Il nuovo treno Atr ha effettuato oggi il primo viaggio sulla rete ferroviaria sarda.
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Il nuovo treno Atr ha effettuato oggi il primo viaggio sulla rete ferroviaria sarda. E’ partito dalla stazione di Cagliari diretto a Sassari alle 10,45. Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana, con il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, l’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, parlamentari, sindaci e consiglieri, hanno tagliato il nastro tricolore sulla banchina del binario 6. Per Trenitalia era presente il direttore nazionale Divisione passeggeri regionale di Trenitalia, Orazio Iacono. I nuovi convogli entreranno quindi in servizio effettivo il 13 dicembre sulle tratte Sassari-Cagliari-Sassari, Olbia-Cagliari-Olbia, e Olbia-Sassari-Olbia.
«Questo è solo il primo passo, avremo un trasporto su ferro che funziona. Torno ora dai lavori della COP 21 di Parigi, la conferenza dell’Onu sul clima, dove è emerso chiaramente che uno degli elementi su cui si deve lavorare è la mobilità sostenibile – ha detto il presidente Francesco Pigliaru durante la conferenza stampa – ciò significa anche più treni e meno automobili e noi vogliamo andare in quella direzione». «La partenza dei nuovi treni – ha continuato il presidente – rappresenta un passaggio importante per adeguare agli standard nazionali ed europei la mobilità interna della Sardegna, un tassello fondamentale della nostra filosofia incentrata sulla ferrovia quale asse portante dei collegamenti interni e veicolo della messa in rete di porti e aeroporti. Conseguentemente si attrezzerà la rete per consentire un ulteriore aumento della velocità – e si valuteranno i dettagli del servizio in accordo con le comunità locali.»
«In questo anno e mezzo la Regione ha riattivato una procedura che aveva subito una prolungata battuta d’arresto e portato a termine un percorso molto delicato e decisivo per il miglioramento della qualità del nostro sistema di trasporto», ha aggiunto l’assessore Massimo Deiana.
Non potendo essere presente per motivi istituzionali, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, nel ringraziare il presidente Francesco Pigliaru per l’invito, ha espresso «soddisfazione per la partenza del ‘pendolino’ sardo. Oggi il trasporto pubblico locale dell’isola si arricchisce di un’offerta di qualità, che sarà ulteriormente accresciuta con gli investimenti sulla rete che faremo. Ora c’è da registrare il fatto che la lunga attesa dei cittadini, ha trovato finalmente una risposta fattiva e positiva, che ha tolto dal binario morto un investimento e un servizio, e l’ha messo sul binario giusto».
A partire da domenica, saranno inizialmente 3 i convogli che cominceranno a correre sulla rete isolana, sino ad arrivare gradatamente al pieno regime il 31 gennaio, quando tutti e 7 i treni della Regione copriranno le tratte Cagliari-Sassari-Cagliari, Cagliari-Olbia-Cagliari e Olbia-Sassari-Olbia. Il miglioramento del livello del servizio sarà immediato. Da subito si passerà da 10 a 14 collegamenti tra il capoluogo regionale e la città di Sassari, con un periodo massimo di percorrenza di 2 ore e 45 minuti, tenendo conto delle fermate. Il risparmio di tempo si aggirerà tra i 10 e i 20 minuti.
Anche sul collegamento Cagliari-Olbia-Cagliari si registrerà un apprezzabile taglio dei minuti, tra i 30 e i 50 rispetto al passato, considerato che le motrici spagnole effettueranno il percorso in 3 ore e 10. La Sassari-Olbia-Sassari, inoltre, incrementerà le corse da 12 a 16.
«Questo è solo il primo passo, avremo un trasporto su ferro che funziona. Torno ora dai lavori della COP 21 di Parigi, la conferenza dell’Onu sul clima, dove è emerso chiaramente che uno degli elementi su cui si deve lavorare è la mobilità sostenibile – ha detto il presidente Francesco Pigliaru durante la conferenza stampa – ciò significa anche più treni e meno automobili e noi vogliamo andare in quella direzione». «La partenza dei nuovi treni – ha continuato il presidente – rappresenta un passaggio importante per adeguare agli standard nazionali ed europei la mobilità interna della Sardegna, un tassello fondamentale della nostra filosofia incentrata sulla ferrovia quale asse portante dei collegamenti interni e veicolo della messa in rete di porti e aeroporti. Conseguentemente si attrezzerà la rete per consentire un ulteriore aumento della velocità – e si valuteranno i dettagli del servizio in accordo con le comunità locali.»
«In questo anno e mezzo la Regione ha riattivato una procedura che aveva subito una prolungata battuta d’arresto e portato a termine un percorso molto delicato e decisivo per il miglioramento della qualità del nostro sistema di trasporto», ha aggiunto l’assessore Massimo Deiana.
Non potendo essere presente per motivi istituzionali, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, nel ringraziare il presidente Francesco Pigliaru per l’invito, ha espresso «soddisfazione per la partenza del ‘pendolino’ sardo. Oggi il trasporto pubblico locale dell’isola si arricchisce di un’offerta di qualità, che sarà ulteriormente accresciuta con gli investimenti sulla rete che faremo. Ora c’è da registrare il fatto che la lunga attesa dei cittadini, ha trovato finalmente una risposta fattiva e positiva, che ha tolto dal binario morto un investimento e un servizio, e l’ha messo sul binario giusto».
A partire da domenica, saranno inizialmente 3 i convogli che cominceranno a correre sulla rete isolana, sino ad arrivare gradatamente al pieno regime il 31 gennaio, quando tutti e 7 i treni della Regione copriranno le tratte Cagliari-Sassari-Cagliari, Cagliari-Olbia-Cagliari e Olbia-Sassari-Olbia. Il miglioramento del livello del servizio sarà immediato. Da subito si passerà da 10 a 14 collegamenti tra il capoluogo regionale e la città di Sassari, con un periodo massimo di percorrenza di 2 ore e 45 minuti, tenendo conto delle fermate. Il risparmio di tempo si aggirerà tra i 10 e i 20 minuti.
Anche sul collegamento Cagliari-Olbia-Cagliari si registrerà un apprezzabile taglio dei minuti, tra i 30 e i 50 rispetto al passato, considerato che le motrici spagnole effettueranno il percorso in 3 ore e 10. La Sassari-Olbia-Sassari, inoltre, incrementerà le corse da 12 a 16.
«Naturalmente – precisa l’assessore – l’orario in vigore dal 13 sarà soggetto a variazioni importanti a partire dal mese entrante, quando tutti i treni saranno immessi in circolazione: a quel punto si ragionerà anche sui diretti senza soste intermedie e si prenderanno in considerazione le peculiari esigenze rappresentate dai territori in relazione alla programmazione delle singole fermate».
Uno degli otto pendolini resterà ad Arezzo per la prosecuzione delle prove al fine di ottenere l’autorizzazione alla circolazione con il rango “P”, ossia al pendolamento e sino alla velocità massima di 180 chilometri all’ora. «Tutto questo sarà possibile non appena Rfi appronterà l’attrezzaggio della rete con il ‘Sistema Controllo Marcia Treno SCMT’, operazione già in appalto che porterà – ha spiegato il titolare dei Trasporti – verso la risoluzione una situazione lasciata in stato di abbandono durante gli anni precedenti». Il bando internazionale per l’acquisto dei convogli, pubblicato nel 2007 e affidato nel 2010, prevedeva un impegno finanziario della Regione pari a circa 80 milioni e, contestualmente, erano state stanziate le risorse per l’adeguamento della rete. Questi ultimi fondi, corrispondenti a 130 milioni, tuttavia non sono mai stati utilizzati per tale finalità ma dirottati dalla precedente Giunta di centrodestra sulla costruzione della strada Sassari-Olbia e mai più ripristinati.
L’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria ha dato il via libera definitivo dopo aver esaminato i risultati dei test ai quali è stato sottoposto l’Atr 365 la primavera scorsa, in base alle norme europee e nazionali. Per completare tutti questi procedimenti sono serviti 503 giorni. Il treno è stato provato in tutte le condizioni possibili, a carico normale ed eccezionale e in diversi tracciati: rettilineo, curve strette, curve a largo raggio. Sono state raggiunte differenti velocità sino al superamento di quella massima consentita, compatibilmente con il livello di sicurezza dell’infrastruttura ferroviaria. «Se non avessimo insistito affinché tutte le procedure di collaudo necessarie fossero attivate e le prove fossero effettuate in Sardegna, i tempi si sarebbero dilatati ulteriormente e probabilmente quei treni sarebbero rimasti ancora fermi in qualche deposito nella penisola o in Spagna», ha rimarcato l’assessore Deiana.
Le specifiche tecnologiche dei nuovi treni rispecchiano livelli di sicurezza, prestazioni, capacità di trasporto, qualità e rispetto dell’ambiente mai offerti in Sardegna e al top a livello nazionale. Tutte le carrozze sono motorizzate, la struttura delle casse in lega leggera di alluminio è autoportante, le vetture di testa sono dotate di due carrelli motore, i passeggeri a mobilità ridotta hanno a disposizione un carrello elevatore e un servizio igienico dedicato, tutti i comparti sono climatizzati, è previsto il posto per le biciclette, wi-fi, i sedili sono ergonomici con braccioli e tavolino ribaltabile, in caso di necessità si può inoltrare una chiamata di emergenza al macchinista attraverso un citofono. Il treno è dotato di un sistema di rilevamento ed estinzione incendi, mentre la trazione utilizza gruppi motore in classe IIIB per ridurre le emissioni di monossido di carbonio, idrocarburi e ossidi di azoto, come previsto dalla direttiva europea.
Uno degli otto pendolini resterà ad Arezzo per la prosecuzione delle prove al fine di ottenere l’autorizzazione alla circolazione con il rango “P”, ossia al pendolamento e sino alla velocità massima di 180 chilometri all’ora. «Tutto questo sarà possibile non appena Rfi appronterà l’attrezzaggio della rete con il ‘Sistema Controllo Marcia Treno SCMT’, operazione già in appalto che porterà – ha spiegato il titolare dei Trasporti – verso la risoluzione una situazione lasciata in stato di abbandono durante gli anni precedenti». Il bando internazionale per l’acquisto dei convogli, pubblicato nel 2007 e affidato nel 2010, prevedeva un impegno finanziario della Regione pari a circa 80 milioni e, contestualmente, erano state stanziate le risorse per l’adeguamento della rete. Questi ultimi fondi, corrispondenti a 130 milioni, tuttavia non sono mai stati utilizzati per tale finalità ma dirottati dalla precedente Giunta di centrodestra sulla costruzione della strada Sassari-Olbia e mai più ripristinati.
L’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria ha dato il via libera definitivo dopo aver esaminato i risultati dei test ai quali è stato sottoposto l’Atr 365 la primavera scorsa, in base alle norme europee e nazionali. Per completare tutti questi procedimenti sono serviti 503 giorni. Il treno è stato provato in tutte le condizioni possibili, a carico normale ed eccezionale e in diversi tracciati: rettilineo, curve strette, curve a largo raggio. Sono state raggiunte differenti velocità sino al superamento di quella massima consentita, compatibilmente con il livello di sicurezza dell’infrastruttura ferroviaria. «Se non avessimo insistito affinché tutte le procedure di collaudo necessarie fossero attivate e le prove fossero effettuate in Sardegna, i tempi si sarebbero dilatati ulteriormente e probabilmente quei treni sarebbero rimasti ancora fermi in qualche deposito nella penisola o in Spagna», ha rimarcato l’assessore Deiana.
Le specifiche tecnologiche dei nuovi treni rispecchiano livelli di sicurezza, prestazioni, capacità di trasporto, qualità e rispetto dell’ambiente mai offerti in Sardegna e al top a livello nazionale. Tutte le carrozze sono motorizzate, la struttura delle casse in lega leggera di alluminio è autoportante, le vetture di testa sono dotate di due carrelli motore, i passeggeri a mobilità ridotta hanno a disposizione un carrello elevatore e un servizio igienico dedicato, tutti i comparti sono climatizzati, è previsto il posto per le biciclette, wi-fi, i sedili sono ergonomici con braccioli e tavolino ribaltabile, in caso di necessità si può inoltrare una chiamata di emergenza al macchinista attraverso un citofono. Il treno è dotato di un sistema di rilevamento ed estinzione incendi, mentre la trazione utilizza gruppi motore in classe IIIB per ridurre le emissioni di monossido di carbonio, idrocarburi e ossidi di azoto, come previsto dalla direttiva europea.
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