La Giunta regionale presterà massima attenzione al lavoro in agricoltura, compreso quello svolto dagli immigrati.
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La Giunta regionale presterà massima attenzione al lavoro in agricoltura, compreso quello svolto dagli immigrati, e alle sue più pesanti distorsioni, dal lavoro nero al caporalato. Lo hanno assicurato il Presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura, incontrando questa mattina, nella Sala Giunta della Presidenza della Regione (in viale Trento a Cagliari), i rappresentati di Cgil e Flai. L’appuntamento è stato richiesto dal sindacato a margine della “Giornata internazionale dei migranti” celebrata per presentare due iniziative: una proposta di legge sul lavoro di qualità in agricoltura e un più complessivo progetto per l’integrazione dei migranti in Sardegna.
Da parte degli esponenti della Giunta regionale è stato annunciato un documento organico sul tema Migranti, attualmente allo studio dell’esecutivo, che consentirà di trattare unitariamente le varie tematiche connesse al fenomeno migratorio, dalla sanità alla Protezione civile, dal sociale al lavoro, anche in agricoltura. L’elaborato prenderà forma definitiva all’inizio del 2016, dopo un ampio confronto che sarà attivato dall’esecutivo con le parti sociali, e conterrà indicazioni specifiche legate al lavoro – con particolare attenzione a quello nel comparto agricolo – per sfociare poi in iniziative politiche e normative. La Giunta, dunque, ha dato appuntamento al sindacato -esteso a tutte le sigle – all’inizio del nuovo anno per un altro incontro in cui riprendere il filo dei ragionamenti impostati stamane.
«Rispetto al tema dei migranti, l’agricoltura può svolgere un compito essenziale per favorire l’inclusione – ha detto il presidente Pigliaru. È un settore straordinariamente importante, e uno dei grandi impegni di questa giunta è far sì che diventi trainante per l’intero sistema economico della Sardegna. Sappiamo bene che se cresce l’agricoltura, cresce contestualmente la nostra capacità di accoglienza. Per raggiungere l’obiettivo servono buoni imprenditori, che vogliono andare sul mercato e non sulle rendite generate da assistenzialismo, insieme a sindacati che agevolino questi processi. Per quanto riguarda la Sardegna, attualmente la quota dei migranti che trova lavoro in agricoltura è molto bassa rispetto a quanto accade in altre regioni – ha concluso il presidente Pigliaru – ma combattendo l’illegalità e organizzandoci con regole chiara e la giusta flessibilità, lavoriamo perché possa aumentare.»
«I problemi e le distorsioni del lavoro in agricoltura che riguardano i migranti sono le stesse che interessano anche i lavoratori sardi», ha detto l’assessore regionale del Lavoro Virgina Mura. «Appena il ciclo di riforme delle autonomie locali sarà concluso e potremo contare su un assetto stabile, un aiuto fondamentale arriverà con la riforma dei Servizi per il Lavoro, attualmente all’esame del Consiglio regionale. Quando il percorso sarà ultimato, e i Csl saranno sotto il pieno controllo della Regione, torneremo a un sistema di collocamento pubblico che possa concorrere a tutelare al meglio i diritti dei lavoratori agricoli, italiani e stranieri. Per quest’ultima categoria potremo contare anche sull’apporto dei mediatori culturali, figure che saranno incardinate proprio nel nuovo sistema di collocamento».
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