18 July, 2024
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Una giornata di attesa per disputare alla fine una prova striminzita, con una brezza leggerissima e incostante e due sole flotte in mare. Il Mondiale Techno 293 a Cagliari inciampa in una delle rare giornate in cui anche al Poetto bisogna rassegnarsi, perché il vento proprio non ne vuole sapere. Alla fine, tra condizioni adatte solo ai pesi piuma e un po’ di deconcentrazione, diversi atleti di vertice hanno sbagliato la prova e qualcuno ha dovuto giocarsi subito lo scarto.

Dopo una mattinata grigia passata a terra, sono state accolte come una liberazione la tromba e le bandiere che poco dopo le 14 hanno chiamato in mare i concorrenti dell’Under 17 e dell’Under 15 maschili. Il campi di regata erano stati allestiti un po’ più lontano da terra, per cercare il vento, ed arrivarci non è stato facile. Per primi sono partiti gli Under 15, con 4-6 nodi e una direzione che oscillava fra i 130 e i 160 gradi. La flotta non era arrivata neanche alla prima boa di bolina quando un salto di vento ha costretto il Comitato di regata a fermare tutto.

Più regolare il vento per la seconda partenza e alla fine si è riusciti a portare tutti al traguardo. Fra gli Under 15, i vincitori di gironata sono stati l’italiano Edoardo Tanas (Fraglia Vela Malcesine) nel gruppo giallo e il polacco Jakub Sykula in quello blu. L’israeliano Bar Navri, solo 23°, resta al comando della classifica grazie allo scarto e non cerca scuse: «Non è stata una buona giornata, ho sbagliato la strategia. Come tanti altri pensavo ormai che non ci avrebbero fatto gareggiare. Spero che nei prossimi giorni il vento mi permetta di dare il meglio contro tanti avversari temibili».

Nell’Under 17 vincono due israeliani, Yoav Cohen e Gad Matosevich, ma in testa alla classifica si rafforza un quartetto tutto francese guidato da Mateo Dussarps, che stacca di tre punti Florian Salette  e Tom Arnoux. Non bene Daniele Gallo, che scarta un 28° posto e perde qualche posizione.

Domani si riparte alle 10,30. Alle 9,15 cerimonia di consegna delle lycra colorate che identificano i primi tre di ogni flotta.

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Ieri mattina la sala anfiteatro della Regione Sardegna, in via Roma 253, a Cagliari, ha ospitato l’evento di chiusura del progetto “Agrisociale: Coltiviamo cittadinanza – Cultivating citizenship” , organizzato dal GAL Sulcis Iglesiente Campidano e Capoterra di Cagliari in qualità di capofila e dal GAL Sarrabus Gerrei Trexenta e il GAL Linas Campidano.

Il progetto ha avuto un respiro internazionale, con il coinvolgimento di due GAL finlandesi con i quali per tre anni c’è stato un continuo scambio di esperienze.

I lavori sono stati aperti dall’intervento di Luciano Cristoforo Piras, presidente del GAL Sulcis e dell’AssoGAL. I dirigenti dei tre GAL hanno poi presentato i risultati del progetto Agrisociale e della “Carta dei principi dell’agricoltura sociale” , caratterizzato da un processo partecipativo dal basso che ha fatto continuo riferimento alle esigenze dei territori e degli imprenditori agricoli ed è stato analizzato lo stato dell’arte dell’agricoltura sociale in Sardegna, con il contributo di numerosi operatori presenti.

Hanno seguito i lavori anche numerosi sindaci dei comuni coinvolti (per il Gal Sulcis erano presenti i sindaci di Teulada Daniele Serra, di Santadi Elio Sundas, di Sant’Antioco Mario Corongiu, di Masainas Ivo Melis e di Villaperuccio Antonello Pirosu).

Sono intervenute Maria Giuseppina Cireddu, direttore del Servizio Sviluppo dei territori e delle comunità rurali, che ha presentato le azioni a favore dell’agricoltura sociale previste dal Programma di Sviluppo Rurale regionale 2014-2020; e Francesca Giarrè, rappresentante del CREA (Consiglio per la ricerca economica in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ex INEA), che ha illustrato la legge nazionale approvata recentemente.

Hanno portato le loro esperienze i presidenti degli altri due GAL, Alessandro Congiu per il GAL Sarrabus Gerrei Trexenta e Antonio Marrocu per il GAL Linas Campidano. Quest’ultimo ha rimarcato gli ostacoli posti al lavoro dei GAL dalla macchina burocratica che costituisce un fortissimo limite anche allo sviluppo delle imprese che spesso sono portate ad abbandonare l’attività per i tempi infiniti nell’espletamento delle pratiche e per le enormi difficoltà nell’accesso al credito.

L’incontro si è concluso con un confronto sulle opportunità offerte dalla programmazione unitaria tra le diverse strutture regionali competenti e la proiezione di un filmato, Serena…Mente, realizzato con i giovani che hanno partecipato al progetto.

L’evento rientra nelle attività del progetto di cooperazione transnazionale “Agrisociale: Coltiviamo cittadinanza – Cultivating citizenship”, che ha visto impegnati in un percorso partecipativo di oltre un anno di attività, tre Gruppi di azione locale sardi e due finlandesi: il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari (capofila del progetto); il GAL Sarrabus, Gerrei e Trexenta; il GAL Linas Campidano; il GAL SILMU; il GAL SEPRA. Sono stati realizzati workshop transnazionali e regionali, attività di visit inspection e di educational tour e coinvolti attori provenienti dai settori pubblico e privato.

Il progetto rientra nella misura 421 del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Sardegna (periodi di programmazione 2007-2013).

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Arcipelago de La Maddalena

Il Piano del Parco dell’arcipelago de La Maddalena, uno degli strumenti di gestione delle aree protette nazionali previsti dalla legge, «non giace sui tavoli della Regione, in attesa di ulteriori passaggi», diversamente dalle notizie riportate dagli organi di informazione in merito all’acquisizione da parte di un soggetto privato dell’isola di Budelli. Lo ribadisce in una nota l’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente.
Gli uffici dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente, in base agli articoli 11 e 12 della legge 394/91, hanno eseguito l’istruttoria tecnica della “proposta di Piano” inviata dall’Ente Parco ad aprile 2014. L’istruttoria ha prodotto diverse e rilevanti osservazioni alla proposta – alcune delle quali riguardanti le modifiche dei livelli di tutela -, tali da determinare la necessità di una revisione sostanziale della stessa. Il successivo 7 agosto le osservazioni sono state formalizzate all’Ente Parco che, a settembre 2014, dichiarò l’impegno al recepimento per l’aggiornamento della proposta in base alle integrazioni.
Da recenti interlocuzioni, la “proposta di Piano” risulta essere di imminente presentazione da parte dell’Ente Parco. Ciò consentirà di proseguire con le fasi di adozione del Piano da parte della Giunta regionale e di successivo avvio della fase di consultazione pubblica nell’ambito della procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica).
Non esiste, quindi, nessuna inadempienza degli uffici regionali in merito alla vicenda del Piano.
L’assessorato della Difesa dell’Ambiente, nell’ambito della procedura d’adozione del Piano del Parco, ha sempre garantito e continuerà a garantire la più ampia collaborazione all’Ente Parco, in tutte le fasi del procedimento, attraverso un confronto continuo e costante.

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Nella giornata della protesta clamorosa dei malati tracheostomizzati e dei loro familiari sotto la sede del Centro direzionale di via Dalmazia, a Carbonia, il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, ha pubblicato l’avviso per la mobilità interna per titoli e colloquio per dirigenti medici specializzati nella disciplina di anestesia e rianimazione, da destinare alla Struttura semplice aziendale Cure palliative, Terapia del Dolore ed Hospice, prevista dalla deliberazione n° 930/C del 23 giugno 2015 e dalla deliberazione n° 1524/C del 16 ottobre 2015.

Possono partecipare coloro che, alla data di scadenza fissata per la presentazione delle istanze di partecipazione, sino in possesso dei seguenti requisiti:

a) appartenere al profilo di dirigente medico con specializzazione in anestesia e rianimazione con rapporto di lavoro a tempo determinato e/o indeterminato full time;

b) idoneità fisica all’espletamento delle mansioni specifiche.

Requisito specifico di ammissione è l’esperienza lavorativa in Area critica o dichiarazione attestante  competenza nell’esecuzione delle prestazioni; in assenza di questo requisito, il personale sarà sottoposto a formazione obbligatoria, anche in altre Aziende, per l’acquisizione delle competenze richieste.

Il termine di presentazione della domanda scade il 10° giorno successivo alla data di pubblicazione dell’avviso sul sito web aziendale, avvenuta oggi.

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I Riformatori sardi attaccano ancora sulla riforma degli Enti locali. «Trovo incredibile – dice il coordinatore regionale Michele Cossa – che ci siano alcuni amministratori comunali ed esponenti del Consiglio regionale che ritengono che alcune aree della nostra Isola possano essere in qualche modo garantite dalla ricostituzione di un carrozzone clientelare come la Provincia»
«Altroché abolizione come hanno chiesto i sardi con i referendum – dice ancora Cossa –  ciò che preoccupa è che queste voci si levino anche dalla Gallura, il territorio che in Sardegna ha sempre prodotto il maggior dinamismo imprenditoriale e manifestato la maggiore sofferenza per l’oppressione burocratica e fiscale. Forse c’è ancora qualcuno che non ha capito che è finito per sempre il mondo in cui si costruivano soggetti pubblici (pagati a caro prezzo dai contribuenti) la cui unica finalità era assicurare una sistemazione a parenti, amici e conoscenti.»
«Chi protesta ha ragione: l’abolizione delle Province non può essere un pretesto per riportare al loro posto antiche signorie, come quella di Sassari sulla Gallura o di Nuoro sull’Ogliastra. Se qualcuno avesse questo retropensiero è meglio che se lo levi subito dalla testa. Le province – conclude Cossa – devono essere cancellate tutte, e definitivamente. Su questo la legge è troppo ambigua.»

Michele Cossa

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Restano tesi i rapporti tra il Partito Democratico e l’assessore regionale dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda. Dopo la polemica a distanza emersa nei giorni scorsi tra l’assessore e il segretario regionale del Partito Democratico Renato Soru, ex presidente della Giunta regionale, oggi ad attaccare Paolo Maninchedda è il capogruppo del PD Pietro Cocco.

«Apprendo dalla stampa che Paolo Maninchedda, assessore della mia Giunta regionale, pare abbia individuato il problema principale del disavanzo milionario della Sanità in Sardegna nel sistema informatico Sisar introdotto nel 2007 da Soru – dice Cocco -. E’ probabile che il sistema informatico sia da aggiornare con nuovi software, cosa di cui il governo precedente non si è mai occupato,  ma su questo aspetto ha già detto bene l’assessore Arru.»

«Io ricordo – aggiunge Cocco – che la Sanità consegnata dalla Giunta Soru parlava di un disavanzo accertato di circa 75 ml di euro e di una spesa farmaceutica ridotta dal 17 al 13% della spesa nazionale, pertanto compresa all’interno dei parametri nazionali.»

«Negli anni di governo del centrodestra la spesa sanitaria è nuovamente lievitata da 75 a circa 400 ml di euro – sottolinea ancora Pietro Cocco -, e allora, vogliamo davvero convincere qualcuno che il problema della spesa sanitaria fuori controllo  sia da attribuire al mancato adeguamento di un sistema informatico? E’ nei numeri il fallimento della gestione sanitaria in Sardegna della Giunta di Centrodestra guidata da Ugo Cappellacci e dalla maggioranza che lo ha sostenuto di cui certo Renato Soru non mi risulta facesse parte.»

Pietro Cocco 4 copia

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La Giunta regionale ha ereditato ed intende risolvere in tempi rapidi la questione del Consorzi ZIR, con l’approvazione di una riforma che prevede la chiusura della loro liquidazione. Nel progetto è previsto che i dipendenti (attualmente 48) passino agli enti subentranti nelle funzioni. L’obiettivo è l’approvazione di una proposta di legge che razionalizzi tutto il sistema delle aree industriali in Sardegna, salvaguardi i posti di lavoro e nel contempo chiuda definitivamente le ZIR ormai in liquidazione da 7 anni.

La questione è stata affrontata questa mattina nel corso di un incontro, svoltosi nella sede dell’assessorato dell’Industria, al quale hanno partecipato una delegazione di lavoratori e i rappresentanti sindacali.

 

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Cinghiale 1

Il calendario venatorio è stato modificato, questa mattina, durante la riunione del Comitato faunistico della Sardegna, svoltasi nella sede dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente.
In attesa del provvedimento per l’eradicazione della Peste suina in Sardegna che entrerà in vigore il 1° dicembre, la caccia al cinghiale viene consentita anche con il sistema della battuta. Inoltre la caccia alla cornacchia grigia è consentita “alla posta” e senza l’uso del cane anche nelle giornate del 4 e 7 febbraio 2016.
Su proposta del rappresentante della Cia – Confederazione italiana agricoltori, è stato chiesto al Comitato un nuovo incontro per inserire all’ordine del giorno l’autorizzazione della caccia al cinghiale anche di giovedì. La richiesta è stata formulata per la difficile situazione in cui vertono gli agricoltori sardi preoccupati per i gravi danni causati dalla specie ed è stata approvata dai due terzi del Comitato faunistico con il voto favorevole delle associazioni ambientaliste, delle associazioni che rappresentano gli agricoltori, di tutte le associazioni venatorie e delle province di Cagliari, Sassari, Oristano e Carbonia Iglesias.