E’ ripartita oggi la mobilitazione dei lavoratori ex Alcoa, da tre anni senza lavoro. Manifestazione all’aeroporto e alla Regione.
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E’ ripartita oggi la mobilitazione dei lavoratori ex Alcoa, da tre anni senza lavoro e da un anno e mezzo in presidio all’ingresso dello stabilimento di Portovesme. Questa mattina si sono radunati davanti al presidio, a Portovesme, ed hanno deciso di partire per Cagliari, per manifestare la loro rabbia per i ritardi infiniti delle procedure per il passaggio dello stabilimento dalla multinazionale Alcoa alla multinazionale Glencore, dichiaratasi disponibile ma a condizione che preventivamente vengano garantite le condizioni economiche di fornitura dell’energia, la possibilità di sostenere con risorse pubbliche gli investimenti necessari ed il miglioramento delle condizioni di contesto infrastrutturale.
L’Intesa conseguita fra Governo, RAS e Glencore, su questi punti, era e resta basata su soluzioni di mercato e sul rispetto delle regole della concorrenza dell’Unione europea. A distanza di un anno, concretamente, poco o niente si è mosso ed ora i lavoratori chiedono conto a Regione e Governo su quanto fatto e tempi celeri sulla definizione degli accordi.
La giornata di protesta si è sviluppata in più tappe. La prima è stata l’aeroporto di Elmas, dove hanno manifestato con striscioni, caschetti sbattuti per terra (da anni una delle immagini simbolo della protesta) e slogan urlati al megafono. La seconda tappa è stata viale Trento, a Cagliari, davanti al palazzo della Regione, dove i lavoratori hanno urlato la loro rabbia per i ritardi infiniti accumulati dalla vertenza. E proprio dalla Giunta Pigliaru aspettano un’immediata azione nei confronti del Governo, per arrivare quanto prima, finalmente, al rispetto degli impegni per il rilancio produttivo della fabbrica, chiusa ormai da tre anni.
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