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Il consigliere regionale Ignazio Locci, del gruppo Forza Italia Sardegna, ha inviato una lettera al presidente della Regione Francesco Pigliaru con la quale chiede il suo autorevole intervento affinché si sblocchino i lavori di infrastrutturazione previsti per l’isola di Sant’Antioco dal Piano Sulcis. Lavori che, al di là della recente rimodulazione delle risorse (dieci milioni in più per il nuovo ponte e 5 per la circonvallazione Sant’Antioco-Calasetta), non possono partire se non si svolgono prima le operazioni di risanamento delle aree ex Sardamag, così come spiegato nella lettera. Ma la controllata regionale, benché miracolosamente risanata, è a corto di fondi e impossibilitata a scolgere le proprie mansioni. Ecco perché Ignazio Locci ha richiesto l’impegno in prima persona del Governatore.
Questo il testo integrale della lettera.
Illustre Presidente della Regione Francesco Pigliaru,
poche righe per chiedere il suo impegno in prima persona affinché si possa dare gambe ai progetti di infrastrutturazione destinati all’isola di Sant’Antioco (portualità e viabilità) delineati nel Piano Sulcis e, nel complesso, capaci di rilanciare l’intero territorio del Sulcis Iglesiente. Progetti per la cui realizzazione sono disponibili 40 milioni di euro che, tuttavia, non possono essere spesi se non si realizza una condizione imprescindibile: il risanamento delle aree ex Sardamag. È dalle bonifiche di quegli ettari di terreno che può ripartire l’economia del territorio ed è soltanto dopo tali operazioni che si potrà parlare in maniera concreta di circonvallazione Sant’Antioco-Calasetta e di nuovo collegamento tra l’isola di Sant’Antioco e la terra madre. C’è una ragione ben precisa: la circonvallazione attraverserà le aree ex Sardamag (oggi inaccessibili) e il nuovo collegamento (per cui il Piano Sulcis individua come opzione ideale un nuovo ponte ad alta campata benché io sia convinto che la soluzione ottimale sia una struttura amovibile) avrà bisogno quantomeno di una porzione di quelle superfici. Ed ecco che a questo punto si ripresenta il solito nodo critico: Igea, titolare delle deleghe per gli interventi di risanamento ambientale. La controllata regionale non è in grado di dare avvio alle bonifiche per le mancanze degli assessorati regionali competenti (Ambiente e Industria), che si dimenticano di rimpinguare le casse dell’azienda e la lasciano a secco, incapace di assolvere al proprio compito sebbene sia stata risanata dopo le vicissitudini che l’hanno vista a un passo dal fallimento. Oggi Igea è un’azienda sana che, nonostante ciò, non può operare per la mancanza di fondi.
Ma non c’è solo Igea ad accumulare ritardi (le ricordo che la fase di scoping ha già prodotto un rallentamento di sei mesi rispetto alla tabella di marcia, segnata da date ben precise e non eludibili, pena la perdita dei fondi a disposizione). Anche l’Anas, infatti, al pari di
Igea titolare delle deleghe per la viabilità, fa registrare ritardi non indifferenti per la parte di sua competenza.
Ecco perché, Presidente, il suo autorevole intervento si rende necessario e determinante per l’avvio delle opere. La invito, al riguardo, a visitare quanto prima il territorio per toccare con mano la portata dei progetti in campo. Si tratta di un’occasione unica, irripetibile. Da quei progetti passa la ripartenza del territorio del Sulcis Iglesiente. Adesso spetta alla Regione mettere Igea nelle condizioni di avviare le bonifiche nelle aree ex Sardamag, il primo tassello da fissare prima dell’avvio dei cantieri per la realizzazione delle infrastrutture.
Ignazio Locci
Consigliere regionale Forza Italia Sardegna