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13/11/2012 – 13/11/2015: tre anni fa la Grande Miniera di Serbariu è stato teatro di una delle giornate che hanno segnato la storia recente del Sulcis Iglesiente, conclusasi con la firma del Piano Sulcis, alla presenza dei ministro Corrado Passera e Fabrizio Barca, del sottosegretario Claudio De Vincenti, del presidente della Giunta regionale Ugo Cappellacci e del presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo. Molti hanno sperato che quel giorno potesse segnare il punto di svolta per il rilancio socio-economico del territorio ma oggi, a distanza di tre anni, si può dire che quelle speranze sono andate per lo più deluse e di essere quantomeno in presenza di un allungamento dei tempi che preoccupa non poco per una situazione che è andata via via aggravandosi sempre più.
L’unico vero atto concreto maturato in questi tre anni è stato il decollo della fiscalità di vantaggio per le micro e piccole imprese. Lo stato delle cose è sotto gli occhi di tutti, aggravato nelle ultime ore dall’annuncio dell’amministratore delegato Carlo Lolliri del rischio di chiusura della Portovesme srl.
Per capire ciò che era stato programmato quel 13 novembre di tre anni fa e quindi ciò che è stato fatto e ciò che invece c’è ancora da fare, riproponiamo l’articolo pubblicato nel n° 252 del periodico cartaceo “La Provincia del Sulcis Iglesiente” del 30 novembre 2015, che racchiudeva gli impegni assunti da Governo e Regione con la sottoscrizione del Piano Sulcis.
«Il 13 novembre 2012 è una data destinata a segnare una tappa importante nella storia del territorio del Sulcis Iglesiente. Scelta per ospitare la visita di due ministri, Corrado Passera (Sviluppo economico) e Fabrizio Barca (Coesione territoriale) e di un sottosegretario, Claudio De Vincenti (Sviluppo economico), giunti per affrontare con tutte le altre rappresentanze istituzionali e sociali, dalla Giunta regionale ai 23 comuni della provincia di Carbonia Iglesias, oltre che con organizzazioni sindacali e associazioni delle diverse categorie, è stata vissuta in un clima di grandissima tensione per le manifestazioni di protesta di diverse centinaia di lavoratori di cui scriviamo nella pagina seguente e si è conclusa con un atto concreto: il protocollo d’intesa per la definizione di obiettivi e condizioni generali di sviluppo e l’attuazione dei relativi programmi nel “Sulcis Iglesiente”. Nel corso della giornata, la delegazione governativa ha preso in esame, con gli esponenti delle istituzioni regionale, provinciale e locale, e con le organizzazioni sindacali e imprenditoriali, le principali problematiche industriali e occupazionali, tra le quali quelle di Alcoa, Eurallumina, Portovesme e Carbosulcis, e le prospettive di sviluppo del territorio.
Le linee-guida del “Piano Sulcis” si sviluppano nel seguente quadro di riferimento (passaggi integrali):
a) salvaguardia del tessuto produttivo attraverso iniziative industrialmente sostenibili con particolare riferimento al settore della metallurgia non ferrosa, in un’ottica di efficientamento energetico, ecologico ed economico. Nell’ambito della strategia energetica nazionale, si procederà al contenimento dei costi per le imprese energivore – secondo quanto disposto dalla normativa europea – in modo da assicurare condizioni di competitività anche per le attività collocate nel Sulcis Iglesiente;
b) realizzazione in un Centro di eccellenza “carbone pulito” nel quadro di un polo tecnologico di ricerca e produzione di energia ecocompatibile all’interno del quale verrà avviata anche una sperimentazione sul CCS (progetto integrato minieracentrale-cattura-stoccaggio Co2);
c) realizzazione delle infrastrutture indispensabili a creare le condizioni per la realizzazione di nuove iniziative settoriali e imprenditoriali;
d) individuazione di nuove prospettive di sviluppo con particolare attenzione alle seguenti macro aree:
• filiera dell’energia pulita e dell’agro-energia eco-compatibile: produzione di apparati, di combustibili, di impianti generatori e connesse attività di ricerca applicata, innovazione e alta formazione. In questo ambito si esprime l’impegno condiviso a favorire nel Sulcis Iglesiente lo sviluppo di una filiera innovativa per lo stoccaggio e la distribuzione di gas naturale, anche in relazione al futuro raggiungimento del territorio sardo da parte del gasdotto Galsi;
• filiera del risanamento ambientale: depurazione del territorio, recupero e trasformazione dei rifiuti, produzione di apparati tecnici e scientifici;
• filiera agro-alimentare peculiare del territorio;
• filiera del turismo con particolare valorizzazione di quello generato da attività nautiche (ospitalità di persone e mezzi, supporti sia tecnici che commerciali) e dalla peculiarità storica e ambientale del territorio (a partire da quella mineraria). In questo ambito Governo, Regione ed Enti locali sono impegnati a dare operatività (sulla base dell’intesa con Regione ed Enti locali soci) alle misure necessarie a dare piena operatività in tempi stretti al Parco Geominerario.
Nella fase di elaborazione dei progetti operativi, queste indicazioni saranno necessariamente intrecciate con le indicazioni nel frattempo espresse dalle istituzioni locali e dalle associazioni operanti nel territorio;
e) definizione di adeguati piani di formazione e riqualificazione professionale con l’obiettivo fondamentale di realizzare collegamenti funzionali ed operativi con i migliori centri di eccellenza (dando priorità a quelli già esistenti nella Regione) per ognuna delle filiere innovative individuate.
f) sviluppo dei centri di ricerca già esistenti sul territorio e realizzazione di un nuovo polo specializzato nelle tecnologie del risanamento ambientale dei suoli e delle acque;
g) definizione di una adeguata governance per la realizzazione, fin dalla fase di progettazione, delle complesse iniziative di cui si compone un piano di sviluppo territoriale.
Entro 60 giorni sarà sottoscritta tra tutti gli Enti interessati una specifica intesa attuativa, in particolare per le questioni di natura autorizzativa. La dotazione finanziaria complessiva del Piano è di circa 451 milioni di euro, così distribuiti. Infrastrutture.
La Regione Sardegna ha già deliberato la realizzazione dei seguenti interventi aventi carattere infrastrutturale:
a) infrastrutturazione energetica dell’area industriale di Portovesme, per un importo pari a 20 milioni di euro;
b) centro di eccellenza energia pulita, per un importo di 8,356 milioni di euro;
c) sistema approdi minerari, per un importo pari a 5,6 milioni di euro;
d) porti di Calasetta e Portoscuso, per un importo di 1,4 milioni di euro;
e) porto di Carloforte, per un importo pari a 2,5 milioni di euro;
f) collegamento idrico Tirso Flumendosa-Sulcis Iglesiente, per un importo di 50 milioni di euro;
g) impianto di depurazione di Sant’Antioco, per un importo pari a 6,6 milioni di euro;
h) collettori fognari di Iglesias, per un importo di 1,2 milioni di euro; per un totale di 95,656 milioni di euro.
I seguenti interventi di natura infrastrutturale, ritenuti invarianti, troveranno copertura sulle risorse programmaticamente disposte dalle delibera CIPE 93/2012 a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007/2013.
Interventi invarianti da individuare:
i) portualità di Portovesme, per un importo di 7 milioni di euro;
j) area franca di Portovesme, per un importo di 1 milione di euro;
k) allargamento della SS 195 nel tratto Carbonia-San Giovanni Suergiu-Giba per un importo di 30 milioni di euro; per un totale di 38 milioni di euro.
Interventi in istruttoria, da valutare congiuntamente alla Regione Sardegna, ai fini della loro eventuale invarianza:
l) sistema portuale turistico Sulcis Iglesiente;
m) porto di Sant’Antioco; per un totale fino a 34 milioni di euro.
Ambiente e bonifiche. Gli impegni già assunti con apposite intese in materia di bonifiche ambientali e di risanamento dei suoli occupati, sottoscritte dalle maggiori imprese operanti nel Sulcis (Alcoa spa, Eurallumina spa, Portovesme srl, ecc.) con le autorità regionali e nazionali competenti, nonché con le organizzazioni sindacali interessate, costituiscono parte integrante del protocollo d’intesa. Ad esse si farà riferimento in sede di attuazione dei piani di intervento in materia ambientale già deliberati o da deliberare.
La Regione Sardegna ha già deliberato il 31 luglio scorso la realizzazione dei seguenti interventi aventi carattere infrastrutturale:
a) bonifiche aree minerarie, per un importo di 53,84 milioni di euro;
b) sito di raccolta valle San Giorgio, per un importo di 27,382 milioni di euro;
c) bonifica ex Sardamag – Sant’Antioco, per un importo di 1 milione di euro.
d) riduzione inquinamento valle rio San Giorgio, per un importo di 31,71 milioni di euro;
e) macro area Montevecchio Levante progetto stralcio sito di raccolta, per un importo di 23,5 milioni di euro;
f) macro area Montevecchio Ponente progetto stralcio sito di raccolta, per un importo di 40,236 milioni di euro; per un totale di 177,668 milioni di euro.
Interventi a sostegno delle filiere produttive.
Per il sostegno alle filiere produttive, la Regione Sardegna gha già deliberato il 31 luglio scorso la realizzazione di interventi per la valorizzazione delle filiere agroalimentari per un importo pari a 10 milioni di euro. Per il finanziamento di investimenti produttivi nell’area del Sulcis, si aggiunge il rifinanziamento dei contratti di sviluppo per 90 milioni di euro a valere vuoi in via straordinaria sulle risorse liberare dal PON SILL 2000/2006 per effetto del decreto del ministro dello Sviluppo economico del 28 settembre 2012, vuoi sull’eventuale ridestinazione in sede normativa, che il Governo auspica, delle risorse versate dalle imprese condannate dalla Commissione Europea per l’indebita fruizione di agevolazioni sulle tariffe elettriche per la quota riferita alle imprese ubicate nell’area del Sulcis. Le risorse assegnate alla Call for Proposal affidata all’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa (Invitalia) per raccogliere idee di sviluppo per il Sulcis, provenienti da contesti anche internazionali, vanno da un minimo di 55,7 milioni di euro ad un massimo di 89,7 milioni di euro. I tempi di attuazione del Piano saranno definiti da un crono-programma predisposto congiuntamente da Governo e Regione. Il protocollo prevede che venga assicurata continuità agli strumenti di tutela ed integrazione al reddito già in essere o in corso di implementazione, e azioni innovative o sperimentali da definire anche con il concorso delle parti sociali e in coerenza con le normative europee vigenti. La tutela del reddito interesserà l’insieme dei lavoratori occupati presso aziende appartenenti ai diversi settori industriali coinvolti nella crisi e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali dovrà essere coerente con i tempi di implementazione ed attuazione delle iniziative previste nel Piano Sulcis del protocollo d’intesa. In accordo con le parti sociali verranno esaminati progetti di formazione, riqualificazione professionale e avviamento al lavoro.
La gestione dei complessi sistemi di formazione, riqualificazione e avviamento al lavoro, richiede competenze adeguate, rigore gestionale e reale potere decisionale e, a tal fine, verrà istituita, a carattere sperimentale, una “cabina di regia” affidata a persona con caratteristiche adeguate e capacità manageriale superiore individuate e selezionata di come accordo tra Governo e Regione, sulla base di severi criteri selettivi.
Giampaolo Cirronis
giampaolo.cirronis1@tin.it