19 July, 2024
Home2015Novembre (Page 25)

[bing_translator]

E’ ripartita questa mattina la protesta dei lavoratori ex Alcoa con una manifestazione a Cagliari, in via Roma, davanti al Palazzo del Consiglio regionale. Il nuovo sit-in, al quale hanno partecipato anche numerosi sindaci dei comuni del Sulcis Iglesiente, è stato organizzato ad una settimana dal nuovo incontro fissato per il prossimo 24 novembre al ministero dello Sviluppo economico, nel corso del quale verranno chieste risposte certe sulla questione energia, uno dei punti decisivi per portare a compimento il passaggio di proprietà tra la multinazionale Alcoa e la multinazionale Glencore. Quest’ultima ha manifestato interesse a patto che vengano assicurate condizioni economiche di fornitura dell’energia e sia creata la possibilità di sostenere con risorse pubbliche gli investimenti necessari ed il miglioramento delle condizioni di contesto infrastrutturale.

Al termine della manifestazione in via Roma, dove è stato rallentato il traffico, una delegazione dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali e di amministratori dei comuni del territorio è stata ricevuta dal presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, e dai capigruppo e da diversi consiglieri regionali.

Alcoa a Cagliari 5Alcoa a Cagliari 10 Alcoa a Cagliari 9 Alcoa a Cagliari 8 Alcoa a Cagliari 7   Alcoa a Cagliari 4 Alcoa a Cagliari 3 Alcoa a Cagliari 2 Alcoa a Cagliari 1Alcoa a Cagliari 6

 

[bing_translator]

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Il gruppo di Sinistra Ecologia Libertà in Consiglio regionale ha presentato una proposta di legge sulle “Dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario – istituzione ed accesso al registro regionale”.

«Nel quadro delle iniziative per la tutela dei diritti individuali – ha detto il consigliere regionale di Sel Luca Pizzuto – riteniamo sia importante che le persone possano scegliere liberamente quali trattamenti sanitari e quali eventualmente rifiutare in una fase della loro vita caratterizzata da malattie particolarmente gravi.»

«Si tratta di una norma che riguarda il cosiddetto periodo di “fine-vita” – ha aggiunto Pizzuto – di cui si parla ancora troppo poco nelle Istituzioni pur essendo presente nel dibattito della società civile e del mondo associativo; la nostra proposta entra in sintonia con le istanze provenienti da alcune associazioni che hanno contribuito alla sua stesura e, anche per questo, riteniamo utile avviare un confronto nella nostra Regione.»

Il responsabile dell’associazione di promozione sociale UAAR (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti), Stefano Incani,ha sottolineato che «partendo dal principio della laicità dello Stato, la proposta ha il merito di dare voce ad un sentimento diffuso dopo la vicenda di Luana Englaro e riaffermare il diritto della persona a poter scegliere della propria vita; puntiamo ad una legge nazionale che riconosca l’eutanasia legale ma, consapevoli delle grandi difficoltà che finora ha incontrato, è importante rilanciare il tema partendo dal livello locale».

La nostra legislazione è ancora molto indietro, ha poi osservato il consigliere Emilio Usula di Soberania-Indipendentzia, che ha ricordato di aver presentato nel 2011 una mozione di contenuto analogo, approvata all’unanimità dal Consiglio comunale di Nuoro. «Il nostro intento – ha detto – è respingere i richiami alla guerra di religione per riaffermare il principio dell’autodeterminazione dell’individuo sui trattamenti sanitari, attraverso un consenso informato sulla propria salute e le condizioni del proprio corpo». «Da medico – ha precisato – avrei operato forse diversamente su un paziente in condizioni cerebrali irreversibili se avesse potuto valutare liberamente l’utilità di determinati interventi per il miglioramento o il mantenimento del suo stato di salute; la nostra proposta intende assicurare alle persone una informazione corretta e completa attraverso una libera dichiarazione, predisposta assieme ad un medico di medicina generale, che consente l’iscrizione al registro regionale»

«Parliamo di un argomento molto delicato – ha affermato il consigliere di Sdl Augusto Cherchi – come dimostra il fatto che dal 2010 la proposta di legge nazionale sul testamento biologico è stata accantonata per privilegiare quella sulla terapia del dolore, ritengo giusta la proposta di legge regionale perché lascia al paziente la libertà di iscriversi o meno al registro ma penso che, anche in base alla mia esperienza di rianimatore, l’eutanasia sia una cosa diversa.»

«Per noi – ha detto, infine, Giovanni Fancello sempre a nome dell’Uaar – è importante allargare il campo della discussione, partendo dalle Regioni per arrivare al Parlamento; il Governo ha recentemente presentato ricorso contro una legge del Friuli-Venezia Giulia in parte simile alla proposta della Sardegna, ritenendo che sia competenza dello Stato tracciare le linee generali della disciplina di questa materia». «Al di là delle questioni giuridiche – ha concluso – il dibattito resta aperto ma pensiamo che ci sia lo spazio per una decisione autonoma del cittadino, come espressione di un diritto individuale, prevalente su quella del medico».

[bing_translator]

Uno strepitoso David Logan, autore di 33 punti con percentuali da NBA (2/3 da due punti, 8/14 da tre, 5/5 ai liberi, con 4 rimbalzi e 2 assist in 37 minuti giocati per un totale 32 di valutazione), non è stato sufficiente alla Dinamo Banco di Sardegna per espugnare la Unipol Arena di Bologna e tornare al secondo posto in classifica alle spalle della capolista Giorgio tesi Group Pistoia. L’Obiettivo Lavoro, reduce da cinque sconfitte consecutive che l’hanno relegata all’ultimo posto solitario in classifica, ha disputato una partita tutta orgoglio e voglia di rivincita, reggendo bene al solito sprint iniziale sassarese e allungando nella seconda parte, finendo con l’imporsi negli ultimi secondi dell’extra-time con una tripla di Michele Vitali che ha spento l’estremo tentativo di rimonta della squadra di Meo Sacchetti, per 92 a 87 (primo tempo 41 a 37, 76 pari al 40′).

Al fischio d’avvio, Meo Sacchetti ha mandato in campo Haynes, Petway, Logan, Eyenga e Varnado, Giorgio Valli ha risposto con Pittmann, Fontecchio, Gaddy, Mazzola e Odom. Dopo un canestro da sotto di Simone Fontecchio, due triple di David Logan hanno aperto il match della Dinamo, i padroni di casa mettono la testa avanti con 5 punti di Valerio Mazzola. La schiacciata di Marquez Haynes e la risposta di Dexter Pittman: Bologna ha trovato un mini allungo per il 15-8 al 5′.

L’ingresso in campo di Joe Alexander, che ha piazzato un break personale di 7-0 con due tiri liberi, un canestro da sotto e una tripla, ha permesso alla Dinamo di chiudere avanti 18-20 il primo quarto. Stipcevic e Alexander hanno allungato il break biancoblu (20 a 26): reazione della Virtus che con un parziale di 8 a 0 di Vitali, Fontecchio, Gaddy e Odom, ha firmato il sorpasso: 28 a 26. Il Banco è uscito bene dal timeout chiamato da coach Sacchetti ed ha superato ancora i padroni di casa con un super Logan, arrivato a quota 17 punti: 41 a 34. L’Obiettivo Lavoro ha reagito con Mazzola, Odom e Fontecchio ed ha limato tre lunghezze prima del riposo: 37-41.

Al rientro dall’intervallo lungo i padroni di casa hanno colmato il break e con un 2+1 di Pittman hanno messo la testa avanti con un’azione da 3 punti (canestro, fallo subito e tiro libero realizzato) e due tiri liberi di Dexter Pittmann. Meo Sacchetti ha sostituito Petway ed Eyenga, entrambi al quarto fallo ed è stato Brian Sacchetti a trascinare i suoi con 7 punti e a trovare l’allungo. David Logan ha raggiunto quota 20 punti con una splendida tripla e anche Alexander si è messo in evidenza, con la Dinamo avanti di 7 punti all’ultimo intervallo: 58-65.

Bologna ha costruito la sua vittoria in avvio di ultimo quarto, piazzando un parziale di 6 a 0, con Gaddy, Odom e Pittmann e Brian Sacchetti ha interrotto il digiuno sassarese. Odom dalla lunetta ha ristabilito la parità: 67a 67. Squadre ancora punto a punto, Logan ha cercato lo strappo decisivo, due azioni da tre punti (canestro da sotto e tiro libero realizzato) hanno lanciato avanti l’Obiettivo Lavoro sul 75 a 74 ma poi Williams dalla lunetta ha sbagliato uno dei due tiri liberi a sua disposizione, mentre Marquez Haynes non ha sbagliato e a 2″ dalla sirena finale ha fissato il punteggio sul 76 a 76 che ha portato le due squadre al supplementare.

Nell’extra-time Bologna è più determinata e, trascinata da Gaddy, vola a + 9 (89 a 80), grazie anche all’aiuto che le dà Christian Eyenga che si fa espellere per doppio tecnico per proteste. Viene fuori l’orgoglio della Dinamo che riesce a rientrare in partita con due tiri liberi di Brian Sacchetti, l’ottava tripla della splendida serata di David Logan che poi realizza anche due tiri liberi (89 a 87) ma alla fine è Michele Vitali a chiudere i conti con una straordinaria tripla che fissa il punteggio finale sul 92 a 87.

La nuova sconfitta, terza in campionato, prima in trasferta, ottava stagionale se si aggiungono le cinque di Eurolega, confermano che la Meo Sacchetti non è ancora riuscito a trovare la nuova Dinamo dopo la rivoluzione estiva seguita alla storica stagione 2014/2015 coronata dalla conquista del “triplete” (Supercoppa, Coppa Italia e Campionato) e non sono da escludere novità di mercato nelle prossime settimane. Che qualcosa non va lo confermano anche i numeri della partita di ieri che hanno registrato un solo punto a referto della coppia Petway-Varnado. Il primo è rimasto in campo 10 minuti, con 0 punti (0 su 1 da 2 unti, 0 su 1 da 3, 1 rimbalzo, 1 palla persa, 4 falli commessi, nessun fallo subito); il secondo ha giocato 15 minuti, segnando a referto 1 punto (0 su 1 da 2 punti, 1 su 2 ai tiri liberi, 3 rimbalzi, 2 palle perse, 4 falli commessi, 3 falli subiti). A Sassari molti ricordano i numeri di Shane Lawal e se la Dinamo, come oggi pare assai probabile, dovesse tornare sul mercato, i primi indiziati per un possibile “taglio” sarebbero proprio loro.

David Logan.

David Logan.

 

[bing_translator]

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

La settimana di lavoro della commissioni inizierà martedì 17 novembre alle 10.30 con la riunione della terza commissione (Bilancio). All’ordine del giorno il Dl n.273 (Adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del Decreto legislativo n.118 del 2011 e successive modifiche ed integrazioni) ed il parere finanziario sul Testo unico in materia di energia.

I lavori proseguiranno nel pomeriggio a partire dalle 15.30 con lo stesso programma mentre mercoledì alle 10.00 comincerà un ciclo di audizioni dedicate alle varie iniziative legislative in materia di costituzione dell’Agenzia sarda delle Entrate: Dl n. 246 (Giunta regionale), Pl n.187 (Christian Solinas e più), Plip n.5 (Iniziativa popolare), Pl n. 145 (Busia-Desini).

Anche la quinta commissione (Attività produttive) riprenderà i lavori martedì 17 novembre alle 15.30. In apertura le audizioni delle organizzazioni agricole di categoria e delle associazioni ambientaliste sulla Pl n. 227 (“Norme in materia di danni all’agricoltura da fauna selvatica. Modifiche alla Legge regionale 7/77 – Norme sull’organizzazione amministrativa della Regione Sarda e sulle competenze della Giunta, della Presidenza e degli Assessorati regionali – e alla Legge regionale23/98-Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna e interventi per la lotta alla peste suina”).

La commissione ha inoltre in calendario la discussione, per le parti di competenza, del Dl n.273 (Adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del Decreto legislativo 118/11 e successive modificazioni), del Dl n.176 (Riordino Enti locali) e della P n.82 (Aiuti per la ripresa dell’attività economica e produttiva delle piccole e medie imprese attive nella produzione agricola primaria danneggiate dalle grandinate dei mesi di giugno e luglio 2015 e dalla tromba d’aria del 4 settembre 2015).

Infine, è stata programmata una seduta anche per la giornata di mercoledì 18 novembre, con inizio alle 9.30; gli assessori dell’Agricoltura Elisabetta Falchi e dell’Ambiente Donatella Spano riferiranno sulla Pl n. 227 (“Norme in materia di danni all’agricoltura da fauna selvatica”).

Martedì 17, alle 15.30, tornerà al lavoro anche la prima commissione (Autonomia) per l’esame del Dl n.176 (Riordino degli Enti locali), del Dl n. 192/A – se pervenuto – (Disciplina della partecipazione della Regione, degli Enti regionali e degli Enti locali a società di capitali e consortili), del Dl n.273 (Adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del Decreto legislativo n. 118/11) e del Testo unico sull’energia.

Mercoledì 18 novembre alle 11.30 è poi fissata, davanti alla sesta commissione (Sanità), l’audizione del sindacato nazionale (Fassid-Sinafo) farmacisti dirigenti della sanità pubblica sul “governo della spesa farmaceutica, la spesa per i dispositivi medici e l’assistenza integrativa”.

Alle 15.30 la commissione sentirà invece l’assessore della Sanità Luigi Arru sulla P/83 (Contributi per l’organizzazione ed il funzionamento dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza).

 

[bing_translator]

L’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura ha incontrato questa sera, nella sede della Camera di Commercio di Cagliari, una parte delle imprese che hanno partecipato al programma Flexicurity attivato dalla Regione.
L’appuntamento è stato organizzato dall’Assessorato per avviare un momento di confronto con il tessuto produttivo in relazione alle misure attivate dalla Giunta regionale, per raccogliere eventuali segnalazioni di criticità e soprattutto per rappresentare alle imprese le opportunità che Flexicurity offre in Sardegna. Non a caso, particolare attenzione è stata posta nella possibilità di trasformare i tirocini attivati in contratti di lavoro, supportata dal “Bonus occupazionale” previsto, al momento cumulabile con le recenti misure stabilite a livello nazionale. L’assessore ha anche voluto ringraziare le imprese che hanno dato una risposta forte presentando centinaia di richieste di tirocinio in parte ancora inevase e alle quali i lavoratori hanno ancora tempo per poter aderire.
L’occasione ha anche permesso all’assessore Virginia Mura e al Commissario straordinario della Camera di Commercio di Cagliari, Paola Piras, di impostare una collaborazione tra i due enti che prenderà forma nelle prossime settimane: una cooperazione fattiva, rivolta in particolare al mondo produttivo di cui l’ente camerale è il riferimento principale, affinché venga coinvolto con sempre maggiore efficacia nelle misure attivate dalla Giunta regionale per la creazione di nuovi posti di lavoro.
Quello odierno di Cagliari è il primo di un ciclo di incontri che saranno replicati, nell’arco delle prossime settimane, con analoghe finalità, in tutte le province sarde.

Virginia Mura 4

[bing_translator]

MEDEVAC Costa Favolosa 16-11-2015

Questa mattina, alle 10.45, la Sala Operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco ha ricevuto la richiesta di evacuazione medica di un francese vittima di ictus a bordo della Nave da Crociera Costa Favolosa, a circa 10 miglia a sud Ovest dall’isola di Sant’Antioco.

A seguito delle indicazioni ricevute dal superiore Comando della Direzione Marittima di Cagliari, è stato disposto l’imbarco del medico 118 a bordo della Motovedetta CP812 che tempestivamente si è diretta a bordo della Favolosa.

Il trasbordo del malcapitato, fortunatamente in condizioni stabili di salute, è avvenuto in mare aperto, con le due unità messe di fianco, e in assoluta sicurezza grazie alla professionalità del personale imbarcato e di quello del 118.

Rientrati in porto, l’ambulanza medicalizzata, pronta a partire per velocizzare le operazioni, si è diretta verso l’Ospedale Brotzu di Cagliari, dotato di idonee strutture per pazienti vittima di ictus, con a bordo il paziente e la moglie anch’essa trasbordata dalla Nave da Crociera.

MEDEVAC COSTA 16-11-2015

[bing_translator]

Ricca e variegata settimana di appuntamenti a Cagliari per Nues, il festival dei fumetti e dei cartoni del Mediterraneo, quest’anno alla sua sesta edizione, in corso fino al 3 dicembre. Un’edizione che, sotto il titolo “Nuvole dal fronte”, affronta il tema del conflitto nel senso più ampio del termine, dalla guerra ai contrasti culturali, socio-economici, collettivi e individuali.

Domani (martedì 17 novembre), la manifestazione organizzata dal Centro Internazionale del Fumetto con la direzione artistica di Bepi Vigna, ospita l’autrice di libri per ragazzi Annamaria Piccione, protagonista di due presentazioni letterarie proposte in collaborazione con il Festival Tuttestorie: la prima nell’ambito della sezione di Nues dedicata alla Grande Guerra, la seconda nel blocco di approfondimenti sul fenomeno delle migrazioni di massa, una delle conseguenze più drammatiche dei conflitti odierni.

In mattinata, la scrittrice siracusana presenta ad un gruppo di studenti delle scuole secondarie di primo grado il suo romanzo “Una rosa in trincea”, uscito lo scorso anno per le Edizioni Paoline. Al centro del racconto, arricchito da tavole a fumetti di Roberto Lauciello, ci sono Milly e Andrea, due cugini tredicenni che si ritrovano in estate in Sicilia, nel paese d’origine delle loro mamme, e la storia del bisnonno Peppino, combattente nella prima guerra mondiale, scoperta da Andrea attraverso i racconti di Milly e dei vari parenti. L’appuntamento è alle 10.30 allo Spazio Search (nel sottopiano del Municipio, nel largo Carlo Felice), dove, fino a gennaio, è possibile visitare la mostra “Dimonios – La leggenda della Brigata Sassari” allestita da Nues nell’ambito dell’esposizione dell’Archivio Storico del Comune di Cagliari “Sa Gherra – Memorie della Grande Guerra”.

Nel pomeriggio, al Nuovo Collegio della Missione (in piazza San Domenico), in un doppio appuntamento alle 15.00 e alle 17.00, Annamaria Piccione legge per i bambini alcuni brani del suo libro “E’ arrivato l’ambasciatore” (Edizioni Mammeonline, 2013). Vincitore del Premio Sciascia 2015, il romanzo narra la storia del piccolo migrante Ayub e del suo terribile viaggio dall’Eritrea all’Italia alla ricerca del fratello maggiore.

L’indomani (mercoledì 18 novembre) si ritorna allo Spazio Search, dove Alessandro Di Virgilio, intervistato dal giornalista Paolo Vacca, presenta alle 18.00 la graphic novel “La Grande Guerra, storia di nessuno”: il racconto di un giovane fante dall’inferno della Prima Guerra Mondiale e la storia, ambientata nei nostri giorni, del ritrovamento di un diario di guerra. Pubblicata nel 2008 da BeccoGiallo, e tornata lo scorso anno in libreria in una nuova edizione, l’opera, con i disegni di Davide Pascutti, fa parte di una nuova fase creativa per Alessandro Di Virgilio, sceneggiatore di fumetti napoletano, classe 1962, molto attivo tra gli anni Ottanta e i Novanta, con collaborazioni con “Il Giornalino”, “Splatter” e altre testate.

Alessandro Di Virgilio

[bing_translator]

IMG_0374

Abbiamo letto con stupore e un po’ di sconcerto il resoconto, riportato lo scorso 6 novembre sulla stampa regionale, dell’audizione del Commissario della ASL di Carbonia in Consiglio Regionale. Argomento dell’audizione era l’assistenza ai malati in Assistenza domiciliare integrata di terzo livello. Ciò che ci stupisce è qualche consigliere regionale chieda la “sospensione del nuovo piano ADI fino al 31 dicembre” e che l’Assessore possa condividere la proposta.

Ma cos’è il nuovo piano ADI ? E cos’era e com’era il vecchio?

Secondo la normativa che le istituisce “Le Cure domiciliari integrate di terzo livello consistono in interventi professionali rivolti a malati che presentano dei bisogni con un elevato livello di complessità in presenza di criticità specifiche e più precisamente: malati terminali (oncologici e non); malati portatori di malattie neurologiche degenerative/progressive in fase avanzata (SLA, distrofia muscolare); fasi avanzate e complicate di malattie croniche; pazienti con necessità di nutrizione artificiale parenterale; pazienti con necessità di supporto ventilatorio invasivo; pazienti in stato vegetativo e stato di minima coscienza”.

Presupposti della cura in ADI sono: la valutazione multidimensionale, la presa in carico del paziente e l’individuazione di un piano di cura con intervento di tipo multidisciplinare.

La gamma di interventi previsti comprende prestazioni mediche, infermieristiche, dietologiche, riabilitative fisioterapiche e logopediche, psicologiche e medico specialistiche.

Nelle regioni più organizzate ed evolute del Paese (Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Toscana e altre) esistono dei servizi distrettuali che assicurano le attività necessarie occupandosi stabilmente dei pazienti e assicurando l’integrazione delle cure e il costante raccordo con tutte le strutture di cura territoriali e ospedaliere.

Per quanto risulta dagli atti assunti e dalle iniziative operative intraprese, la ASL di Carbonia ha fatto esattamente ciò che è previsto dalle norme, dalle raccomandazioni scientifiche, dalle Associazioni dei malati (si vedano in proposito le proposte dell’AISLA – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) e che hanno già fatto le Regioni del centro-nord Italia. Il cosiddetto “nuovo piano” altro non è che la costituzione di un servizio stabile, stabilmente dedicato ai pazienti, integrato e raccordato con tutti gli altri servizi dell’azienda, territoriali e ospedalieri.

Nel “vecchio piano” invece il servizio dedicato era sostituito da una serie di prestazioni libero-professionali di medici e infermieri dipendenti, operanti nel Reparto di Rianimazione.

Sembrerà strano che un’Azienda debba “acquistare” prestazioni libero-professionali dai propri dipendenti e la cosa potrebbe giustamente scandalizzare anche i liberisti più radicali. La normativa contrattuale dei medici ospedalieri tuttavia lo consente. Lo consente però “in via eccezionale e temporanea, ad integrazione dell’attività istituzionale, allo scopo di ridurre le liste di attesa o di acquisire prestazioni aggiuntive, soprattutto in presenza di carenza di organico ed impossibilità anche momentanea di coprire i relativi posti con personale in possesso dei requisiti di legge.” (art. 55 CCNL Medici e Veterinari, normativo 1998 -2001 economico 1998 – 1999).

Le condizioni che indussero, negli anni 2002-2003, la direzione della ASL a chiedere prestazioni libero professionali al di fuori dell’impegno di servizio ordinario “in via eccezionale e temporanea”, sembra però che ad oggi non siano state superate.

Certo è che qualsiasi Direttore o Commissario minimamente rispettoso di norme e contratti, oltre ché desideroso di assicurare le dovute cure ai propri assistiti, avrebbe fatto bene a fare ciò che ,con tanta fatica e molte opposizioni, sta cercando di fare l’attuale Commissario: istituire e attivare un servizio per le cure in ADI di terzo livello cercando di colmare un ritardo di appena (?) 12 anni.

Ma perché allora tanta contrarietà all’istituzione del nuovo servizio? E’ vero che peggiora gli standard di cura e di assistenza e mette, come affermano alcuni familiari dei malati, a rischio la sopravvivenza dei loro cari? Vediamo.

I pazienti che rivendicano il cosiddetto “vecchio piano” (12 dei 41 inseriti in questa tipologia di assistenza) sono tutti residenti nel Distretto di Carbonia e tutti appartenenti ad un’associazione di pazienti e operatori denominata “Le Rondini”. I motivi addotti di contrarietà al “nuovo piano” e di rivendicazione del “vecchio” sono: la mancanza di una appropriata professionalità degli operatori, i rischi correlati alla discontinuità tra vecchio e nuovo sistema e, soprattutto, il venir meno di un rapporto diretto con la struttura di rianimazione.

In forza di tali motivazioni i familiari dei 12 pazienti hanno ripetutamente impedito a numerosi operatori della ASL, medici e infermieri, l’accesso alle proprie abitazioni sostenendone la incompetenza ad assistere i propri congiunti. Ciò in assenza di qualsivoglia elemento di sospetto e senza alcuna conoscenza delle loro esperienze professionali. Un atteggiamento evidentemente e inconfutabilmente pregiudiziale dettato, sostiene qualcuno, da un motivo nobile e da una preoccupazione sacrosanta: la paura di perdere il rapporto con la rianimazione e le cure di operatori (quelli del vecchio piano) verso i quali si è cementata in tanti anni una fiducia difficilmente trasferibile ad altri.

Va innanzi tutto chiarito che il rapporto diretto dei pazienti con la Rianimazione è lo stesso di qualsiasi altro cittadino del territorio. Tutte le volte che uno dei 12 pazienti in ADI aderenti all’Associazione Le Rondini, così come ciascuno degli altri 29 non aderenti, ha avuto necessità di essere ricoverato, è stato prelevato dal proprio domicilio a cura del servizio 118, trasferito al Pronto Soccorso e, quando necessario, ricoverato in Rianimazione dove ad assisterlo poteva esserci (in turno) uno dei medici che facevano l’assistenza domiciliare o anche uno che non opera in prestazioni extra-ospedaliere.

Questo elemento di preoccupazione viene tuttavia sistematicamente e insistentemente proposto dall’Associazione Le Rondini che probabilmente teme di perdere il rapporto con gli operatori del reparto di Rianimazione che nel corso dell’ultimo decennio hanno assicurato le prestazioni di competenza ai pazienti in ADI del distretto di Carbonia. Il problema riguarda, infatti, solo Carbonia e non Iglesias.

Ciò che preoccupa le 12 famiglie sembra così essere la perdita del rapporto con i professionisti, e non col reparto, considerato che il rapporto col reparto è fuori discussione.

Perché allora non adoperarsi per mantenere quel rapporto? Sembra l’uovo di Colombo. Perché nessuno ci ha pensato? Cosa impedisce, o ha impedito, al Commissario di rendere disponibili, anche a tempo pieno, quegli operatori verso i quali i malati in questione e i loro cari sono così potentemente “fidelizzati”? Non sono certo insostituibili nel loro lavoro di reparto e, quando pure lo fossero, perché non fare in modo che un professionista operi sia in ospedale che nel territorio? Nulla lo vieta e in tempi in cui non si parla che di continuità tra ospedale e territorio sembrerebbe una banalissima ovvietà.

Nulla lo vieta ma gli operatori da cui i malati dell’Associazione Le Rondini non vogliono separarsi non ne vogliono sentire di lavorare in ADI. Almeno non durante il normale orario di servizio. Quando gli è stato proposto infatti hanno risposto no e quando a qualcuno è stato imposto, la direzione della ASL è stata diffidata dal legale degli interessati con minaccia, in caso di mancata revoca dell’ordine di servizio, di azioni legali.

In pratica gli operatori non vogliono e ritengono di non doversi occupare di ADI nell’ambito del lavoro ordinario (quello pagato con lo stipendio) ma vogliono tenacemente occuparsene al di fuori del normale orario (in libera professione con un compenso suppletivo). I compensi suppletivi però possono essere impiegati quando con le normali risorse non si riesce a far corrispondere l’offerta di prestazioni al fabbisogno assistenziale e in questo caso forse non è così. La situazione delle risorse umane nelle Rianimazioni nel Sulcis non sembra davvero così carente.

Nel 2014 i due reparti della ASL 7 hanno ospitato mediamente 2,5 pazienti al giorno (su 8/9 posti letto disponibili) impiegando 15 medici e 25 infermieri (circa 25.000 ore di lavoro/uomo dei medici e 40.000 ore per fornire meno di 30.000 ore di ricovero/paziente). Tradotto in termini comprensibili significa che se ciascuno dei pazienti ricevesse 24 ore al giorno di assistenza e cure tutti i giorni in cui è rimasto ricoverato, ciascun operatore di quel settore in media sarebbe stato attivamente impegnato per meno della metà del proprio orario di lavoro. Pur tenendo conto dell’alta criticità dei pazienti è difficile sostenere che un settore così organizzato (?) non riesca a fare di più e abbia bisogno di dare “prestazioni aggiuntive” per assicurare l’assistenza ai malati in ADI.

Il costo annuo del cosiddetto “vecchio piano” supera i 700.000 euro l’anno (pari allo stipendio di 5 medici e 10 infermieri o 4 medici e 12 infermieri) in un settore in cui la produttività dei 15 medici e 25 infermieri assegnati (due milioni e duecento mila euro di stipendi) ha una potenzialità produttiva suscettibile di un espansione importante rispetto a quella attuale.

Questo modello di gestione dell’organizzazione sanitaria, poco assennato e assai disinvolto, non è giusto né equo e soprattutto non è sostenibile. Sarebbe utile che tutti lo ricordassimo quando ci lamentiamo del profondo deficit che la sanità ha determinato nel bilancio regionale.

Sergio Pili – Direttore Presidio Ospedaliero Sirai

Antonio Tuveri – Direttore Dipartimento di Chirurgia

Marco Vinicio Grussu – Direttore Distretto Socio Sanitario di Carbonia

Viviana Lantini – Direttore Dipartimento di Emergenza Urgenza

Antonello Cuccuru – Direttore Struttura Complessa Professioni Sanitarie

Miriana Fresu – Direttore Struttura Complessa Medicina Fisica e Riabilitativa

[bing_translator]

Verrà presentata venerdì 20 novembre, nel corso di una conferenza stampa, nella sala consiglio della Fiera internazionale della Sardegna, a Cagliari, la quinta edizione del Festival  di Scirarindi 2015 – Benessere, buon vivere e sostenibilità in Sardegna.

Interverranno Cristina Pusceddu e Giovannella Dall’Ara, responsabili dell’associazione Scirarindi e ideatrici e organizzatrici del Festival, Ignazio Schirru, presidente della Fiera Internazionale della Sardegna, il direttore generale della Fiera, Giampiero Uccheddu, e Alessandra Guigoni, antropologa culturale dell’Università di Cagliari.

LOCANDINA V Festival Scirarindi

 

[bing_translator]

L’assessore della Cultura del comune di Elmas, Luca Fadda, in accordo con i presidenti de “La Gilda dei Mercanti” e della Pro Loco, ha organizzato un incontro per discutere dell’organizzazione delle attività natalizie da svolgere nel centro cittadino, al quale sono stati invitati tutti i pesidenti o i loro delegati delle associazioni e le consulte di Elmas.

L’appuntamento è stato fissato per mercoledì 18 novembre, alle ore 18.00, nell’Aula consiliare di via del Pino solitario.