6 August, 2024
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Elisabetta Falchi 2

La Giunta regionale ha dato il via libera al Comitato di sorveglianza sul nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020 approvato da Bruxelles lo scorso 19 agosto, proposto dall’assessore dell’Agricoltura e Riforma agropastorale, Elisabetta Falchi. Il Comitato ha il compito di valutare l’attuazione del programma e i progressi compiuti nel conseguimento dei suoi obiettivi. «Con l’istituzione del ventisettesimo Comitato di Sorveglianza sul Psr – ha spiegato Elisabetta Falchi – abbiamo cercato di rappresentare al meglio i diversi spaccati della società coinvolti a vario titolo nell’applicazione della nuova programmazione agricola in Sardegna. Abbiamo cercato di dare voce a tutti nell’ottica di raccogliere ogni contributo utile alla miglior riuscita degli interventi nei prossimi sette anni».
Il Comitato di sorveglianza è presieduto dall’assessore dell’Agricoltura o da un suo delegato ed è composto dall’Autorità di Gestione, rappresentata dal Direttore generale dell’assessorato dell’Agricoltura, dai Direttori di servizio responsabili delle misure del Psr, dai direttori generali delle Agenzie regionali Argea, Laore e Agris, dalle Autorità di gestione del PO FSE Sardegna 2014-2020, del PO FESR Sardegna 2014-2020 e del PO Cooperazione Territoriale. Vi è poi il responsabile regionale del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp) 2014-2020, l’Autorità ambientale regionale, un rappresentante dell’Arpas Sardegna e un altro dell’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna. Fa parte del Comitato anche l’Autorità per i diritti e le pari opportunità, un rappresentante del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) e uno del ministero dell’Ambiente e tutela del territorio e del mare e un altro del ministero dell’Economia e finanze. Vi è poi un rappresentante di Agea, cinque del Partenariato istituzionale (Unione delle province sarde, Anci Sardegna, Unione nazionale Comuni comunità enti montani, Unioncamere Sardegna e GAL) e tre indicati da Università, centri di ricerca e formazione.
Ben 39 componenti rappresentano il Partenariato economico e sociale. Si va dai quattro delegati delle organizzazioni agricole (Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Copragri), ai cinque delle organizzazioni dei lavoratori agricoli (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal). Sei rappresentanti vanno alla cooperazione agricola e agroalimentare e altrettanti alle organizzazioni industriali, artigianali e commerciali del settore. Un rappresentante sarà invece di Assoboschi e uno di Assoenologi. Uno e uno andranno anche alle Associazioni dei consumatori e alle Organizzazioni ambientaliste/Ong con competenze specifiche nel settore dei cambiamenti climatici. Infine, quattro rappresentanti saranno dei Consorzi di Tutela e altrettanti delle Organizzazioni dei produttori, mentre due andranno agli Ordini professionali, e uno alle Associazioni bancarie e consorzi fidi, uno alle Organizzazioni biologiche, uno ai Consorzi di bonifica e un altro ancora al Partenariato economico e sociale del terzo settore, e Ong che promuovono attività di antidiscriminazione a tutela dei diritti delle persone con disabilità.

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«Expo Milano 2015 si sta avvicinando alla chiusura ed è un onore volgere lo sguardo al futuro, al 2020. La prossima Esposizione Universale aprirà infatti esattamente tra cinque anni a partire da oggi». A sancire il passaggio di consegne tra le due Esposizioni Universali, Reem Al Hashimi, ministro di Stato e direttore generale del Bureau Dubai 2020, intervenuta alla cerimonia ufficiale in occasione del National Day degli Emirati Arabi Uniti a Expo Milano 2015. I presenti alla cerimonia sono stati invitati alla prossima Esposizione Universale, dal tema “Connettere le menti, Creare il futuro”, con una creazione di sabbia “Save the date: 20 ottobre 2020”, realizzata dall’artista emiratina Shaimaa Al-mogeri, esibitasi poi in uno straordinario spettacolo.

«Expo Milano 2015 si è assicurata un posto importante nei libri di storia e il suo tema ha lasciato un’eredità tangibile e di grande valore con la Carta di Milano – ha sottolineato Reem Al Hashimi -. L’Esposizione Universale ci ha dato l’opportunità di aprire le porte della nostra nazione e dimostrare chi siamo. Spero abbiamo saputo trasmettere ai visitatori l’essenza di una nazione giovane, capace, dinamica, ricca di entusiasmo e di determinazione. Siamo orgogliosi del nostro passato, siamo fiduciosi per il futuro, lavoriamo duramente per il presente insieme ad altre nazioni nel tentativo di assicurare una vita migliore e di pace.»

Alla cerimonia dell’alzabandiera all’Expo Centre, accompagnata dagli inni nazionali, ha partecipato una nutrita delegazione degli Emirati Arabi Uniti: Sultan Al Jaber, ministro e presidente di Masdar, compagnia specializzata in energia green, Sultan bin Saeed Al Mansoori, ministro dell’Economia, Saqer Nasser Ahmed Abdullah Alraisi, ambasciatore in Italia. Ad assistere alle celebrazioni, per la parte italiana, Federica Guidi, ministro dello Sviluppo economico, Giuseppe Sala,commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 e Bruno Pasquino, commissario generale di Expo Milano 2015.

«Il Padiglione degli Emirati Arabi Uniti è davvero impressionante, con una forma originale e un design unico – ha sottolineato Federica Guidi -. Ci permette di pensare alle problematiche interconnesse della terra, dell’alimentazione, dell’energia e dell’acqua e presenta le soluzioni più avanzate che gli Emirati Arabi Uniti hanno sviluppato in questi settori. Voglio esprimere il mio ringraziamento per la vostra decisione di tramandare l’esperienza di Milano Expo 2015, riassemblando il Padiglione ad Abu Dhabi per trasformarlo in un hub per società di energie rinnovabili. Speriamo – ha concluso il ministro – che l’esperienza di Milano possa essere d’aiuto al vostro Paese, nello sforzo di preparare un evento di successo.»

In occasione della propria Giornata Nazionale, gli Emirati Arabi Uniti hanno allestito inoltre, nell’Open Plaza, un’installazione che ha ricreato un villaggio tipico emiratino, dimostrando attività tradizionali degli artigiani, ma anche le eccellenze dell’arte e del design. Dopo la cerimonia, una parata in abiti tradizionali ha sfilato lungo il Decumano, mentre la delegazione ha raggiunto Palazzo Italia per la visita e il pranzo ufficiale.

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Proseguono in Consiglio regionale le audizioni sul disegno di legge di riforma degli Enti locali predisposto dalla Giunta.

La Prima Commissione (Autonomia e Riforme), presieduta da Francesco Agus, ha sentito in mattinata i sindaci del Nord Sardegna e della Gallura che, da posizioni diverse, hanno rivendicato una maggiore attenzione per i territori.

I sette comuni che fanno parte del Piano strategico del Nord Sardegna (Sassari, Alghero, Porto Torres, Castelsardo, Stintino. Sennori, Sorso) più gli undici del Coros (Cargeghe, Codrongianos, Florinas, Ittiri, Muros, Olmedo, Ossi, Putifigari, Tissi, Uri e Usini) non vedono di buon occhio la proposta di istituire un’unica area metropolitana a Cagliari.

«Dal 2006 va avanti un proficuo processo di pianificazione intercomunale – ha sottolineato il sindaco di Sassari, Nicola Sanna – ora è il momento di attribuire funzioni più forti con l’affermazione del principio di una perfetta simmetria tra Nord e Sud Sardegna: oltre all’area metropolitana di Cagliari va istituita anche quella di Sassari. E’ l’unico modo per favorire il riequilibrio territoriale e dare impulso allo sviluppo dell’Isola intera.»

Il sindaco di Sassari ha poi invitato la Commissione a tener conto delle indicazioni contenute nel progetto di riforma costituzionale che attribuisce alle Regioni speciali la possibilità di istituire più aree metropolitane: «I comuni che fanno parte dell’area vasta di Sassari e quelli del Coros rappresentano un bacino di 300mila abitanti, l’aera metropolitana del Nord Sardegna è un’opportunità da non perdere».

Concetto condiviso dagli altri sindaci dell’Area vasta. Il primo cittadino di Alghero, Mario Bruno, ha rivendicato pari dignità di trattamento tra i territori: «La riforma degli Enti locali rappresenta un’occasione unica per ridisegnare l’architettura istituzionale della Regione – ha detto Bruno – la storia, la geografia e le vocazione della Sardegna hanno sempre individuato due poli e così deve essere anche in futuro».

Franco Cuccureddu, sindaco di Castelsardo, ha rimarcato la necessità di armonizzare la riforma al contesto europeo: «A livello comunitario – ha spiegato Cuccureddu – la bipolarità Cagliari-Sassari è affermata in documenti ufficiali, in base a questo principio sono stati pianificati gli interventi strutturali. Noi non mettiamo in discussione il primato di Cagliari ma chiediamo più equilibrio nella decisione finale».

Scelte in controtendenza ha invece invocato il sindaco di Sorso, Giuseppe Morghen: «Da dieci anni, ormai, i comuni dell’Area vasta di Sassari hanno sposato il principio della pianificazione condivisa, la Sardegna ha oggi la possibilità di fare come la Sicilia che ha deliberato l’istituzione di tre aree metropolitane: Palermo, Catania e Messina».

Roberto Desini (Sorso), infine, ha ricordato il pronunciamento unanime dei consigli comunali del Nord Sardegna a favore dell’istituzione dell’area metropolitana di Sassari: «In questi anni abbiamo dimostrato di saper programmare e decidere insieme – ha affermato Desini – oggi sarebbe un paradosso disperdere questa esperienza».

Di diverso tenore l’audizione dei sindaci della Gallura, ai quali non piace l’ipotesi di un accorpamento con Sassari né quella dell’istituzione di Unioni di Comuni di aree metropolitane.

Gianni Giovannelli, primo cittadino di Olbia, ha comunicato alla Commissione la decisione assunta ieri dall’Assemblea dei sindaci della Gallura: «In attesa della riforma del Titolo V della Costituzione chiediamo di mantenere lo status quo – ha detto Giovannelli – la Provincia della Gallura deve rimanere in piedi con gli attuali confini”.

Il sindaco di Olbia ha poi contestato la proposta di tenere in vita le sole “province storiche”: «C’è una sentenza della Corte Costituzionale che riconosce la potestà esclusiva della Regione sarda in materia di Enti locali attribuendo pari dignità alle province istituite con legge regionale rispetto a quelle statali – ha concluso Giovannelli – usare un metro di giudizio diverso sarebbe profondamente sbagliato».

Il sindaco di Padru Antonio Satta, infine, ha chiesto alla Commissione di tenere conto della volontà popolare espressa a più riprese: «La Gallura vuole stare insieme e giocare alla pari con gli altri territori dell’Isola».

I lavori della Commissione proseguiranno domani e giovedì.

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Sino al 25 ottobre 2015, sono sospesi i servizi su prenotazione e il conferimento dei soli rifiuti ingombranti (generici) presso l’ecocentro di Carbonia (via Nazionale – area PIP).

Il provvedimento è stato preso in seguito alla chiusura temporanea della discarica di Iglesias e in seguito della comunicazione del Consorzio ZIR, titolare dell’unico impianto presente nel territorio che raccoglie questa tipologia di rifiuti.

Potranno essere portati all’ecocentro, anche in questo periodo, gli ingombranti appartenenti alle famiglie ”RAEE” (televisori, frigoriferi, computer, ecc.) e i “materiali ferrosi” (reti del letto, cancelli in ferro, ecc.). Sino al 25 ottobre non potranno essere conferite le altre tipologie di rifiuti di natura ingombrante.

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«Qualità e sicurezza alimentare dei prodotti tipici della Sardegna: dall’allevamento alla tavola» è il tema della Tavola rotonda, organizzata dall’assessorato regionale della Sanità e in programma domani, 21 ottobre, al Conference Center dell’Expò di Milano, con inizio alle 10.00.
Parteciperanno Silvio Borrello, direttore generale della Sanità Animale e dei Farmaci veterinari del ministero della Salute; l’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi; Davide Calderone, Direttore generale Assica; Roberto Moncalvo, presidente nazionale Coldiretti; Battista Cualbu, presidente Coldiretti Sardegna; Luca Sanna, presidente Confagricoltura Sardegna; Joaquim Goyache, Dipartimento Sanità Animale Università Complutense di Madrid; Eraldo Sanna Passino, direttore del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’università degli Studi di Sassari; Marco Pittau, Dipartimento di Medicina veterinaria Università degli Studi di Sassari; Alberto Laddomada, direttore generale Istituto zooprofilattico della Sardegna; Giuseppe Pulina, direttore generale Ente Foreste Regione Sardegna; Daniela Mulas, direttore Servizio Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell’assessorato regionale della Sanità.

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Domani, mercoledì 21 ottobre, alle 9,30, nella sala conferenze stampa del Consiglio regionale, verrà illustrata ai giornalisti la mozione sull’operazione militare internazionale “Trident Juncture 2015”. Con questa mozione, presentata dai consiglieri regionali di Sinistra Ecologia e Libertà e da altri consiglieri del Centrosinistra, si chiede al presidente e alla Giunta un intervento presso il Governo nazionale e il ministero della Difesa, in relazione alla fase operativa dell’operazione “Trident Juncture 2015” che prenderà il via il 21 ottobre principalmente presso il poligono militare di Capo Teulada.

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Prenderà il via giovedì 22 ottobre, alle 21.00, la quarta edizione della rassegna Identità in Transito 4 organizzata dal Centro Servizi Culturali Carbonia-Iglesias della Società Umanitaria e dall’assessorato della Cultura del comune di Carbonia in collaborazione con i Circoli del Cinema ARCI-UCCA “La Gabbianella Fortunata” e FICC La Miniera.

Il primo appuntamento, a ingresso libero e gratuito, rappresenta un anteprima speciale e vedrà la presentazione del film MADRE ACQUA – Frammenti di vita di Sergio Atzeni, il documentario realizzato dal giovane regista sardo Daniele Atzeni sulla vita del celebre scrittore cagliaritano. Alla serata sarà presente il regista che dialogherà con il pubblico al termine della proiezione. Madre Acqua sarà proiettata presso la Sala Ausi, Grande Miniera di Serbariu (ingresso da via Mazzini).

A partire da domenica 25 ottobre invece, per sette appuntamenti, la domenica alle ore 18.00 e il giovedì alle ore 21.00, presso il Cine-Teatro Centrale, si entrerà nel vivo della rassegna vera e propria, con la proiezione di alcuni tra i più importanti e premiati film della scorsa stagione cinematografica.

Domenica 25, alle ore 18.00, verrà proiettato l’ultimo film dei fratelli Dardenne, DUE GIORNI E UNA NOTTE, sul tema di una giovane donna che si trova ad affrontare il mondo del lavoro precario; giovedì 29 alle ore 21.00 sarà la volta di HUNGRY HEARTS di Saverio Costanzo, presentato in concorso al Festival di Venezia del 2014, dove ha vinto due Coppe Volpi per le interpretazioni di Adam Driver e Alba Rohrwacher, mentre domenica 1 novembre verrà presentato il film LA FAMIGLIA BELIER, commedia rivelazione della scorsa stagione cinematografica, vincitrice di numerosi premi in Francia.

La rassegna proseguirà giovedì 5 novembre con la proiezione di FORZA MAGGIORE del regista svedese Ruben Östlund, premiato dalla Giuria al 67º Festival di Cannes nella sezione “Un certain regard” e domenica 8 novembre quando verrà presentato al pubblico il film TUTTO PUO’ CAMBIARE con Keira Knightley, Mark Ruffalo.

Giovedì 12 novembre verrà invece proposto l’ultimo film del regista francese Francois Ozon UNA NUOVA AMICA.

La rassegna terminerà domenica 15 novembre quando, alle ore 18.00, verrà proiettato MOMMY di Xavier Dolan in concorso alla 67ª edizione del Festival di Cannes, dove ha vinto il Premio della giuria.

Eccetto l’anteprima tutti gli ingressi ai sette appuntamenti della rassegna saranno a pagamento.

I biglietti, al costo intero di € 4,00 e ridotto di € 3,00 per i tesserati ai circoli del Cinema FICC e ARCI-UCCA, saranno acquistabili presso il botteghino del Cine-Teatro Centrale a partire da un ora prima l’inizio di ciascuno spettacolo.

Tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 18.00, fino a venerdì 23 ottobre, escluso il venerdì pomeriggio, presso gli uffici del C.S.C. Carbonia-Iglesias della Società Umanitaria, nella Grande Miniera di Serbariu affianco all’Archivio di Storia locale, sarà anche possibile acquistare in prevendita gli abbonamenti valevoli per la partecipazione a tutti e sette gli appuntamenti della rassegna al costo di € 20,00 interi e € 15,00 ridotti. Anche in questo caso la riduzione verrà applicata per i tesserati ai circoli del Cinema FICC e ARCI-UCCA.

Gli abbonamenti saranno acquistabili, infine, anche presso il botteghino del Cine-Teatro Centrale in occasione del primo appuntamento della rassegna domenica 25 ottobre, a partire dalle ore 17.00.

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Venerdì 16 ottobre alla Presidenza della Regione ci è stato illustrato lo stato di attuazione del Piano Sulcis sul quale, la stessa presidenza, ha emesso una nota stampa che riassume gran parte della propria comunicazione.

Per parte nostra abbiamo evidenziato il nostro rammarico sui tempi, in capo al Governo nazionale, per dare corpo ed esigibilità al Protocollo d’Intesa, sottoscritto con la Glencore l’8 novembre dello scorso anno, e indispensabile per dare avvio alla vera trattativa per la cessione e la ripresa della produzione dello stabilimento ex Alcoa. Abbiamo inoltre rimarcato come i ritardi nell’applicazione delle procedure, nell’elaborazione, nell’iter progettuale ed esecutivo degli interventi e nel processo burocratico / autorizzativo, seppure in parte derivati dalla precedente legislatura e difficilmente recuperabili, mal si conciliano con la pesantissima situazione del territorio. Situazione economica, sociale ed occupazionale che peraltro è ulteriormente aggravata dall’assenza di qualsiasi ripresa del lavoro e dalla fuoriuscita di migliaia di persone dal sistema degli ammortizzatori sociali.
Ritardi che rischiano poi di portare a perdere gran parte delle risorse poiché trattasi di Fondi Europei, Nazionali, Regionali che hanno tempi di attuazione con scadenze ben definite.

Per questo occorre assolutamente operare, vigilare ed evitare che i progetti su opere infrastrutturali, ad esempio della rete stradale e del nuovo collegamento per Sant’Antioco che stanno in capo ad Agenzie sotto il diretto controllo dello Stato, vengano portati a compimento entro i limiti di tempo che sono fissati al mese di giugno del 2016. Evitando cioè che all’eventuale e ragionevolmente non impossibile danno, si aggiunga la beffa delle penalizzazioni e della cancellazione delle risorse.
Abbiamo poi sollecitato una maggiore attenzione e decisione per andare incontro alla realizzazione delle infrastrutture e della ricettività necessaria per provare a dare avvio alla valorizzazione dell’economia di sistema nel Settore Turistico.

Su questo tema abbiamo ricordato l’esito della riunione tenutasi alla Presidenza della Regione nello scorso mese di marzo, nella quale il complesso delle rappresentanze istituzionali e sociali del territorio ha unanimemente espresso il proprio parere favorevole verso la prima decina di progetti pubblici e privati, presentati dai Sindaci e dal Coordinatore del Piano Sulcis.

Infine, anche considerata la premessa fatta dal Presidente sul sistema dei trasporti ferroviari in Sardegna, abbiamo evidenziato la situazione oramai intollerabile del trasporto ferroviario del territorio, il quale è peraltro l’unico mezzo pubblico di mobilità, e senza alcuna alternativa, da e per il Sulcis Iglesiente.

La riunione, per noi positiva sul merito del riconoscimento delle difficoltà e sulla condivisione della necessità di dare un nuovo impulso all’attuazione e l’implementazione del Piano Sulcis, si è conclusa con l’impegno di riprendere urgentemente, in riunione specifica con i Sindaci del Territorio, la discussione sulla tematica del Turismo con gli annessi e connessi; di attivare 2 tavoli specifici sul tema delle infrastrutture e del trasporto ferroviario; e in ultimo di affrontare il tema dello snellimento della gestione burocratico/autorizzativa che è e rimane lo snodo fondamentale per lo sviluppo delle attività del Piano e per la ripresa e lo sviluppo dell’economia e del Lavoro nel Sulcis Iglesiente.

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Quanto costa l’assicurazione auto in Sardegna? A rivelarlo un’indagine di SosTariffe.it che ha analizzato il costo dell’Rc auto in regione e individuato i prezzi maggiori. Secondo l’osservatorio a Oristano l’assicurazione costa meno: qui il premio parte da 188,22 euro, ma con la comparazione online si possono risparmiare oltre 1.200 euro in regione, soprattutto a Sassari.

Quanto possono costare i premi per le Rc auto in Sardegna e a quanto ammontano i risparmi grazie all’utilizzo della comparazione online?

SosTariffe.it ha cercato di stimarlo analizzando i costi per assicurare una tra le auto più diffuse (Fiat Panda, tra le macchine più vendute nel 2015) e per un profilo di assicurato (uno dei più comuni è l’uomo di 40 anni con 1° classe di merito senza incidenti negli ultimi 5 anni) nei capoluoghi di provincia sardi. I dati dello studio di SosTariffe.it sono riassunti nella tabella in allegato.

Nell’analisi sono stati rilevati il costo minore e quello maggiore che le compagnie offrono per chi effettua l’attivazione online dell’assicurazione, in modo da individuare il risparmio che si può ottenere confrontando diverse offerte.

Mediamente in regione la spesa più bassa per assicurare l’auto è di 208 euro circa e il risparmio sull’offerta meno conveniente, quasi 1.152 euro, è dell’82% ovvero quasi 943 euro.

A Cagliari SosTariffe.it rileva il prezzo più alto dell’assicurazione auto in regione: qui il costo per assicurare il veicolo va dai 237,83 euro (preventivo più basso) ai 1.253,61 euro (preventivo più alto). Per i consumatori che utilizzano la comparazione online, comunque, il risparmio è di quasi 1.015,64 euro (81%).

A Oristano, invece, assicurare l’auto costa quasi 50 euro in meno rispetto a Cagliari. Qui si registra il preventivo più basso: da 188,22 euro a 1.009,83 euro. Il risparmio dunque arriva ai 821,61 euro ovvero l’81,4%.

In tutte le altre città l’Rc auto va dai 190,76 euro di Nuoro agli oltre 1.433 euro di Sassari.

Sassari è la città dove si può risparmiare di più con la comparazione online, ma anche a Sanluri, Nuoro e Cagliari il web offre una convenienza superiore ai 900 euro annui.

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Il gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale ha presentato una proposta di legge su “Interventi a favore della famiglia”.

«La nostra proposta – ha detto il capogruppo del Pd Pietro Cocco presentando la proposta di legge del partito che, fra l’altro, prevede l’istituzione di un fondo unico per la famiglia con una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro, in cui confluiranno risorse regionali, dello Stato e dell’Unione Europea. – parte dal principio costituzionale sancito dall’art.31 ed ha l’obiettivo di assicurare anche in Sardegna politiche pubbliche coerenti a sostegno della famiglia, con misure concrete come contributi ed agevolazioni fiscali per i nuclei famigliari con una particolare attenzione per quali numerosi ed a rischio di disagio.»

Il primo firmatario della legge, il consigliere Lorenzo Cozzolino, si è poi soffermato sulla crisi profonda che ha investito la famiglia nella società sarda: «Oggi il costo medio di un figlio nelle diverse fasi della sua vita è di circa 9.000 euro annui ed è chiaro che, con uno stipendio medio, le difficoltà di ogni giorno rischiano di diventare insormontabili; tutti gi indicatori, a cominciare da quelli sulla disoccupazione giovanile e la dispersione scolastica, ci dicono che la società sarda va purtroppo incontro ad processi di spopolamento e di invecchiamento che rendono non solo necessario ma urgente un intervento organico a sostegno della famiglia».

«Le forme di aiuto che abbiamo previsto – ha proseguito Cozzolino – ruotano attorno a due elementi qualificanti: l’istituzione del fondo unico regionale che accorperà risorse finora collocate in diversi centri di spesa e la cosiddetta clausola valutativa per cui, ogni due anni, si farà il punto sullo stato di attuazione per verificarne i risultati, riformulare e migliorare, dove necessario, alcune parti della legge.»

«Il pacchetto che proponiamo – ha concluso Cozzolino – è comunque molto articolato, dall’abbattimento degli interessi per la concessione di prestiti all’attenzione per le famiglie numerose con almeno 4 figli ad interventi mirati per i bisogni e le esigenze dei minori, nell’ottica di un concetto non assistenziale che punta non tanto a contrastare il disagio quanto a prevenirlo, creando un contesto favorevole per la nascita e lo sviluppo di un nucleo famigliare.»

La consigliera Daniela Forma, inoltre, ha messo l’accento sia sull’importanza strutturale della legge che su alcune parti molto innovative come «progetti destinati agli Enti locali per l’incontro generazionale e la formazione dei giovani nella società, l’istituzione di nidi e micro-nidi per l’infanzia negli ambienti di lavoro, la presenza di personale qualificato e di supporti ludici per una permanenza a misura di bambino nei reparti pediatrici».

Il presidente della commissione sanità Raimondo Perra (Psi), infine, ha sostenuto che la legge darà un senso nuovo «al concetto di famiglia come società naturale ed elemento fondante della comunità, dove nascono e crescono le persone che costituiranno la società del futuro, con la massima attenzione ai diritti degli individui ma soprattutto dei bambini, che hanno diritto ad avere una mamma ed un papà»

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(Af)