Raffaele Paci: «Le politiche per l’Università e la ricerca sono fondamentali per la società».
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«Le politiche per l’Università e la ricerca sono fondamentali per una società e possono sicuramente garantire il valore aggiunto per competere nel mondo globalizzato. La Regione ha un ruolo importante in questo processo, e l’Aerospazio è uno dei settori in cui crediamo fortemente e che abbiamo inserito nella strategia di specializzazione intelligente S3 all’interno della programmazione dei fondi europei 2014-20. Una grande scommessa, soprattutto perché vogliamo realizzare un passo fondamentale: fare in modo che la ricerca di base diventi opportunità di lavoro, di ricchezza, di crescita sociale.»
L’ha detto il vicepresidente della Regione, Raffaele Paci, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione delle attività pubbliche dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari nel “Campus della Scienza e della Tecnica e dell’Ambiente”, al Teatro Si e Boi a Selargius, con il neopresidente dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) Nicolò D’Amico. Presenti anche la direttrice ad interim dell’Osservatorio Grazia Umana e il sindaco di Selargius Gian Franco Cappai, che ha ripercorso la storia della nascita e dello sviluppo dell’Osservatorio in Sardegna, da quando nel 1998 l’ex Polveriera fu acquisita dal demanio dello Stato fino al primo accordo del 2000 fra Inaf e Regione per arrivare alla firma della convenzione nel 2000 e ai tanti investimenti, l’ultimo di 12 milioni di euro fra fondi Cipe e europei.
«In questa occasione stiamo davvero ragionando di area metropolitana, tema di grande attualità in questi giorni, perché siamo a Selargius ma parliamo di Osservatorio di Cagliari e poi abbiamo l’aeroporto a Elmas, un importante polo universitario a Monserrato, il turismo balneare sulle coste e quello culturale, archeologico e enogastronomico nelle zone dell’interno. Con questo voglio dire che dobbiamo pensarci come regione – ha aggiunto l’assessore della Programmazione e del Bilancio – e da lì partire per creare politiche di sviluppo per l’intero territorio. L’Osservatorio in questo senso è una realtà importante ma ha bisogno di continuità amministrativa come tutti i progetti a lungo termine, e noi ci siamo impegnati continuando a sostenere un progetto in cui crediamo fortemente, per portare sempre più innovazione nella nostra ricerca. La Regione, dunque, ha un ruolo fondamentale: e allora diamo continuità ai progetti che valgono – ha concluso l’assessore Paci – continuiamo a investire, a lavorare in stretto contatto con le imprese per aumentare la capacità di fare ricerca e rafforzare il capitale umano rappresentato dai nostri giovani».
A conferma delle parole di apprezzamento della direttrice Umana, che ha sottolineato come in Sardegna il valore aggiunto per il settore stia proprio nella solidità della collaborazione fra tutti i soggetti coinvolti, il presidente dell’Inaf D’Amico – nominato dal Miur a capo dell’Ente nazionale lo scorso 16 ottobre – ha definito quella sarda una delle realtà in assoluto più vivaci.
«Porterò l’Osservatorio della Sardegna come esempio a livello nazionale, a dimostrazione di come con il supporto delle istituzioni e in particolare della Regione si possano raggiungere risultati molto importanti» ha detto, ribadendo quanto sia importante coinvolgere la gente nel vero significato della ricerca, che «costa molto ma è il vero motore della nostra società. La ricerca può cambiarci la vita, come dimostrano il Wi-Fi ideato e brevettato da astronomi australiani o il Gps che non avremmo senza Einstein e la sua teoria della relatività. Perciò stiamo aprendo al pubblico le porte dell’Osservatorio, con il Planetario e le Sale didattiche. Il lavoro fatto in Sardegna è straordinario – ha concluso D’Amico – e dimostra quanto le istituzioni possono fare per la scienza».
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