Francesco Pigliaru: «Quelle che arrivano dall’Istat sul mercato del lavoro sono notizie positive».
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Nonostante la crisi, dal consueto report sul mercato del lavoro, rilasciato dall’Istat ed elaborato dal Servizio di Statistica regionale. arrivano segnali positivi per quanto riguarda l’occupazione. Il tasso di disoccupazione in Sardegna, nel terzo trimestre del 2015, si attesta al 16,7% contro il 17,6% del Mezzogiorno e il 10,6% nazionale. A livello numerico i disoccupati sardi sono il -11,6% rispetto a un anno fa (circa 15mila unità, per un totale di 114mila senza lavoro): il Mezzogiorno registra il -10,5%, la media italiana è del -10%.
Il tasso di occupazione è al 50,8% (circa 574.300 unità), con una crescita tendenziale del 4,5%, contro il 43% del Mezzogiorno (+2,3%). Anche in questo caso la nostra regione si avvicina al valore nazionale, che è il 56,7%, e lo supera nella variazione tendenziale, che per l’Italia si ferma al +1,1% .
Buoni segnali di vitalità nel tasso di occupazione femminile: in Sardegna è più alto che nel resto delle regioni del Sud: 42,9% contro il 30,8%, più vicino al valore nazionale: 47%. Al terzo trimestre di un anno fa le occupate sarde erano 221.700 circa, dodici mesi dopo sono 239.700 con una variazione del +8,1%, contro il 2,4% della media del Mezzogiorno e lo 0,4% nazionale.
La forza lavoro (ovvero la somma degli occupati e delle persone in cerca di occupazione) in Sardegna aumenta dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, in controtendenza con il dato del Mezzogiorno e con quello nazionale: entrambi si attestano al -0,2%. Anche in questo caso spicca il dinamismo delle donne, che si stanno affacciando con più fiducia sul mercato del lavoro (+4,4%): nel Sud del Paese il dato scende al -0,6%; quello nazionale è -1,3%.
Il tasso di occupazione è al 50,8% (circa 574.300 unità), con una crescita tendenziale del 4,5%, contro il 43% del Mezzogiorno (+2,3%). Anche in questo caso la nostra regione si avvicina al valore nazionale, che è il 56,7%, e lo supera nella variazione tendenziale, che per l’Italia si ferma al +1,1% .
Buoni segnali di vitalità nel tasso di occupazione femminile: in Sardegna è più alto che nel resto delle regioni del Sud: 42,9% contro il 30,8%, più vicino al valore nazionale: 47%. Al terzo trimestre di un anno fa le occupate sarde erano 221.700 circa, dodici mesi dopo sono 239.700 con una variazione del +8,1%, contro il 2,4% della media del Mezzogiorno e lo 0,4% nazionale.
La forza lavoro (ovvero la somma degli occupati e delle persone in cerca di occupazione) in Sardegna aumenta dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, in controtendenza con il dato del Mezzogiorno e con quello nazionale: entrambi si attestano al -0,2%. Anche in questo caso spicca il dinamismo delle donne, che si stanno affacciando con più fiducia sul mercato del lavoro (+4,4%): nel Sud del Paese il dato scende al -0,6%; quello nazionale è -1,3%.
«Quelle che arrivano dall’Istat sul mercato del lavoro sardo sono buone notizie – sottolinea il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. I numeri certificano che l’uscita dalla crisi è lenta, ma c’è. Rispetto a un anno fa, da un lato diminuiscono i disoccupati, 15mila in meno con un tasso di disoccupazione che passa da 19,1 a 16,7; dall’altro crescono gli occupati, che arrivano a più 25mila, cioè un aumento del 4,5%, mentre in Italia la crescita si ferma a +1,1%. Questi dati vanno letti insieme perché dicono che la Sardegna ha una caratteristica unica in questo momento: un certo numero di disoccupati ha trovato lavoro e altri che non risultavano disoccupati, per esempio gli studenti, sono entrati nel mercato del lavoro. A volte il tasso di disoccupazione diminuisce perché le persone sono sfiduciate e smettono di cercare – spiega Pigliaru – invece qui si documenta che più persone stanno cercando occupazione. Significa che sta cambiando il contesto, che c’è più ottimismo, che le imprese puntano di più sull’occupazione, rispondendo positivamente alle politiche del Job Act. Va evidenziato – conclude il presidente della Regione – che questo meccanismo è molto trainato dalla occupazione femminile, il cui tasso in Sardegna è ben superiore a quello che si registra nel mezzogiorno.»
Per l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura «sono segnali incoraggianti che ci spingono a proseguire sulla strada intrapresa dalla Giunta regionale. L’andamento del mercato del Lavoro in generale, e quello del lavoro femminile in particolare – commenta l’assessore Mura -, ci forniscono diversi elementi di un aumento della fiducia delle persone verso la prospettiva di trovare un’occupazione. Questi dati rafforzano i segnali positivi già presenti in quelli diffusi dall’Osservatorio sul Precariato dell’Inps giovedì, che tra le altre cose indicavano una crescita delle assunzioni a tempo indeterminato nell’isola. Sembra consolidarsi l’incoraggiante tendenza di una ripresa dell’occupazione già presente nelle scorse rilevazioni. Naturalmente noi non ci accontentiamo – conclude Virginia Mura -, e anzi i riscontri positivi ci spronano a continuare a lavorare con la massima determinazione per dare le risposte che servono alla Sardegna».
Per l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura «sono segnali incoraggianti che ci spingono a proseguire sulla strada intrapresa dalla Giunta regionale. L’andamento del mercato del Lavoro in generale, e quello del lavoro femminile in particolare – commenta l’assessore Mura -, ci forniscono diversi elementi di un aumento della fiducia delle persone verso la prospettiva di trovare un’occupazione. Questi dati rafforzano i segnali positivi già presenti in quelli diffusi dall’Osservatorio sul Precariato dell’Inps giovedì, che tra le altre cose indicavano una crescita delle assunzioni a tempo indeterminato nell’isola. Sembra consolidarsi l’incoraggiante tendenza di una ripresa dell’occupazione già presente nelle scorse rilevazioni. Naturalmente noi non ci accontentiamo – conclude Virginia Mura -, e anzi i riscontri positivi ci spronano a continuare a lavorare con la massima determinazione per dare le risposte che servono alla Sardegna».
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