Non si placano le polemiche, a Sestu, sulla progettazione di nuovi centri commerciali.
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Non si placano le polemiche, a Sestu, sulla progettazione di nuovi centri commerciali.
«È del 9 novembre 2015 – si legge in una nota della Confesercenti provinciale di Cagliari – il provvedimento del comune di Sestu relativamente alla autorizzazione per la realizzazione di un nuovo complesso commerciale che sarà adibito a grande distribuzione organizzata nell’area della ex 131 al km 9,800 per la vendita sia di alimentari che di non alimentari, per un totale di altri 5.830 mq. La procedura autorizzativa, che ha avuto inizio con la Conferenza dei servizi presso l’assessorato regionale del Turismo, artigianato e commercio tra ottobre 2014 e gennaio 2015, ha purtroppo fatto nuovamente rilevare la impossibilità della Regione Sardegna a bloccare un processo che sembra essere diventato inarrestabile e che avrà come grave conseguenza una ulteriore mazzata al sistema distributivo composto dalla micro e piccola impresa commerciale che, invece, da alcuni anni ormai non viene neppure agevolato con misure di finanziamento legate alle diverse leggi di promozione incentivazione legate al comparto.»
«È difficile fare impresa commerciale in questa situazione per la micro impresa – dice Roberto Bolognese, presidente della Confesercenti Provinciale di Cagliari – in particolare nell’area metropolitana di Cagliari, dove vi è una concentrazione di GDO che non è presente neppure nelle regioni italiane più sviluppate come la Lombardia. Capiamo la difficoltà della Regione nell’inserimento di paletti normativi che possano limitare l’avanzata della Grande Distribuzione, ma non sembra esserci contro partita, perché per il momento sembra davvero scaduta l’attenzione nei confronti della micro e piccola impresa commerciale, non agevolata in nessun modo. La nostra Associazione – aggiunge Roberto Bolognese – ha espresso con forza la sua contrarietà a qualsiasi tipo di nuova grande distribuzione organizzata, ed è ferma sul punto che la stragrande presenza di GDO nell’area vasta di Cagliari non ha fatto altro che determinare l’impoverimento del tessuto economico della città e dei comuni limitrofi. Ma questo nostro parere purtroppo assume un peso politico e non un peso tecnico che sarebbe invece fondamentale in questo frangente.»
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