6 July, 2024
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Si è svolto questa mattina il secondo workshop del progetto Iscol@ al Dipartimento di Architettura di Alghero.

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Si è svolto questa mattina il secondo workshop del progetto Iscol@ al Dipartimento di Architettura di Alghero, per parlare di edifici scolastici esistenti e riqualificazione, scuole più sicure e nuovi poli scolastici territoriali. Ad aprire i lavori, l’assessore della Pubblica istruzione Claudia Firino, che ha ricordato il processo di condivisione avvenuto in questi mesi con i territori sul progetto della Regione per gli istituti scolastici isolani.

«Abbiamo lavorato con i sindaci, i docenti e i dirigenti scolastici dei tanti comuni della Sardegna – ha detto l’assessore Firino – per realizzare un progetto ambizioso quanto doveroso: garantire il massimo grado di istruzione per i nostri ragazzi. Per farlo la giunta regionale ha elaborato il progetto Iscol@, che interviene sia sul piano dell’edilizia sia sul piano della formazione, partendo dalla necessità di combattere la desertificazione delle comunità e la dispersione scolastica, facendo rete e creando dialogo tra i vari centri, con una visione sovracomunale.»
Altro punto chiave del progetto Iscol@ è creare sinergia tra gli spazi fisici e i piani pedagogici e didattici.
«Gli edifici scolastici sono i presidi più importanti delle realtà urbane e ancor più delle piccole comunità – ha sottolineato l’assessore della Pubblica istruzione – per questo devono essere luoghi al passo con i tempi e destinati ad attività di qualsiasi tipo: dai laboratori scientifici e interattivi, all’arte e lo sport. Vogliamo scuole aperte tutto il giorno, che diventino punto di riferimento per i giovani e le associazioni, centri nevralgici di democrazia e comunità d’apprendimento.»
L’assessore Firino ha spiegato che il progetto Iscol@ avrà un respiro minimo di un triennio.
«Il lavoro che ci siamo proposti di portare avanti è molto faticoso e prevede finanziamenti diversi, coinvolgendo tantissimi tecnici, amministratori e professionisti – ha concluso Claudia Firino – non vogliamo mettere una pezza all’ormai annoso problema della scuola, ma intervenire con una azione radicale che dia risultati e che individui una via tutta sarda dell’istruzione, a misura delle esigenze della nostra regione e dei nostri studenti.»
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