25 November, 2024
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Verrà inaugurata sabato 12 dicembre, alle 18.00, nella saletta del Portico vicina al Teatro Centrale in Piazza Roma a Carbonia, la mostra fotografica “Il Sulcis in Immagini” di Fabio Corona e Fabio Murru. La mostra sarà poi visitabile sino al giorno 19 dicembre, tutti i giorni dalle 18.00 alle 20.00.

“Il Sulcis in Immagini” è un viaggio tra gli incanti di un territorio per molti aspetti unico e impareggiabile. Attraverso le immagini di Fabio Corona e Fabio Murru, il Sulcis Iglesiente mostra le sue bellezze: dalle candide spiagge dell’estremo sud Sulcitano alle scogliere a picco sul mare dell’Iglesiente. Nel mezzo una serie di ambienti di straordinaria bellezza come i litorali, le coste, le zone umide, le alture interne, i boschi e l’archeologia industriale. La mostra mette in risalto anche altre perle naturalistiche dell’ambiente sulcitano: una fauna singolare e una flora dominata dalle orchidee spontanee che impreziosiscono questo nostro angolo di paradiso.

Fabio Corona, nato a Carbonia, ha da sempre avuto una grande passione: la Natura. La curiosità lo ha stimolato ad approfondire la conoscenza di ciò che lo circonda e la fotografia si è dimostrata il mezzo ideale per fissare i momenti vissuti. 

Fabio Murru, nato a Carbonia, si è avvicinato alla fotografia cercando di raccontare le bellezze che la nostra Sardegna regala. Ha ampliato le sue conoscenze e capacità con la fotografia sportiva, partendo dai campetti da calcio della zona sino ad arrivare alle partite del Cagliari in serie A e B e altri eventi di livello nazionale ed internazionale.

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Ancora un sit-in della Rsu Eurallumina e di una delegazione di lavoratori, questa mattina, davanti all’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, in via Roma, a Cagliari, per monitorare l’evoluzione del percorso autorizzativo, a quindici giorni dalla conclusione del periodo di 60 giorni previsti dalle norme. L’iniziativa dei lavoratori, la quindicesima, segue quelle del 28 luglio, 1-2-8-18 e 25 settembre, 1-7-16-23 e 29 ottobre, 6 e 12 novembre, e 3 dicembre, oltre a quelle di Portovesme con il sopralluogo del 19 novembre degli Enti nello stabilimento e la manifestazione del 26 novembre della presentazione pubblica del progetto e che proseguiranno ancora per tutto il periodo nelle varie tappe dell’iter.

Sono state fissate le date della conferenza dei servizi,, che si svolgerà il 29 e 30 dicembre 2015. In queste date l’iter istruttorio deve concludersi e dovrà essere presa la decisione e i lavoratori auspicano che non emergano nuove criticità che dilaterebbero ulteriormente i tempi con gravi conseguenze per l’attuazione del progetto.

I lavoratori sottolineano che se eventuali integrazioni agli atti si rendessero necessarie, queste dovranno essere richieste prima della conferenza dei servizi, così come per il settore Ambiente dell’ex provincia di Carbonia Iglesias, e ribadiscono la loro «forte preoccupazione per i ritardi accumulati nel percorso autorizzativo e la determinazione nel richiedere che gli impegni assunti vengano rispettati».

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«Facebook: genitori alla riscossa. Vademecum per non smarrire i propri figli online.» E’ il progetto che sarà presentato dal Corecom Sardegna domani mattina, alle 10,30, nell’aula magna del Liceo Siotto di Cagliari, in viale Trento. L’iniziativa fa parte di un programma educativo rivolto agli studenti delle scuole medie. Saranno presenti, tra gli altri, il presidente del Corecom Sardegna Mario Cabasino, il dirigente della Polizia postale in Sardegna Anna Maria Mazziotto e l’autore del libro Giammaria De Paulis. Davanti a centinaia di studenti sarà affrontato il tema dei social network e dei pericoli legati alla rete.

Sono previste altre riunioni l’11 dicembre nell’aula magna del liceo D’Arborea a Cagliari e il 12 dicembre al Convitto nazionale “Vittorio Emanuele II” di  Cagliari.

Il progetto del Corecom è realizzato in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e con la Polizia Postale.   

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È stata inaugurata sabato 5 dicembre 2015 la V edizione della MostraIn Miniera tra i Presepi”. La Mostra, allestita nella “Sala Docce” del Museo del Carbone della Grande Miniera di Serbariu, è visitabile gratuitamente fino al 6 gennaio 2016, durante gli orari di apertura del Museo (dalle 10.00 alle 17.00 tutti i giorni esclusi i lunedì non festivi, il 25 dicembre e il 1 gennaio; il 24 e il 31 dicembre dalle 10.00 alle 13.00). Sino al 5 gennaio è possibile votare il presepe preferito, utilizzando il modulo che sarà consegnato a ciascun visitatore all’ingresso.

Il 6 gennaio 2016 gli autori del presepe vincitore riceveranno un riconoscimento e le fotografie dell’opera saranno pubblicate sul sito web e sulle pagine Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest e Google+ del Museo del Carbone.

I presepi in mostra nascono dalla fantasia di bambini e ragazzi delle scuole, di associazioni, gruppi di appassionati, cooperative sociali per l’assistenza ai disabili e artigiani. I circa 40 lavori, provenienti dal Sulcis Iglesiente e dalle province di Cagliari e Oristano, sono stati realizzati con tecniche e materiali diversi: dalla ceramica al sughero, dalla carta al legno, dal gesso alla terracotta, dai materiali di riciclo ai cristalli Swarovski, dalle conchiglie alla pasta di mais.

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«Che fine hanno fatto i progetti di riqualificazione in chiave turistica delle aree ex Palmas Cave a Sant’Antioco?»

A chiederlo è Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia Sardegna, originario proprio di Sant’Antioco:

«Nel lontano 2006 l’allora Governatore Renato Soru – aggiunge Locci – mise a bando, per più di una volta, la cessione, la valorizzazione e la trasformazione degli immobili della Palmas Cave, un’area complessiva di 270 ettari al cui interno è ricompresa una cava dismessa di ben 22 ettari. Contemporaneamente vennero promosse anche le gare a evidenza pubblica per la riqualificazione dei 14 ettari della Seamag (ex Sardamag). Come andò a finire è noto a tutti: bandi deserti per svariati motivi (superfluo sottolinearne le ragioni, ma è evidente che non erano sufficientemente capaci di attrarre potenziali investitori), e da allora nulla è stato fatto per ridare una chance di sviluppo a quelle aree e, dunque, all’isola e a tutto il territorio del Sulcis Iglesiente.»

«Ma se per la distesa ex Sardamag si attende con pazienza smisurata l’avvio delle bonifiche necessarie a rendere appetibili i terreni, per la Palmas Cave nulla è in programma. Eppure si tratta di porzioni di terra certamente degradate ma di sicuro interesse paesaggistico, che meritano maggiore attenzione da parte della Regione e dell’Amministrazione comunale, che tuttavia non sembra interessata a rivendicare un qualsivoglia progetto di rilancio per quelle superfici, situate nel cuore di Sant’Antioco e visibili a quanti percorrono la provinciale che conduce alle spiagge. Se l’obiettivo è imprimere una svolta in chiave turistica – sottolinea ancora Ignazio Locci -, allora non possiamo farci sfuggire l’occasione di cedere quelle zone, e questa volta a titolo definitivo: ettari che si affacciano sul mare e urbanisticamente dedicati allo sviluppo turistico. Gli amministratori locali devono creare le giuste sinergie con la Regione al fine di attrarre capitali privati, ora che sembra esserci un rinnovato interesse verso la Sardegna. Bisogna ospitare i rappresentanti dei grandi fondi finanziari con lo scopo di mostrare le nostre meraviglie.»

«I cittadini di Sant’Antioco sono pronti per queste nuove sfide. Se saremo abbastanza bravi e anche un pizzico fortunati, riusciremo a invertire i trend negativi sull’immigrazione giovanile e sulla disoccupazione. Ma è necessario mettersi al lavoro – conclude Ignazio Locci -, e chi amministra Regione e Comune di Sant’Antioco deve al più presto prenderne atto.»

Sardamag dall'alto 1 copia

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

E’ iniziato in Consiglio regionale, l’esame del disegno di legge di riforma degli Enti locali. Il consigliere Mario Floris (Misto), prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha invitato il presidente dell’Assemblea ad una riflessione sul ritmo imposto all’opposizione per il dibattito sul provvedimento, «perché riguarda il patto fondativo fra generazioni di sardi e la geografia politica della Sardegna; non è colpa nostra se la maggioranza è arrivata fuori tempo massimo, è accaduto anche per la riforma sanitaria e la legge urbanistica». Però questo non è un modo serio di procedere, ha protestato, «perché bisogna sapere di cosa di discute e la relazione di maggioranza è su un altro testo così come quella di minoranza; di fatto l’Aula non può discutere di argomento non all’ordine del giorno, mentre la stessa Anci chiede di conoscere testo definitivo della legge». «E’necessaria perciò – ha concluso – la sospensione dei lavori ed il rinvio in commissione».

«Il testo – ha ricordato il presidente Ganau – è quello depositato ed esitato dalla commissione, se ci sono altri testi non li conosco ed il Consiglio procede secondo le regole e le relazioni sono attinenti a quel testo; entro martedì prossimo si potranno presentare gli emendamenti e mercoledì inizierà la discussione generale». «Sulla proposta di rinvio – ha concluso Ganau – il Consiglio è sovrano e deve potersi esprimere.»

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha detto che «la proposta dell’onorevole Floris è chiarissima ed appare singolare il fatto che il presidente non abbia voluto coglierla; lo sanno tutti e c’è scritto dappertutto che il testo della legge non è quello esitato dalla commissione e le autonomie hanno chiesto profonde modifiche oggetto di numerose riunioni, anche recentissime, politiche e tecniche». Se dunque il testo si può cambiare in modo sostanziale, ha proseguito Dedoni, «non si può discutere in Consiglio un testo del tutto diverso anche tenendo conto che l’Anci ha chiesto di conoscere cosa ci sarà scritto nella legge». Procedendo in questo modo, ha aggiunto il consigliere, «stiamo allontanando ancora le istituzioni dal paese reale solo per soddisfare gli interessi della maggioranza; prendiamoci invece qualche giorno per la stesura del testo definitivo e discutiamo di quello, altrimenti è una presa in giro dei Sindaci e della popolazione».

Il consigliere Francesco Agus (Sel) ha ribadito che il testo in esame «è uno e su questo il Consiglio può e deve pronunciarsi, concludendo una fase di confronto molto ampia che si è protratta nel tempo con diversi momenti di dibattito anche pubblico con diverse articolazione della società sarda a cominciare dai Sindaci; l’Aula ha tutti gli strumenti per migliorare il testo ed arrivare ad una buona legge che sia in grado di fare fronte ai gravi problemi della Sardegna sui quali interviene». Agus si è quindi espresso in senso contrario alla proposta di rinvio.

Il consigliere Chirstian Solinas (Psd’Az) ha invece obiettato che la proposta del consigliere Floris «merita la massima attenzione perchè tutti sanno che sono in corso interlocuzioni interne ed esterne della maggioranza in corso e tutti sanno che si arriverà ad un testo molto diverso». Floris, ha ricordato l’esponente sardista, «ha fatto riferimento alla dignità dell’Aula ed il ritorno in commissione è il percorso più giusto e corretto sotto questo profilo; nel merito, inoltre, il testo su cui a suo tempo ha espresso il suo parere il Cal forse non è lo stesso approvato dalla commissione e trasmesso al Consiglio quanto meno nel caso delle abrogazioni, emergerebbe quindi un problema di procedibilità».

Il presidente del Consiglio ha chiarito, sul punto, che i passaggi della legge relativi alle abrogazioni sono stati semplicemente accorpati, senza alcuna modifica.

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha sostenuto che il Consiglio «sta scrivendo brutta pagina della storia autonomistica perché non si vuole ammettere l’evidenza di appena qualche ora fa quando l’assessore Erriu stava discutendo modifiche tecniche con i rappresentanti delle autonomie». E’ chiaro, a questo punto, «che i testi sono e saranno diversi, a tal punto che l’Anci ha dato una grande lezione politica alla Giunta riscrivendo quasi daccapo una legge sbagliata che contesteremo aspramente, innanzitutto perché i Comuni vengono relegati in un ruolo marginale subendo scelte calate dall’alto, a cominciare dalle unione dei Comuni che non solo non hanno funzionato ma hanno prodotto solo costi senza alcun risultato». Se noi rifiutiamo quanto chiede la stessa l’Anci, ha concluso Rubiu, «cioè di vedere nero su bianco le modifiche scritte, stiamo solo perdendo tempo».

Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-Fdi) in apertura ha dato ragione al consigliere Agus quando ha indicato al Consiglio di dare la preminenza all’interesse dei sardi, perché «con questa legge tocchiamo punti vitali della vita della nostre comunità e per questo sarebbe utile una valutazione con più giudizio e sangue freddo; è vero che c’è un testo, ma è un segreto di Pulcinella che circola qualcosa di molto diverso, frutto delle interlocuzioni della maggioranza con le autonomie locali alla ricerca di nuove soluzioni, ed è vero anche che su alcuni punti stati raggiunti accordi di massima». Ma la caratura della legge è tale, secondo Truzzu, «da non poter ridurre tutto ad un fatto di forma; fra le nuove ipotesi in campo si parla per esempio dello smantellamento del centralismo regionale ed è ovvio che questo passaggio nel testo che abbiamo davanti non c’è e proprio a questi passaggi, oltretutto, che l’Anci subordina il suo giudizio». «Non si capisce alla fine perché – ha concluso Truzzu – di fronte a fatti così importanti il Consiglio dovrebbe parlare di altro, così perdiamo credibilità davanti ai sardi».

Il capogruppo di Sdl Roberto Desini ha condiviso i chiarimenti procedurali forniti dal presidente Ganau, affermando che «l’iter del provvedimento è corretto ed i gruppi avranno tutto il tempo di presentare emendamenti e proposte, cosa che non ha fatto l’opposizione disertando i lavori della commissione». Neanche l’assessore Erriu, ha ricordato Desini, «si è mai sottratto al confronto tantomeno con l’Anci con cui il dialogo è stato proficuo e costante, magari si doveva fare prima ma non si può arrivare a sostenere la necessità del rinvio; ognuno si deve assumere le proprie responsabilità ed è sbagliato riportare indietro la discussione della legge».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha dichiarato in modo netto che «sulle procedure non c’è niente di strano nel presentare in Aula un testo approvato dalla commissione, cui peraltro la minoranza non ha partecipato con scelta legittima ma questo è il dato, anzi sarebbe anomalo procedere in senso contrario visto che il Consiglio è sovrano nel dibattito e nel voto sulle leggi». Va ricordato inoltre, ha aggiunto Cocco, che «è possibile presentare emendamenti che introducano anche modifiche di sostanza, come prevedono regole e prassi di ogni assemblea elettiva; peraltro poche leggi come questa hanno avuto un iter così partecipato come questa, non c’è dunque necessità di rinvio».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha messo in evidenza che «le questioni procedurali avrebbero un senso se ci trovassimo di fronte ad un provvedimento ordinario mentre invece si tratta di una riforma costituente e forse questo vi sfugge o siete distratti; il problema che poniamo è di grande sostanza, se vi rendere conto che qualcosa è successo in queste settimane con la reazione indignata delle autonomie e dei Sindaci e con l’Anci che ha chiesto garanzie su modifiche significative». Questo vuol dire, ad avviso di Pittalis, «che la forma in questo caso è secondaria, poi se volete votarvela fatelo ignorando forze politiche che, come noi, rappresentano la maggioranza dei sardi, ed ignorando soprattutto che un confronto serio è non solo utile ma doveroso a cominciare dal ruolo dei Comuni, delle aree metropolitane e del centro nord della Sardegna». Non sono certo questioni di poco conto, ha concluso l’esponente dell’opposizione, «per questo la legge deve tornare in commissione ed assumere anche in questo passaggio la dignità di una riforma costituente».

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta, si è detto convinto invece che si debba procedere. Lo stesso Pittalis, ha osservato, «nel suo intervento è entrato nel merito della legge e, quanto alla posizione delle Autonomie locali, ha espresso una forte domande di partecipazione ma non certo indignazione; i Sindaci non hanno casacche ma rappresentano i territori e lo hanno fatto anche bene, come dimostrato dalla riunione di stamattina».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione la proposta di rinvio della legge in commissione, che il Consiglio ha respinto con voto palese per alzata di mano.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha detto che di aver sperato «fino all’ultimo» in una maggiore saggezza del Consiglio e, per formulare una nuova proposta «improntata alla serenità», ha suggerito una riunione della conferenza dei capigruppo.

Il presidente Ganau ha ricordato che la riunione dei capigruppo, sugli stessi argomenti, si è tenuta prima dei lavori dell’Aula.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, rappresentando la protesta di tutta l’opposizione, ha affermato che «la minoranza non vuole essere corresponsabile, presenteremo una valanga di emendamenti e non vi daremo tregua, ora abbandoniamo l’Aula perché rifiutiamo un dibattito fondato su bizantinismi e formalismi».

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha quindi annunciato l’abbandono dell’Aula da parte dei gruppi della minoranza: «L’oggetto della discussione è serio e non vogliamo essere corresponsabili di come si procede: è una vergogna!». Pittalis ha concluso preannunciando la presentazione di «una valanga di emendamenti al disegno di legge».

Il presidente del Consiglio ha invitato il relatore della maggioranza, Roberto Deriu (Pd) a procedere con l’intervento programmato ed il consigliere dei democratici ha citato, in apertura, l’argomento all’ordine del giorno in una riunione del parlamento dei sardi nel 1421(prerogative della città di Iglesias) per far comprendere quanto il tema inerente i compiti e le funzioni delle istituzioni locali arrivi da lontano e sia d’attualità

Deriu ha inoltre ricordato il dettato dell’articolo 5 della Costituzione repubblicana («La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento») evidenziando come “autonomia e decentramento” rappresentino i comandi che la Carta formula al legislatore statale e a quello regionale.

«La nostra autonomia speciale – ha affermato il relatore del Dl 176 – ci consente un’importante modifica a beneficio della nostra specialità per il riconoscimento delle autonomie locali».

«Nessuno – ha proseguito Deriu – all’interno del Consiglio regionale o del sistema politico, o nel dibattito culturale sardo potrebbe essere stato tanto ingenuo da ritenere che un riordino dell’assetto dei poteri locali in Sardegna potesse realizzarsi e prima ancora concepirsi a passo di carica e al suon delle fanfare. Una trasformazione radicale, profonda, del sistema amministrativo; una ridefinizione dell’apparato simbolico costituito dalla tradizionale ripartizione in ambiti territoriali politici della Sardegna; la riscrittura del patto istituzionale sostanziale tra i sardi consacrato da quasi settant’anni nello Statuto: in nessun caso e da nessuno potevano essere considerati eventi da realizzarsi frettolosamente e senza discussioni e verifiche, anche molto impegnative, in tempi congrui».

L’esponente della maggioranza ha quindi ricordato il lavoro svolto nella Prima commissione e ne ha lodato l’operato ad incominciare da quello del presidente Agus:  «Un testo che è stato offerto, appena disponibile, al dibattito pubblico e ad un intenso negoziato coi rappresentanti del Consiglio delle autonomie locali e del coordinamento delle associazioni».

«Per questo – ha proseguito – le proteste della opposizione non sono giustificabili mentre la maggioranza ha aperto non solo al confronto ma anche ad intense modifiche dell’originaria proposta».

Il consigliere Pd ha quindi sintetizzato i tre temi in discussione: l’introduzione della città metropolitana, la permanenza delle Province e il ruolo dei Comuni intesi come ente protagonista dell’autonomia locale.

A giudizio di Roberto Deriu « la pagina degli ambiti strategici sarà da riscrivere nella seconda fase dell’azione riformatrice»  mentre oggi si è dinanzi «alla riorganizzazione degli Enti locali per consentire la transizione da un sistema con province “alleggerite” a sistema che ha i Comuni come protagonisti».

Il vicepresidente di turno, Eugenio Lai, ha quindi constatato l’assenza dall’Aula del relatore della minoranza (Michele Cossa, Riformatori) e ha dichiarato decaduto il suo intervento. Successivamente alla rinuncia all’intervento formulata dalla consigliera Daniela Forma (Pd), ha invitato l’assessore degli Enti Locali, Cristiano Erriu, a svolgere il proprio intervento, in rappresentanza della Giunta, in sede di discussione generale del Dl 176. L’assessore ha però rinunciato: «Rimandiamo la discussione ad un altro contesto».

Non essendoci iscritti a parlare, il presidente di turno Eugenio Lai ha sospeso la seduta per cinque minuti. Alla ripresa dei lavori, il presidente del Consiglio Ganau ha dichiarato conclusa la discussione generale ed ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato.

Il presidente Ganau ha ricordato dunque la scadenza dei termini per la presentazione degli emendamenti (martedì 15 gennaio, alle 10.00) ed ha annunciato la convocazione del Consiglio per martedì 15 gennaio alle 16. I lavori dell’Aula saranno preceduti dalla riunione della Prima commissione per il parere di merito sulle proposte di modifiche al Dl 176.

 

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Nuova presa di posizione del Comitato per la salute Iglesias sul riordino della rete ospedaliera varato dalla Giunta regionale.

«La situazione della sanità iglesiente e sulcitana è ormai al collasso – si legge in una nota diffusa questo pomeriggio -. La delibera della Giunta Regionale, la n. 38 del 28.07.2015 e la pianificazione voluta dal commissario della ASL 7 di Carbonia, rappresentano la causa della grave patologia. Sono cancellati servizi, soppressi ben 59 posti letto e ad Iglesias viene declassato il CTO e chiuso il Santa Barbara.»

«E’ giunto il momento di individuare le colpe attuali – sottolinea il Comitato per la salute Iglesias -. Sarebbe comodo, troppo, richiamare le passate gestioni. Oggi il Partito Democratico in Sardegna, ha la responsabilità assoluta nel governo della cosa pubblica. Il presidente della Giunta regionale, l’assessore regionale della Sanità, i sindaci dei maggiori comuni del Sulcis, aderiscono tutti al medesimo partito. Il Commissario della ASL7 ed il Commissario della “disciolta” Provincia del Sulcis Iglesiente sono stati nominati dall’attuale Giunta Regionale. Il PD, come ha giustamente scritto la Repubblica, si è assunto l’onere di reggere l’assetto istituzionale di questo Paese;governa ovunque ad ogni livello, con una responsabilità che non ha pari rispetto al passato. Bene, nella nostra Isola il Partito Democratico e la sua classe dirigente stanno cancellando l’art. 32 della Costituzione. Il disastro legislativo e amministrativo offerto dal partito che avrebbe voluto essere democratico è evidente. Siamo consapevoli che all’interno di quel Partito ci sono moltissimi cittadini intellettualmente onesti e capaci, ma tacere le responsabilità della sua classe dirigente significherebbe regalare un’immeritata foglia di fico a questi signori. Per queste ragioni che peraltro riteniamo di alto rilievo politico e amministrativo.«

«Invitiamo l’assessore regionale della Sanità, il commissario della ASL 7, il sindaco di Iglesias, quello di Carbonia e la conferenza dei Sindaci tutta (firmatari a favore della delibera sopra citata) a dimettersi, poiché riteniamo non abbiano la capacità, la competenza, la volontà di perseguire il bene pubblico. Il tempo del buonismo è terminato – conclude il Comitato per la salute Iglesias -, dobbiamo pensare ai malati e alle loro famiglie e a coloro che non possono dar voce alla loro sofferenza.»

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Archiviate la sconfitta interna con la Dolomiti Energia Trentino e le polemiche che ne sono scaturite, con l’annuncio choc dato dal presidente Stefano Sardara delle sue dimissioni a fine stagione, determinate dalla delusione patita per la contestazione arrivata da una parte della tifoseria dopo le ultime sconfitte, questa mattina il coach della Dinamo Banco di Sardegna, Marco Calvani, ha incontrato i giornalisti di televisione, carta stampata e agenzie per fare il punto della situazione in vista della sfida di domani con l’Unicaja Malaga, valida per la nona giornata dell’Eurolega.

Un momento non semplice, l’ambiente è un po’ in fermento…

«Se fosse stato semplice ha risposto Marco Calvani – come riporta l’ufficio stampa della Dinamo Banco di Sardegna – credo che non sarei nemmeno stato chiamato. La manifestazione del pubblico può essere lecita a sirena finale ma quello che è successo durante la gara non lo condiviso. Io cerco di isolarmi da quello che mi accade intorno, mi concentro sulle mie competenze, il resto lo affronta un club che ha mostrato di sapere gestire bene certe situazioni. Bisogna guardare oltre, come avevamo guardato oltre dopo la bella prestazione di Capo d’Orlando così guarderemo avanti dopo la sconfitta di Trento.»

La sconfitta contro Trento è secondo lei frutto di un normale up&down?

«I risultati sono frutto di un percorso, che noi stiamo portando avanti lavorando bene. Io non arrivo con la bacchetta magica e non possiamo non considerare che durante il percorso si possano anche commettere dei passi falsi, e quello con Trento lo è sicuramente. Occorre proseguire e guardare avanti, sapendo – e questo lo dice anche l’esperienza di Sassari dello scorso anno – che ci possono essere momenti difficili ma che se si va avanti con il lavoro i risultati arrivano.»

Come si ricomincia a lavorare dopo una partita come quella con Trento, che può avere pesanti conseguenze sul piano dell’autostima. Cosa ha detto ai giocatori dopo?

«Prima che con i giocatori ho parlato con general manager e presidente che mi hanno trasmesso una grande serenità in termini di bontà del percorso iniziato. Quello che vedo in campo mi fa capire che il lavoro in palestra sta funzionando, le soluzioni di gioco si vedono ma facciamo ancora tanti errori nella realizzazione. Per esempio, contro Trento abbiamo fatto un’infinità di tiri aperti, sbagliandone tanti anche da liberi, questo è sintomo di qualcosa che non funziona bene anche a livello di testa. Abbiamo poi fatto un terzo quarto da trenta punti, e questo denota che la squadra c’è, che non è assente e che nell’intervallo ha ripreso fiducia. Ci sono delle situazioni in cui sarebbe facile crearmi alibi e giustificazioni, invece mi pongo il problema che al di là delle competenze che trasmetto ai giocatori devo lavorare su qualcos’altro. Il mio compito è anche quello di alleggerire la testa, e nella riunione con la squadra, che è stata molto serena, ho cercato di fare questo: inutile davanti  giocatori onesti e professionisti seri, rigirare il coltello nella piaga. Bisogna alleggerire e ricordare che nel loro percorso hanno dimostrato di essere giocatori di eccellenza e che possono fare bene.»

Eurolega, come vi preparate a queste ultime partite?

«Malaga ha delle situazioni offensive che abbiamo già visto, ci stiamo preparando proseguendo sul nostro lavoro, vedendo ciò che riguarda l’avversario ma soprattutto focalizzati sul nostro piano di lavoro. E’ un ulteriore esperienza di background che ci servirà.»

Fotografia del coach Marco Calvani: ufficio stampa Dinamo Banco di Sardegna.

Marco Calvani

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A.Unali PRC

«Il tema della riforma degli Enti locali, ora discusso in Aula, è ormai incentrato su definizioni territoriali, etichette e campanilismi che non hanno nulla a che vedere con le questioni importanti che riguardano i cittadini sardi. Purtroppo, il tema delle funzioni, dei servizi ai cittadini, dello sviluppo equilibrato e strategico per la Sardegna e dei lavoratori degli Enti locali (compresi i precari), in quest’ultimo periodo ha lasciato il posto ad altri dibattiti privi di contenuti reali e lontani da quelli che sono i bisogni delle persone.»

A dirlo è Alessandro Unali, consigliere regionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Sarda.

«Il lavoro positivo intrapreso inizialmente attraverso l’Osservatorio Regionale, costituito presso l’assessorato agli Enti locali, tendente a fare un riordino serio delle funzioni delle autonomie locali e definire una volta per tutte il ruolo dei diversi livelli istituzionali (Regione, Province e Comuni) – aggiunge Unali – è stato ormai vanificato da discussioni inutili su definizioni territoriali ed etichette, più o meno appropriate, che ambiscono a tutelare una politica ormai inadeguata e che i cittadini sempre più confusi non capiscono più .In questo scenario di forte ritardo su tutta la programmazione regionale, in particolare sulla rete dei trasporti pubblici, sui servizi alla persona e sanitari, sulla scuola e sulle politiche del lavoro, non è utile soffermarsi su terminologie e definizioni di ambiti territoriali quanto sulle risorse che devono essere destinate ai territori in maniera equilibrata, che devono essere concentrate soprattutto nelle aree periferiche e più svantaggiate. Il senso di responsabilità deve emergere da parte di tutti. La Regione soprattutto deve, come più volte rimarcato, cedere una gestione di servizi non più accettabile, evitare sovrapposizioni di servizi e di funzioni attribuiti ad enti ed agenzie ed appropriarsi definitivamente del ruolo di cabina di regia e di programmazione che stenta a decollare.»

«Gli Enti locali devono essere messi in condizione di amministrare e gestire i servizi con grande senso di responsabilità e collaborazione per rendere la vita dei cittadini più semplice e accessibile a tutti. Dopo il caos istituzionale ereditato dal centrodestra e generato dall’abolizione delle province – conclude Alessandro Unali -, è giunto il momento che tutta la politica sarda riprenda a volare alto ponendo la questione degli enti di prossimità, già pesantemente penalizzati da tagli e politiche vessatorie dei Governi nazionali, come questione cruciale nello sviluppo sociale ed economico della nostra terra.»

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Il Carbonia vincitore della 52ª Coppa Santa Barbara.

Il Carbonia vincitore della 52ª Coppa Santa Barbara.

La terna arbitrale della finale della 52ª Coppa Santa Barbara 2014

La terna arbitrale della finale della 52ª Coppa Santa Barbara 2014

E’ in corso la 53ª edizione della Coppa Santa Barbara Trofeo Aldo Carboni, torneo più longevo della Sardegna, promosso e organizzato dalla Delegazione Provinciale FIGC di Carbonia Iglesias con il benestare del Comitato Regionale Sardegna LND.

Risultati della terza giornata dei gironi di qualificazione.

Girone A:

Iglesias – Isola di Sant’Antioco 2 a 5

Gonnesa Calcio – Bindua 1 a 1

Classifica

Isola di Sant’Antioco 9 punti

Gonnesa Calcio e Bindua 4

Iglesias 0

Girone B:

Atletico Narcao – Fermassenti 2 a 1

Carbonia – Marco Cullurgioni Giba 1 a 0

Classifica

Carbonia 9 punti

Marco Cullurgioni Giba 6

Atletico Narcao 3

Fermassenti 0

Girone C:

Ex Biancoblù – Antiochense 2013 0 a 2

Portoscuso Calcio – Carloforte 1 a 6

Classifica

Carloforte 9 punti

Antiochense 2013 6

Portoscuso 3

Ex Biancoblù 0

In base alle classifiche, le otto squadre ammesse ai quarti di finale si affronteranno il 16 e 17 dicembre, con i seguenti abbinamenti:

Giovedì 17 dicembre, ore 15.00, Campo Santa Barbara

Isola di Sant’Antioco – Atletico Narcao

Mercoledì 16 dicembre, ore 15.00, Campo Mineraria Via Dalmazia

Carbonia – Antiochense 2013

Mercoledì 16 dicembre, ore 15.00, Campo Santa Barbara

Carloforte – Bindua

Giovedì 17 dicembre, ore 15.00, Campo Mineraria Via Dalmazia

Gonnesa Calcio – Marco Cullurgioni Giba

Le semifinali sono in programma il 23 dicembre al Campo Santa Barbara di Carbonia, con i seguenti abbinamenti:

Vincente Isola di Sant’Antioco – Atletico Narcao contro vincente Carbonia – Antiochense 2013 ore 10.00

Vincente Carloforte – Bindua contro vincente Gonnesa Calcio – Marco Cullurgioni Giba ore 15.30

La finalissima si disputerà domenica 27 dicembre, alle ore 10.00, al Campo Santa Barbara.

Campo Santa Barbara copia