Il Consiglio regionale della Sardegna si è riunito a Roma per sostenere la vertenza energetica.
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Il Consiglio regionale della Sardegna si è riunito negli uffici della Regione sarda a Roma, alla presenza Gianfranco Ganau e dei consiglieri Anna Maria Busia, Roberto Desini, Piermario Manca, Augusto Cherchi, Gianfranco Congiu e Alessandro Unali (Sovranità, democrazia e lavoro); Pierluigi Rubiu, Giorgio Oppi, Luigi Tatti e Giuseppino Pinna (Udc); Alessandra Zedda e Alberto Randazzo (Fi); Attilio Dedoni (Riformatori); Pietro Cocco, Gavino Manca, Luigi Lotto e Salvatore Demontis (Pd); Luca Pizzuto (Sel); Gaetano Ledda (Misto-La Base) e Raimondo Perra (Upc-Socialisti) – la riunione a sostegno della vertenza energetica della Sardegna.
Una vertenza storica aggravata dalla recente decisione assunta da Terna che nega il riconoscimento della “super interrompibilità” e della “essenzialità” per le centrali del Sulcis, di Porto Torres e di Ottana e che potrebbe comportare la chiusura dei tre impianti isolani, con drammatiche conseguenze per il futuro delle residue attività industriali che operano in Sardegna e con ovvie conseguenza per l’occupazione e lo sviluppo.
«L’energia – ha dichiarato il presidente Ganau – resta un tema centrale per la Sardegna e la mobilitazione del Consiglio regionale punta al riconoscimento, da parte del Governo, delle specificità della nostra Regione che sconta un troppo elevato gap infrastrutturale, derivante dalla condizione di insularità e che continua a sostenere un più alto costo dell’energia, a causa della mancanza di approvvigionamento del metano.»
La delegazione del Consiglio regionale si è quindi recata nella sede del ministero dello Sviluppo economico per esprimere massima solidarietà ai lavoratori e pieno sostegno all’azione della Giunta e alle rappresentanze sindacali, impegnate in queste ore in nuovo vertice al Mise per difendere il futuro e i posti di lavori nell’industria sarda.