20 July, 2024
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Al via, a Cagliari, i percorsi formativi previsti dal progetto FOSTEr in MED, finanziato dal programma europeo ENPI CBC MED, di cui la Regione Sardegna è Autorità di gestione. I corsi di formazione, organizzati dall’Università di Cagliari, partiranno il prossimo mese. Si tratta di tre corsi, della durata di 30 ore ciascuno, aperti a 30 progettisti di impianti fotovoltaici (ingegneri, architetti, geometri e periti edili), 20 installatori e 25 studenti universitari dei corsi di laurea in architettura e ingegneria civile.
L’obiettivo è lo scambio di competenze nel settore del fotovoltaico integrato sugli edifici, tecnologia innovativa ancora poco utilizzata nel nostro paese. I contenuti dei corsi sono basati su un documento guida, scaricabile dal sito www.fosterinmed.eu, elaborato da un team di esperti provenienti da Italia, Egitto, Tunisia, Spagna, Libano e Giordania, e dagli esperti del Servizio Energia dell’assessorato dell’Industria. I corsisti acquisiranno competenze specifiche nell’integrazione architettonica, estetica e funzionale del fotovoltaico negli edifici. Ciò consentirà ai professionisti e agli operatori del settore dell’energia solare di conoscere nuove opportunità, tenendo conto del contesto normativo, degli incentivi economici e finanziari e delle differenti soluzioni tecnologiche presenti sul mercato.
I corsi prevedono il rilascio di crediti formativi da parte degli ordini professionali. Il bando di selezione per iscriversi ai corsi e la domanda di iscrizione sono scaricabili dal sito www.fosterinmed.eu sezione news.

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Davanti alla platea dei medici di medicina generale di tutta Italia, riuniti a Chia Laguna per il Congresso nazionale della Fimmg, l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha fatto un passaggio sulla situazione dei conti della sanità sarda.

«La Sardegna si è fatta totalmente carico di 60 milioni per i farmaci anti epatite C, ci è stata messa l’Irap per un ammontare di 60 milioni, riceviamo briciole dal fondo sanitario nazionale, eppure, da quando governa la Giunta Pigliaru, siamo riusciti ad invertire la curva dei costi, bloccando la crescita della spesa e senza intaccare la qualità delle prestazioni – ha detto l’assessore Arru -. Siamo capitati nel peggiore periodo per l’economia della Sardegna.  Faccio fatica a spiegare l’importanza della riforma della rete ospedaliera che stiamo portando avanti e che ci consentirà di recuperare 250 milioni fermi a Roma.»

Parlando del ruolo dei medici di famiglia, l’assessore Arru ha aggiunto: «Serve una modalità di partecipazione del medico diversa. Non serve punire per inappropriatezza, che pure c’è. Individuiamo un soggetto terzo, mettiamo in piedi un controllo tra pari. In Sardegna stiamo collaborando proficuamente con i rappresentanti della Fimmg, concordi sul fatto che si lavora tutti insieme per migliorare i percorsi i cura e lavorare nell’ambito di regole valide per tutti. Al ministero della Salute ho proposto un percorso di qualità dei professionisti, che sia positivo e propositivo e non punitivo».

Luigi Arru 64

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Il presidente della regione Sardegna, Francesco Pigliaru, ha partecipato oggi alla riunione della Conferenza delle Regioni, nel corso della quale ha chiesto che venga posta fine a tagli e sacrifici, perché la legge di stabilità sia un’occasione di crescita e sviluppo della nostra regione.

«Questo abbiamo chiesto al Governo – ha spiegato Pigliaru -, e abbiamo dato mandato all’Ufficio di Presidenza della Conferenza delle Regioni di continuare il confronto per evitare che le politiche nazionali abbiano ripercussioni negative sulle Regioni.»
Alla Conferenza ha partecipato anche l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci.

«Nell’incontro di oggi c’è stata una prima analisi per approfondire i temi caldi della legge di stabilità – ha sottolineato Raffaele Paci -. Fra gli argomenti affrontati c’è stato quello dei cofinanziamenti europei che devono essere esclusi dai saldi, e soprattutto per la Sardegna questa è una cosa molto importante perché abbiamo molte spese quest’anno per raggiungere gli obiettivi della programmazione 2007-13.»

Francesco Pigliaru 3321

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Demontis - Carbonia copia

Il Carbonia ha superato l’Atletico Narcao con un “rotondo” 2 a 0, con reti di Demontis e Cosa, nella gara d’andata degli ottavi di finale della Coppa Italia di Promozione regionale. La squadra ospite, battuta dalla Monteponi nel doppio confronto dei sedicesimi di finale, è rientrata in gioco a seguito dell’accoglimento del ricorso presentato per l’impiego da parte della Monteponi di un calciatore squalificato.

Netta sconfitta per il Siliqua sul campo dell’Orrolese, capolista del girone A del campionato di Promozione, 3 a 0. Il Siliqua domenica scorsa aveva perso 4 a 0 nella terza giornata di campionato, sul campo della Monteponi.

Gli altri risultati dell’andata degli ottavi di finale:

Tharros – Villacidrese 4 a 1

Sant’Elena – Dorgalese 0 a 4

Siniscola Sporting – Bosa 0 a 2

Alghero 1945 – Usinese 0 a 2

Sef Tempio – Ilvamaddalena 0 a 1

Stintino – Macomerese 2 a 2.

Domenica ritorna il campionato, con le partite della quarta giornata:

Arbus – Bosa

Carbonia – Orrolese

Frassinetti Elmas – Guspini Terralba

Girasole – Sant’Elena

Quartu 2000 – Atletico Narcao

Siliqua – Senorbì

Tharros – Monteponi Iglesias

Villacidrese – Carloforte

 

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Le commissioni Affari costituzionali e Difesa della Camera dei deputati hanno espresso oggi parere favorevole sul regolamento di attuazione della legge 2/2015, con la quale il Parlamento ha abolito i limiti di altezza quale requisito fisico per l’accesso al reclutamento nelle Forze Armate.

«Abbiamo dato un rapido via libera allo schema di regolamento – spiega Francesco Sanna, deputato democratico della commissione Affari costituzionali -, suggerendo al Governo solo alcune precisazioni, perché riteniamo che la sostituzione del vecchio criterio dell’altezza con i nuovi e scientificamente appropriati criteri di idoneità fisica per il reclutamento nelle Forze Armate debba entrare in vigore sin dai prossimi bandi.»

«D’ora in poi, per essere idonei a far parte in Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza ed Esercito, si dovranno possedere un complesso di attitudini fisiche, certamente non riassunte nell’altezza della persona. Verranno verificati infatti valori minimi e massimi della composizione corporea (massa magra e massa grassa), la massa metabolicamente attiva, la forza muscolare. La combinazione di questi criteri fisici andrà poi ovviamente legata ad attitudine, competenze, intelligenza. Non sarà un centimetro di altezza in più o in meno – ha concluso Francesco Sanna – a filtrare la possibilità di servire il Paese nelle Forze Armate, che avranno così la possibilità di selezionare il proprio personale in una platea più ampia e motivata di uomini e donne.»

Francesco Sanna 1 copia

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Il consigliere regionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Sarda, Alessandro Unali, ha presentato un’interrogazione sul caso Saremar. L’on. Unali esprime sostegno e solidarietà ai lavoratori marittimi della Saremar e alle loro famiglie. Con l’interrogazione, prendendo atto che la società Saremar, di proprietà della Regione Sardegna, ha avviato la procedura di liquidazione e ha proceduto a recapitare le relative lettere di licenziamento e che la situazione drammatica dei lavoratori richiede una soluzione urgente, il consigliere Unali chiede risposte al presidente della Regione e all’assessore regionale dei Trasporti.

La vertenza intrapresa è ormai datata – sottolinea Alessandro Unali – e considerate anche le forme di protesta intraprese dai lavoratori, dapprima con lo sciopero della fame e poi con l’occupazione dei traghetti e del comune di La Maddalena, risulta necessario porre fine alla drammatica situazione attraverso provvedimenti urgenti. 

Traghetto Carloforte 3 copia

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Il consigliere regionale Ignazio Locci (Forza Italia Sardegna) lancia un appello alla Regione, affinché si impegni per combattere la piaga del punteruolo rosso (coleottero artefice della moria delle palme in Sardegna), e porre così un argine all’infestazione che ormai sta raggiungendo livelli ben oltre lo stato di allerta.

«Come? – si chiede Locci -. Stanziando fondi a favore dei Comuni, lasciati soli a combattere contro quella che può ben essere definita una vera e propria epidemia.»

«Nonostante sia ormai appurata la massiccia presenza nell’Isola del parassita (nel Basso Sulcis è quasi impossibile contare i danni, tanto è alta l’incidenza) – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco – l’assessorato regionale all’Ambiente, nella scorsa Finanziaria, non ha previsto alcun tipo di finanziamento a favore dei Comuni. In sede di discussione del documento contabile avevamo cercato, con apposito emendamento, di proporre lo stanziamento di almeno un milione di euro, ma la nostra iniziativa era stata bocciata contro ogni logica. La Giunta aveva preferito prevedere dotazioni per le Aziende florovivaistiche volte a indennizzare gli eventuali danni. Decisione dovuta, ci mancherebbe. Ma molto più saggio sarebbe stato agevolare il lavoro dei Comuni ponendoli nelle condizioni di operare per la prevenzione e la cura delle piante colpite dal punteruolo.»

«Tuttavia c’è sempre tempo – conclude Ignazio Locci -: l’assessorato dell’Ambiente si adoperi, dunque, per prevedere una linea di intervento che agevoli la salvaguardia e la cura delle palme senza abbandonare le amministrazioni comunali a combattere con le armi spuntate.»

Il punteruolo rosso

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“AVO Cagliari 1985-2015: da trent’anni a fianco dei malati” è il tema dell’iniziativa che sabato 10 ottobre celebrerà l’attività dell’associazione che coinvolge centinaia di volontari nell’assistenza dei pazienti degli ospedali cittadini. Appuntamento a partire dalle 9.00 e per tutta la giornata presso l’Hotel Setar di Quartu Sant’Elena. Sarà l’occasione per fare un bilancio dell’attività svolta ma anche per prefigurare gli scenari futuri che riguardano più in generale il volontariato ospedaliero nell’isola.

Nata nel 1975 per diffondere i valori di solidarietà, condivisione, amicizia, gratuità e dono di sé, l’Avo in Italia conta circa 250 sedi, con oltre trentamila volontari che prestano gratuitamente servizio in cinquecento ospedali, residenze sanitarie assistite e case di riposo. L’AVO in Sardegna conta oggi circa 900 volontari, e di questi 330 operano a Cagliari, negli ospedali Binaghi, Brotzu, San Giovanni di Dio, e presso il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura del Santissima Trinità e nell’unità spinale dell’Ospedale Marino.

“AVO Cagliari 1985-2015: da trent’anni a fianco dei malati” si aprirà sabato con la Messa, che sarà celebrata alle ore 9.00. Alle 10 inizierà l’accoglienza dei partecipanti, prima dell’inizio vero e proprio dei lavori previsto per le 10.30.

A portare i saluti saranno la presidente dell’AVO di Cagliari Giorgina Orgiu e la presidente dell’AVO Sardegna Maria Franca Muscas, insieme alle autorità, al direttore sanitario dei presidi ospedalieri Binaghi e Santissima Trinità di Cagliari Maria Teresa Orano, al direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera Brotzu Marinella Spissu, al presidente del Csv “Sardegna Solidale” Giampiero Farru, e al delegato nazionale AVO Giovani Michele Piras e ai già presidenti AVO di Cagliari.

La seconda parte della mattinata sarà dedicata agli interventi più specifici.

Il fondatore e primo delegato nazionale dell’AVO Giovani Lorenzo Calucci interverrà sul tema “L’’AVO e le nuove sfide”, mentre Arnaldo Pangrazzi (padre camilliano e docente di pastorale e di formazione di pastorale clinica) parlerà di “Cuori accanto alle diverse fragilità”. Al presidente della Federavo Claudio Lodoli spetterà invece il compito di chiudere gli interventi con la sua relazione su “Il ruolo sociale dell’AVO”. 

La mattinata si concluderà con la consegna dei riconoscimenti ai soci. Dopo il pranzo, l’iniziativa proseguirà alle 16.30 con lo spettacolo teatrale del gruppo “Non Solo Ippocrate”, a cui seguirà la conclusione dei lavori e i saluti.

VolontariAvo

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La V Commissione “Attività Produttive”  ha sentito questa mattina gli assessori dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, e dell’Ambiente, Donatella Spano. Al centro delle due audizioni, in particolare, gli aspetti legati alla realizzazione di impianti eolici in terreni agricoli.

L’assessore Falchi ha ribadito il massimo impegno della Giunta in materia di energia con la recente approvazione delle linee guida del Piano energetico regionale. «E’ nostra intenzione stabilire prioritariamente il fabbisogno energetico dell’Isola – ha detto Falchi – una volta concluso questo passaggio capiremo come e dove intervenire per evitare speculazioni e scongiurare danni all’ambiente».

Sull’eolico in agricoltura, l’assessore ha chiarito che le politiche energetiche della Giunta saranno in linea con quelle europee: «L’idea è quella della multifunzionalità delle imprese, gli agricoltori devono avere la possibilità di installare mini-impianti per abbattere i costi di gestione e integrare il reddito aziendale». L’esponente della Giunta Pigliaru ha poi manifestato qualche perplessità sulla possibilità di realizzare gli interventi in alcune aree della Sardegna sottoposte a vincolo paesaggistico: «In questi casi temo che non sarà facile installare le pale – ha affermato Elisabetta Falchi – il tema dovrà essere necessariamente approfondito».

L’assessore ha poi risposto alla sollecitazione del consigliere di Forza Italia Oscar Cherchi che ha chiesto di conoscere la posizione dell’esecutivo sul solare termodinamico e sulle zone in cui realizzare gli impianti. «Il termodinamico è una delle opzioni in campo per una Regione che si candida a diventare territorio ecosostenibile – ha detto l’assessore Falchi – se ben impostato, può essere una valida alternativa nella produzione di energia. Verranno privilegiati i progetti da realizzare nelle aree minerarie dismesse che hanno a disposizione grandi estensioni di terreni ormai compromesse. In questo modo non verranno sottratti spazi utili alle zone a vocazione agricola e, allo stesso tempo, si eviteranno interventi a macchia di leopardo».

Nel dibattito sono intervenuti diversi consiglieri. Il capogruppo di Area popolare sarda Gianluigi Rubiu ha manifestato preoccupazione sul destino del Testo Unico paventando una possibile impugnazione del provvedimento «perché non conforme alla normativa europea».

Antonio Gaia (Ups) ha rimarcato la necessità di impostare il nuovo Piano energetico sulle rinnovabili e, su questo punto, ha chiesto di aprire un confronto serrato con lo Stato e con Bruxelles.

Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda) ha invece sottolineato la necessità di definire con chiarezza i criteri per le autorizzazioni alle imprese in modo da evitare speculazioni.

Il presidente della Commissione Luigi Lotto (Pd) ha assicurato la massima attenzione su tutti gli aspetti segnalati dai consiglieri che saranno affrontati  una volta che la Giunta trasmetterà al Consiglio la documentazione sulle linee guida del Piano energetico. Sul Testo Unico, invece, Lotto ha precisato che la proposta scaturita dalla Commissione ha un obiettivo preciso: dare la possibilità alle aziende agricole di produrre e vendere energia ed impedire l’assalto ai terreni da parte di società esterne. «Vanno messi dei paletti per evitare che si realizzino parchi eolici camuffati – ha detto Lotto – la ratio della norma è duplice: evitare speculazioni e incentivare la multifunzionalità delle imprese agricole».

Nell’audizione successiva, l’assessore all’Ambiente Donatella Spano ha manifestato apprezzamento per il testo predisposto dalla Commissione. «L’impianto è condivisibile – ha detto Spano – recepisce il Dl della Giunta sull’efficientamento degli edifici e introduce novità importanti per il mondo agricolo».  Spano è poi entrata nel dettaglio del provvedimento segnalando alcune incongruenze di carattere tecnico contenute nel testo e un possibile profilo di incostituzionalità nella parte in cui si introducono dei limiti per la produzione di energia e per le autorizzazioni riservate a un’unica categoria di imprenditori.

Sui rischi di un forte impatto ambientale degli interventi, Donatella Spano ha suggerito alla Commissione di riflettere sulla possibilità di prevedere un incentivo per i consorzi di agricoltori («consentirebbe di ridurre il numero delle pale  e di utilizzare le migliori tecnologie a disposizione»).

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha chiesto all’assessore di  tenere in considerazione due aspetti: 1) la possibilità di ricorrere al fotovoltaico nelle zone agricole non esposte al vento, 2) tempi certi per la definizione delle istruttorie delle pratiche.

Stessa richiesta è stata avanzata da Antonio Gaia (Ups) che ha sollecitato una disciplina più agile in modo da evitare inutili e dannose sovrapposizioni tra i soggetti responsabili dei procedimenti (SUAP e SAVI).

L’assessore Spano ha ricordato che la strada della semplificazione è un obiettivo primario della Giunta. «Per rendere le procedure più agili abbiamo già istituito uno sportello unico – ha concluso l’assessore – il problema delle lungaggini non dipende dalla Regione. Spesso i giudizi della sovraintendenze sono dirimenti».

I lavori della Commissione proseguiranno nel pomeriggio con le audizioni degli assessori dell’Urbanistica e dell’Industria Cristiano Erriu e Maria Grazia Piras.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

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Gioia, canti coinvolgenti e balli tradizionali hanno caratterizzato il National Day della Repubblica di Gibuti, in programma oggi a Expo Milano 2015. Uno spettacolo accattivante del 4 Mars Group ha accolto l’arrivo della delegazione ufficiale guidata dal Viceministro degli Esteri con la delega alla Cooperazione Internazionale, Ahmed Ali Silay. A seguire l’alzabandiera accompagnato dagli inni nazionali.

«L’Esposizione Universale rappresenta senza dubbio un’opportunità importante per rafforzare sempre di più i legami di amicizia tra Gibuti e l’Italia – ha detto Ahmed Ali Silay -. Il nostro padiglione mostra tutta la ricchezza, la diversità e la generosità di un Paese variegato e offre ai visitatori la possibilità di vivere un momento di piacere e di convivialità grazie all’alimentazione e a sapori unici.»

A fare gli onori di casa il commissario generale di Expo Milano 2015, Bruno Pasquino: «Nonostante il contesto climatico difficile e una superfice ridotta, la Repubblica di Gibuti è molto ricca per quanto riguarda la biodiversità. Basti pensare alla sua barriera corallina e alle foreste di mangrovie. Inoltre la gastronomia locale è una vera mescolanza di sapori, colorata ed esotica. Expo Milano 2015 è un’occasione propizia – ha concluso Pasquino – per promuovere il settore agricolo di Gibuti e stabilire dei contatti per attrarre nuovi partner commerciali che possano contribuire alla riduzione della carestia e della povertà».

Dopo la cerimonia, la delegazione ha fatto tappa a Palazzo Italia per la visita e il pranzo ufficiale. I festeggiamenti sono proseguiti con degustazioni e performance culturali all’interno del Cluster delle Zone Aride, dove il Gibuti ha il proprio spazio che si fonda sul tema “Il Paese dai mille e un sapore”.

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