6 August, 2024
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Lo SDIRS – il Sindacato Dirigenti e Direttivi della Regione Sardegna – solleva dubbi di legittimità su alcuni punti della procedura appena avviata per l’individuazione del nuovo direttore generale di Agris Sardegna, e chiede che la stessa sia riconsiderata, “in termini di autotutela”.

In una nota inviata alla Direzione generale dell’assessorato dell’Agricoltura (e per conoscenza agli assessori Elisabetta Falchi e Gianmario Demuro) lo SDIRS fa notare che l’avviso pubblico approvato con la determinazione n. 16498-962 del 7 ottobre 2015 è stato modificato rispetto a quello che – nel 2014 – aveva permesso di assegnare l’incarico di direttore generale, per un anno, senza contestazioni. «Il buon senso porta a chiedersi perché ora si voglia abbandonare una strada già percorsa e conosciuta per intraprenderne una sconosciuta e di dubbia percorribilità», si chiede il sindacato.

Oggetto delle critiche è in particolare il punto d) dell’art. 2 dell’avviso pubblico, che in sostanza mette alla pari come requisiti l’avere ricoperto per almeno cinque anni incarichi di responsabilità amministrativa, tecnica e gestionale in strutture pubbliche o private e – in alternativa – «avere ricoperto incarichi di coordinamento di progetti di ricerca e/o Innovazione Tecnologica nazionali e/o internazionali che abbiano comportato responsabilità verso i committenti relativamente alla stesura del progetto, la allocazione delle risorse, la gestione del progetto, il monitoraggio della spesa e la verifica dei risultati. Tale requisito sarà considerato sussistente per un massimo di un anno per i progetti di durata inferiore ai tre anni e per un massimo di due anni per i progetti di durata superiore. In ogni caso tale requisito sarà considerato sussistente per un massimo complessivo di due anni».

«A parte la farraginosità del concetto espresso – osserva la nota firmata dal segretario generale del sindacato, Cristina Malavasi – sembra di essere davanti al tentativo, neanche tanto nascosto, di collocare il coordinamento di progetti di ricerca sullo stesso piano degli incarichi dirigenziali. Varrebbe quindi il principio – valido solo per Agris ed in barba al “sistema Regione” – che un soggetto privo della qualifica di dirigente possa assumere addirittura la direzione generale di un Ente.»

Palazzo della Regione 1

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Con decreto del ministro dell’Interno del 7 agosto 2015, è stato pubblicato l’avviso per la presentazione delle domande di contributo da parte degli enti locali che prestano o intendono prestare, nel biennio 2016-2017, servizi di accoglienza in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria SPRAR. Ne dà comunicazione la Presidenza della Regione.
L’obiettivo è quello di soddisfare un’esigenza massima pari a 10mila posti con l’utilizzo di risorse a valere sul Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.
Al fondo possono accedere i comuni, anche in forma associata, le unioni di comuni, le province in partenariato con le realtà del privato sociale.
Le domande potranno essere presentate unicamente on line a partire dalle ore 9.00 del 14 ottobre 2015 e fino alle ore 12.00 del 14 gennaio 2016. Gli enti interessati, per la compilazione della domande, dovranno registrarsi al sito https://fnasilo.dlci.interno.it . Per la registrazione è necessario disporre di una casella di posta elettronica certificata (PEC) e della firma digitale.

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Sabato 17 e domenica 18 ottobre è in programma all’Hotel Carlo Felice di Sassari, per il quarto anno consecutivo, il convegno Stile Lìberos, culmine del festival letterario diffuso Éntula, organizzato dall’associazione Lìberos in collaborazione con decine di librerie, biblioteche, case editrici, scuole e associazioni locali, che ha coinvolto e fino a dicembre coinvolgerà la comunità dei lettori sardi in cento appuntamenti con scrittori italiani e stranieri in oltre 40 comuni.

Si discuterà del tema “Che valore ha la felicità”? Domanda ben spiegata dal sottotitolo della due giorni: “La cultura e il benessere psicofisico”.

Dopo due edizioni del convegno dedicate al rapporto tra cultura e sviluppo economico, si indagherà su come la cultura influisca sulla nostra salute e sul nostro benessere fisico e psicologico.

In Italia, la cultura è ancora vista come “intrattenimento” e quindi ricondotta al superfluo. Molte ricerche scientifiche dimostrano invece che essa è un importante strumento di prevenzione delle malattie croniche e che è in grado di attenuare gli effetti negativi dello stress sull’organismo, assicurando una maggiore longevità. Il motivo è semplice. Attraverso comportamenti sociali condivisi in un clima di fiducia, i beni relazionali agiscono in maniera positiva sul benessere degli individui: chi produce cultura crea benessere, chi fruisce dell’offerta culturale prova benessere. Tutto, naturalmente, inquadrato in una visione olistica del nostro corpo e della nostra esistenza, come inteso anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Su questa linea non è incongruo pensare, come suggeriscono studi accreditati condotti in vari Paesi occidentali, che le politiche volte a promuovere l’accesso culturale possano essere inquadrate nel welfare.

Questo è il cuore del tema che si discuterà a Sassari, con medici, psicologi, ricercatori, giornalisti, esperti di politiche sociali e operatori della cultura, dagli scrittori ai lettori.

La mattinata del sabato, organizzata in collaborazione con l’ASL n. 1 di Sassari e l’Università degli Studi di Sassari, avrà un taglio più scientifico e sarà un evento formativo (Cultura e salute in medicina: verso nuovi modelli e prospettive) valido per il rilascio di 3 crediti ECM.

Dopo i saluti di Aldo Addis (presidente di Lìberos) e di Agostino Sussarellu (Commissario ASL N.1), Enzo Grossi parlerà di Cultura e Salute, la partecipazione culturale come strumento per un nuovo welfare. Grossi, manager di ricerca e sviluppo con lunga esperienza nella epidemiologia clinica e nella medicina farmaceutica, è professore a contratto per l’insegnamento Cultura e Salute presso lo IULM di Milano e la Facoltà di Medicina della Università Statale di Milano, nonché curatore dell’omonimo volume edito da Springer. Seguirà l’intervento di Maria Rita Piras (Responsabile dell’Unità di Valutazione Alzheimer della Clinica Neurologica dell’Università di Sassari) su Il modello biopsicosociale nella prevenzione del declino cognitivo e della demenza.

La seconda parte della mattina inizierà con l’intervento di Michele Farina, giornalista del Corriere della Sera e autore del libro Quando andiamo a casa? (Rizzoli), in cui affronta il tema dell’Alzheimer vissuto dai parenti di chi ne soffre. A seguire, la testimonianza di Giuseppe Massaiu, odontoiatra e autore del libro Cura il sorriso, mordi la vita (Dissensi). Seguirà il dibattito, moderato da Maria Carmela Solinas.

Nel pomeriggio, si passa a temi più letterari: con Marcello Fois, il più sattiano degli scrittori sardi, e Pierluigi Vaccaneo, cofondatore di TwLetteratura, verrà lanciato il progetto di riscrittura de Il giorno del giudizio di Salvatore Satta, che la comunità dei lettori di Lìberos porterà avanti insieme alla comunità di TwLetteratura dal 19 ottobre.

A seguire, lo stesso Vaccaneo dialogherà con Letizia Sechi, che da anni si occupa di editoria digitale ed è autrice di Editoria digitale e Oltre la carta (Apogeo), e con Mario Guglielminetti, autore de Le comunità in movimento sul tema Dal consumo alla partecipazione culturale nelle reti digitali.

In chiusura degli interventi pomeridiani, interverrà in collegamento video l’autore e attore bolognese Alessandro Bergonzoni.

Alle 20.00 ci si sposta al ristorante Il Vecchio Mulino, dove ci sarà un reading musicale con Art’In. A cura di Manuela Loddo e Romano Usai recitazione, lettura, canto, organetto, chitarra; con Marcello Peghin alle chitarre, in un percorso contrappuntistico tra le parole di autori conosciuti e non, antichi e moderni.

Domenica 18 i lavori riprenderanno alle 10.30 con Enrica Borsari e Gabriella Marinaccio, del Sistema bibliotecario di Milano, e Franco Dessì, pediatra impegnato nella promozione della lettura in età prescolare. Coordina Lalla Careddu.

Partecipazione culturale, beni relazionali e benessere soggettivo è il tema affrontato da Enzo Grossi nelle sue ultime pubblicazioni. Ne parlerà a partire dalle 12, seguito da Michele Farina e Antonella Patete, redattrice della rivista “Superabile”, coordinati da Gianfranca Nieddu.

In chiusura della mattinata, Gianluca Semprini, giornalista di Sky Tg24, intervista l’assessore regionale alla cultura Claudia Firino.

Nel pomeriggio, uno spazio sarà dedicato proprio ai lettori, e precisamente ai gruppi di lettura presenti nei paesi della Sardegna che racconteranno le loro esperienze. Saranno presenti l’associazione KaraLettura di Cagliari, il Club Jane Austen di Villacidro, il gruppo di lettura Voce in capitolo di Berchidda e il gruppo di Villanovaforru, coordinati da Daniele Carbini.

In chiusura dei lavori, interverranno in collegamento Skype Cecilia Strada, presidente di Emergency, e Michela Murgia, scrittrice e cofondatrice di Lìberos. Coordinerà Gianluca Semprini.

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Sabato 28 e domenica 29 novembre, alla Fiera Internazionale della Sardegna, a Cagliari, torna il Festival di Scirarindi, benessere, buon vivere e sostenibilità in Sardegna, giunto alla quinta edizione. L’evento, promosso e organizzato dall’associazione culturale Scirarindi, è patrocinato dalla Regione Sardegna, dalla Provincia di Cagliari e dal Comune di Cagliari.

Il programma prevede numerosi appuntamenti per celebrare la Sardegna naturale: dall’eco-cultura alla bioedilizia, dalle medicine olistiche alle discipline del benessere e bio naturali, dal turismo equo all’alimentazione bio, dop e veg.

Il festival di Scirarindi è una vetrina ormai consolidata per chi segue la strada del vivere consapevole,all’insegna della sostenibilità, della solidarietà e della scelta di nuovi stili di vita. Lo dimostra il numero di visitatori in costante crescita, un pubblico sensibile e attento verso il rispetto dell’ambiente, il benessere fisico e interiore, la cura di sé, i prodotti naturali ed ecologici e le eccellenze del territorio.

Non solo uno spazio espositivo, ma un viaggio alla scoperta della Sardegna più vera e un evento culturale, con tante occasioni di confronto e di approfondimento sui temi legati all’attualità.

Scirarindi

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Dal 22 ottobre nel quartiere cagliaritano Sant’Elia si svolgerà il 3° festival d’arte e comunità “Approdi”, organizzato dall’associazione culturale Carovana SMI, in collaborazione con diversi partner.

Parte fondante del progetto triennale di cooperazione internazionale Silence in the dance landscape- presentato quest’anno al MIBACT che lo ha premiato con il massimo punteggio -, anche stavolta la rassegna presenta un cartellone ricco e articolato, con appuntamenti in programma sino alla fine dell’anno.

Tutti i dettagli saranno illustrati nella conferenza stampa in programma lunedì 19 ottobre, alle ore 11.00, negli spazi del Lazzaretto di Sant’Elia.

Quartiere Sant'Elia di Cagliari

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Il comune di Carbonia ha pubblicato nel proprio sito istituzionale www.comune.carbonia.ci.it (Bandi di gara – concessioni di beni) l’avviso per la concessione di suolo pubblico per installare e gestire cinque distributori automatici di acqua da bere (Case dell’acqua).

Gli impianti dovranno essere posizionati in cinque punti della città: Carbonia zona centro (area compresa tra il Mercato Civico e Piazza Enrico Berlinguer), Carbonia zona nord (nelle vicinanze di Piazza 1° Maggio),  Carbonia zona sud (area compresa tra via Santa Caterina e via Dante Alighieri), Cortoghiana zona centro (area compresa tra via Amedeo di Savoia e Piazza Venezia) e Bacu Abis zona centro (area compresa tra sede ex circoscrizione e Piazza Santa Barbara).

Il prezzo di vendita dell’acqua, liscia o gasata, non dovrà essere superiore ai sei centesimi al litro.

Le domande devono essere presentate all’Ufficio Protocollo del Comune di Carbonia – in Piazza Roma 1, 09013 Carbonia (CI) – entro le ore 12.00 del 5 novembre 2015.

«L’attivazione degli impianti, voluta dall’Amministrazione comunale – spiegano il sindaco Giuseppe Casti e l’assessore dell’Ambiente Franco Manca -, consentirà di valorizzare l’acqua di rete e porterà un notevole risparmio per la cittadinanza, considerando soprattutto l’attuale crisi economica. Le “Case dell’acqua” sono anche un punto di incontro e aggregazione sociale e favoriscono la riduzione dell’inquinamento, grazie alla diminuzione del consumo delle bottiglie in plastica che devono essere prodotte, trasportate e smaltite. Il nuovo intervento messo in campo dal Comune costituisce un percorso educativo sotto il profilo ecologico, in quanto i cittadini potranno riutilizzare i propri contenitori e saranno incentivati a pensare l’acqua come bene comune.»

Municipio Carbonia 1 copia

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Senza metano, con difficoltà nei trasporti, con poche strade malandate, con scarse opportunità di crescita ma con almeno 9.467 euro di tasse locali da pagare ogni anno solo per esistere.

Questa è la condizione cui sono sottoposte le piccole imprese della Sardegna e, soprattutto, questo è il conto totale dato da IRAP, addizionali comunali e regionali, IMU e Tasi. Un carico fiscale insostenibile per tantissimi imprenditori che, anche per questo, continuano a chiudere ogni giorno. Da sottolineare che dal 2011 al 2014, il prelievo è aumentato del 76,8%.

L’indagine è stata condotta dall’Ufficio Studi di Confartigianato sul peso della fiscalità in Sardegna per una micro impresa-tipo (soggetta a IRPEF composta da 2 lavoratori indipendenti e 3 dipendenti a tempo indeterminato, che ha di proprietà un immobile produttivo.

La nostra regione è al 19° posto nella speciale classifica ovvero è la seconda regione italiana per “attrattività fiscale”, basata sui 5 tributi locali principali (2 addizionali Irpef, Irap, Imu e Tasi).

Il fisco locale + la “tassa sulla tassa”, relativa all’indeducibilità dell’IMU, pesano su una piccola-micro impresa della Sardegna per una cifra poco sotto i 10mila euro (9.467 euro per l’esattezza) con una differenza positiva (ovvero in favore delle imprese) di 1.697 rispetto alla media nazionale di 11.164. All’interno di questa cifra, ogni dipendente costa, in tasse, ben 1.893.

Differenze significative anche all’interno delle varie province: tra la più “cara”, Sassari con 9.768 euro a impresa e Oristano, la più “economica” con 8.776, ci sono quasi 1.000 euro di differenza. Nel mezzo Cagliari con 9.646 euro, Carbonia-Iglesias con 9.404, Olbia-Tempio con 9.399, Medio Campidano con 9.373, Nuoro con 9.177 e Ogliastra con 8.857.

Colpevole di questo boom è di certo la tassazione immobiliare che ha fatto impennare il prelievo fiscale locale colpendo in modo prevalente le PMI, devastando imprese e cittadini, trainando la crescita del prelievo fiscale.

«La notizia è positiva ma ci chiediamo se, a fronte di un livello basso di tributi, corrisponda un livello soddisfacente di servizi – si interroga retoricamente la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti – la riposta è chiara: in Sardegna è difficile fare impresa, crearla, proteggerla dalla concorrenza sleale e dal lavoro nero.»

Come dire: siamo ai primi posti della graduatoria per la bassa pressione fiscale ma l’ambiente non è ugualmente favorevole alla creazione di impresa.

La Folchetti ricorda i principali mali: «La carenza di infrastrutture, il mercato del lavoro, la burocrazia e i servizi pubblici, come testimoniava pochi anni fa un’altra ricerca di Confartigianato che ci vede al terz’ultimo posto in Italia per qualità della vita d’impresa. Ci aspettiamo che a fronte di questa analisi, parta un cammino di maggiore attenzione. Troppo spesso la Politica appare preoccupata solamente dei bilanci pubblici e per nulla del peso che la tassazione ha su quelli delle imprese e delle famiglie”.

«Essere la seconda regione italiana dove le imprese pagano “meno tasse” – continua la presidente Maria Carmela Folchetti – dovrebbe avvantaggiarci ma evidentemente non è così, visto che è difficile operare in una regione quasi totalmente priva di servizi. E siamo molto preoccupati anche in prospettiva sia per la riforma del catasto, sia per la “nuova” Local tax, che rischiano di portarci ulteriori aumenti

«La situazione però ci dice che ci sono enormi margini di miglioramento – conclude la presidente di Confartigianato Sardegna – per questo dobbiamo, la politica in primis, lavorare affinché la riduzione della pressione fiscale diventi la priorità per i piccoli imprenditori. Tra tasse locali e prelievo dello Stato centrale paghiamo troppo e in modo troppo complicato. Così non si aiuta la ripresa.»

Maria Carmela Folchetti-02

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L’assessore regionale egli Enti locali, Cristiano Erriu, ha partecipato stamane al seminario sulle esperienze regionali organizzato dall’Università Bocconi alla Fondazione Banco di Sardegna, a Cagliari.
«Costruire un sistema sussidiario e di adeguatezza fondato sull’Unione di Comuni – ha detto Erriu nel corso del suo intervento -. Quindi maggior forza e autonomia ai Comuni e alleggerimento delle competenze della Regione.»
Cristiano Erriu ha rimarcato ancora una volta con forza la linea della Giunta Pigliaru in materia di riforma dell’ordinamento delle autonomie locali. «È giunto il momento di dare una svolta rispetto al passato e attribuire il maggior numero possibile di funzioni ai Comuni e alle loro Unioni. Queste ultime sono fondamentali nel nostro progetto, in quanto consentono di migliorare le funzioni in capo ai Comuni e i servizi territoriali, nonché per gestire in maniera ottimale le funzioni delegate dalla Regione e sinora assegnate alle Province. Dobbiamo guardare al futuro e pensare all’intero sistema in un’ottica di risparmio e semplificazione».

Cristiano Erriu 07

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Il piano di riordino della rete di sportelli del Banco di Sardegna avrà conseguenze negative sui cittadini e soprattutto sui piccoli Comuni. Lo sostengono, in un’interpellanza rivolta al presidente della Giunta, i consiglieri regionali di Sel Eugenio Lai e Daniele Cocco, secondo i quali «dopo che negli ultimi anni sono state chiuse ben 38 agenzie nelle diverse province sarde, il piano dell’Istituto penalizzerebbe ulteriormente alcune aree particolarmente disagiate del territorio regionale, obbligando i cittadini a nuovi disagi (con costi aggiuntivi) per poter usufruire dei servizi della banca».

«In molti piccoli Comuni – proseguono i due esponenti di Sel – la scomparsa degli sportelli del Banco di Sardegna accentuerebbe la condizione di marginalità e di isolamento di quelle popolazioni, già colpite dal progressivo ridimensionamento di presidi pubblici o di rilevanza pubblica essenziali per la vita della comunità.»