Movimento – Corrado Di Bartolo e Elio Cancedda – nei confronti dei sindaci: «Questo territorio continua a subire un progressivo abbandono sotto il silenzio assordante degli amministratori locali. I sindaci, a partire da quelli del capoluogo, devono dire se hanno intenzione di intervenire per arrestare questo disastroso percorso. Non possiamo accettare che venga tolta dignità al Sulcis Iglesiente senza che si faccia nulla per evitarlo, e soprattutto pensando di non assumersi le proprie pesanti responsabilità. I sindaci si impegnino formalmente affinché sia scongiurata la chiusura della Camera di commercio, e per rafforzare le attività di sostegno alle imprese per lo sviluppo dell’economia locale».

«Chiediamo rispetto per ciò che rappresentano le Partite Iva – conclude Paolo Bullegas –, intendiamo offrire alle istituzioni il nostro contributo su un tavolo permanente di monitoraggio dei dati economici, con l’obiettivo di fornire puntuali informazioni utili ad indicare linee di intervento strategiche per sostenere la ripresa produttiva; perché sostenere le 9mila imprese del territorio significa soprattutto tutelare gli oltre 22mila addetti: la più importante forza produttiva del Sulcis Iglesiente.»

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Piero Comandini 6

L’on. Piero Comandini primo firmatario, insieme al alcuni esponenti del Gruppo PD in Consiglio regionale, di una interrogazione urgente sulla mancata attivazione del fondo di anticipazione, previsto nella finanziaria 2015, a favore dei Gruppi di Azione Locale i quali, non dispongono di risorse proprie, per cui si rende assolutamente necessario intervenire con fondi regionali, così da garantire le anticipazioni indispensabili per chiudere e rendicontare i progetti finanziati con il PSR 2007/2013.

I lunghissimi tempi di istruttoria delle domande, nonché i tempi di pagamento delle stesse da parte dell’organismo pagatore (AGEA) hanno determinato una mancanza di liquidità dei GAL della Sardegna che non sono in grado di liquidare gli impegni assunti per la chiusura de Piani Locali di Sviluppo con la conseguenza di fallimento degli stessi.

Piero Comandini sollecita «una risposta urgente da parte dell’assessorato dell’agricoltura, per capire le motivazioni che hanno portato alla mancata attivazione del fondo di anticipazione, a favore dei GAL, così come stabilito dall’art. 9 della L.R. 5 del 9 marzo 2015, fondo previsto proprio per evitare la bancarotta dei GAL e salvaguardare un settore già fortemente provato. I GAL -aggiunge Piero Comandini – svolgono un ruolo chiave per lo sviluppo locale, attuano gli assi III e IV del Programma di Sviluppo Rurale, che è il principale strumento di programmazione e attuazione in materia di agricoltura, definisce le strategie, gli obiettivi e gli interventi per il settore agricolo, agro-industriale e forestale e per lo sviluppo rurale dell’isola, per promuovere la crescita e creare occupazione nelle zone rurali e per migliorare la sostenibilità».

Piero Comandini precisa che «il costo delle anticipazioni sarebbe pari a zero per la Regione Sardegna in quanto i GAL restituirebbero le somme ricevute a seguito del rimborso da parte di AGEA, perciò “chiediamo” – sottolinea ancora Comandini – l’immediata attivazione del fondo di anticipazione e l’erogazione dei finanziamenti, indispensabili per evitare il fallimento dei GAL. Inoltre, sarebbe auspicabile valutare la possibilità di chiedere, visti i tempi ristretti, una proroga delle rendicontazioni 2007/2013 a giugno 2016».

«E’ nostro dovere dare un appoggio alle comunità̀ interessate – conclude il consigliere del PD – offrire ad esse e a tutti i sardi le necessarie garanzie per prevenire forti e negativi ripercussioni al fine di evitare situazioni di instabilità da cui possano scaturire gravi danni al settore

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Domani, sabato 10 ottobre, l’Associazione Culturale Palmas Vecchio, in collaborazione con il comune di San Giovanni Suergiu, realizzerà l’evento “Le Radici della Vita, tingiamo di verde il nostro futuro”.

L’Associazione Culturale Palmas Vecchio, in occasione del 53° anniversario di Palmas Suergiu, pianterà con le famiglie di ogni bambino nato a Palmas a partire dal 2011 (anno della fondazione dell’associazione) ad oggi un’ulivo.

La piantumazione degli alberi (circa 43 piante di ulivo) avrà luogo nel villaggio di Palmas Suergiu e avrà lo scopo di festeggiare i nuovi nati e rendere più verde il nostro paese.

Parteciperanno all’evento i bambini nati dal 2011 ad oggi con le rispettive famiglie e chi si vorrà unire a dare una mano.

 locandina le radici della vita

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«Un luogo incredibile, stracolmo di gente. Visitare Expo Milano 2015 è un’esperienza bellissima». Con queste parole Martin Castrogiovanni, uno degli uomini simbolo della Nazionale italiana di rugby, ha commentato il suo tour odierno all’Esposizione Universale.

Accolto dal commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, l’atleta di origine argentina ha fatto tappa a Padiglione Zero, successivamente a Palazzo Italia e poi ha sostato in Argentina, dove ha anche pranzato.

«Sono impressionato dalla folla che visita i padiglioni – ha aggiunto Castrogiovanni -, pare di essere in una grande città. E poi ogni Paese racconta la sua storia, facendo conoscere tradizioni e costumi tipici: davvero affascinante.»

In serata il pilone che attualmente milita nel Racing Metro 92, club francese di massima divisione, ha visitato anche il Regno Unito e si è concesso una passeggiata lungo il Decumano, scattando numerose fotografie e firmando autografi ai tanti visitatori che lo hanno riconosciuto.

Martin Castrogiovanni 2 Martin Castrogiovanni 1

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Nella comunicazione, la rivoluzione digitale “investe” l’artigianato. E in Sardegna nascono nuove imprese e molte di quelle tradizionali si evolvono.

Il bilancio dell’ultimo anno nell’isola (da giugno 2014 a giugno 2015) segna un patrimonio di 1.340 imprese artigiane, con 2.197 dipendenti, che si occupano di attività connesse al mondo della “comunicazione”ovvero di servizi editoriali on line, fotografia, attività di informazione, pubblicità e ricerche di mercato, produzione di software e di tante altre professionalità

A livello italiano, la nostra regione occupa il 6° posto come percentuale di imprese della comunicazione (3,6%) rispetto al totale delle aziende iscritte agli albi camerali (su base regionale); questo nonostante il comparto abbia subito un calo (sempre nell’ultimo anno) del 2,5%.

In Italia sono ben 42.629; circa 7.300 in Lombardia, segue l’Emilia Romagna con oltre 4mila e il Veneto con oltre 3.700.

La “fotografia” arriva dal rapporto sulle imprese del settore della comunicazione, sui dati UnionCamere-Infocamere 2014-2015, che disegna l’identikit dei piccoli imprenditori dell’era digitale.

«La ‘rivoluzione’ digitale ha spinto la creazione d’impresa – sottolinea Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – quello della comunicazione (dall’editoria all’ICT, dai fotografi alle agenzie pubblicitarie) è un settore in cui spicca la presenza di piccole imprese espressione di abilità, personalizzazione, creatività, flessibilità di risposta alla domanda sempre più complessa e sofisticata che proviene dai consumatori e dalle altre imprese».

«In Sardegna – aggiunge la presidente – ma in tutto il resto dell’Italia, il problema resta l’infrastrutturazione tecnologica. In tantissime zone la rete non è accessibile o se lo è la velocità non è di certo adeguata alle necessità delle imprese.»

Il settore della Comunicazione in Sardegna, tra le oltre 1.300 imprese, conta 379 imprese tra le “Attività professionali, scientifiche e tecniche”, 355 per quelle che svolgono “Attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici”, 305 per le quelle relative alla “Stampa e riproduzione di supporti registrati”, 141 della “Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse”92 sono le “Attività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese”, 61 quelle che svolgono “Pubblicità e ricerche di mercato” e 7 le imprese di “Attività editoriali”. La dinamica di crescita segnala un +16,7% per le “attività editoriali”un +1,4% per le imprese “Produttrici di software e consulenza informatica”. Tutte le altre sono in calo: tra queste da segnalare un -14,1% delle imprese di “Pubblicità”.

«Il bando della Regione sulla banda ultra larga, di poche settimane fa, è un importante passo in avanti – riprende la presidente di Confartigianato Sardegna – ed auspichiamo che le imprese e i territori possano fruirne in tempi consoni alla necessità di sviluppo. Non è un mistero, infatti, che tale ammodernamento produrrebbe effetti occupazionali ben più consistenti del Jobs Act.»

«Occorre uno sviluppo imprenditoriale che incentivi la digitalizzazione delle imprese esistenti, o la nascita di nuove startup digitali – conclude la Folchetti – una regione come la Sardegna di oggi, per competere con il resto del mondo, ha bisogno di adattare la propria struttura produttiva ai lavori delle generazioni più giovani e alle loro competenze. Ha bisogno di imprese in cui coniugare la capacità di innovare con l’esperienza. Ha bisogno, in altre parole, di una politica industriale a misura di nuovi saperi.»

Dalla ricerca (dati Istat) risulta anche come i sardi, con il 60,4%, siano terzi in Italia per la lettura on line di news, con una media superiore a quella nazionale del 55,8%. Ai primi 2 posti Bolzano (61,6%) e la Toscana (60,5%). La Sardegna si piazza bene anche nell’analisi di coloro che usano il web per scaricare e leggere libri o e-book: i sardi sono sesti (16,1%), ben sopra la media nazionale (15,6%). Primi i laziali con il 20,6%.

Il dossier dice anche che la comunicazione on line batte quella su carta 4 a 1: nel 2014 le famiglie italiane hanno speso in telefoni, apparecchiature elettroniche e servizi telefonici 37,4 miliardi, vale a dire, in termini reali, il 256,8% in più rispetto ai 10,5 miliardi del 1995. Sempre lo scorso anno la spesa degli italiani in prodotti su carta (dai libri ai giornali, dalla stampa di vario tipo fino alla cancelleria) si è attestata a 8,6 miliardi, con un calo del 39,3% rispetto ai 14,2 miliardi del 1995. Il telefono cellulare è l’oggetto tecnologico più diffuso tra gli italiani: il 93,6% delle famiglie ne possiede almeno uno. Seguono il personal computer, a disposizione del 63,2% delle famiglie, il telefono cellulare connesso a Internet (54%), la macchina fotografica digitale (50,8%). Decisamente meno diffusi, anche se in crescita, gli e-book, in possesso del 6,8% delle famiglie.

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Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha nominato il capogruppo dei “Cristiano popolari socialisti”, Pierfranco Zanchetta, ed il consigliere Augusto Cherchi (gruppo Sovranità, democrazia e lavoro) componenti della Giunta per il regolamento interno, in sostituzione dei consiglieri Efisio Arbau e Gavino Sale, decaduti a seguito della sentenza del Consiglio di Stato n. 3612/2015.

La riunione della giunta per il regolamento è in programma mercoledì 14 ottobre, alle 12.00, nei locali della presidenza del Consiglio.

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«E’ un onore essere presenti ad una Esposizione Universale con un tema così nobile e umano. Questo evento mostrerà al mondo gli sforzi che il nostro Paese sta compiendo per migliorare la situazione economica e sociale e sfruttare al meglio l’enorme potenziale naturale di cui disponiamo». Con queste parole Jeanine Dekoyo, commissario generale del padiglione della Repubblica centroafricana a Expo Milano 2015, ha aperto ufficialmente le celebrazioni del National Day della Repubblica centroafricana.

Jeanine Dekoyo ha inoltre ribadito quanto l’Esposizione universale sia strategica per «ricordare alle istituzioni l’importanza della solidarietà nei confronti di tutte le popolazioni del pianeta».

A fare gli onori di casa il commissario generale di Expo Milano 2015, Bruno Pasquino che ha voluto sottolineare l’esempio virtuoso della Repubblica centroafricana, che attraverso l’Esposizione universale è riuscita a «svelarsi con una prospettiva diversa, fatta di speranza e ottimismo verso il futuro».

Il commissario generale ha anche ricordato il valore della cucina del Paese africano, «fatta di colori, di tradizione e di diversità, tutte assieme in una bellissima sinfonia».

E proprio la gastronomia del Paese africano è stata la protagonista al Cluster delle Zone Aride, con assaggi di bevande e piatti tipici della tradizione locale.

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, interviene oggi sugli effetti negativi che ricadono sul mondo dell’università in seguito all’applicazione del decreto del Consiglio dei ministri, con la cancellazione di un migliaio di studenti dal bando per le borse di studio e per gli alloggi.

«Siamo in presenza di un ulteriore schiaffo agli studenti sardi, già penalizzati nell’accesso ai servizi degli atenei isolani – dice Rubiu -. L’esecutivo pare non aver ascoltato le esigenze degli studenti universitari che in appositi documenti avevano già sollevato la questione. Con la modifica dei parametri Isee ed Ispe tantissimi universitari sardi si troveranno esclusi dai bandi per l’accesso ai benefici erogati dagli atenei. Un’assurdità per i tanti che, pur non avendo i mezzi, meritano di vedersi assicurati i sostegni per proseguire l’iter degli studi. E’ legittima – conclude Gianluigi Rubiu – anche la protesta delle associazioni universitarie per sollecitare un impegno forte della Regione per un fondo straordinario per garantire il diritto allo studio.»

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