L’on. Piero Comandini (PD) ha presentato un’interpellanza sulla situazione dei mediatori culturali.
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Il consigliere regionale Piero Comandini è il primo firmatario di un’interpellanza, presentata insieme agli esponenti del gruppo PD della maggioranza in Consiglio regionale, nella quale si sottolinea che, nonostante la Regione Sardegna abbia sempre prestato un’attenzione particolare al fenomeno dell’immigrazione, perseguendo l’obiettivo principale di favorire la piena integrazione del cittadino immigrato nel tessuto sociale locale in tutti i suoi aspetti e livelli: civile, politico e culturale, nel rispetto di ciò che lo differenzia dalla società ospite, non si riesce a superare la situazione di impasse che perdura ormai da diversi mesi.
Il servizio, infatti, è stato sospeso lo scorso 30 aprile, data di scadenza del contratto di collaborazione coordinata e continuativa sottoscritto tra l’Amministrazione provinciale e i mediatori culturali, contratto mai rinnovato nonostante, prosegue Comandini, la Giunta regionale con propria delibera n. 25/17 del 26 maggio 2015 abbia ribadito l’importanza professionale e umana che il mediatore culturale ricopre in una società sempre più multi etnica, confermando la volontà dell’esecutivo di favorire la piena integrazione del cittadino immigrato attraverso l’attivazione di un progetto innovativo nell’ambito dei servizi di mediazione culturale che valorizzi appunto le buone prassi già avviate in passato, stanziando ben 2.400.000,00 euro per rendere esecutivo il progetto, ritenuto urgente, volto a garantire la continuità dei servizi esistenti e nel contempo uniformare il servizio nell’intero territorio regionale, sorge spontanea una domanda: come mai, nella totale assenza delle istituzioni, dopo ben sette mesi dall’approvazione della delibera il progetto non sia stato ancora attivato?
Piero Comandini sostiene, con fermezza e decisione, che in considerazione delle tragedie che periodicamente si consumano nel Mediterraneo e che colpiscono anche la nostra isola, la Sardegna deve imprimere una svolta positiva nel processo di accoglimento e integrazione dei migranti, solo attraverso l’intervento dei mediatori culturali possiamo garantire e favorire i loro l’accesso ai servizi socio-sanitari e assistenziali, nel circuito scolastico e alle altre opportunità di tipo educativo-formativo, condizioni essenziali, conclude Comandini, per un buon inserimento sociale.
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