Elisabetta Falchi: «Con il Psr sosteniamo la promozione interna e la conquista di nuovi mercati internazionali».
[bing_translator]
«Il ruolo della promozione e della tutela dei marchi di origine è sempre più importante in un mercato in cui la concorrenza è forte e agguerrita e i consumatori più attenti alle caratteristiche e alla salubrità dei prodotti.»
Lo ha detto ieri l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione della nuova compagna di comunicazione per la promozione dell’Agnello IGP di Sardegna, che si è tenuta a Siamaggiore. L’appuntamento odierno è servito anche per presentare il nuovo Consiglio di amministrazione del Consorzio, eletto lo scorso 14 ottobre.
«Le eccellenze dell’agroalimentare sardo – ha spiegato Elisabetta Falchi – devono puntare sempre più a una promozione del prodotto legata al territorio, così come è stato fatto con grande capacità nell’ultima versione della campagna di promozione presentata oggi dal Consorzio. Si tratta di un percorso – ha aggiunto l’assessore – già avviato nei mesi di Expo, in cui abbiamo presentato un immagine di territorio che produce al contempo qualità, tradizione, innovazione e cibi della salute dalla terra dei centenari. Sempre durante l’Esposizione universale abbiamo pubblicizzato le nostre eccellenze agroalimentari in un’iniziativa curata dai migliori chef regionali e dedicata agli abbinamenti gastronomici, con alla base la pasta, a cui si sono accompagnati prodotti meno conosciuti al grande pubblico come lo zafferano, il carciofo spinoso di Sardegna e il nostro Agnello IGP.»
«Come assessorato – ha dichiarato l’assessore dell’Agricoltura – dobbiamo mettere a disposizione dei Consorzi di tutela strumenti semplici ed efficaci e riteniamo che i bandi a sportello, proposti anche sulla misura 3.2 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 dedicata proprio alle attività di informazione, promozione e pubblicità, possano aiutare a superare le criticità del passato.»
«Le eccellenze dell’agroalimentare sardo – ha spiegato Elisabetta Falchi – devono puntare sempre più a una promozione del prodotto legata al territorio, così come è stato fatto con grande capacità nell’ultima versione della campagna di promozione presentata oggi dal Consorzio. Si tratta di un percorso – ha aggiunto l’assessore – già avviato nei mesi di Expo, in cui abbiamo presentato un immagine di territorio che produce al contempo qualità, tradizione, innovazione e cibi della salute dalla terra dei centenari. Sempre durante l’Esposizione universale abbiamo pubblicizzato le nostre eccellenze agroalimentari in un’iniziativa curata dai migliori chef regionali e dedicata agli abbinamenti gastronomici, con alla base la pasta, a cui si sono accompagnati prodotti meno conosciuti al grande pubblico come lo zafferano, il carciofo spinoso di Sardegna e il nostro Agnello IGP.»
«Come assessorato – ha dichiarato l’assessore dell’Agricoltura – dobbiamo mettere a disposizione dei Consorzi di tutela strumenti semplici ed efficaci e riteniamo che i bandi a sportello, proposti anche sulla misura 3.2 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 dedicata proprio alle attività di informazione, promozione e pubblicità, possano aiutare a superare le criticità del passato.»
In riferimento alla campagna contro le carni rosse che qualche settimana fa ha alimentato il dibattito sui media nazionali, Elisabetta Falchi ha detto: «Solo con un azione di comunicazione tempestiva ed efficace si possono cogliere occasioni importanti offerte dai mercati oppure intervenire prontamente per fronteggiare momenti difficili. Quando per qualche motivo si assiste a cali dei consumi, come accaduto dopo la campagna denigratoria sulle carni, bisogna immediatamente lavorare per riacquistare la fiducia dei consumatori. Lo si fa spiegando e illustrando loro le elevate proprietà nutrizionali delle nostre carni e le alte qualità dei prodotti ottenuti da filiere tracciate e certificate attraverso una capillare azione informativa sui mezzi di comunicazione e con la collaborazione della Grande distribuzione organizzata nei punti vendita».
Le strategie di promozione dei diversi prodotti devono andare di pari passo con azioni che puntano a intercettare nuovi consumatori attraverso lo studio dei gusti alimentari in continua evoluzione. «Dobbiamo partire dal sostenere il consumo dell’Agnello Igp nelle mense scolastiche – ha osservato Elisabetta Falchi – educando le future generazioni a un’alimentazione sana e sicura, così come dimostrato da decine di studi scientifici che hanno individuato nelle carni dei nostri agnelli delle specificità nutraceutiche fondamentali per la crescita dei bambini, soprattutto nella prima infanzia. Sarebbe bello se la grande distribuzione attivasse una linea di omogeneizzati con il nostro prodotto applicando il logo del Consorzio sulle confezioni».
Milioni di persone si sono spostate in questi ultimi decenni dai continenti afroasiatici all’Europa. In Italia ci sono quasi 1,5 milioni di cittadini di religione islamica che consumano importanti quantità di carni ovine, non solo di agnello quindi, che potrebbero essere un mercato di sfogo per le oltre 750mila pecore che ogni anno in Sardegna arrivano a fine carriera. Oltre che lavorare sul mercato interno, l’assessorato ha avviato dei colloqui con le autorità del Senegal per promuovere la commercializzazione della nostre carni. «Si tratta di un primo passo con cui vogliamo aprire alla nostra Isola i mercati dell’Africa centrosettentrionale – ha concluso Elisabetta Falchi – con milioni di consumatori pronti ad acquistare l’Agnello Igp di Sardegna e che darebbero allo stesso tempo un valore aggiunto alle carni ovine relegate a beni di consumo di basso valore nel mercato regionale e nazionale. Nell’ottica di questi progetti già da gennaio daremo avvio ai lavori delle filiere»
Le strategie di promozione dei diversi prodotti devono andare di pari passo con azioni che puntano a intercettare nuovi consumatori attraverso lo studio dei gusti alimentari in continua evoluzione. «Dobbiamo partire dal sostenere il consumo dell’Agnello Igp nelle mense scolastiche – ha osservato Elisabetta Falchi – educando le future generazioni a un’alimentazione sana e sicura, così come dimostrato da decine di studi scientifici che hanno individuato nelle carni dei nostri agnelli delle specificità nutraceutiche fondamentali per la crescita dei bambini, soprattutto nella prima infanzia. Sarebbe bello se la grande distribuzione attivasse una linea di omogeneizzati con il nostro prodotto applicando il logo del Consorzio sulle confezioni».
Milioni di persone si sono spostate in questi ultimi decenni dai continenti afroasiatici all’Europa. In Italia ci sono quasi 1,5 milioni di cittadini di religione islamica che consumano importanti quantità di carni ovine, non solo di agnello quindi, che potrebbero essere un mercato di sfogo per le oltre 750mila pecore che ogni anno in Sardegna arrivano a fine carriera. Oltre che lavorare sul mercato interno, l’assessorato ha avviato dei colloqui con le autorità del Senegal per promuovere la commercializzazione della nostre carni. «Si tratta di un primo passo con cui vogliamo aprire alla nostra Isola i mercati dell’Africa centrosettentrionale – ha concluso Elisabetta Falchi – con milioni di consumatori pronti ad acquistare l’Agnello Igp di Sardegna e che darebbero allo stesso tempo un valore aggiunto alle carni ovine relegate a beni di consumo di basso valore nel mercato regionale e nazionale. Nell’ottica di questi progetti già da gennaio daremo avvio ai lavori delle filiere»
NO COMMENTS