All’inizio del nuovo anno, scatterà la mobilitazione generale popolare del Sulcis Iglesiente.
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Venerdì pomeriggio si è tenuta una riunione del comitato presieduta dalla UST CISL Sulcis Iglesiente, a cui hanno partecipato il presidente dei sindaci del Distretto di Carbonia Iglesias, il Movimento delle Partite Iva, degli Artigiani e Commercianti, rappresentanze sociali e imprenditoriali del territorio, dei movimenti studenteschi e disoccupati, per il proseguo e la definizione del percorso organizzativo che culminerà con la mobilitazione generale popolare prevista per gennaio.
L’incontro ha confernato la scelta di organizzare la manifestazione che nasce per rispondere ad un’esigenza popolare del territorio, il Sulcis Iglesiente, con 130mila abitanti e con più di 35mila disoccupati e migliaia di lavoratori in regime di ammortizzatore sociale.
Al disastro industriale causato dall’incapacità della classe politica, si somma la poca organizzazione delle risorse, disponibili, anche grazie alla Comunità Europea, fondamentali per il rilancio di settori strategici come il turismo, la pesca, il commercio, l’agricoltura e l’artigianato.
Il gap infrastrutturale e la mancanza di collegamenti con il resto della penisola sono un deficit necessariamente da sanare.
L’unico intervento disposto dal governo nazionale negli ultimi anni per la nostra zona è il “Piano Sulcis”, un piano finora, solo sulla carta, i cui fondi sono gli stessi stanziati da precedenti governi oltre dieci anni fa.
Un Piano “certificato” dal governatore regionale come la panacea di tutti i mali del Sulcis, senza tener conto che non ha prodotto nemmeno un posto di lavoro. All’orizzonte, appaiono solo speculazioni che hanno poco a che fare con il rilancio del territorio.
I territori del Sulcis attendono di spendere quei denari da fin troppo tempo. Fondi pubblici ed europei chiusi nel cassetto per decenni che darebbero una boccata d’ossigeno alla zona. Occorre pianificare seriamente e progettare il rilancio di un territorio come il nostro, occorre farlo nella pratica nell’immediatezza e non sulla carta.
L’obiettivo è quello di coinvolgere dell’intero territorio invitando ad una grande mobilitazione direttamente proporzionale al persistente disagio sociale creato da chi ci amministra.
Le prossime assemblee organizzative si terranno, l’8 gennaio a Portoscuso, il 12 gennaio a Sant’Antioco e il 15 gennaio ad Iglesias.
È auspicabile il massimo supporto da parte di tutte le organizzazioni, associazioni e liberi cittadini che condividono il percorso per formalizzare un progetto di recupero e riassetto dell’intero territorio del Sulcis Iglesiente, a sostegno del lavoro, dell’economia, dell’occupazione a vantaggio della dignità popolare.
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