Ieri il Governo si è impegnato a ottenere entro fine anno dalla Commissione Ue l’autorizzazione alla superinterrompibilità per Sardegna e Sicilia.
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Il Governo si è impegnato ieri ad ottenere entro la fine dell’anno dalla Commissione Ue l’autorizzazione alla nuova misura di superinterrompibilità per la Sardegna e la Sicilia.
La comunicazione è arrivata in occasione della riunione svoltasi al ministero dello Sviluppo economico, presieduta dal ministro Federica Guidi alla quale hanno partecipato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, rappresentanti di Confindustria Sardegna, Cgil, Cisl, Uil e Ugl.
Il ministro Guidi ha detto di essere in costante contatto con la commissaria Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager per seguire da vicino il dossier che riguarda la fornitura di energia alle imprese delle due isole in base alle regole della superinterrompibilità in modo da eliminare il rischio di aiuti di Stato. Anche le riunioni a livello tecnico si svolgono con cadenza settimanale.
Su questa materia il Governo riferirà entro la metà del mese di dicembre sull’esito conclusivo del confronto in sede europea. Le parti saranno riconvocate prima di Natale al ministero dello Sviluppo economico.
Durante la riunione è stata esaminata anche la questione dell’essenzialità per gli impianti che producono energia elettrica in Sardegna. A questo riguardo, il ministro Guidi ha confermato il proprio impegno per ricercare soluzioni che ad un tempo garantiscano il sistema elettrico regionale e l’ occupazione degli impianti interessati.
Sono 18 le aziende beneficiarie della super interrompibilità e 3 le centrali elettriche beneficiarie della essenzialità, più l’indotto diretto e collaterale. «Si tratta del solo strumento che, allo stato delle cose, può accompagnarci nella transizione verso il metano. È funzionale alla ripresa economica della nostra Isola e risponde a precise esigenze di sicurezza ed equilibrio del sistema elettrico regionale, in presenza degli impegni che Governo e Regione hanno messo in campo per il rilancio del settore industriale – ha dichiarato il Presidente della Regione. In più non possiamo permetterci ulteriori rischi sul piano dei livelli occupazionali. Chiediamo una proroga del regime di essenzialità per un tempo che serva ad attivare gli investimenti sull’efficientamento delle centrali e sulle imprese a valle.»
Preoccupazione è stata manifestata dall’assessore Piras sulla capacità, da parte delle centrali, di mantenere gli attuali livelli occupativi in assenza di tale proroga. «Stiamo lavorando a pieno regime sul piano per cambiare il nostro assetto energetico – ha detto Maria Grazia Piras -. Non possiamo pensare che il nostro sforzo sia limitato da questo vincolo sull’essenzialità”.
«Puntiamo tutti allo stesso obiettivo e da parte nostra sosteniamo il lavoro che si sta portando avanti per raggiungere le condizioni che maggiormente si avvicinano a quelle richieste dalle imprese» ha detto Francesco Pigliaru in chiusura di riunione, confermando l’intenzione «di continuare a esercitare nelle prossime ore un forte pressing sulle istituzioni comunitarie che hanno in mano i dossier su cui si fondano il mantenimento e lo sviluppo del tessuto industriale in condizioni di insularità. Lo faremo insieme al Governo – ha dichiarato il presidente della Regione – con il sostegno e il senso di responsabilità finora sempre mostrato da imprese, sindacati e associazioni di categoria nella gestione delle vertenze industriali sarde legate al tema dell’energia. Ancora oggi l’Unione Europea mostra di avere poca conoscenza sul tema dell’insularità. Ma noi siamo convinti che questa sia l’essenza di una battaglia politica sacrosanta – ha concluso – che vogliamo portare a tutti i livelli e che si fonda su solide ragioni tecniche, sociali e politiche».
Il prossimo incontro al Mise per un nuovo aggiornamento è già fissato per la settimana che precede le feste di Natale.
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