19 November, 2024
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Il Policlinico Duilio Casula cambia volto e raddoppia. Il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino, assieme al direttore amministrativo, Vincenzo Serra, e sanitario, Oliviero Rinaldi, ha aggiudicato l’appalto per la costruzione dei nuovi blocchi R. Il nuovo anno sarà pieno di novità: da gennaio si prosegue con i trasferimenti dei reparti, già avviati, e che saranno completati entro maggio con l’arrivo del modernissimo Pronto Soccorso con l’Osservazione breve. Nella seconda parte del 2016 aprirà il cantiere dei quattro nuovi blocchi.

Ad aggiudicarsi il grande appalto è stata l’Associazione temporanea d’impresa Bacchi srl – gruppo Psc spa, che ha presentato l’offerta economicamente più vantaggiosa ottenendo un punteggio di 97,141 su 100 e praticando un ribasso pari al 18,123% sugli importi soggetti a ribasso e pari al 30,000% sul tempo di esecuzione. L’importo di aggiudicazione è di 27 milioni e mezzo. Per quanto riguarda i tempi, previsti 574 giorni: 63 per la progettazione esecutiva e 511 per l’esecuzione dei lavori.

I blocchi R, quattro edifici, cambieranno radicalmente il volto del Policlinico che diventerà così il più imponente ospedale della Sardegna. Innanzitutto la stazione della metropolitana e l’ingresso del Duilio Casula saranno praticamente integrati, grazie a una passerella in quota che li collegherà. Nella grande hall l’accoglienza per visitatori e pazienti con soluzioni architettoniche simili ai grandi hotel di lusso. L’obiettivo è accogliere i pazienti in un ambiente confortevole e sereno: le camere di degenza saranno “hotel type atmosphere”, atmosfera simile all’hotel, con un totem testaletto quasi invisibile, lampade led ambientali e da lettura, rivestimenti colorati in tessuto spalmato. Previsti un baby parking per accogliere i bambini di dipendenti, pazienti e visitatori, un polo congressi con sale e auditorium. Caratteristica la main street, un punto di ritrovo per pazienti, visitatori e studenti, con bar, punti ristori e aree svago. Wi-fi ovunque e libero per tutti assicurerà accesso a internet in maniera facile e sicura. Previsto il raddoppio delle sale operatorie che da sei diventano dodici e l’arrivo di diversi nuovi reparti: Ortopedia e traumatologia, Urologia, Oculistica, Farmacologia Clinica, Genetica, Dermatologia. Nei Blocchi R troveranno spazio anche i servizi tecnici e amministrativi. Previsti 24 novi ambulatori in poliambulatorio e 135 nuovi posti letto.

Si parte con il laboratorio centralizzato e si prosegue, entro maggio, con il nuovissimo e grande Pronto Soccorso e l’Osservazione breve, la Cardiologia, l’Unità Coronarica e le Medicine d’urgenza. Nel nuovo Duilio Casula ci sarà attenzione ai particolari e all’integrazione sempre maggiore tra assistenza, didattica, ricerca e formazione: i cardini della mission dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari.

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E’ stato presentato ieri in Consiglio regionale il 14° volume degli Acta Curiarum sugli atti dei Parlamenti sardi.

«Un lavoro imponente e prezioso condotto con grande rigore scientifico – ha detto il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau – che ricostruisce una parte importante della nostra storia e rappresenta un contributo essenziale alla consapevolezza comune della identità del popolo sardo. Si tratta di un’opera che le istituzioni regionali mettono a disposizione non solo degli studiosi ma di tutti i cittadini ed il nostro impegno è quello di completare la collana entro la legislatura.»

Il presidente del comitato scientifico, Michele Cossa, ha ricordato che l’iniziativa, avviata nel 1984, «non ha mai avuto alcun intento auto celebrativo ma solo lo scopo di mettere in luce il significato delle istituzioni parlamentari nella storia della comunità regionale, significato che resta di attualità anche nel momento di grandi cambiamenti che stiamo attraversando».

Il prof. Diego Quaglioni dell’Università di Trento, uno degli autori del volume riguardante la storia del parlamento del vicerè Antonio Colona Conte di Elda 81602-1603), ha inquadrato l’azione del parlamento nel contesto storico internazionale. «Siamo in un momento cruciale della storia europea a cavallo fra il ‘500 ed il ‘600 in cui la Spagna si trova ad affrontare uno straordinario sforzo bellico contro l’Inghilterra ma, nonostante questa situazione, il parlamento sardo del tempo svolge una funzione importantissima sotto i profili giuridico e politico».

«E’ di questo periodo – ha aggiunto – la richiesta unanime per l’istituzione di una università in Sardegna, che vedrà la luce più tardi, prima a Cagliari e poi a Sassari; l’aspetto più interessante, però, è che dagli atti parlamentari emerge la capacità dell’istituzione di proporre un modello costituzionale a cavallo fra sovranità ed autonomia, capace di riflettere una società sarda molto viva anche se in un quadro competitivo, non al vertice ma alla base, fra le città ed i corpi sociali intermedi.»

Il prof. Giulio Fenicia dell’Università di Bari, si è soffermato invece sulla impronta moderna del parlamento sardo rispetto ad istituzioni analoghe come quella del Regno di Napoli od altre dell’area mediterranea. «Una modernità che consiste – ha sostenuto – non tanto nel ruolo della Sardegna dell’epoca sul piano militare, piuttosto marginale a causa della scarsità della popolazione e delle risorse finanziarie, quanto per la sua originalità politica, come luogo di confronto e di composizione degli interessi fra le diverse articolazioni della società».

Il curatore del volume, il prof. Giuseppe Doneddu dell’università di Sassari, ha messo l’accento sulla produzione legislativa del parlamento sardo, sia sul piano politico e culturale che, soprattutto economico. «In questa fase storica – ha ricordato – prende corpo una riforma molto innovativa dell’agricoltura con l’alternanza nell’uso dei terreni fra pascolo e cultura dei cereali che andrà avanti fino al ‘900, si inizia la pesca del tonno su scala industriale e si propone al Sovrano la costituzione di una flotta sarda, con il contributo delle altre grandi marinerie del Mediterraneo, proposta che non sarà accolta perché ritenuta attuabile dalla Corona solo a condizione che i costi (allora elevatissimi) venissero sostenuti dalla Sardegna”.

«E’ poi interessante notare – ha concluso – che sullo sfondo emerge una costante competizione fra Cagliari e Sassari, l’università è solo uno degli esempi ma riguarda anche l’individuazione del primato arcivescovile, che attraversa tutto il periodo e si ripresenta ciclicamente sotto forme diverse.»

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Il Teatro Auditorium del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” ospita questa sera l’evento “Atòbius in rima – Cantadoris vs Bertsolaris”, “Improvisadoris in gara de sa traditzioni sarda e basca”, organizzato dall’ISRE con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna. L’inizio è fissato alle ore 20.00.

Conservatorio di Cagliari 35 copialocandina Atòbius in rima

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E’ in programma, a Sant’Antioco, dal 4 all’8 dicembre, la quarta edizione del Festival del Cortometraggio Mediterraneo “Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei”, cinque giorni in cui parleranno le mille lingue del Mediterraneo, storie e personaggi eccezionali o comuni mortali, luoghi lontani e periferie impossibili. I primi film dell’umanità e musiche contemporanee, guerre lontane ma non troppo, science fiction che raccontano l’anno zero dell’umanità, Giulietta e Romeo a Tunisi, storie di spiritualità e problemi terreni, l’inferno siriano e il ricordo dei Sonderkommando, l’ambiente da salvare raccontato ai ragazzi. Tutto questo e molto altro ancora all’undicesima edizione di Passaggi d’Autore: Intrecci mediterranei.

E’ prevista la programmazione di circa settanta film, eventi e attività collaterali che coinvolgono il territorio. Il festival si divide in quattro sezioni: Eventi, CortoAmbiente, Focus e la sezione Intrecci mediterranei, cuore di tutto il festival. Gli ospiti presenti in sala dialogano con il pubblico sui cortometraggi e sui loro paesi, contribuendo ad unire idealmente le due sponde e le tante culture del Mediterraneo, in modo particolare la Bosnia-Erzegovina, paese ospite di questa edizione, che ha rappresentato per secoli un microcosmo dove religioni e culture diverse vivevano in sintonia e rispetto.

Il Circolo del Cinema Immagini, fondatore e organizzatore del festival, persegue da sempre con successo obiettivi importanti: valorizzare il cortometraggio come forma espressiva e nel contempo valorizzare giovani talenti di tutto il Mediterraneo con una particolare attenzione ai registi sardi, far conoscere i paesi del Mediterraneo, coinvolgere il territorio del Sulcis attraverso le varie attività creando un’esperienza culturale ricca e complessa, capace di raccontare l’attualità che ci circonda. Un progetto culturale importante che da undici anni lavora per superare barriere e confini, oggi più che mai un esercizio necessario per non cadere nei facili dualismi e contrapposizioni mediatiche.

Ricchissimo il cartellone di Passaggi d’Autore 2015. Si parte il 4 dicembre, alle 17,00, con la sezione Eventi che ospita l’inaugurazione della mostra fotografica “Retrattos”, abiti e volti della tradizione sarda nelle fotografie di Alessandro Spiga.

Alle 18,30 si dà inizio all’undicesima edizione del festival con “Mediterraneo Ritrovato”, omaggio ai 120 anni della nascita del cinema, avvenuta il 28 dicembre 1895. Cortometraggi dei primordi (il più antico è del 1905), musicati dal vivo da Emanuele Contis, Andrea Granitzio e Guido Sodo. Il film muto parla attraverso le immagini di Napoli, Il Cairo, Marsiglia o Messina. Al cinema muto delle origini è dedicata anche la mattinée “Cinema a Trucchi” il 6 dicembre, alle 10,30.

La mattina del 5 dicembre sarà dedicata alle scuole con la sezione CortoAmbiente, film a difesa di un modello di vita ecosostenibile. La sezione CortoAmbiente è curata in collaborazione con la Fondazione Sardegna Film Commission che ha fornito alcuni film del progetto HEROES 20.20.20.

Le proiezioni saranno presentate dalla Cooperativa Gea Ambiente e Turismo che parleranno con gli studenti di sviluppo ecosostenibile, di risparmio energetico, ecc.. La visione dei cortometraggi e gli interventi critici degli esperti, permetteranno ai ragazzi uno sguardo al contempo globale e locale sulle tematiche ambientali.

Il pomeriggio di sabato 5 dicembre, alle 18.00, sarà dedicato alla sezione Focus. Ogni anno una giornata viene dedicata al cinema di un paese o una regione particolare (il 2014 al cinema dei Paesi Baschi), il 2015 sarà la Bosnia Erzegovina. Film che celebrano l’anniversario dei vent’anni dalla guerra dei Balcani, ancora oggi non completamente sopita.
Nonostante le enormi difficoltà quella parte d’Europa martoriata ha prodotto molti talenti, nati anche grazie all’esperienza incredibile del Sarajevo Film Festival, che creò uno spazio di libertà in mezzo alla disperazione della città sotto la pioggia continua dei bombardamenti. Registi premiati nei maggiori festival del mondo come Danis Tanovic con il suo film No man’s land, dopo Cannes e il Golden Globe, nel 2002 vince il primo Oscar della Bosnia-Erzegovina. Senza dimenticare il cinema di Emir Kusturica, che ha fatto scuola e ancora oggi fonte di ispirazione.

Saranno proiettati film che rappresentano la migliore produzione cinematografica balcanica, in particolare bosniaca, degli ultimi vent’anni. Registi apprezzati e premiati nei più importanti festival internazionali come Aida Begić che vinse con Snijeg il premio nella Semaine de la Critique a Cannes nel 2008, a Sant’Antioco vedremo il suo cortometraggio Prvo Smrtno Iskustvo (First Death Experience);
Saranno presenti in sala i registi Srđan Vuletić con il suo film Troskok (Hop, Skip & Jump), e Nermin Hamzagić con il film Kalo (Damaged Goods).

Il 6 dicembre sarà una giornata ricca di eventi. La mattina con Cinema a Trucchi, a conclusione dello speciale laboratorio dedicato ai bambini, oltre al cortometraggio realizzato nell’ambio di tale laboratorio, verranno proiettati alcuni cortometraggi dei primi del ‘900. I bambini potranno così immergersi nel mondo del primo cinema muto ricco di trucchi ed effetti speciali.

Alle 16,00, Memoria, convivenza e futuro in Bosnia-Erzegovina, film che raccontano l’attualità della regione balcanica.
Alle 17,00, l’incontro dal titolo Tra Oriente e Occidente: l’incontro e lo scontro delle culture nella Bosnia Erzegovina di oggi con Daniele Onori (Ufficio Cultura dell’Ambasciata d’Italia a Sarajevo) e i registi Srđan Vuletić, Nermin Hamzagić e Ado Hasanović, che dialogheranno con il pubblico sulla parte d’Europa che forse ha rappresentato di più il melting pot della cultura mediterranea.

Alle 18,00 si da inizio a Intrecci mediterranei, il cuore del festival che continuerà fino all’8 dicembre. Le migliori produzioni provenienti da Spagna, Francia, Grecia, Tunisia, Marocco, Egitto, Siria, Libano, Israele, Palestina, Croazia, Turchia e Italia naturalmente.
La sezione dove i protagonisti sono i giovani registi di diverse aree del Mediterraneo, che presentano cortometraggi premiati nei più importanti festival nazionali e internazionali. Ci sarà anche una selezione dei migliori lavori realizzati dagli studenti delle più importanti scuole di cinematografia dei Paesi del Mediterraneo quali La Fèmis (Ecole nationale supèrieure des métiers de l’image e du son de Paris), Académie Libanaise des Beaux-Arts (ALBA) di Beirut, il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.

La serata del 6 dicembre ospiterà il giovane regista palestinese che presenta Ave Maria (unico film mediterraneo candidato alle nomination agli Oscar di Los Angeles, premiato ai Festival di Cannes, Sydney Film Festival e altri); Giovanni Aloi con il suo importante lavoro E.T.E.R.N.I.T. che racconta uno spaccato di integrazione in Italia (presentato nel 2015 alla 72° mostra del cinema di Venezia e in concorso all’European Film Awards); David Muñoz con il suo El juego del escondite (Miglior cortometraggio al Berlin International Film Festival 2015) e il regista sardo Pasquale Ruju con il suo Casting (in concorso al New York Indipendent Film Festival).

Il 7 dicembre, alle 18,00, si continua con gli Intrecci mediterranei. Film dall’Italia come Varicella, di Fulvio Risuleo (presentato alla Semaine de la Critique, del Festival di Cannes), Sonderkommando, di Nicola Ragone, (vincitore del Nastro d’Argento 2015 – Miglior Cortometraggio), Persefone di Grazia Tricarico (premiato nei festival più importanti come il Toronto Film Festival), la regista sarà presente in sala; la regista marocchina Ghizlane Assif, presente in sala, con il suo Murmures de Vénus, prima nazionale a Sant’Antioco (37ª edizione del Festival Cinema Mediterranéen Montpellier); El corredor, dello spagnolo José Luis Montesinos; Fils du loup, della francese Lola Quivoron; Piknik, della regista croata Jure Pavlović (gli ultimi tre candidati all’European Film Awards). Alle 21,30 spazio all’Israeli-Palestinian Cinematic Project, che presenta il progetto Sport. Sei cortometraggi di registi israeliani e palestinesi uniti nel nome dello sport, promosso dall’Università di Tel Aviv. Naturale prosecuzione del progetto Water (presente alla Settimana della critica al Festival Internazionale di Cinema di Venezia nel 2012), presentato a Sant’Antioco nelle scorse edizioni.

Sarà presente la direttrice del progetto Yael Perlov e il produttore Kobi Mizrahi, inoltre sarà presente il regista palestinese del film Jirs Boys, Matan Gur.

L’8 dicembre alle16:30 la proiezione del cortometraggio “Lisabetta da Messina” realizzato dagli studenti della classe IV, Liceo Scientifico di Sant’Antioco nell’ambito del laboratorio “How to make a short film”.

Alle 18,00, si chiude l’edizione 2015 con la sezione Intrecci mediterranei. Sarà presente in sala il regista di Santadi Roberto Carta, che presenta Sinuaria (antico nome dell’isola de l’Asinara), e proprio nell’ex carcere di massima sicurezza si snoda la storia del suo film (vincitore del concorso AViSa 2013); la regista israeliana Leeron Revah con il suo No free lunch (premiato all’Haifa International Film Festival, Clermont Ferrand Film Festival); il giovanissimo regista libanese Michel Zarazir, con il suo Sous les soutanes, prima nazionale a Sant’Antioco (premiato al festival Cinemed di Montpellier);

il regista spagnolo David Victori con il suo fantastico lavoro di science fiction Zero. Una serie prodotta per il web, vincitore di una competizione internazionale con oltre 15mila film, promossa da Youtube con la supervisione del regista Ridley Scott e Michael Fassbender. L’esempio plastico che il cortometraggio rappresenta il futuro del cinema.

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“La Vergine con il Bambino adorata da San Francesco e Santa Barbara” è il titolo del dipinto realizzato nel 1640-41 dal pittore caravaggista Giovanni Maria Guerrieri che verrà esposto nella chiesa di San Francesco ad Iglesias a partire da sabato 28 novembre 2015. In vista del pellegrinaggio delle reliquie di Santa Barbara attraverso le chiese dedicate alla Patrona dei minatori e ubicate lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara, il comune di Iglesias e l’Associazione Pozzo Sella, con il patrocinio della Diocesi di Iglesias e il contributo della Fondazione Banco di Sardegna organizzano un importante evento culturale che verrà presentato questa sera, alle ore 18.00, nella Chiesa di San Francesco.

L’esposizione del dipinto del pittore caravaggista Giovanni Maria Guerrieri verrà accompagnata dalla una brochure contenente la scheda tecnica dell’opera predisposta da Vittorio Sgarbi e illustrata dallo Storico dell’Arte e Curatore di Mostre d’Arte Antonio D’Amico. L’opera d’arte pittorica testimonia il culto secolare e diffuso per Santa Barbara fino a suscitare l’interesse e l’opera del grande pittore caravaggista che ha voluto unire in questo dipinto la figura del Santo Patrono d’Italia a quella della Santa Patrona dei Minatori. Il dipinto resterà esposto fino al 10 aprile 2016.

In occasione dell’esposizione del dipinto nella Cappella dedicata a Santa Barbara nella chiesa di San Francesco di Iglesias verranno ricollocate le lapidi commemorative dei minatori caduti nel lavoro al termine di un’importante opera di restauro curata dall’Associazione Pozzo Sella con il contributo della Fondazione Banco di Sardegna.

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Logan-Edge
La Dinamo Banco di Sardegna ha sfiorato l’impresa questa sera a Mosca, battuta dal Cska per 93 a 87 solo nel finale.
Il nuovo coach sassarese Marco Calvani ha ricevuto dalla squadra le risposte che aveva chiesto alla vigilia. La Dinamo Banco di Sardegna ha firmato una delle più belle partite di Eurolega mai giocate contro la corazzata del Cska Mosca di coach Itoudis, con una grande prestazione corale, caratterizzata da grande aggressività e intensità. I tentativi dei padroni di casa di scappare via sono stati arginati dagli uomini di Calvani che, nonostante lo svantaggio incassato al rientro dall’intervallo lungo, 50 a 45, e, soprattutto, al termine del terzo quarto, 70 s 58, si sono riportati in parità a al 36′ ed hanno mantenuto l’equilibrio fino a -57″ secondi dalla fine sull’86 a 86.
Diversi i protagonisti della serata: nell’ultimo quarto è stato David Logan, alla fine autore di 21 punti (5 su 8 dai 6.75) e 3 assist, a guidare i suoi mentre nel primo tempo si sono distinti Brenton Petway (8 punti e 3 rimbalzi), Christian Eyenga (19 punti e 7 rimbalzi), Jarvis Varnado (10 punti e 6 rimbalzi) e la grande intensità di Brian Sacchetti.
Coach Marco Calvani, ha schierato in quintetto Marquez Haynes, David Logan, Brian Sacchetti, Christian Eyenga e Jarvis Varnado, coach Itoudis ha risposto con De Colo, Fridzon, Jackson, Vorontsevich e Hines. Avvio positivo, come accade spesso, per la Dinamo Banco di Sardegna, che ha chiuso avanti di una lunghezza dopo 10’: 25-26. Nei dieci minuti successivi break moscovita di 5 punti, contro break di David Logan. Marco Calvani ha dato fiducia a D’Ercole, Pellegrino, Stipcevic e Formenti. A metà quarto, Eyenga ha siglato la parità: 35 a 35. Una tripla di Teodosic ha mandato le due squadre negli spogliatoi sul punteggio di 50-45.
In avvio di terzo quarto, il Cska ha cercato lo strappo e lo ha trovato con Teodosic e Hines 62 a 55 ed ha raggiunto il +12 al 30″: 70 a 58.
L’ultima frazione si è aperta con uns prodezza di Rok Stipcevic, con palla rubata e contropiede al primo possesso. La Dinamo ha rimontato punto su punto, trascinata da David Logan, ancora una volta micidiale dai 6,75. A 4’ dalla fine una schiacciata di Christian Eyenga ha siglato la parità, mandando in delirio i suoi tifosi presenti al Cska Palace of sports. I ragazzi di coach Itoudis hanno firmato un break di 4 punti, poi Brian Sacchetti dalla lunetta e bomba di Haynes hanno ristabilito la parità: 86 pari a 57″ dalla fine.
Dopo il timeout Teodosic ha messo a segno una tripla dalla lunghissima distanza, Varnado dalla lunetta ha provato ad accorciare: Nando De Colo ha replicato per il Cska. Coach Calvani ha chiamato minuto quando sul cronometro restavano 19”: Hines ha inchiodato l’appoggio a canestro di Haynes (alla fine 14 punti con 4 su 7 da 3) e Nando De Colo ha fissato dalla lunetta il punteggio finale sul 93 a 87.
La Dinamo ha perso la settima partita europea ma questa volta merita solo applausi perché ha giocato alla pari sul campo della miglior squadra d’Europa. E Marco Calvani può guardare con fiducia al proseguo di questa sua prima stagione alla guida della Dinamo Banco di Sardegna.

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«Dopo decenni di politiche di espansione e urbanizzazione anonima, anche nei centri storici, è arrivato il momento di puntare sulla rigenerazione urbana, la sostenibilità ecologica ed energetica degli edifici, la tutela degli edifici di interesse storico soprattutto nei centri storici della Sardegna. C’è bisogno di un nuovo impianto normativo, di politiche dedicate, di risorse economiche. E il problema va gestito con urgenza e determinazione. Altrimenti si persevera nel grande paradosso che caratterizza molti Comuni sardi: interi centri storici, alcuni dei quali molto belli, che sono spopolati».
Ha esordito così l’assessore degli Enti locali, Finanze e Urbanistica, Cristiano Erriu, nel suo intervento alla conferenza sulla “Rigenerazione urbana e rurale delle Città della Terra cruda”, in corso di svolgimento all’auditorium Santa Barbara di Villacidro.

«Occorre un ripensamento complessivo della strategia urbanistica

Cristiano Erriu ha poi ricordato che «la Giunta Pigliaru, con la legge 8, ha affrontato il tema della demolizione e ricostruzione degli edifici anche nei centri storici, dove sono presenti vincoli e limiti stringenti. I costi per ristrutturare e mettere a norma gli edifici sono elevati, ma non tutti hanno valenza storica: ecco perché bisogna poter fare un distinguo tra i singoli interventi, persino all’interno di un centro matrice. In Italia ci sono 30 milioni di edifici considerati storici e 90 milioni di edifici che non hanno tali caratteristiche, e in Sardegna la proporzione è più o meno la stessa. Credo che, nel secondo caso, si debba pensare di rendere possibile la trasformazione di isolati e quartieri tenendo presente, però, che le risorse pubbliche non sono sufficienti; e occorre pensare a politiche che coinvolgano i privati. Bisogna superare le logiche del passato che spesso conducono all’immobilismo e verso situazioni di immobilismo amministrativo e imprenditoriale. I vuoti urbanistici restano, i ruderi rimangono tali per decenni. Molte risposte si potranno trovare nella nuova legge urbanistica che verrà presentata a breve e che verrà sottoposta a dibattito pubblico».

Riqualificazione dei centri abitati e del territorio, ma anche riqualificazione energetica e riduzione drastica del consumo del suolo. «Sono tutti argomenti a cui prestiamo grande attenzione – ha concluso l’assessore Arru -. Abbiamo grandissimi margini di miglioramento, anche se nei centri storici esistono forti limitazioni nell’utilizzo di materiali e tecnologie che consentono un efficientamento energetico. Verso questa direzione dovranno puntare gli incentivi messi a disposizione dalla Regione. L’importante è che i centri storici non si trasformino in musei disabitati: devono essere vissuti e abitati tutto l’anno».

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«Sono allo studio diverse tipologie di intervento che vedono il coinvolgimento dei principali attori economici del territorio e di questo abbiamo discusso con il sindaco di Alghero Mario Bruno, insieme agli assessori del Turismo e della Programmazione, Morandi e Paci».
Lo ha detto l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana a proposito della questione dei collegamenti low-cost.
«L’Amministrazione regionale monitora e affronta il problema da tempo ma – ha ribadito Massimo Deiana – qualunque tipo di soluzione deve essere studiata all’interno del preciso e stringente quadro imposto dalle regole di settore, comunitarie e nazionali.»
L’assessore dei Trasporti, inoltre, ha spiegato che «nessuna strada potrà essere percorribile se non vagliata sotto il profilo normativo: la Regione, e quindi i sardi, non possono più permettersi di incorrere in ulteriori sanzioni economiche, soprattutto laddove esista un progetto alternativo privo di rischi».
Giovedì mattina l’assessore Deiana incontrerà in Comune, ad Alghero, i sindaci del territorio e gli operatori per discutere del tema.

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Da domenica 29 novembre a giovedì 10 dicembre è in programma a Carbonia il Festival per un Teatro Civile e della memoria, giunto alla terza edizione. Gli spettacoli si terranno nei teatri di Bacu Abis e Carbonia e negli Istituti secondari di primo grado di Carbonia.
Fortemente voluta dall’Amministrazione comunale, la manifestazione vedrà mantenuta la formula collaudata in precedenti occasioni: direzione artistica Cinzia Crobu e Monica Porcedda e direzione organizzativa La Cernita Teatro, in collaborazione con Teatro Sardegna, teatro di rilevante interesse culturale. Il successo ottenuto nelle passate edizioni, ha indotto le due giovani professioniste sulcitane a riproporre la manifestazione con l’intento di continuare a promuovere una cultura, non solo e strettamente del teatro, quanto dell’arte nel suo complesso, della comunicazione, dell’ambiente e della relazione. Altro intento è valorizzare gli spazi della città e delle periferie come luoghi di produzione di lavori inediti, di ricerca e sperimentazione offrendo, inoltre, ospitalità ad artisti importanti (a livello regionale, nazionale ed internazionale, senza tralasciare l’urgenza di stimolare ed incoraggiare le realtà locali e/o di recente formazione) che hanno bisogno di avere degli spazi fisici e di occasioni per confrontarsi e crescere.
A tal proposito, il 29 novembre, dalle 18.30, presso il Teatro di Bacu Abis, sede artistica della compagnia, il festival sarà tappa privilegiata del progetto Rete # Giovani Idee di cui La Cernita Teatro è parte integrante.
Il Progetto Giovani Idee, coordinato e promosso da Sardegna Teatro, è una rete costituita da diverse realtà culturali del territorio che portano avanti e sviluppano un programma di sostegno e accompagnamento degli artisti emergenti dell’isola. Il progetto coinvolge alcune fra le organizzazioni teatrali maggiormente consolidate nel territorio (Cada Die Teatro, Akroama, Cedac) e la Rete Giovani Idee. Tale rete agisce in una serie di spazi teatrali e culturali diffusi in Sardegna, gestiti da realtà locali attive con le comunità di riferimento. Gli aderenti al progetto sono la Fabbrica delle Gazzose di Mogoro – Teatro Tragodia, il Teatro di Sanluri, il Teatro di Bacu Abis – La Cernita, il Teatro Civico di Sinnai- Effimero Meraviglioso, il Piccolo Teatro dei Ciliegi-Anfiteatrosud di Capoterra, lo Spazio T di Alghero, da Ottana l’Associazione Barbariciridicoli, da Olbia l’Associazione DeaMater-officina creativa, lo spazio Campidarte di Ussana, da Serrenti l’Associazione Momotù, l’Associazione Botti du Scogghiu – Teatro La Bottega di Carloforte, Centro Teatrale Fueddu e gestu di Villasor, Bocheteatro di Nuoro.
Il Festival ospiterà giovani artisti che si sono distinti a livello nazionale: tra tutti Valentino Mannias e Maurizio Giordo, rispettivamente in scena il 29 novembre con “Giovanna detta anche Primavera” produzione Sardegna teatro con il sostegno della Rete #giovanidee e “Com’è nato il giullare?”, giullarata in dialetto portotorrese e italiano tratta, tradotta e liberamente ispirata da “Mistero Buffo” di Dario Fo.

In data 7 dicembre, alle h20:30 presso il Teatro Centrale di Carbonia, La Cernita Teatro porterà in scena “La hora della verdad” di e con Andrea Rosas, per la regia di Monica Porcedda. L’ultima produzione della compagnia, liberamente tratta dal racconto “L’antimonio” di Leonardo Sciascia, testimonia l’instancabile tensione della regista e dell’attore-autore verso la crescita dell’intera compagnia e la qualità delle manifestazioni organizzate.

A seguire verrà presentato il progetto “Teatro senza quinte, che vedrà protagonisti gli studenti degli istituti secondari di secondo grado di Carbonia, coinvolti in alcuni seminari formativi ed informativi, sempre a cura di Cinzia Crobu e Monica Porcedda. In scena, aperta, le attrici e gli attori della compagnia, porteranno il teatro civile e della memoria all’interno dei medesimi istituti. Si affronterà lo studio del comportamento scenico, gli stili, i ruoli, le tradizioni personali e collettive: ovvero i rapporti dell’attore con i gesti da lui agiti sulla scena. Alcuni frammenti, tratti dallo spettacolo “Il lavoro mobilita”, (regia e testi di Monica Porcedda), aiuteranno gli studenti a conoscere a fondo la storia di Carbonia, fondata nel dicembre del 1938 dal regime fascista; una città che, appena uscita dalla guerra, trova la propria identità, stringendosi attorno ai minatori che scioperano per difendere il lavoro. Lo spettacolo, per tre anni consecutivi 2012, 2013 e 2014, è stato oggetto di studio e interesse per gli iscritti ai corsi di laurea triennale e specialistica in Lettere, Filosofia, Beni culturali, Lingue, Scienze dell’educazione Università degli Studi di Cagliari.

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Riparte da Carbonia la mobilitazione per il riscatto del territorio. Questa sera la sala conferenze del Lu’ Hotel ha ospitato un’assemblea popolare cui hanno partecipato rappresentanze dell’Unione dei Comuni, delle organizzazioni sindacali e del Movimento Partite Iva del Sulcis Iglesiente, lavoratori del polo industriale. Al centro del confronto l’esame dello stato di attuazione del Piano Sulcis che, a distanza di tre anni dalla sua approvazione, accusa ancora forti ritardi. Numerosi gli interventi che hanno lamentato i ritardi dell’azione del Governo e della Giunta regionale. Si è parlato delle emergenze presenti nel Polo industriale, con la vertenza ex Alcoa ancora in alto mare per i ripetuti rinvii delle decisioni sui costi dell’energia.
Il messaggio venuto fuori dall’assemblea è stato chiaro: il territorio crede ancora nell’industria e chiede il rilancio dell’intero comparto, costituito da Portovesme srl, Eurallumina, ex Alcoa e Port.Al, ma non vuole ripetere gli errori del passato, caratterizzati da una monocottura industriale. Avanti con i progetti per il lancio turistico del territorio, per lo sviluppo della piccola e media impresa e per il rilancio dell’agricoltura, dunque, perché la crisi che avvolge il territorio con livelli di disoccupazione, percentuali di lavoratori in cassa integrazione o in mobilità ai massimi storici, va affrontata subito con la massima determinazione.

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