Lettera aperta del dottor Giorgio Madeddu (Amici della Vita) agli Amici del PD di Iglesias sui temi della Sanità.
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Il dottor Giorgio Madeddu, presidente dell’associazione Amici della Vita, ha scritto una lettera aperta agli “Amici del PD di Iglesias”, sui temi legati alla riforma della rete ospedaliera.
Giorgio Madeddu, facendo riferimento al comunicato stampa diffuso dalla segreteria cittadina del PD di Iglesias che sottolinea la “grande attenzione” che il PD iglesiente mostrò e probabilmente riserva alla delibera RAS del 28 luglio 2015, scrive:
«Avete, son certo, attentamente analizzato la delibera che alimenta dibattito, condivisioni e critiche in tutti gli angoli della nostra regione ma concedetemi alcune osservazioni che non intercettano il vostro entusiasmo e certezze:
a) Il Dea di I livello è previsto per bacino di utenza superiore ai 150.000mila cittadini
b) Prevede 14 specialità operative 24h/24h (pag. 78 delib. G.R. 28.07.2015 )
Rivendicare il Dea per Iglesias potrebbe essere legittimo ma dovreste prima cassare e per il momento a tanto non sembrate predisposti, la delibera proposta dal vostro partito che determina una concentrazione di servizi sanitari su Cagliari, Olbia e Sassari, impoverisce le comunità periferiche costrette sempre più alle transumanze ospedaliere e mortifica i numerosi talenti svincolati dal mai tramontato cencelli sanitario.
La vostra euforia dovrebbe essersi stemperata ulteriormente questa mattina alla notizia che le urgenze chirurgiche e ortopediche, già accadeva per le cardiologiche e ginecologiche, avranno dai prossimi giorni come unico riferimento il nosocomio di Carbonia. Siate più prudenti in futuro l’ottimismo maniacale riserviamolo alle campagne elettorali dove i neuroni disinibiti volteggiano distanti dalla quotidiana miseria e disperazione del sulcis.
L’impressione ampiamente condivisa tra i nostri concittadini vede l’attuale dirigenza Asl fotocopia della precedente e Voi satelliti periferici, per il momento, estromessi da qualsiasi ruolo programmatico.»
Giorgio Madeddu conclude rilanciando ancora una volta una proposta politica per cambiare la sanità in Sardegna: «Elezione popolare dei direttori generali delle Asl».
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