Per il progetto Eurallumina il Savi ha chiesto integrazioni alla documentazione, cresce la preoccupazione tra i lavoratori.
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Nuovo sit-in dei lavoratori Eurallumina stamane davanti all’assessorato regionale dell’Ambiente, per monitorare e verificare lo stato del processo di esame della documentazione relativa alle autorizzazioni ambientali.
«Questa iniziativa – scrive la RSU in una nota diffusa stamane – arriva a pochi giorni dall’inizio della procedura di verifica, avvenuto ufficialmente lunedì 21 settembre e, a tal fine, il dirigente dell’Ente regionale, all’atto del deposito dei documenti avvenuto il 18 settembre 2015, ha annunciato il potenziamento della struttura, per garantire il rispetto della tempistica. Se alla fine dell’esame, quanto prodotto dall’Eurallumina sarà completo, potrà partire l’iter autorizzativo che prevede 60 giorni per la presentazione di eventuali osservazioni da parte di chi è contrario alla realizzazione del progetto.»
L’iniziativa dei lavoratori segue quelle del 28 luglio e quelle svolte nei giorni 1, 2, 9, 18 e 25 settembre, e proseguiranno durante tutto il periodo nelle varie tappe del percorso autorizzativo.
La RSU ha chiesto di incontrare la dirigenza dell’assessorato dell’Ambiente ed ha ricevuto dalla direttrice generale e del capo di gabinetto le seguenti comunicazioni:
«In riferimento al controllo preliminare della regolare completezza documentale del progetto da sottoporre a Via/Aia, al fine di comprimere al massimo i tempi istruttori, evitando l’analisi di una documentazione imprecisa, si evidenzia che dal primo esame documentale (svolto ampiamente entro i 10 giorni indicati come periodo massimo) sono stati focalizzati alcuni aspetti che necessitano di integrazioni opportune.»
«In buona sostanza – scrive la RSU Eurallumina in una nota – dopo la verifica della documentazione, il SAVI ha richiesto delle integrazioni, che non pubblicizziamo in questo documento (visto che è un atto di pubblica lettura) per evidenti esigenze di riservatezza, ma si può comunque affermare che questi elementi non sono ostativi al proseguo della pratica e già in fase di predisposizione, avendo contestualmente verificato con i tecnici e consulenti Eurallumina, la messa in opera degli strumenti necessari per soddisfare le richieste dell’ente richiedente.
Si tratta di alcune relazioni tecniche, già affidate all’università di Cagliari e a Studi professionali specializzati in materia, che sono già impegnati per concludere il lavoro assegnatogli nel minor tempo possibile.
Ai dirigenti dell’assessorato dell’Ambiente – aggiunge la RSU Eurallumina – abbiamo con ancora più forza ribadito che, quanto da loro richiesto, anche se sicuramente in regola con le norme vigenti, non può che aumentare la forte preoccupazione di lavoratrici e lavoratori Eurallumina e con loro dei lavoratori dell’indotto, per i ritardi accumulati nel percorso autorizzativo e la determinazione nel richiedere che gli impegni presi affinché non se ne accumulino altri, vengano rispettati.»
«A noi pare davvero assurdo – scrive ancora la RSU Eurallumina – che dopo 20 giorni dalla riunione preliminare (dove si è fatta la conta della documentazione da consegnare e dove sono state analizzate le caratteristiche che avrebbero dovuto avere gli stessi) e dopo 6 giorni (la comunicazione porta la data del 28 settembre) dall’avvio della verifica ufficiale, vengano richiesti ulteriori documenti, e invece di ridurre i tempi non si fa altro che accumulare altri ritardi.»
«La pazienza e la sopportazione sono al limite – conclude la RSU Eurallumina – ma le gestiremo ancora per quanto possibile, se qualcuno pensa di logorarci o di sfiancarci utilizzando l’arma della “burocrazia farraginosa” per portarci alla resa, forse non ha ancora incontrato gente come noi, in questi anni siamo stati più volte vicini al baratro e ci siamo sempre risollevati più determinati di prima, abbiamo affrontato problemi e situazioni ben più gravi e che parevano irrisolvibili. Non sarà questo ultimo passaggio in “casa nostra”… in Sardegna, a vanificare quanto ci siamo conquistati con la lotta e i sacrifici, sino a raggiungere l’obiettivo che ci spetta di diritto… e che sarà raggiunto, costi quel che costi!»
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