25 November, 2024
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Primo classificato Innovare per eccellere 2015

Sono un progetto di risk management, per migliorare la sicurezza dei pazienti, uno sulla rete di farmacovigilanza e un altro sulla riduzione dei tempi di intervento  per gli infarti utilizzando le nuove tecnologie, i vincitori del primo Premio del “Forum Innovare per eccellere-Roberto Sequi” dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari. Alla premiazione era presente anche il rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo.

«La nostra è una grande azienda – dice Giorgio Sorrentino, commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari – e ci è sembrato naturale organizzare questa giornata per mettere in concorso tutte le eccellenze che abbiamo. Nel nostro dna ci sono l’assistenza al paziente, la ricerca e la didattica ed è proprio questo il nostro valore aggiunto».  Per il direttore sanitario, Oliviero Rinaldi, e per il direttore amministrativo Vincenzo Serra, «è stata una grande giornata che ha inorgoglisce coloro che lavorano con noi: tutti, dipendenti e collaboratori dell’azienda, fanno parte di una grande squadra che sta ottenendo grandi risultati.»

Dopo un ricordo e un omaggio a Roberto Sequi, a cui è stato intitolato il premio, è partita la vera e propria gara tra i progetti finalisti: otto in tutto (ne erano stati presentati 37), che si sono sfidati davanti a una giuria esterna di esperti del settore: Elisabetta Trinchero (Bocconi), Aldo Caddori. direttore struttura complessa Medicina dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, Michele Camerota, docente Storia della Scienza Università di Cagliari, Giorgio Magon Direttore Sitra Ieo Milano, Graziella Pintus Commissario Straordinario del Brotzu, coadiuvati dai moderatori Vincenzo Serra e Piera Poletti.

I tre vincitori sono stati: Root cause Analysis evento avverso in ospedale ed elaborazione di un protocollo aziendale (proponente dottoressa Monica Pedron), Sviluppo della rete di Farmacovigilanza della AOU di Cagliari (proponente dottoressa C. Chillotti), Nuovo modello organizzativo per la gestione dell’infarto (proponente professor Luigi Meloni).

Una giovane giuria di neo laureati e specializzandi, ha invece premiato un altro lavoro (categoria poster) sul miglioramento dell’assistenza ai malati colpiti da ictus. 

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Si è svolta stamane, a Domusnovas, la manifestazione pacifista davanti alla Rwm, la fabbrica di bombe. I manifestanti, rappresentanti di numerose associazioni, si sono radunati davanti al campo di baseball ed in corteo hanno sfilato per le vie del paese, fermandosi per alcuni minuti e raggiungendo poi la fabbrica, alla periferia del paese.
Il tutto si è svolto in un clima sereno. La situazione è stata tenuta sotto controllo da un imponente servizio d’ordine, con un elicottero della polizia che sorvola la zona.
Sul palco improvvisato sono iniziati gli interventi e sono state esposte stampe fotografiche giganti che documentano i danni alle persone, soprattutto giovani, provocati dalle bombe costruite a Domusnovas e utilizzare in Medio Oriente.

«Non siamo contro i lavoratori della Rwm – hanno detto i manifestanti alternatisi al microfono – ma chiediamo loro di capire che questa fabbrica non ha futuro, perché presto verrà fermata dal Governo – e proponiamo una riconversione produttiva per garantire i livelli occupativi e fermare il traffico di bombe che porta solo morte.»
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Lunedì 21 dicembre 2015 Abbanoa interromperà ì’erogazione dell’acqua in alcune vie di Carbonia. L’impresa che sta eseguendo i lavori di riqualificazione della rete idrica cittadina, deve provvedere alla sostituzione dei misuratori di portata nel serbatoio Cannas. Abbanoa disporrà, dalle ore 8.30 alle ore 11.30 (salvo imprevisti), l’interruzione dell’erogazione dell’acqua nelle vie: Foradada, Capo Caccia, Baratz, Olmedo, Valverde, Fertilia, Alghero, Asmara, Stintino, Porto Conte, Guttuso, Fancello, Pintore e Casa Porcino.

Carbonia da Monte Leone copia

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«Il rinvio in commissione della riforma degli Enti locali è la dimostrazione lampante della caotica situazione della maggioranza». Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

«Dopo aver cambiato cinque volte il testo – aggiunge Cossa – più di un esponente del centrosinistra si è accorto di quello che noi diciamo da tempo: questo provvedimento è un pasticcio che rischia di creare un caos istituzionale senza precedenti.  Si tratta di una sconfessione della maggioranza che esce pesantemente sconfitta. Adesso di auguriamo che la commissione possa lavorare con serenità per fare la riforma di cui la Sardegna ha davvero bisogno. Una riforma che permetta di razionalizzare spesa e servizi ai cittadini per giungere ad una drastica riduzione delle tasse, condizione necessaria per rilanciare i consumi e l’economia della Sardegna. L’esatto contrario di quello che questa Giunta vuole fare.»

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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La Giunta regionale presterà massima attenzione al lavoro in agricoltura, compreso quello svolto dagli immigrati, e alle sue più pesanti distorsioni, dal lavoro nero al caporalato. Lo hanno assicurato il Presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura, incontrando questa mattina, nella Sala Giunta della Presidenza della Regione (in viale Trento a Cagliari), i rappresentati di Cgil e Flai. L’appuntamento è stato richiesto dal sindacato a margine della “Giornata internazionale dei migranti” celebrata per presentare due iniziative: una proposta di legge sul lavoro di qualità in agricoltura e un più complessivo progetto per l’integrazione dei migranti in Sardegna.

Da parte degli esponenti della Giunta regionale è stato annunciato un documento organico sul tema Migranti, attualmente allo studio dell’esecutivo, che consentirà di trattare unitariamente le varie tematiche connesse al fenomeno migratorio, dalla sanità alla Protezione civile, dal sociale al lavoro, anche in agricoltura. L’elaborato prenderà forma definitiva all’inizio del 2016, dopo un ampio confronto che sarà attivato dall’esecutivo con le parti sociali, e conterrà indicazioni specifiche legate al lavoro – con particolare attenzione a quello nel comparto agricolo – per sfociare poi in iniziative politiche e normative. La Giunta, dunque, ha dato appuntamento al sindacato -esteso a tutte le sigle – all’inizio del nuovo anno per un altro incontro in cui riprendere il filo dei ragionamenti impostati stamane.

«Rispetto al tema dei migranti, l’agricoltura può svolgere un compito essenziale per favorire l’inclusione – ha detto il presidente Pigliaru. È un settore straordinariamente importante, e uno dei grandi impegni di questa giunta è far sì che diventi trainante per l’intero sistema economico della Sardegna. Sappiamo bene che se cresce l’agricoltura, cresce contestualmente la nostra capacità di accoglienza. Per raggiungere l’obiettivo servono buoni imprenditori, che vogliono andare sul mercato e non sulle rendite generate da assistenzialismo, insieme a sindacati che agevolino questi processi. Per quanto riguarda la Sardegna, attualmente la quota dei migranti che trova lavoro in agricoltura è molto bassa rispetto a quanto accade in altre regioni – ha concluso il presidente Pigliaru – ma combattendo l’illegalità e organizzandoci con regole chiara e la giusta flessibilità, lavoriamo perché possa aumentare.»

«I problemi e le distorsioni del lavoro in agricoltura che riguardano i migranti sono le stesse che interessano anche i lavoratori sardi», ha detto l’assessore regionale del Lavoro Virgina Mura. «Appena il ciclo di riforme delle autonomie locali sarà concluso e potremo contare su un assetto stabile, un aiuto fondamentale arriverà con la riforma dei Servizi per il Lavoro, attualmente all’esame del Consiglio regionale. Quando il percorso sarà ultimato, e i Csl saranno sotto il pieno controllo della Regione, torneremo a un sistema di collocamento pubblico che possa concorrere a tutelare al meglio i diritti dei lavoratori agricoli, italiani e stranieri. Per quest’ultima categoria potremo contare anche sull’apporto dei mediatori culturali, figure che saranno incardinate proprio nel nuovo sistema di collocamento».

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Nuraghe Losa Abbasanta 2 copia

Al via in Sardegna le attività dell’Agenzia per il Mediterraneo per il rafforzamento della rete di partenariato transfrontaliera e per la realizzazione di progetti diretti a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

Promuovere un processo di cooperazione armoniosa nel bacino del mediterraneo valorizzando le potenzialità presenti nei territori, rafforzare la competitività dei paesi localizzati nell’area del Mediterraneo, supportare gli attori locali ed istituzionali anche mediante il sostegno alle politiche in materia di innovazione; questi sono solo alcuni degli obiettivi che guidano l’azione dell’Agenzia per il Mediterraneo.

. Giuseppe Pacini, direttore dell’Agenzia, dichiara che la scelta della location in un area che rappresenta idealmente il punto di incontro tra le due sponde opposte dell’isola non è stata casuale, ma è coerente con lo spirito e gli obiettivi che ispirano l’azione dell’Agenzia. L’Agenzia in qualità di soggetto esperto nella progettazione ed implementazione di progetti comunitari, pone la sua competenza al servizio del territorio.

Interviene Leonardo De Pani, presidente dell’Associazione Animamente, presentando l’associazione e le sue finalità e soprattutto le opportunità che adesso sono state date mediante l’accordo di utilizzo della struttura di Losa e che vedranno nei prossimi 5 anni la realizzazione di progetti legati alle tematiche dell’ambiente, della valorizzazione delle culture territoriali e della promozione della nuova imprenditorialità giovanile.

La conferenza si conclude con un intervento di Alessandro Orgiana, Apply Consulting Srls, societàcon sede a Cagliari presso il coworking Hub and Spoke, che supporta le startup e le imprese nel percorso che va dall’idea all’implementazione del modello di business ed alla vendita di prodotti e servizi. Apply collaborerà attivamente con  l’Agenzia nella progettazione e attuazione di processi di sviluppo territoriale condiviso e nel supporto alla nascita di nuove startup.

La conferenza si conclude con l’invito del Direttore dell’Agenzia a visionare il sito www.agenziamediterraneo.it

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e gli assessori della Programmazione e della Sanità, Raffaele Paci e Luigi Arru, hanno illustrato questa mattina il piano di rientro per rimettere ordine nei conti della sanità, con l’eliminazione di sprechi e doppioni, riqualificazione e razionalizzazione il servizio sanitario regionale. Sono previste dieci aree tematiche su cui intervenire, con ventidue programmi operativi e risparmi per oltre 328 milioni di euro.
«Vogliamo una sanità di gran lunga migliore, e per averla dobbiamo combattere gli assurdi sprechi che negli anni scorsi si sono moltiplicati senza controllo e che sono il peggior nemico della qualità» ha detto il presidente Pigliaru aprendo l’incontro con la stampa. Per assicurare servizi adeguati ai tempi e che rispondano alle esigenze dei nostri cittadini, occorre una gestione attenta dell’aspetto economico. È una riforma molto difficile e che tocca tanti interessi, ma è tempo di mettere ordine. La Giunta sta facendo una fortissima assunzione di responsabilità insieme a tutta la maggioranza, con cui interloquiamo costantemente per correggere gli errori e raggiungere il risultato migliore. Serve uno sguardo lungo: quando vedremo una sanità che non spreca e che garantisce buoni servizi, tutti capiranno quanto non andava prima.
«Stiamo facendo un’operazione di verità e di trasparenza – ha detto l’assessore Paci -. Vogliamo rientrare dalla inefficienza e dagli sprechi e avere una sanità che abbia risorse per fare investimenti e dare servizi migliori ai cittadini. Dobbiamo rimediare a quanto abbiamo ereditato dal passato, abbiamo il dovere di rimettere ordine nella spesa della Sanità».
«Il piano di rientro che porteremo avanti – ha precisato l’assessore Arru – è all’insegna della riqualificazione del sistema sanitario. Si tratta di azioni che si sviluppano in un triennio, alcune già avviate, come la rete ospedaliera e quella territoriale”.
I Piani di rientro sono stati introdotti con la legge finanziaria del 2005: le Regioni in disavanzo sono tenute a procedere ad una ricognizione delle cause dello squilibrio economico e all’elaborazione di un programma operativo di durata non superiore al triennio che, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza, avvii la riorganizzazione, la riqualificazione o il potenziamento del Servizio sanitario regionale.
Il Piano di rientro 2016-2018 è articolato in Aree tematiche e Programmi operativi e individua i settori su cui intervenire: si parte dalla governance del piano stesso, con controlli dei Lea (livelli essenziali di assistenza) e monitoraggio dell’andamento della spesa trimestrali, con verifiche su bilanci preventivi e consuntivi, la certificabilità dei bilanci in sanità, il potenziamento del sistema informativo regionale, i rapporti con gli erogatori (riqualificazione della rete dei laboratori, revisione delle tariffe e verifica dell’appropriatezza delle prestazioni specialistiche, revisione dell’offerta per dialisi, riorganizzazione della rete dei servizi di radiologia). Ci sono poi le azioni già avviate con la riforma della rete ospedaliera (con risparmio di 134 milioni) e la riorganizzazione delle cure primarie territoriali; interventi di promozione e tutela della salute mentale, interventi di riqualificazione delle reti a carattere socio-assistenziale, la sanità penitenziaria, della quale va ridisegnato l’assetto organizzativo, così da condurre i costi a un valore il più vicino possibile all’assegnazione statale, la riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza, con la nascita dell’Areus, la razionalizzazione e riqualificazione del personale delle due attuali Centrali operative, del Centro di coordinamento trapianti, della struttura regionale di Coordinamento Sangue. L’ottava Area tematica riguarda la Ridefinizione delle regole del Sistema: comprende la riorganizzazione delle Aziende sanitarie (riduzione del loro numero e definizione delle funzioni) e l’avvio dell’Areus. Si prosegue con i Rapporti con l’Università, i Protocolli di intesa da aggiornare con i due Atenei, la necessità di rafforzare l’integrazione tra universitari e Servizio Sanitario regionale.
Altro punto qualificante del Piano di rientro è la centralizzazione degli acquisti di beni e servizi, con un risparmio di circa 48 milioni di euro, mentre, per quanto riguarda il personale, con il nuovo assetto istituzionale verranno approvate le nuove Linee tendenziali per la distribuzione tra le aziende sanitarie, alla fine del 2016 potranno esserci le nuove piante organiche, entro il 2017 i primi concorsi unici regionali.
Sul controllo della spesa farmaceutica – altra voce importante del PdR – sono state già avviate azioni per il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva dei farmaci, sia sul versante territoriale che su quello ospedaliero. Verrà introdotto l’hub unico dei farmaci, uno per l’Area vasta di Cagliari, l’altro per quella di Sassari, ci sarà l’acquisto centralizzato anche per la protesica.
Gli ultimi programmi operativi riguardano il governo clinico e la qualità delle cure, la promozione della salute e gli interventi di sanità pubblica.
Il riordino della rete ospedaliera, secondo le stime del Piano di rientro, porterà a un risparmio di 114 milioni, 47 milioni in meno si spenderanno grazie al sistema di acquisti centralizzato, 36 milioni risparmio dalle azioni, in parte già avviate, di contenimento della spesa farmaceutica, 18 milioni con due soli centri per il farmaco e la riduzione delle giacenze. Il nuovo assetto delle ASL dovrebbe comportare un risparmio immediato di 11 milioni 400mila euro.

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Ha preso avvio oggi un educational tour che accompagnerà dieci giornalisti e opinion leader turistici stranieri alla scoperta delle attrazioni naturalistiche, culturali ed enogastronomiche della provincia di Sassari. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, l’Anci e il Comune di Sassari, rientra nell’accordo di programma tra Regione e Anci Sardegna nell’ambito del progetto Expo 2015. Sino a domenica 20 dicembre sarà una tre giorni all’insegna di città, territori ed eccellenze del nord ovest dell’isola e del consolidamento di relazioni internazionali e promozione delle eccellenze sarde dopo l’Esposizione universale.
«Portiamo sul territorio divulgatori che saranno capaci di veicolare e promuovere la straordinaria qualità della vita dell’isola – dice l’assessore Francesco Morandi -. La fase di follow-up del progetto Sardegna Expo procede valorizzando al meglio il patrimonio di rapporti avviato durante l’evento milanese, attraverso visite e consolidamento di contatti da parte di delegazioni istituzionali e commerciali, buyer del settore turistico e agroalimentare e giornalisti da tutto il mondo, specie dai mercati obiettivo individuati prima dell’Esposizione.»
Inviati, blogger, videomaker da testate bielorusse, britanniche, francesi, kazake, russe, spagnole, statunitensi, tedesche e ucraine, saranno accompagnati in luoghi di interesse paesaggistico e siti culturali. Nel corso del fine settimana i partecipanti al press tour prenderanno contatti con varie imprese di produzioni agroalimentari e vitivinicole, visiteranno aree archeologiche come il Nuraghe Sant’Antine e Monte d’Accoddi, parteciperanno a show cooking e assisteranno a spettacoli nella Nurra e nel Sassarese, attraverso i territori di Alghero, Castelsardo, Osilo, Porto Torres, Sassari, Torralba e Usini.

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Il principale obiettivo del riordino degli enti locali è quello di creare un modello virtuoso in grado di intercettare nuovi investimenti e creare sviluppo. E’ quanto emerso dall’incontro organizzato, a Cagliari, dall’assessorato degli Enti locali. Al confronto, coordinato da Silvano Tagliagambe, hanno preso parte gli assessori regionali degli Enti locali e degli Affari generali, Cristiano Erriu e Gianmario Demuro.
«Si tratta di un’occasione importante, un momento di riflessione che ci consente di approfondire il tema della città metropolitana e delle Reti di città che abbiamo previsto nel testo di riordino. Attorno a esse si possono costruire le condizioni perché i cittadini fruiscano di servizi di qualità e i territori siano capaci di attrarre investimenti, nuove risorse e opportunità di sviluppo», ha commentato l’assessore Erriu, prima di annunciare che a breve ci saranno altri appuntamenti come questo in tutta l’Isola.

Gianmario Demuro ha anticipato alcuni punti del testo unico che riguarda la riorganizzazione dell’amministrazione regionale. Il relativo disegno di legge, strettamente collegato al riordino degli enti locali, sarà esaminato nelle prossime settimane dalla Giunta per l’approvazione.

«Tra gli obiettivi – ha chiarito l’esponente della Giunta Pigliaru – è quello di ridefinire la presenza della Regione nei territori per realizzare un concreto decentramento amministrativo e garantire servizi efficienti e puntuali a tutti. L’uguaglianza tra le diverse aree si misura infatti sulla qualità dei servizi offerti.»

Per quanto riguarda gli altri aspetti della riforma, l’assessore degli Affari generali ha chiarito che, anche grazie alla nuova legge Statutaria, altro importante passaggio di questa legislatura, «verrà confermata l’elezione diretta del presidente della Regione, ridotto il numero degli assessorati e modificato il sistema dell’attribuzione delle deleghe da assegnare in modo flessibile. Dobbiamo abbandonare lo schema attuale che ha un’impronta ottocentesca».

Roberto Camagni, docente del Politecnico di Milano, ha spiegato che «l’incremento delle città non dipende tanto dalla loro dimensione fisica, quanto dalla cosiddetta dimensione pertinente: infatti, a mio avviso è troppo grande la Città metropolitana di Torino e troppo piccola quella di Milano. Inoltre, è fondamentale la qualità dei servizi ai cittadini. La Città metropolitana serve al capoluogo, ma ancor più ai piccoli Comuni che ne fanno parte perché potranno beneficiare di una massa critica più adeguata ai loro servizi. L’importante è salvaguardare le identità, perché Unioni e Città metropolitane non significano fusione. E sulla pianificazione territoriale e strategica occorre una reale partecipazione di tutte le parti sociali e istituzionali».

Il sindaco di Sassari Nicola Sanna ha sottolineato che «la dimensione nazionale del rapporto tra Città Medie e Città Metropolitane mal si adatta alla nostra specificità e specialità della dimensione regionale sarda. Va dunque riconosciuto alle città sarde il loro ruolo strategico di “nodo funzionale e gestionale” di realtà territoriali più ampie che necessitano di essere integrate e coordinate e al tempo stesso valorizzate nelle loro vocazioni diverse e specifiche. Oggi la necessità di “fare rete” emerge sempre più e in maniera diffusa e dobbiamo pensare a una dimensione di assetto variabile. Le Unioni dei Comuni ben si adattano alle comunità più piccole, nei maggiori centri urbani dell’Isola i Comuni devono aggregarsi con uno strumento istituzionale certo e flessibile, basato sulla visione e sulla pianificazione strategica di un’area vasta o di un ambito sub – regionale.

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Dagli spazi urbani vissuti dall’alto di un salto parkour, alla break dance. Dalla delicatezza di una performance incentrata sulla perfezione e l’imperfezione dei corpi, alla contaminazione tra poesia e osteopatia.  E’ un fine settimana che mette insieme azioni capaci di superare i propri limiti e delicate suggestioni quella che propone domani, sabato 19, e domenica 20 dicembre Approdi, festa d’arte e comunità organizzata nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia dall’associazione culturale Carovana SMI (Suono Movimento Immagine), in collaborazione con la cooperativa Sant’Elia 2003 e le associazioni del quartiere, tra cui Sant’Elia Viva, portata avanti da sole donne.

Dopo un primo modulo, svoltosi a ottobre, Approdi ritorna dunque con due giornate dense di appuntamenti, aperti anche stavolta a interessanti contributi internazionali, che ne ribadiscono la sua peculiarità di essere un punto di riferimento per la trasmissione di processi creativi.

Domani si parte alle 10, tra gli spazi di Palazzo Bodano (in via Schiavazzi) e quelli del Lazzaretto,  con  un evento che arriva a Cagliari per la prima volta: l’Esprit Yamak, laboratori di Art Du Déplacement (A.D.D.) – Parkour, diretti da Laurent Piemontesi. L’Art Du Déplacement, conosciuta anche come parkour, è una disciplina sportiva nata nelle periferie parigine negli anni ’90: muretti, lampioni, panchine, tetti e altri elementi che caratterizzano lo spazio urbano, sono considerati non degli ostacoli, ma qualcosa da sfidare e superare con balzi e capovolte. Tra i suoi pionieri c’è Laurent Piemontesi che sarà in città per guidare la due giorni di laboratori (dalle 10 alle 18, con un’ora di pausa per il pranzo).

«Il parkour è una danza dell’aria, un dialogo aperto con la città», dice Piemontesi, che da qualche anno vive a Milano dove nel centro “FormaInArte” si trova la sede italiana della sua scuola francese. La due giorni di laboratori è a cura de L’ A.S.D. “Ain’t no Gravity Parkour”, con la collaborazione di Carovana SMI.

Alle 16.00 (e domenica alle 11.00), nel Palazzo Bodano, l’appuntamento è invece con Porte aperte alla break dance: un’ora e mezza di lezioni gratuite con Nippon (nome d’arte di Mattia Campagnola), danzatore della crew Ormus Force di Cagliari, tra le più rappresentative della scena italiana, e i suoi allievi.

Alle 19 ci si sposta nel Lazzaretto per Far far, una produzione Caranas 108, per la regia e coreografia di Rita Spadola, che vede in scena Anna Maria Pes insieme alla stessa Spadola. La performance esplora delicatamente la fragilità del corpo, della perfezione e dell’imperfezione. «L’universo ha bisogno di due corpi diversi e di due pensieri diversi- scrive Rita Spadola nelle note di presentazione di questo lavoro – Senza, non ha futuro».

La giornata si chiude alle 20.30 in una casa privata del Borgo Sant’Elia con La Colonna d’appartamento, azione poetica di e con Angela Trentanovi e Stefania Zampiga. Si tratta di una performance (in replica il giorno dopo alle 12.30)  che combina osteopatia e poesia in appartamenti per imprimere movimenti poetici ai luoghi dove si abita, dove si costruisce l’intimità.