19 July, 2024
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La Regione deve decidere al più presto sul Santa Maria Bambina di Oristano, una struttura di eccellenza nella riabilitazione neurologica che consentirebbe alla Sardegna di risparmiare risorse pubbliche ai cittadini di avere servizi e prestazioni di altissima qualità.

Lo sostiene in una interrogazione rivolta al presidente della Regione ed all’assessore della Sanità, il consigliere regionale dell’Udc Gianni Tatti, secondo il quale «il Santa Maria Bambina possiede tecnologie all’avanguardia che consentono di sostenere al meglio il paziente in ogni fase della riabilitazione ed è in grado di assicurare la piena efficacia dei trattamenti, come dimostra la positiva esperienza con la Regione dal 2008 ad oggi».

«Il partenariato pubblico e privato nei settori di alta specialità – aggiunge inoltre Tatti – è non solo una buona pratica sanitaria già sperimentata con successo in altre Regioni, ma fa risparmiare risorse pubbliche preziose al servizio sanitario regionale e, nello specifico, la Sardegna avrebbe un ulteriore vantaggio dalla collocazione del nuovo polo riabilitativo al centro dell’Isola, facilmente raggiungibile dai diversi territori.»

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Reparto di rianimazione ospedale Sirai di Carbonia

Dopo l’avvocato Giacomo Doglio, legale di due dirigenti medici dipendenti della ASL 7, in servizio presso l’U.O. di Rianimazione del P.O. “Sirai”, Mariano Cabras e Leonardo Giovanni Tola, anche l’avvocato Enzo Pinna, legale della dott.ssa Tiziana Serci, Direttore della Struttura Complessa della Rianimazione della Asl 7 di Carbonia, interviene sui contenuti dell’articolo “Sei direttori della Asl 7 intervengono nel dibattito sul servizio di assistenza domiciliare integrata” pubblicato il 16 novembre 2015.

«La dott.ssa Tiziana Serci, in qualità di Direttore della Struttura Complessa della Rianimazione, contesta, mio tramite – scrive l’avvocato Enzo Pinna -, quanto affermato nel documento pubblicato nella sua integralità in data 16 novembre u.s. sul quotidiano on-line “La Provincia del Sulcis Iglesiente”, sottoscritto dai dott.ri Sergio Pili, Antonio Tuveri, Marco Vinicio Grussu, Viviana Lantini, Antonello Cuccuru, Miriana Fresu.

In particolare, non si condividono i toni ed i contenuti utilizzati nel suddetto documento, soprattutto con riferimento all’organizzazione del reparto diretto dalla mia cliente, che, al contrario, ha sempre operato con la massima diligenza professionale, utilizzando al meglio le risorse messe a disposizione per ottenere la massima efficienza ed i migliori risultati a garanzia della salute dei pazienti.»

 «Sono, comunque, opportune alcune sintetiche precisazioni – aggiunge l’avvocato Enzo Pinna -:

 • L’A.D.I. era svolta nell’ambito del “Progetto di Continuità Assistenziale”.

 • Le prestazioni dei Dottori Tola e Cabras venivano effettuate al di fuori dell’orario di lavoro, al fine di non creare alcun disagio all’attività medico-ospedaliera della Struttura diretta dalla Dott.ssa Serci.

 • L’istituzione di una U.O. che si occupi di tale servizio, dovrebbe essere quantomeno supportata da un organico professionalmente adeguato e dimensionato all’afflusso di richieste e pazienti.

 • L’organizzazione al tempo data dalla ASL 7 non consentiva, in alcun modo, di seguire efficacemente l’A.D.I. ed era, altresì, foriera di responsabilità personali.

 • Attualmente il personale medico e paramedico non è sufficiente e risulta assolutamente improbabile organizzare, all’uopo, dei turni “”nell’ambito del normale orario di lavoro””, ovvero lo svolgimento dell’assistenza domiciliare, attraverso l’uso dello strumento delle prestazioni di lavoro “straordinario”.

Le statistiche e le medie precisate nel contestato articolo, oltreché tutte da verificare, non tengono neppure conto delle reali esigenze e delle situazioni contingenti, che il personale medico e paramedico si trova a dover affrontare giornalmente, paziente per paziente.

Già nel recente passato, la dott.ssa Serci aveva avuto modo di evidenziare tali problematiche.

Non si comprende, poi, come tali affermazioni possano provenire da soggetti che non svolgono le mansioni della dott.ssa Serci.

Quest’ultima – conclude l’avvocato Enzo Pinna -, nel restare a disposizione per eventuali chiarimenti, si riserva, pertanto, di ogni più ampia tutela in merito.»

 

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Dopo l’ultimo studio sulla classifica dei capoluoghi italiani con i consumi più alti di energia elettrica, SosTariffe.it completa lo studio diramando i dati delle principali città della Sardegna. 

A Carbonia si registra il consumo più alto in regione: in questa città nel 2015 si spendono 977 euro all’anno per 4.083 kWh consumati, diminuiti del 1,47% dall’anno scorso. Al secondo e al terzo posto si classificano Cagliari (seconda anche nella lista dei capoluoghi precedentemente analizzata) con quasi 913 euro annui di bolletta della luce e Olbia con più di 880 euro.

Tempo Pausania è, invece, la località, tra quelle analizzate, dove si spende di meno per l’energia elettrica in Sardegna: in questo centro, infatti, il consumo annuo medio è di 3.067 kWh pari a una spesa in bolletta di circa 639,8 euro. Sanluri è penultima nella classifica delle città sarde più energivore con un consumo di circa 3.124 kWh annui che comportano una spesa di 658,73 euro.

Se si analizzano invece le sole variazioni di consumo rispetto al 2014 scopriamo quali città sarde si possono considerare “più risparmiose” in grado di tagliare di più i consumi nel 2015 rispetto all’anno precedente. Sanluri detiene il primato come città con la riduzione maggiore: in questa realtà dal 2014 il fabbisogno di energia è diminuito del 21,33%. Anche le famiglie di Tempo Pausania e Nuoro sono riuscite a diminuire i loro consumi dall’anno scorso rispettivamente del 20,87% e del 12%. Lanusei è, invece, la città con l’aumento maggiore (+5,11% dal 2014) seguita da Olbia (+4%).

A pesare maggiormente sui consumi e prezzi dell’energia elettrica ci sono alcuni cattivi comportamenti individuati da SosTariffe.it durante la propria indagine. Queste abitudini possono essere tuttavia sostituite con alcuni consigli che il sito di comparazione propone per poter contenere le spese, riassunti nella tabella allegata.

SosTariffe.it ha stimato che applicando tutti queste buone norme gli utenti nelle città analizzate potrebbero risparmiare dai 254 euro ai 302 euro all’anno, ovvero dal 30% al 40% della bolletta media.

I dati sono stati estrapolati da SosTariffe.it grazie allo strumento di comparazione dell’energia elettrica che permette sia di individuare il proprio consumo annuo di luce che di confrontare i prezzi delle offerte dei principali fornitori di energia attivi in Italia: www.sostariffe.it/energia-elettrica/.

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Norina Pitzalis

Sulcis, terra di centenari. Il 12 novembre Sant’Antioco ha festeggiato Norina Pitzalis, nella casa di Via Roma, dove abita con la figlia e il genero che gestisce un negozio di calzature. La nuova centenaria antiochense ha anche cinque nipoti e cinque pronipoti.

Nata a Guasila l’11 novembre del 1915, Norina Pitzalis si è sposata a 22 anni con Giuseppe Branca un sottufficiale dei carabinieri che ha poi seguito, dopo l’ultimo trasferimento per motivi di servizio, a Sant’Antioco da dove non si è più allontanata. Ha avuto due figlie, di cui una scomparsa prematuramente, ed è rimasta vedova a 49 anni. Ricorda che il marito, più anziano di lei di 18 anni, le ha fatto la corte e poi l’ha sposata dopo il rientro a casa dalla prima guerra mondiale, mentre la prima volta che l’aveva vista era stato il giorno in cui era stata battezzata.

Ancora abbastanza autosufficiente e di buona salute, Norina Pitzalis si muove e mangia da sola. Aiuta talvolta la figlia in qualche lavoretto in cucina. «Si siede – racconta la nipote Betta – e l’aiuta a sbucciare fave e piselli. Guarda la televisione però solo i programmi che piacciono al genero, partite di calcio comprese».

Tito Siddi

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Si è concluso ieri sera con le audizioni dei rappresentanti di Equitalia e delle forze datoriali, il primo ciclo di audizioni della Commissione Bilancio sulle diverse proposte di legge di istituzione dell’Agenzia sarda delle entrate.

Il direttore regionale di Equitalia, Mauro Borri ha illustrato ai commissari il tipo di organizzazione e le attività svolte in Sardegna dall’ente di riscossione. «Equitalia è presente in 14 punti dell’Isola – ha detto Borri – per la società lavorano 265 persone distribuite in 10 unità organizzative. Diverse le funzioni: si parte dall’emissione delle cartelle esattoriali fino ad arrivare alla riscossione del credito, saldato spontaneamente da cittadini e imprese o ottenuto coattivamente».

L’ente si occupa da alcuni anni della riscossioni per conto della Regione, Agenzia delle Entrate, Comuni, Inps, Inail e Consorzi di bonifica. «Si tratta di un’attività regolata dalla legge che si pone obiettivi prestabiliti a livello nazionale – ha spiegato Borri – non ci sono azioni modulate a seconda delle realtà e i territori di riferimento».

Su sollecitazione dei consiglieri Annamaria Busia, Valter Piscedda, Antonio Solinas, Gianfranco Congiu e Attilio Dedoni, il direttore di Equitalia ha spiegato nel dettaglio tutte le fasi relative alla riscossione dei crediti e le diverse opportunità offerte ai debitori per il pagamento delle cartelle esattoriali. Quanto ai costi, Borri ha chiarito che Equitalia è una società che si “autofinanzia” attraverso l’aggio riconosciuto dai diversi Enti sulle somme riscosse.

Cautela sull’ipotesi di istituzione dell’Agenzia sarda delle entrate hanno espresso le forze datoriali. Il segretario regionale di Confartigianato Stefano Mameli ha invitato la Commissione a valutare la fattibilità economica del progetto e la sua sostenibilità nel tempo. «Quanto costerà l’Agenzia? Si reggerà in piedi da sola? – ha chiesto Mameli – ciò che interessa agli imprenditori non è il soggetto che riscuote le imposte ma un sistema di tassazione più leggero».

Dubbi condivisi dal presidente di Confesercenti, Marco Sulis, che ha auspicato un ruolo più forte della Regione nell’accertamento dell’impatto delle imposte dirette e indirette per cittadini e imprese.

Per il presidente di Confapi, Gianfrancesco Lecca, ciò che deve essere assolutamente evitato è un conflitto con lo Stato. «Pensare ad accorpare l’attività di riscossione e di gestione dei tributi è positivo – ha detto Lecca – va fatto però in accordo con il Governo nazionale. Per questo occorre aprire subito un confronto per evitare contenziosi».

Il presidente di Confindustria Alberto Scanu ha chiesto alla Commissione di valutare attentamente quali saranno i vantaggi in termini economici della istituzione dell’Ase: «Ciò che più interessa alle imprese è che questo nuovo strumento favorisca il processo di semplificazione amministrativa».

Alle perplessità dei rappresentanti delle forze datoriali ha risposto Annamaria Busia, firmataria di una delle proposte di legge all’esame della Commissione: «L’Agenzia sarà istituita in accordo con lo Stato – ha chiarito Annamaria Busia – non sarà un doppione di Equitalia e consentirà di riscuotere direttamente i tributi locali e le quote di compartecipazione. Quanto alla sostenibilità economica, le proiezioni dicono che l’Agenzia, anche con un aggio ridotto sulle somme riscosse, sarà in grado di reggersi sulle proprie gambe».

Il presidente della Commissione Franco Sabatini ha ricordato che i costi previsti per l’istituzione dell’Agenzia ammontano a 2,7 milioni per il 2016. «In ogni caso faremo tutte le verifiche del caso – ha detto Sabatini – nelle prossime audizioni sentiremo anche i rappresentanti di alcune Agenzie regionali per capire vantaggi e criticità delle esperienze maturate in altre realtà della penisola»

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Tre consiglieri regionali di Sinistra Ecologia Libertà, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Daniele Cocco, hanno presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore della Sanità, Luigi Arru, sull’organizzazione del servizio di Ostetricia al “San Giuseppe” di Isili. La chiusura del reparto sta creando forti disagi alla popolazione del Sarcidano, Trexenta e Barbagia di Seulo. Recentemente, due donne di Esterzili e Nurri hanno dovuto partorire in casa..

«Il presidio di Isili serve un bacino di 28 comuni con una popolazione di circa 43mila abitanti – sottolinea il primo firmatario dell’interrogazione Eugenio Lai – occorre creare le condizioni per una fruizione sostenibile dei servizi sanitari. La Regione ha il dovere di garantire il diritto alla salute anche ai cittadini e alle cittadine delle zone interne dell’Isola.»

I consiglieri di Sel ricordano che a Isili è rimasto il “Centro Donne”, servizio che opera in ambito ostetrico e ginecologico. «Questo servizio ha una limitata dotazione strumentale e professionale – rimarca Lai – attualmente può svolgere solo attività ambulatoriale e accompagnare le partorienti fino alla quarantesima settimana di gestazione, per le visite specialistiche e le ecografie occorre invece arrivare a Cagliari. Il servizio potrebbe essere invece garantito dall’ospedale San Giuseppe di Isili.»

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Savina Piroddi centenaria nonnina-Villaperuccio

La comunità di Villaperuccio ha festeggiato la scorsa settimana una nuova centenaria, “tzia” Savina Piroddi, nata il 10 novembre del 1915. Rimasta orfana all’età di 11 anni, ha lavorato presso una famiglia di minatori a Carbonia, sino ai 15 anni. Successivamente i suoi si sono trasferiti in Toscana ma lei è rimasta nel Sulcis, dove per tanti anni ha sempre lavorato nei campi. Savina Piroddi si è sposata nel 1940 e rimasta vedova nel 1975. Ha avuto 6 figli, tre maschi e tre femmine che le hanno dato 11 nipoti.

Tito Siddi

 

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Accordo raggiunto, lunedì scorso, a Sant’Antioco, tra Movimento Partite Iva e Movimento Artigiani e Commercianti Liberi, ora riuniti in un unico organismo. Entro 40 giorni, un comitato congiunto avrà la responsabilità di realizzare il progetto organico di unificazione delle attuali sigle operanti nel Sulcis Iglesiente. Intorno allo stesso tavolo si sono seduti i referenti del Movimento Artigiani e Commercianti Liberi: Franco Matta, Enrico Sabiu, Gianfranco Ghisu e Antonello Cannas e i referenti del Movimento Partite Iva, Paolo Bullegas, Elio Cancedda, Corrado Di Bartolo e Angelo Loi.

«Sulla carta si presentava come un obiettivo ambizioso e di difficile attuazione – si legge in una nota -, tuttavia a prevalere è stato il senso di unità e la condivisione dei medesimi valori. Ma anche la consapevolezza della necessità di aprire confronti istituzionali con maggiore forza contrattuale, considerata la gravissima situazione nel quale versano le imprese e le professioni operanti nel territorio.»

Il comitato congiunto, coordinato da Corrado Di Bartolo e Enrico Sabiu, avrà la responsabilità di affrontare tutta la fase preparatoria per dar vita alla più grande e motivata organizzazione del lavoro autonomo del Sulcis Iglesiente.

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La FSM-CISL ha eletto tre nuovi delegati nelle RSU delle aziende Saipem di Tortolì e Cosacem di Portovesme.

– Alla Saipem di Tortolì, tra le realtà presenti in Italia in grado di costruire piattaforme petrolifere, sono risultati eletti tra gli operai Raffaele Coccoda (confermato) e tra gli impiegati Antonio Cadori.

– Alla Cosacem, azienda operante all’interno dello stabilimento Enel di Portovesme, è risultato eletto e più votato in assoluto, Giuseppe Masala.

«Salutiamo con grande soddisfazione l’elezione dei tre nuovi delegati RSU – si legge in una nota della segreteria regionale – e l’ottimo risultato di consensi ottenuto in termini percentuali dalle nostre liste che hanno raggiunto in entrambe le consultazioni elettorali il 38% dei voti validi disponibili. Questi importanti risultati maturati nonostante l’attuale periodo di crisi che attraversa l’intero comparto industriale isolano, sono la chiara dimostrazione della vitalità della nostra organizzazione e il forte impegno portato avanti quotidianamente con passione e abnegazione dentro e fuori dai posti di lavoro dai delegati, dai dirigenti e dagli iscritti.»

«Ringraziamo fortemente tutti i lavoratori che hanno creduto in noi e nel nostro modo di interpretare il Sindacato sempre al fianco dei più deboli e alla costante ricerca di soluzioni per difendere il Lavoro nella sua complessità e per contribuire a porre le basi affinché l’industria possa ancora avere una prospettiva futura garantendo ricchezza e occupazione alla nostra isola. Un grande augurio – conclude la nota della segreteria regionale FSM-CISL – ai nuovi e vecchi delegati eletti che rappresentano il vero motore propulsivo della nostra organizzazione e che avranno il fondamentale compito di rappresentare e tramutare nel concreto i valori di difesa e tutela del lavoro di cui siamo portatori.»

Rino Barca, segretario regionale FSM-CISL.

Rino Barca, segretario regionale FSM-CISL.

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Elisabetta Falchi 2

L’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, presenterà venerdì mattina nella sala Convegni del Mercato Agroalimentare della Sardegna (loc, Magangiosa, S.P.2, km 0,400, Sestu), dalle 10.00 alle 13.00, il nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020. Nel corso dell’iniziativa, verrà proiettata una puntata della webserie “Lost in Sardinia”, un prodotto di comunicazione pensato per raccontare alcuni esempi positivi raggiunti dall’agricoltura sarda in questi ultimi anni. All’incontro interverrà inoltre il direttore generale dell’assessorato, Sebastiano Piredda, che illustrerà nello specifico le Misure del PSR.