Mario Floris: «Il rinvio in commissione della Riforma degli enti locali consente di dare alla Sardegna risposte serie e concrete».
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«Come volevasi dimostrare: era necessario che si ripartisse da zero. Solo così si può tentare di dare ai Comuni della Sardegna ed ai cittadini sardi un’organizzazione degli Enti locali moderna, efficiente, efficace. Solo così si possono individuare gli strumenti ed i mezzi più idonei per dare alle singole comunità, ai cittadini e all’intera Isola risposte serie e concrete sui servizi essenziali del vivere civile.»
Lo ha detto oggi il consigliere regionale di opposizione Mario Floris.
«E’ stata questa la proposta sin dall’inizio del dibattito, dettata dall’esigenza suffragata anche dal giudizio severo di uno dei padri dell’Autonomia come l’ex presidente della Regione Pietrino Soddu, che ha bollato senza mezzi termini questa riforma come un semplice “ordinamento giuridico degli enti locali che non rientra nei principi costituzionali, non risolve i problemi di governo ottimale del territorio.” Per queste ragioni abbiamo chiesto di sospendere la decisione di riforma degli enti locali, cominciando dalla testa e non dalla coda, come purtroppo si vorrebbe fare.»
«La decisione di rimandare in commissione la “Riforma degli enti locali” – ha aggiunto l’ex presidente della Regione – da, pertanto, l’opportunità di riprendere il cammino di quella strada già tracciata prima di riforma della Regione, poi quella degli Enti locali. Se così avessimo fatto, come sempre ho auspicato in Commissione, in Consiglio e anche sugli organi di informazione, non avremmo perso tempo.»
«Dovremmo, perciò, metterci subito al lavoro non solo per affrontare “la legge costituente generale (lo Statuto) ma in primis la legge statutaria, dove non c’è solo l’organizzazione dell’ente regione, isolata da tutto il resto della Sardegna, ma c’è la Sardegna con tutte le sue istituzioni!!! Se, invece – ha concluso Mario Floris -, la Commissione dovesse limitarsi a riprendere in esame il testo della legge sugli EE.LL. saremo punto e a capo.»
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