19 November, 2024
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Teatro Centrale Carbonia copia

Giovedì 5 novembre, alle ore 21.00, al Teatro Centrale di Carbonia, nuovo appuntamento della rassegna “Identità in transito”, giovane retrospettiva cinematografica “su quello che siamo stati, quello che siamo e ciò che vorremmo essere”, organizzata dal Centro Servizi Culturali Carbonia-Iglesias della Società Umanitaria, con il patrocinio del Comune di Carbonia e in collaborazione con i Circoli del Cinema Arci-Ucca e Ficc.

Il quarto film in programma è “Forza maggiore di Ruben Östlund,
con Kristofer Hivju, Lisa Loven Kongsli, Johannes Kuhnke, Clara Wettergren, Vincent Wettergren.
Il film ha vinto il Premio della Giuria nella sezione “Un certain regard” al 67º Festival di Cannes.

Una famiglia svedese si reca sulle Alpi francesi per godersi un paio di giorni di vacanza e di sci. Il sole splende e le piste sono spettacolari, ma durante un pranzo in un ristorante di montagna, una slavina travolge ogni cosa. I commensali fuggono in tutte le direzioni, anche Tomas, il capofamiglia, preso dal panico, fugge e abbandona la moglie ed entrambi i figli. La valanga si arresta prima e i quattro rientrano sani e salvi. Ma qualcosa nella coppia si è incrinato ed è una crepa che è destinata ad aprirsi sempre di più. Cinico e ironico ritratto delle dinamiche di una famiglia “per bene” e “stressata dagli eventi”, il film è stato selezionato per rappresentare la Svezia nella categoria Miglior film Straniero ai Premi Oscar.

Le prossime date della rassegna sono:

domenica 8 novembre, ore 18.00, “Tutto può cambiare”

giovedì 12 novembre, ore 21.00, “Una nuova amica”

domenica 15 novembre, ore 18.00, “Mommy”

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Il presidente Francesco Pigliaru ha firmato oggi a Palazzo Chigi, con il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, il coordinatore di #italiasicura della Presidenza del Consiglio dei Ministri Mauro Grassi e il capo della Protezione Civile Nazionale Fabrizio Curcio, l’Accordo di Programma che dà ufficialmente il via libera alla prima parte di stanziamenti statali dedicati agli interventi per mettere in sicurezza la città di Olbia, con uno stanziamento di 25 milioni di euro per iniziare subito i lavori di mitigazione del rischio idraulico.

Nel suo intervento al momento della firma, il presidente Pigliaru ha espresso il suo apprezzamento per la produttiva collaborazione instaurata fra Regione e Governo nell’affrontare tempestivamente l’emergenza della città gallurese. In particolare, Pigliaru ha voluto sottolineare il valore della flessibilità applicata davanti all’urgenza: i 16.300.000 euro stanziati dallo Stato, infatti, provengono dal Primo Stralcio del Piano contro le alluvioni nelle città metropolitane.

«È stato preso in considerazione un caso come quello di Olbia nonostante non faccia parte della struttura di città metropolitana, cui si fa principalmente riferimento in questo Piano – ha dichiarato il presidente della Regione – perché è stata riconosciuta l’importanza di intervenire con urgenza, e questo grazie al Governo e alla buona relazione che abbiamo avuto nel definire questo intervento. Quello di oggi è un segnale davvero molto concreto – ha aggiunto Pigliaru – di cui credo possiamo essere tutti orgogliosi, a dimostrazione che la buona collaborazione tra Stato e Regioni può creare opere fondamentali per il benessere e la sicurezza dei cittadini. Questi primi 16 milioni stanziati dallo Stato sono un intervento importantissimo per una città e una Regione che nelle ultime settimane hanno avuto tre allerte rosse.»

L’Accordo di programma riguarda la completa attuazione del 1° Lotto di interventi per complessivi 25.300.000 euro, di cui 9 milioni resi disponibili dalla Regione Sardegna nell’ambito del Piano Regionale Infrastrutture e 16.300.000 finanziati con il Primo Stralcio del Piano contro le alluvioni nelle città metropolitane (Delibera CIPE 32/15). Gli interventi riguarderanno le vasche di laminazione sui bacini dei rii Siligheddu e San Nicola, che consentiranno nell’immediato un abbattimento significativo delle portate di piena.

Altre risorse, pari a 64.900.000, sono state programmate su Olbia sempre all’interno del Piano nazionale contro le alluvioni nelle aree urbane e saranno rese disponibili nelle successive annualità nell’ambito del Piano Nazionale 2015-2020 contro il dissesto idrogeologico. Il fabbisogno complessivo di Olbia, stimato in 125,3 milioni di euro su 4 lotti, sarà coperto dunque con 81 milioni di provenienza statale (di cui oggi la prima tranche per il primo lotto) e da fondi regionali, di cui 32 milioni dal mutuo infrastrutture e il resto da altri finanziamenti.

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Nuovo sbarco di dieci extracomunitari questo pomeriggio in località Porto di Triga, nell’Isola di Sant’Antioco.

la presenza di un natante, con a bordo una decina di persone in procinto di sbarcare sulla scogliera, è stata segnalata ai carabinieri da un pastore del luogo. La centrale operativa ha inviato immediatamente sul posto due pattuglie delle stazioni di Calasetta e Tratalias che alle 15.40 circa hanno rintracciato dieci cittadini extracomunitari, di varie nazionalità (Ghana, Nigeria, Benin, Algeria, Tunisia), tutti maggiorenni, in buono stato di salute.

L’imbarcazione, un natante in legno della lunghezza di circa sei metri, con un motore fuoribordo, è stato rintracciato dal personale della motovedetta d’altura dei carabinieri, CC 707, impegnata in un servizio di perlustrazione lungo la costa, ma era tanto incastrato sulla scogliera e in posizione tale da non poter essere recuperato.

Al termine delle prime formalità di rito, i dieci migranti sono stati trasferiti al C.A.R.A. di Elmas per il proseguo delle attività di identificazione.

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Nino Dejosso 2

L’associazione culturale S’Ischiglia, Università Popolare del Sulcis, ha reso noto il programma delle attività organizzate per il mese di novembre. Tutte le conferenze si svolgono nella Sala Astarte della Società Umanitaria, presso la Grande Miniera di Serbariu, dalle 16.30 alle 17.30.

4 novembre Tony Melis
Dal 2009 è Primo violino di spalla della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari. Suona un violino “Silvio Vezio Paoletti” del 1929 ed un violino “Pio Montanari” del 2008.
“Il violino nella storia: maestri, tecniche, scuole.”

9 novembre Antonella Sanna
Ingegnere, funzionario presso la Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Cagliari e Oristano.
“Carbonia. Città del Novecento.” Guida all’architettura moderna della città di fondazione.

11 novembre Roberto Bernardini
Musicista
”Origini e forme della musica popolare brasiliana.”

15 novembre Anteprima assoluta a Carbonia dell’Ensemble “In Cantigas” con il  concerto “Armonie nel tempo.
Ore 19.00 presso il Gruppo Comunità in via Marconi n. 56

16 novembre Giampaolo Atzei
Giornalista. Dal 2013 al 2015, assegnista di ricerca per il progetto “Un archivio digitale per la Sardegna del Risorgimento” presso il Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università di Cagliari.

“Iglesias. La avvincente storia d’impresa della famiglia Boldetti.”

Roberto Concas
Storico dell’arte e funzionario della Soprintendenza per i Beni Architettonici, 

Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari  e Oristano.

“L’arte tra rappresentazione del pensiero filosofico e la psicologia della percezione”.
Uno studio sui Retabli pittorici sardi e sui dipinti di Perugino e Raffaello sul tema dello “Sposalizio della Vergine”.

23 novembre Carlo Panio
“Salute e sicurezza degli ambienti minerari in Sardegna ed in particolare nel Sulcis. Storia ed evoluzione dal Breve di Villa di Chiesa agli anni ‘ 50 del 900 in Sardegna e in particolare nel Sulcis.”

25 novembre Francesco Capuzzi
Studioso di musica popolare.
“In sarda poesia. Sucantu de sei: l’improvvisazione  poetica nel Sulcis e nel Campidano”.

30 novembre Alessandra Madeddu
Laurea in ingegneria ambiente e risorse. Si occupa di comunicazione ed efficienza energetica alla Sotacarbo.
Eusebio Loria 
Laurea in ingegneria chimica. Si occupa di comunicazione, efficienza energetica, ossicombustione e tecnologie di cattura CO2, presso la Sotacarbo.
“Il riscaldamento globale e la cattura della CO2.”
Conferenza-Laboratorio (nella sede della Sotacarbo, presso la Grande Miniera di Serbariu)

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IV novembre

Nel 2015 ricorre il centenario dal coinvolgimento dei sardi nella Grande Guerra. Tra il 1915 e il 1918, su circa 870.000 abitanti, 100.000 sardi furono richiamati sotto le armi. Un uomo su quattro partì per la guerra. Di questi, 13.602 (tredici su cento) figurano nell’albo dei caduti o dispersi nel conflitto. La Sardegna, nella prima guerra mondiale, ha pagato il tributo di sangue più alto tra tutti i contingenti “regionali”.

La maggior parte dei sardi combatté nella Brigata Sassari, costituita da soldati provenienti esclusivamente dall’Isola. Sa vida pro sa Patria, recita il motto sul gonfalone dello stesso Reggimento. Per quale patria verrebbe da chiedersi. Come ha scritto il poeta orgolese  continente per delle esigenze e un sacrificio non propri; come inoltre riporta Brigaglia: «[…] il mulattiere che saliva l’erta verso la trincea cantava: pro difender sa patria italiana, distrutta s’est sa Sardigna intrea».

L’assenza prolungata e ancor più il mancato ritorno di un soldato corrispondevano alla miseria di un’intera famiglia. Privata di gran parte della manodopera maschile, la campagna vide un importante e inevitabile calo della produzione. Quanto ai servizi, la Sardegna fu dimenticata per tutto il periodo del conflitto: poiché la lotta contro la malaria fu del tutto abbandonata, i decessi per tale causa nell’isola aumentarono di anno in anno.

Anche i morti di tubercolosi crebbero durante gli anni di guerra, mentre la diffusione dell’influenza spagnola causò in Sardegna oltre 12.000 vittime.

La decimazione dei sardi che improvvisamente si ritrovarono a combattere una guerra colma di connotazioni nazionalistiche nelle quali non si riconoscevano, rappresenta un sacrificio che ancora oggi chiede delle risposte.

Quest’anno la ricorrenza ricade nelle giornate durante le quali in Sardegna si svolge la più grande esercitazione Nato dalla fine della guerra fredda, il Trident Junctur. Fino al 6 novembre nei poligoni di Teulada, Capo Frasca e del Salto di Quirra, 36.000 soldati, 150 aerei e 60 navi esploderanno missili, bombe e munizioni da guerra che ammorberanno di veleni i cieli e il paesaggio sardo.

ProgReS – Progetu Repùblica

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Durante la seduta dello scorso 2 novembre, il Consiglio comunale ha accolto all’unanimità la proposta della Giunta per la modifica del regolamento comunale per le sale pubbliche da gioco e l’installazione di apparecchi di intrattenimento e svago.

Il comune di Carbonia prosegue così nella lotta contro il gioco d’azzardo in città al fianco delle associazioni cittadine. Carbonia, infatti, è il primo comune in Sardegna ad aver esteso le limitazioni previste per le sale da gioco anche alle agenzie di scommesse e sale bingo.

Grazie alla modifica non solo le sale da gioco, ma anche le sale bingo e le agenzie di scommesse devono distare più di 500 metri da asili, scuole di qualsiasi ordine e grado, ospedali, luoghi di culto, cimiteri, ricoveri e in generale da locali destinati all’attività educativa e socio-assistenziale. Il nuovo regolamento dispone anche che gli edifici di proprietà del comune di Carbonia non possano ospitare sale da gioco, sale bingo e agenzie di scommesse che ospitino apparecchi per il gioco d’azzardo e simili (come slot machine, etc.). Sale da gioco, sale bingo e agenzie di scommesse con apparecchi per il gioco d’azzardo e simili, infine, non potranno essere presenti in edifici ricadenti all’interno dell’area A del Piano Urbanistico Comunale di Carbonia (centro matrice).

La modifica del regolamento rientra in un quadro complessivo di misure destinate a contrastare il diffondersi del gioco d’azzardo, con un’attenzione particolare ai più giovani. In questa direzione si muove il Progetto di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico “Azzardo: non chiamiamolo gioco”, rivolto agli alunni delle scuole medie inferiori. Il progetto è finanziato, tramite bando, dal comune di Carbonia e realizzato dall’Associazione ASSI.GAP Onlus Associazione Sarda per lo Studio e gli Interventi sul Gioco d’Azzardo Patologico, in collaborazione con le scuole cittadine e la ASL 7.

Il progetto partirà il 5 novembre con tre giorni di incontri con la scuola Media Satta, proseguirà il 17 con la scuola Media Gritti e successivamente con la Don Milani, in attesa della definizione del programma con le altre scuole cittadine.

«Da diverso tempo – dice il sindaco, Giuseppe Casti – ci stiamo adoperando per contribuire a contrastare un fenomeno di particolare gravità sociale, diffuso in tutto il territorio nazionale. L’azione dell’Amministrazione comunale e l’intervento delle associazioni vuole stimolare un cambiamento culturale. La diffusione del gioco d’azzardo patologico può essere fermata da un impegno collettivo che coinvolga l’intera cittadinanza. A essere chiamata in causa è la coscienza di ciascuno di noi, che deve sentirsi parte attiva in questa importante campagna. Colgo questa occasione per ringraziare tutti gli operatori commerciali che si sono rifiutati di installare nelle rispettive attività “slot machine” e apparecchi simili e tutti coloro che hanno deciso di non affittare i propri locali a chi è intenzionato a installare apparecchi riconducibili al gioco d’azzardo. Gli interventi dell’Amministrazione comunale – conclude il sindaco di Carbonia -, l’impegno delle associazioni e le azioni dei singoli cittadini, sono esempi e testimonianze importanti di come, tutti insieme, possiamo sconfiggere questa nuova patologia che crea danni molto gravi a coloro che cadono nella trappola della dipendenza e alle loro famiglie.»

Piazza Roma Carbonia 2

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Venerdì 6 novembre 2015, alle ore 17.30, presso la Grande Miniera di Serbariu nei locali della Sezione di Storia Locale del Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis (SBIS), di cui il comune di Carbonia è ente capofila, si terrà un incontro pubblico con le scrittrici Ribka Sibhatu (di origine eritrea ma emigrata da diversi anni a Roma) e Savina Dolores Massa sul tema “L’altra sponda è lontana”.

Alle ore 20.30 si terrà la proiezione del film “Aulò: Roma postcoloniale”, in cui Ribka Sibhatu racconta la storia delle due città di Asmara e Roma, legate tra di loro dall’esperienza del colonialismo. Di mattina si svolgeranno gli incontri con le scuole.

Gli appuntamenti fanno parte del progetto “La Città che legge”, organizzato dalla libreria Lilith e dall’Associazione Libriamoci.

cittachelegge

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La nuova manifestazione attuata stamane a Cagliari dai lavoratori ex Alcoa, sta scatenando varie reazioni. Una di queste è quella di Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale.

«Basta con ambiguità ed incertezze – dice Rubiu -. La politica dei rinvii deve finire, visto che non ha prodotto nessun spiraglio positivo. Si cerchino soluzioni per dare segnali ai lavoratori che ancora attendono delle risposte sulle tariffe energetiche. La Regione deve recitare un ruolo da protagonista in questa vertenza.»

«Il tempo dell’attesa è terminato – aggiunge Rubiu -. A luglio era atteso il pronunciamento dell’Unione europea che però ha preso ulteriormente tempo, sino a settembre giorni, prima di pronunciarsi sulla richiesta presentata dal Governo italiano per il riconoscimento delle agevolazioni sul prezzo, condizione irrinunciabile per la conclusione della trattativa in corso con Glencore, società interessata all’acquisizione della fabbrica. Siamo molto preoccupati – conclude il capogruppo UDC – perché la Regione sembra incapace di assumere decisioni a favore dei lavoratori, per favorire la ripresa produttiva con una nuova collocazione ed evitare una nuova batosta per gli operai degli appalti, che a breve vedranno la fine del sussidio.»

Manifestazione Alcoa 4 novembre 2015 3

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Professor Roberto Pusceddu

È tutto pronto per il trasferimento dal San Giovanni di Dio al Policlinico di un altro pezzo pregiato della sanità cagliaritana: da lunedì 16 novembre la Clinica di otorinolaringoiatria, diretta dal professor Roberto Puxeddu, inizierà la sua attività nel campus del Duilio Casula dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari.

Si tratta di un altro passo avanti fondamentale nel programma di potenziamento della sanità della Sardegna, iniziato negli anni scorsi con il trasferimento delle Chirurgie, della Neonatologia, della Clinica Ginecologica e Ostetrica e che proseguirà nei prossimi mesi con il trasferimento delle Medicine, del Pronto Soccorso e dell’Unità coronarica. Per, poi, completare il percorso con la costruzione dei nuovissimi Blocco R, che cambieranno radicalmente il volto del Policlinico Duilio Casula.

Le operazioni di ricollocazione inizieranno lunedì 9 novembre e proseguiranno sino a domenica 15 novembre. In questo periodo le urgenze saranno garantite dal Santissima Trinità: il 118 trasporterà i casi gravi direttamente al Pronto Soccorso del presidio di  Is Mirrionis. Sospesa, sempre in questi giorni, anche l’attività ambulatoriale. «Tutta le procedure – spiega il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Oliviero Rinaldi – sono state attentamente vagliate e studiate con la collaborazione della Asl 8 di Cagliari, del Brotzu e del 118: si tratta del trasferimento di un reparto importantissimo e nulla sarà lasciato al caso».

Alle 8.00 di lunedì 16 novembre la Clinica Otorino riaprirà ufficialmente i battenti al terzo piano del Blocco D. Riprenderà sia  l’attività ambulatoriale sia quella di degenza. Attrezzature nuove modernissime sia in reparto sia in sala operatoria, renderanno ancora più forte un’attività importantissima dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari.

«Dopo 43 anni la clinica Otorinolaringoiatrica – dice il direttore Roberto Puxeddu – lascia il San Giovanni di Dio. In questi anni ha offerto sempre un grosso contributo alla popolazione sarda mantenendosi sempre aggiornata nelle prestazioni. Resterà nella memoria di tutti noi il San Giovanni, ma al Policlinico Casula sia il reparto sia le sale operatorie dedicate all’otorino sono eccezionali grazie alla lungimiranza dei vertici aziendali.»
Negli ultimi anni sono stati sviluppati protocolli di trattamento di primissimo livello riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale, tanto che da diversi anni la Clinica è un Centro di riferimento per tutte le ASL della Regione, in particolare per quanto riguarda l’oncologia cervico-facciale, l’otologia, l’otorinolaringoiatria pediatrica e numerose patologie funzionali, benigne e maligne di pertinenza otorinolaringoiatrica. Vengono trattate inoltre patologie di confine oftalmologiche e neurochirurgiche.

I risultati delle prestazioni medico-chirurgiche della Clinica Otorinolaringoiatrica dell’Università degli Studi di Cagliari sono oggetto di pubblicazioni scientifiche e vengono riportati nei principali motori di ricerca del settore.

Tra le aree d’eccellenza c’è sicuramente il  trattamento delle patologie tumorali maligne: la Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria si attiene, per quanto riguarda í trattamenti chirurgici e non, alle più moderne e avanzate linee guida nazionali ed internazionali, adattate al caso in esame dopo valutazione clinica e ampia discussione con il paziente stesso. Tutti i pazienti sottoposti a chirurgia oncologica, non appena disponibile l’esame istologico, vengono discussi collegialmente con il Chirurgo, l’Oncologo Medico, il Radioterapista e il Radiologo per le successive indicazioni terapeutiche. Le tecniche ricostruttive dopo trattamento dei tumori del cavo orale e della faringe prevedono delicati interventi microchirurgici di cui la clinica vanta esperienza decennale.

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E’ ripartita oggi la mobilitazione dei lavoratori ex Alcoa, da tre anni senza lavoro e da un anno e mezzo in presidio all’ingresso dello stabilimento di Portovesme. Questa mattina si sono radunati davanti al presidio, a Portovesme, ed hanno deciso di partire per Cagliari, per manifestare la loro rabbia per i ritardi infiniti delle procedure per il passaggio dello stabilimento dalla multinazionale Alcoa alla multinazionale Glencore, dichiaratasi disponibile ma a condizione che preventivamente vengano garantite le condizioni economiche di fornitura dell’energia, la possibilità di sostenere con risorse pubbliche gli investimenti necessari ed il miglioramento delle condizioni di contesto infrastrutturale.
L’Intesa conseguita fra Governo, RAS e Glencore, su questi punti, era e resta basata su soluzioni di mercato e sul rispetto delle regole della concorrenza dell’Unione europea. A distanza di un anno, concretamente, poco o niente si è mosso ed ora i lavoratori chiedono conto a Regione e Governo su quanto fatto e tempi celeri sulla definizione degli accordi.

La giornata di protesta si è sviluppata in più tappe. La prima è stata l’aeroporto di Elmas, dove hanno manifestato con striscioni, caschetti sbattuti per terra (da anni una delle immagini simbolo della protesta) e slogan urlati al megafono. La seconda tappa è stata viale Trento, a Cagliari, davanti al palazzo della Regione, dove i lavoratori hanno urlato la loro rabbia per i ritardi infiniti accumulati dalla vertenza. E proprio dalla Giunta Pigliaru aspettano un’immediata azione nei confronti del Governo, per arrivare quanto prima, finalmente, al rispetto degli impegni per il rilancio produttivo della fabbrica, chiusa ormai da tre anni.

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