5 August, 2024
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Si è svolto oggi a Cagliari il primo incontro della Cabina di Regia chiamata a coordinare le azioni previste dal Piano Triennale per l’Internazionalizzazione 2015-2017. Erano presenti il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori della Programmazione e dell’Industria, Raffaele Paci e Maria Grazia Piras, il direttore dell’Istituto per il Commercio estero, Roberto Luongo, e i rappresentanti del partenariato economico. La Regione ha stanziato 16 milioni di euro per programmare attività a favore delle imprese e dell’export dei prodotti della Sardegna.

Nell’incontro di questa mattina, il Presidente della Regione e gli esponenti della Giunta hanno illustrato le strategie e gli obiettivi inseriti nel Piano per l’Internazionalizzazione. Il presidente Pigliaru ha spiegato come ora il Piano diventi operativo, «insieme all’ICE e alle nostre migliori imprese», sottolineando l’importanza di «esportare di più per creare lavoro. Sono tante le realtà sarde che hanno le potenzialità ma non riescono ad imporsi sui mercati esterni – ha detto Francesco Pigliaru -. Il Piano Triennale prevede proposte operative e concrete capaci di incidere sullo sviluppo delle aziende sarde che vogliono crescere e portare all’estero i loro prodotti. Le imprese, o le reti di imprese, devono dotarsi di manager specializzati nell’export, e una delle misure previste dal Piano va proprio in questa direzione. Allo stesso tempo – ha concluso il Presidente -, guardiamo con attenzione a quelle imprese nazionali e internazionali, più forti e strutturate, che vogliano associarsi alle aziende locali aiutandole nella fase di commercializzazione al di là della nostra regione».

Della grande opportunità offerta dal Piano per il sistema imprenditoriale sardo ha parlato l’assessore Piras. «A novembre – ha detto – organizzeremo un Forum per mettere a punto i dettagli dei diversi interventi. La nostra intenzione è di far partire avvisi e bandi entro la fine dell’anno. L’efficacia delle azioni è assicurata dal fatto che, per la prima volta, il tema dell’export è affrontato in modo trasversale, non più per settore ma prendendo in esame l’intero sistema produttivo regionale».

Il Piano individua anche i settori produttivi e le filiere maggiormente sensibili alle esportazioni: agro-alimentare, innovazione e alta tecnologia, energia e costruzioni, mobilità, moda e design. «L’attività del Piano – ha detto l’assessore Paci – è perfettamente in linea con la programmazione unitaria e il bilancio. Sono due i temi fondamentali della nostra azione di Governo in tema di imprese: attrazione degli investimenti dall’esterno e interventi sull’export. Siamo sulla strada giusta”.

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Ci vorranno ancora molti mesi prima che la554 Cagliaritana possa venire aperta anche al traffico pesante, ovvero agli autoarticolati. Il bando di gara, che è stato appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, la cui base d’asta è di 2,782 milioni di euro e che scadrà il 2 novembre, dovrebbe essere affidato entro dicembre. Se tutto andrà bene, quindi, i lavori potrebbero partire subito, con conclusione in 180 giorni, ovvero verso la fine di giugno 2016.

«La pubblicazione del bando è un enorme passo avanti ma, considerata la vicenda di questa importante arteria che collega l’Ogliastra e il Nuorese con la Provincia di Cagliari – ha affermato Giovanni Antonio Mellino, presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna il nostro timore è che potrebbero non essere rispettati i tempi previsti o che potrebbero insorgere altri problemi. Ovviamente ci auguriamo che tutto vada per il verso giusto e vigileremo su appalti e tempistica

Il problema, rilevato da Confartigianato Nuoro-Ogliastra, è che ormai da tanti mesi (esattamente dal 13 marzo 2015) gli autoarticolati di massa superiore alle 7,5 tonnellate, sono costretti a percorrere l’ultimo tratto della Nuova 554 affrontando un lungo giro che comporta grandissimi rischi, curve impegnative, attraversamento dei centri abitati, su una strada panoramica che potrebbe essere utile solo per il traffico delle automobili in estate.

«Tutto ciò implica anche un allungamento dei tempi di percorrenza – aggiunge Mellino – che incide sui tempi di riposo degli autisti (obbligatori per legge), sull’incremento dei chilometri percorsi, dei costi di carburante, e sui tempi di consegna dei beni trasportati, soprattutto per raggiungere l’imbarco di Cagliari o altri punti di carico o scarico delle merciNoi comprendiamo come l’Ente e l’assessorato dei Lavori pubblici stiano lavorando su questo fronte ma si deve anche capire la stanchezza e la preoccupazione degli autotrasportatori. Per questo chiediamo che l’appalto venga affidato al più presto e che possa venir svolto nel tempo più breve possibile, soprattutto senza “sorprese”.»

Confartigianato Trasporti Sardegna, per questo, chiedendo all’ANAS tempi certi sulla conclusione definitiva dei lavori, si impegna, come accade sempre, a collaborare affinché gli autotrasportatori rispettino, in modo rigoroso, le norme di sicurezza e i limiti di velocità, e il codice della strada. Per l’incolumità di tutti.

Mellino Giovanni--Pres.Reg.Confartigianato TRASPORTI Sardegna

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Il capogruppo di Sovranità, Democrazia e Lavoro, Roberto Desini, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, lamentando il rallentamento dell’attività consiliare e sollecitando una maggiore frequenza delle riunioni delle Commissioni e dell’Assemblea per portare a termine le riforme fondamentali e rispondere con i fatti alle numerose istanze pubbliche con le quali la collettività chiede la soluzione a svariati problemi che affliggono la Sardegna.

«Duole rilevare che, contrariamente a quanto auspicato nella seduta della Conferenza dei Gruppi consiliari del 7 luglio scorso -durante la quale lo stesso Desini chiese che i lavori dell’Aula rimanessero sospesi solo per la settimana di Ferragosto – la sospensione dei lavori consiliari si è prolungata per oltre un mese», scrive il presidente di SDL. Dopo l’ultima seduta estiva tenutasi il 5 agosto 2015, infatti, il Consiglio è stato convocato direttamente per l’8 settembre. Inoltre a settembre l’Aula si è riunita solamente due volte.»

«Il rallentamento dell’attività consiliare pregiudica inevitabilmente gli interessi della collettività, dato che molte delle proposte di legge e di atti ispettivi sono esaminati dalla competente commissione e/o comunque inserite all’ordine del giorno dei lavori dell’Aula soltanto svariati mesi dopo la loro presentazione, quando ormai non sono più attuali e quindi non sono più in grado di offrire una risposta efficace alle esigenze e ai problemi che ne sono all’origine – spiega Roberto Desini -; ciò riguarda anche gran parte delle proposte depositate da questo Gruppo, proposte che tuttora restano nell’attesa di essere calendarizzate.»

«Si deve purtroppo riconoscere che riforme fondamentali quali quelle del sistema degli enti locali e del sistema sanitario regionale, dopo un anno e mezzo dall’insediamento di questo Consiglio non sono state ancora portate a compimento, e non può negarsi che in parte la responsabilità sia da imputare alla scarsa attività consiliare. Per esempio la Commissione d’inchiesta sull’efficienza del sistema sanitario regionale e sull’adeguatezza dei suoi costi, istituita l’8 gennaio 2015, finora si è riunita solo tre volte – conclude il presidente del Gruppo SDL -. Ritengo pertanto doveroso, nel perseguimento dell’interesse pubblico, dare un impulso affinché sia intensificata la frequenza delle attività consiliari.»

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Piazza Roma - Il Portico copia

E’ stata prorogata fino a domenica 11 ottobre, a Carbonia, la mostra “Di-ram-azioni. Infiniti percorsi” di Barbara Cappella. La mostra è visitabile tutti i giorni, dalle 18.00 alle 20.00.

La mostra, allestita presso la saletta del Portico vicino al Teatro Centrale, rientra nella manifestazione artistica “12×12”, voluta dall’assessorato della Cultura del comune di Carbonia, in collaborazione con gli artisti cittadini.

«Barbara Cappella non amai vincoli preconcetti e come tale asseconda la voglia curiosa di ricerca all’interno della propria produzione espressiva, sentendosi libera di osare tra la scoperta dei materiali utilizzati e la magia delle risultanze tra forme e colori.»
Per dirla con parole della stessa artista la sua mostra vuole essere: «Contenitore e contenuto e nel contenuto essenza del contenitore, come in un gioco di scatole cinesi, non infinito ma sospeso e inafferrabile, come la voglia di poter percepire l’attimo creativo dei vari linguaggi espressivi. Per questo a un discorso soggettivo si affiancano i momenti di confronto in cui si tenta questo salto mortale per il passaggio da un linguaggio a un altro, come se fossero trapezi, sospesi tra la creatività e la comunicazione, nello spazio ancestrale dell’espressività, senza rete».

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Continua l’ottobre di appuntamenti del Fondo Ambiente Italiano in Sardegna, dopo i pomeriggi di sabato 3 e domenica 4 ottobre con la visita alla Mostra La memoria ritrovata. L’Arma e lo scrigno dei tesori recuperati, organizzata dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio culturale e dal ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che ha visto la Cittadella dei Musei riempirsi di centinaia di persone.

Il secondo appuntamento è domenica 11 ottobre, dalle 10.00 alle 18.00, alla Biblioteca Universitaria e dalle 17.00 alle 20.00, all’Archivio di Stato, in cui il FAI Sardegna, con l’Università degli Studi di Cagliari promuoverà la Domenica di Carta 2015, manifestazione organizzata dal ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Tutti potranno ammirare gli importantissimi fondi bibliografici e archivistici delle due istituzioni. In concomitanza i cittadini sono invitati ad una esperienza di Social Reading dalla forte connotazione partecipativa durante l’evento Costruiamo la Biblioteca della Sardegna.

Tutta la comunità è invitata a portare con se un libro del cuore di autore sardo – un romanzo nella tappa alla Biblioteca Universitaria, un saggio sulla Sardegna di qualsiasi ambito nella tappa all’Archivio di Stato – così che ciascuno, leggendo passi scelti per 2 minuti scanditi da una clessidra, possa dare il proprio contributo alla manifestazione che andrà in streaming nel sito de L’Unione Sarda.

Chi vorrà potrà lasciare in dono presso le postazioni FAI il libro del cuore da cui trarrà i passi letti. I libri donati arricchiranno la Biblioteca del carcere di Uta nell’ambito delle attività del FAI a favore delle istituzioni carcerarie, cominciata con l’apertura dell’ex carcere di Buoncammino a marzo e maggio 2015 con le Giornate FAI di Primavera.

Il Social Reading si svolgerà con le seguenti modalità: dalle 10:00 alle 18:00 per poter leggere il brano scelto nell’Aula Magna del Rettorato e nella Sala Settecentesca della Biblioteca Universitaria ci si dovrà registrare e ritirare il numero eliminacode alle diverse postazioni FAI all’ingresso del Rettorato dell’Università degli Studi di Cagliari (via Università n. 40) e della Biblioteca Universitaria del MIBACT (via Università n. 32). In attesa di entrare nel “luogo di lettura” i partecipanti potranno dar vita a gruppi spontanei di discussione e, appunto, di lettura.

Dalle 17.00 alle 20.00 con le stesse modalità, nell’aula conferenze dell’Archivio di Stato (via Gallura n. 4) si potrà fare la lettura scelta.

Nel corso della Domenica di Carta 2015 si potrà visitare nella Biblioteca Universitaria la Mostra Cibi e libri. La tematica scelta per l’esposizione bibliografica è un argomento di cruciale importanza nella vita umana e tema nell’Expo 2015 Nutrire il pianeta, energia per la vita, a cui si è uniformato l’argomento della manifestazione cagliaritana.

Nel corso della giornata chi vorrà può iscriversi al Fai o rinnovarne la tessera come singolo, come coppia, o come famiglia approfittando della promozione valida per tutto il mese di ottobre. Nelle due tappe sarà inoltre possibile dare la propria disponibilità per diventare “volontari” nelle successive iniziative tra cui la FAI Marathon 2015.

LOCANDINA_FAI_11 OTTOBRE_DOMENICA DI CARTA

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«Nessun entusiasmo per i 30 milioni di euro che l’Assessore regionale alla Sanità Luigi Arru comunica di avere stanziato per il sostegno economico a famiglie e persone in condizione di disagio (in verità si tratta di fondi stabiliti con la Finanziaria 2015 approvata nel marzo scorso), semmai rammarico per i ritardi cui sono costretti i Comuni nell’utilizzo delle suddette risorse. A distanza di otto mesi dal varo del documento contabile da parte del Consiglio regionale, infatti, i comuni isolani non hanno visto un solo centesimo. Il che, tradotto, significa che le misure di intervento a contrasto delle povertà estreme (linee 1, 2 e 3) sono ferme.»

Lo scrive in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«C’è ben poco di cui gioire se nei fatti – aggiunge Locci – benché siano trascorsi parecchi mesi dall’approvazione della Finanziaria, l’assessorato competente non riesce a creare le condizioni affinché i soldi a disposizione vengano effettivamente spesi per dare ristoro ai sardi in difficoltà. Si consideri, peraltro, che da qui alla disponibilità concreta delle risorse passeranno parecchi mesi. Si potrebbe arrivare addirittura al 2016, con tutti i rischi di spendita cui si va incontro a causa del perverso e scellerato meccanismo del pareggio di bilancio.»

«A questo punto, Luigi Arru, anziché dare fiato alle trombe – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco -, dovrebbe adoperarsi per cercare di recuperare almeno in parte i ritardi accumulati fino a oggi, facendo in modo che gli uffici competenti liberino le risorse e i sardi in condizione di disagio possano realmente beneficiare del sostegno economico.»

Ignazio Locci 1 copia

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Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Il Consiglio regionale ha approvato l’ordine del giorno sulla Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe.

La seduta si è aperta con l’esame dell’ordine del giorno con il punto riguardante le mozione n. 180 (Cossa e più) e n.171 (Tedde e più) sulla vicenda degli imprenditori turistici sardi costretti a restituire contributi ottenuti in base alla legge regionale 9/98, accantonando temporaneamente, in attesa della predisposizione dell’ordine del giorno unitario annunciato nella seduta precedente, il punto riguardante la Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe. Il presidente ha quindi dato la parola al primo firmatario della mozione n.180, il consigliere Michele Cossa dei Riformatori sardi.

Nel suo intervento, Michele Cossa ha ripercorso brevemente «una vicenda complessa che risale a 15 anni fa e segna uno dei punti più bassi nei rapporti fra la Regione e il mondo esterno, con particolare riferimento a quanti si aspettano dall’amministrazione efficienza e concretezza, una vicenda in cui ci sono precise responsabilità per quanto è successo, della burocrazia ma anche della politica». «Oggi però – ha sostenuto – occorre trovare una via d’uscita per evitare il fallimento di aziende sane che operano in un settore strategico come il turismo, definito da molti il forziere d’oro della Sardegna». Dopo la legge 9/98 che doveva promuovere la crescita dell’industria turistica, ha ricordato il consigliere, «vennero emanate le direttive di attuazione dove si prevedeva, fra l’altro, che le spese finanziabili erano quelle sostenute dopo l’approvazione della legge; nel frattempo entrò in vigore la nuova norma comunitaria sugli aiuti di Stato, la Regione modificò la direttive e da queste restarono fuori 28 aziende, si arrivò così fino al 2008 quando la Ue dichiarò l’incompatibilità degli aiuti facendo scattare il meccanismo delle sanzioni ed un contenzioso che vede soccombenti i privati senza che la Regione difenda le sue ragioni». Ora siamo nella fase esecutiva, ha detto ancora l’esponente dei Riformatori, «con cartelle e pignoramenti che mettono a rischio aziende che da anni hanno dimostrato di saper stare sul mercato; scopo della mozione, quindi, è impegnare la Giunta ad evitare il fallimento di queste aziende, applicando il regime de minimis, sottraendo dal debito quanto versato in termini di tasse e avviando con Governo e Ue un confronto per far valere le prerogative della Regione».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha parlato di una «vicenda con connotati tragici ai danni di aziende che rappresentano una quota di mercato importantissima nel mercato turistico sardo; una vicenda kafkiana, con imprenditori condannati senza aver commesso nessun reato ma per il solo fatto di aver rispettato una legge regionale, imprenditori che ora rischiano di sparire dalla scena con un danno enorme per le stesse imprese e per tutta la Sardegna». «Mettiamoci la mano sulla coscienza – ha affermato Tedde – se la Regione ha sbagliato deve riparare ed il Consiglio deve dire alla Giunta quali azioni deve avviare; ci vuole in altre parole una volontà politica forte ma si può arrivare ad una soluzione positiva, lo scorporo dei tributi è una possibilità ma non la sola, il ricorso al de minimis è un’altra opportunità, serve però un intervento presso il Governo per sostenere in modo concreto il settore turistico sardo».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha dichiarato che, a suo avviso, «la vicenda che trasuda arroganza, sfrontatezza, distanza della Ue dai problemi concreti dell’economia sarda, qui c’è una parte virtuosa del tessuto produttivo regionale che rischia di essere espulsa dal mercato». «La Ue peraltro – ha aggiunto Crisponi – usa due pesi e due misure e i dati dicono che c’è una sorta di accanimento nei confronti della Sardegna, oltretutto con una tempistica rapidissima e inusuale; molti casi, inoltre, riguardano la Sardegna, dall’Alcoa alla Legler, soggetti che hanno lasciato macerie sul territorio che ora vengono trattati come quanti hanno sempre rispettato le regole e rispettato le leggi investendo il 70% di risorse proprie per rilanciare le proprie strutture».

Il consigliere Christian Solinas (Psd’Az) ha proposto una sorta di ragionamento in parallelo, ricordando che «il tema ci porta d indagare sui rapporti fra Regione, Stato e Ue, perché sulle norme comunitarie si è affermata una visione dogmatica, frutto magari del lavoro di un lontano funzionario che spesso non ha neanche la cognizione di cosa sia la Sardegna». «E’necessario quindi un confronto – ha suggerito – per arrivare al riconoscimento di un trattamento particolare per la Sardegna, simile a quello della Spagna che notoriamente riesce ad ottenere ogni genere di deroghe in ogni settore, dal turismo delle Canarie all’agricoltura, deroghe non vengono mai sanzionate». «La Sardegna – ha proseguito Solinas – ricopre ruoli nella stessa Ue ma poi resta pericolosamente esposta a vicende come quella in discussione, vicenda legata con un filo rosso a quella della flotta sarda, costituita attraverso una società in house senza che si agevolasse nessuno; la partita, perciò, non è solo quella di trovare un rimedio alla mannaia fiscale contro le aziende turistiche, ma va piuttosto ridiscusso a monte il rapporto fra Sardegna e Ue per superare il gap dell’insularità attraverso misure concrete in grado di sostenere il superamento degli squilibri economici».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha detto fra l’altro che «gli interventi precedenti hanno tracciato una strada per intervenire e risolvere un problema enorme, problema che ricorda molto da vicino quello della legge 44 per l’agricoltura, andata a buon fine dopo un negoziato molto difficile con l’Unione europea, frutto di un pressing positivo che ha consentito di arrivare ad una soluzione». A questo punto, ha continuato Cherchi, «la Giunta deve trattare con la Ue la chiusura di questa vicenda; con la 44 si è usato il sistema de minimis e il modello può essere esteso anche se occorre iniziare a lavorarci con grande impegno, l’importante è che la Sardegna faccia di tutto per cancellare la sua patologia che da una parte da e dall’altra toglie».

Ha quindi preso la parola il consigliere del Pd Piero Comandini che ha espresso apprezzamento per i contenuti e gli obiettivi della mozioni ma, rivolgendosi al capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, ha anche sottolineato l’esigenza di individuare con chiarezza le responsabilità sulla vicenda.

«Il problema esiste da 15 anni, le imprese coinvolte sono 18 – ha detto Comandini – per evitare problemi bastava notificare all’Unione Europea la delibera, in quel momento alla guida della Regione c’era una parte politica ben definita. L’attuale Giunta ha avviato le interlocuzioni con Bruxelles, cercheremo di recuperare fino all’ultimo la situazione ma deve essere chiaro che le regole vanno rispettate.»

Il consigliere del Pd ha poi manifestato solidarietà agli imprenditori turistici e offerto la disponibilità del suo partito a trovare soluzioni percorribili.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni rispondendo al collega Comandini, lo ha invitato ad approfondire il tema per capire quali siano le vere responsabilità.

«Non mi interessa adesso parlare dei colpevoli – ha proseguito Dedoni – oggi serve dare risposte agli imprenditori. La Sardegna subisce la tagliola dell’Unione Europea e la lontananza dello Stato italiano. Serve ragionare su cose serie che diano opportunità di sviluppo alla nostra Isola.»

Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda) ha rimarcato l’esigenza di sostenere le imprese che operano tra mille difficoltà. «Le aziende sane sono i motori dello sviluppo, oggi pagano le mancanze di altri – ha detto Anedda – i responsabili sono all’interno della Regione».

Il consigliere comunista ha poi ricordato la triste vicenda degli aiuti concessi negli anni passati a imprenditori-prenditori che dopo aver incassato i soldi sono scappati lasciandosi dietro solo macerie. «Adesso, invece, si chiede a imprenditori seri di restituire i contributi ottenuti in virtù di una legge e secondo un’istruttoria portata avanti dalle banche – ha affermato Anedda – le imprese hanno investito e fatto affidamento sugli aiuti, oggi rischiano il fallimento. Banche, consulenti e Confidi sono i veri responsabili e non vengono chiamati in causa».

Gianfranco Congiu (Partito dei Sardi) ha invece puntato l’indice contro lo Stato italiano. «La vicenda è chiara – ha detto Congiu – la Ue nella lettera con cui chiede la restituzione dei contributi erogati agli albergatori dice che la Sardegna potrebbe beneficiare di una deroga sugli aiuti di Stato a condizione, però, che il Governo centrale certifichi la condizione di svantaggio dell’Isola e assicuri la destinazione dei denari alle politiche di sviluppo».

Secondo Congiu, la responsabilità dello Stato non può essere negata: «Il fatto rilevante – ha sottolineato il consigliere sovranista – è che l’Ue certifica l’incapacità del governo di accertare e quantificare gli svantaggi. Il nostro partito ritiene che questa incapacità debba essere rimarcata e sottolineata».

Il presidente Ganau ha quindi dato la parola alla Giunta per la replica. L’assessore del Turismo, Francesco Morandi, ha parlato di “situazione molto complessa” e sottolineato la necessità di trovare una soluzione per tutelare le imprese.

«Il tema riguarda 18 albergatori che devono restituire circa 16,5 milioni di euro. Due lo hanno già fatto con grande difficoltà – ha detto Morandi – i posti di lavoro a rischio sono circa 1.200».

L’assessore ha poi spiegato che sul caso esiste un pronunciamento definitivo della Corte di Giustizia Europea che ha dichiarato illegittimi gli aiuti agli albergatori sardi. «La sentenza parla di concorrenza sleale non tra imprese che competono a livello nazionale e internazionale ma a livello regionale – ha detto Morandi – la Regione è ora obbligata a recuperare le somme, altrimenti si rischia una multa di 20 milioni di euro all’anno e un’ammenda giornaliera di 160mila euro».

L’esponente della Giunta Pigliaru ha quindi assicurato il massimo impegno della Regione perché si trovi una soluzione che possa alleviare il danno alle aziende.

«Abbiamo avviato un’interlocuzione con l’Unione Europea che ha mostrato disponibilità a ricevere proposte della Regione sostenute dal Governo nazionale. Con Equitalia, invece, si è aperto un confronto per capire come recuperare le somme versate a titolo d’imposta e verificare la possibilità di una dilazione dei pagamenti.»

Francesco Morandi ha chiarito che in ogni caso non si potrà percorrere la strada di un nuovo “de minimis”. «La sentenza della Corte di giustizia mette una pietra tombale sui contributi passati e sul futuro è disponibile a ragionare su un de minimis “aperto” che però prevede nuovi investimenti da parte delle imprese».

La strada da percorrere è per la Giunta ben definita: «Dobbiamo insistere con la Commissione per trovare una soluzione almeno sulla tempistica e il recupero delle somme – ha concluso Morandi – abbiamo avanzato alcune proposte e siamo in attesa di capire quali saranno accolte. Per alleviare l’esposizione finanziaria delle imprese, l’assessorato sta cercando di individuare gli strumenti che possono essere messi in campo, si pensa a un’operazione di ingegneria finanziaria per ottenere una forma di pagamento dilazionato. Il percorso è difficile ma ci sono diverse opzioni in campo su cui si può lavorare».

Il consigliere dei Riformatori Michele Cossa è quindi intervenuto in sede di replica nel dibattito ed ha rivolto parole di ringraziamento e incoraggiamento per l’assessore del Turismo ma ha invitato l’intera Regione ad avere un sussulto di dignità: «Serve far cessare un atteggiamento che ci vede soccombere a priori dinanzi allo Stato e all’Europa e dire basta anche a certe distrazioni da parte dell’amministrazione che producono disagi e danni ingenti». «La burocrazia che non paga pegno meriterebbe una riflessione – ha aggiunto il consigliere della minoranza – e la politica deve riaffermare il ruolo di indirizzo e di controllo che gli è proprio».

Sempre in sede di replica è intervenuto il consigliere di Forza Italia, Marco Tedde (Fi) che ha definito la vicenda della restituzione dei fondi europei da parte di 28 albergatori sardi, “una vicenda cafchiana” ed ha parlato di “atteggiamento schizzofrenico” da parte della Regione sarda. «Dobbiamo riparare i danni fatti in passato dalla Regione – ha insistito l’esponente della minoranza – l’atteggiamento dell’assessore nei confronti della commissione europea deve essere più determinato».

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha sospeso quindi i lavori per qualche minuto in attesa di ricevere l’ordine del giorno unitario siglato da tutti capigruppo e che la consigliera segretario d’Aula, Daniela Forma (Pd) ha letto integralmente dai banchi riservati alla presidenza dell’assemblea. L’ordine del giorno Pietro Cocco e più, impegna la Giunta a «proseguire nell’opera intrapresa, intensificando ogni utile confronto con il governo italiano e la commissione europea, ai fini di un possibile alleggerimento dell’onere complessivo a carico delle imprese, evitando così i rischi economici e sociali prospettati». L’ulteriore impegno rivolto alla Giunta (contenuto nel documento unitario che ha seguito la discussione delle mozioni 171 e 180) così recita: «A proseguire, attraverso un confronto con l’agenzia delle Entrate ogni utile iniziativa tesa a reintegrare nei tempi più urgenti, una volta compiuto il recupero degli aiuti, le somme a suo tempo versate dalle stesse imprese a titolo di imposta; a supportarle imprese nel perseguire ogni utile e legittima strada finanziaria tesa a salvaguardare la stabilità economica, finanziaria ed occupazionale delle stesse».

L’assessore del Turismo, Francesco Morandi, ha espresso parere favorevole, per conto della Giunta, all’ordine del giorno proposto da tutti i capigruppo del Consiglio e successivamente il capogruppo di Sovranità, democrazia e lavoro, Roberto Desini, ha dichiarato il voto favorevole del gruppo e rivolto parole di apprezzamento per l’operato dell’assessore. Il capogruppo della maggioranza ha quindi richiesto la votazione palese elettronica.

Il consigliere del Pd, Piero Comandini, ha dichiarato il voto a favore dell’intero gruppo del Partito democratico e piena condivisione per il «percorso serio e realistico tratteggiato dall’assessore Morandi».

A favore dell’ordine del giorno anche la dichiarazione di voto del capogruppo, Daniele Cocco (Sel), e quella di Luigi Crisponi (Riformatori). L’ex assessore del Turismo della Giunta Cappellacci ha però sottolineato che né la Regione e né l’Unione europea hanno verificato in quale limite i fondi legittimi siano stati utilizzati. Il consigliere della minoranza ha quindi invitato la giunta ad «approfondire la questione in sede comunitaria».

Il consigliere Pierfranco Zanchetta (Cristiano, popolari socialisti) ha dichiarato il voto favorevole ed ha sottolineato “l’insipienza dello Stato”: «Serve più autorevolezza contro la “gabbia burocratica europea” nella quale sono rimasti intrappolato i nostri imprenditori del comparto alberghiero».

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha ripreso alcuni concetti espressi dal consigliere Congiu per affermare che «il nodo del problema resta il rapporto dello Stato italiano con l’Unione europea». «Ritrovare l’energia per rappresentare le ragioni della Sardegna – ha concluso il consigliere della minoranza ed il presidente Pigliaru deve mostrarsi più duro nel confronto con il governo Renzi per difendere i diritti dei sardi».

Il consigliere di Forza Italia, Marco Tedde ha dichiarato il voto favorevole dell’intero gruppo ed ha invitato l’assessore e l’esecutivo regionale a valutare la novità emersa nelle ultime ore inerente un pronunciamento della corte di giustizia europea a favore di uno degli imprenditori sardi coinvolti nella vicenda della restituzione dei fondi comunitari («potrebbe aprirsi una breccia dove poterci inserire»).

Il consigliere di Sovranità, democrazia e lavoro, Gianfranco Congiu, ha dichiarato il voto favorevole all’ordine del giorno ed ha evidenziato il tema dei rapporti tra la Regione e lo Stato italiano: «Chiediamo che siano riconosciute le deroghe riconosciute nei trattati comunitari alle aree periferiche e svantaggiate d’Europa (come le Canarie) in materia di regime degli aiuti di Stato».

Concluse le dichiarazioni di voto il presidente del Consiglio ha posto in votazione l’ordine del giorno che è stato approvato all’unanimità con 49 voti favorevoli.

Successivamente il presidente Ganau ha sospeso la seduta ed ha convocato la conferenza dei capigruppo per la predisposizione dell’ordine del giorno relativo alla Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha comunicato la presentazione dell’ordine del giorno, sottoscritto da tutti i capigruppo, sulla situazione della Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe. Il documento impegna la Giunta regionale «a reperire le risorse finanziarie occorrenti al pagamento degli stipendi arretrati, anche attraverso anticipazioni sulle prestazioni sanitarie erogabili nei prossimi mesi». Entro 90 giorni, inoltre, dovranno essere definite «la liquidazione dell’ex Ipab Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe e la sua trasformazione in Asp». La Giunta, infine, dovrà presentare all’interno della riforma del sistema sanitario regionale, «il piano di riorganizzazione del sistema riabilitativo socio-sanitario mediante la definizione di una rete che tenga conto e risolva le ulteriori criticità del sistema regionale».

Non essendoci iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione l’ordine del giorno che è stato approvato dal Consiglio con 42 voti favorevoli e 6 astensioni.

Al termine dello scrutinio il presidente ha comunicato il rinvio dell’ultimo punto all’ordine del giorno, l’interpellanza n. 83/A (Anedda) «sulla gara d’appalto a procedura aperta per l’affidamento dei servizi catalografici e informatici relativi al sistema informativo regionale del patrimonio culturale» a causa dell’assenza dell’assessore competente. Successivamente, ha tolto la seduta e riconvocato il Consiglio a domicilio.

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INVITO_Open rooms

L’art hotel La Coluccia di Santa Teresa Gallura apre le porte delle sue 49 camere a tutti. Per domenica 11 ottobre, dalle 11.00 alle 18.00, il primo art hotel in Sardegna ha organizzato l’evento Open Rooms: chiunque potrà entrare gratuitamente nell’albergo e visitare le 49 camere che, questa estate, sono state allestite da altrettanti artisti sardi. L’ingresso sarà assolutamente libero e Open Rooms intende dare la possibilità ad appassionati di arte e design, a curiosi ed esteti di compiere un viaggio nella suggestiva atmosfera dell’unico art hotel sardo.

L’albergo contiene centinaia di opere, tutte di altissimo livello, esposte esclusivamente per il progetto artistico Pianeta Coluccia che ha caratterizzato l’intera stagione turistica della struttura ricettiva situata in località Conca Verde. Open Rooms, quindi, rappresenta l’unica possibilità per ammirare le opere al completo e, considerato il numero di artisti che hanno voluto aderire al progetto, sarà anche l’occasione per avere un quadro molto ampio del movimento artistico contemporaneo isolano.

Fanno parte del Pianeta Coluccia pittori, performer, designer, scultori, fotografi di caratura regionale, nazionale e internazionale. Ciascuno di essi, lo scorso maggio, ha allestito una stanza dell’hotel e, tutti insieme, hanno arricchito gli spazi comuni dell’hotel. L’albergo chiuderà la sua stagione proprio l’11 ottobre, a conclusione dell’evento.

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incontro con assessore spano 01 incontro con assessore e staff assessorato ambiente

Al termine della riunione tra Savi ed Eurallumina, svoltasi stamane all’assessorato della Difesa dell’Ambiente, in via Roma, a Cagliari, la Rsu Eurallumina ha incontrato l’amministratore delegato dello stabilimento di Portovesme, ing. Vincenzo Rosino, che ha definito la riunione odierna costruttiva ed importante perché ha permesso di entrare nei dettagli tecnici della procedura di autorizzazione. Nello stesso momento l’amministratore delegato ha detto ai lavoratori di aver comunicato all’ente autorizzativo che la società Eurallumina risponderà puntualmente ad ogni richiesta pervenuta e che le due integrazioni sono già in fase di realizzazione, con incarichi affidati a studi professionali esterni.

Successivamente, i rappresentanti dei lavoratori hanno incontrato l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, accompagnata dal capo di gabinetto Franco Corosu e dalla direttrice generale Paola Zinzula. Nel corso del confronto è stata confermata dal rappresentante della Regione e dai tecnici la massima attenzione e la volontà di comprimere, per quanto consentito dalle norme, i tempi per “avviare la procedura”, che avverrà contestualmente al deposito delle ultime documentazioni integrative richieste e alla pubblicazione, nel quotidiano regionale, dell’avviso di avvenuto deposito della documentazione autorizzativa, ed è stato anche confermato che la convocazione della conferenza dei servizi avverrà immediatamente dopo la conclusione dell’iter autorizzativo.

La RSU ha annunciato che la mobilitazione e il monitoraggio dei lavoratori Eurallumina proseguiranno in tutte le fasi del percorso autorizzativo in capo al Savi.

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