La Guardia Costiera ha sequestrato pesce privo di tracciabilità a Sant’Antioco, poi devoluto in beneficienza.
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Nell’ambito dell’attività di contrasto della pesca abusiva delle specie ittiche più pregiate, della relativa commercializzazione e in generale del controllo della filiera ittica, nella mattina del 24 novembre sul Lungomare di Sant’Antioco gli uomini della Guardia Costiera hanno sequestrato circa 30 kg di pesce commercializzato da due venditori ambulanti abusivi in assenza di tracciabilità, dopo aver comminato le sanzioni amministrative come previsto dalla ferrea normativa di comunitaria.
Tale attività di controllo della filiera ittica, inserita tra i compiti d’istituto del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guarda Costiera, ha la finalità di verificare l’identità dei prodotti ittici lungo i diversi passaggi della catena alimentare fino alla vendita al dettaglio.
La tracciabilità di per sé non garantisce la sicurezza degli alimenti: rappresenta però un ottimo strumento di gestione dei rischi utilizzato al fine di contenere i problemi di sicurezza alimentare.
A seguito degli accertamenti finalizzati a confermare la commestibilità del pescato da parte del personale sanitario dell’azienda Usl di Carbonia, area veterinaria, (essendo buone le caratteristiche di freschezza), il prodotto è stato devoluto in beneficienza al Movimento Volontari “Divina Misericordia” di Carbonia.
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