5 August, 2024
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«L’Esposizione Universale è un grande evento mondiale che promette un futuro di dialogo, di speranza e di sviluppo e costituisce un importate ponte per rafforzare l’amicizia e la cooperazione fra i popoli». Con queste parole l’ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica Popolare Democratica di Corea in Italia, Kim Chun Guk, ha aperto il suo intervento al National Day della Corea del Nord a Expo Milano 2015.

«Con l’obiettivo di contribuire al miglioramento della salute dell’umanità – ha continuato l’ambasciatore Kim Chun Guk – abbiamo scelto come tema del nostro padiglione il ginseng, presentando i vari metodi di produzione e lavorazione di quello che è considerato da diversi millenni il re delle erbe medicinali e delle piante.»

A dare il via alla cerimonia ufficiale l’alzabandiera accompagnato dagli inni nazionali. In platea numerose persone vestite con gli abiti tradizionali del Paese, il cui padiglione si trova all’interno del Cluster Isole, Mare e Cibo: ampie gonne di seta stampata con un motivo floreale e le giacche corte con le larghe maniche. A rappresentare l’Italia, il commissario generale di Expo Milano 2015, Bruno Pasquino.

«I temi della nutrizione e della sicurezza alimentare mondiale, oltre a rivestire un’importanza globale, assumono un particolare rilievo per la popolazione della Repubblica Popolare Democratica di Corea – ha affermato Bruno Pasquino – riflettendosi anche sui processi volti alla stabilizzazione della penisola, ai quali l’Italia fornisce il suo sostegno. Il contributo del nostro Paese si colloca, in particolare, nel settore alimentare: abbiamo condotto negli anni diversi interventi in relazione alle necessità di prima assistenza e di sviluppo della Corea del Nord.»

Dopo la cerimonia, la delegazione si è spostata a Palazzo Italia per la consueta visita ed il pranzo ufficiale.

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Dopo il concerto inaugurale, questo pomeriggio, alle 16.30, è in programma la prima conferenza 2015/2016 dell’associazione culturale S’Ischiglia. Presso la Sala Astarte, alla Grande Miniera di Serbariu, si terrà una conferenza del professor Ignazio Mattarella, musicologo dell’Università di Cagliari, sul tema “La musica in scatola. Una discussione su musica e disco/radio/tv, insomma sulle nostre abitudini di ascolto musicale quotidiano”, con il patrocinio del Centro Servizi Culturali della Società Umanitaria.

Questo il programma completo delle conferenze del mese di ottobre:

5 ottobre Ignazio Macchiarella – Professore ordinario di Etnomusicologia all’Universitá di Cagliari
“La musica in scatola. Una discussione su musica e  disco/radio/tv, insomma sulle nostre abitudini di ascolto musicale quotidiano.”

7 ottobre Sabrina Sabiu – Storica e ricercatrice.

“La bonifica idraulica del Basso Sulcis.”

12 ottobre Francesco Capuzzi – Studioso di musica popolare.
“In Sarda poesia. La poesia estemporanea in Sardegna: protagonisti, modi di esecuzione e forme di accompagnamento.”

14 Antonello Sanna – Preside della Facoltà di Archittettura dell’Università di Cagliari
“Il recupero della Grande Miniera di Serbariu e degli spazi pubblici della città di fondazione.”  

19 Roberto Curreli – Geologo
“Il carsismo e le grotte del Basso Sulcis.”

21 Silvano Tagliagambe – Professore odinario di Filosofia della Scienza presso la  Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “La Sapienza” di Roma.
“Il tramonto della veritá. Come nel corso del tempo si sia passati da una concezione statica della verità a una  concezione dinamica, vista come processo di accrescimento e di  approssimazione al vero.”

26 Cinzia Grussu – Dottoressa in filosofia
“Il codice morale non scritto nella lettura di Antonio Pigliaru. Attualitá di uno dei più lucidi intellettuali sardi del Novecento a 46 anni dalla morte.”

28 Gianfranco Canino – Archeologo. Collaboratore Soprintendenza Archeologica per le province di Cagliari e Oristano
“L’archeologia in ambiente carsico e i depositi antropici nel territorio di Nuxis.”

Tutte le conferenze si svolgeranno nella Sala Astarte della Società Umanitaria, presso la Grande Miniera di Serbariu, dalle 16.30 alle 17.30.

Nino Dejosso.

Nino Dejosso.

 

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Scadono il 13 ottobre i termini per la presentazione delle domande di partecipazione alla XX edizione dell’Artigiano in Fiera, mostra mercato che si terrà presso il quartiere espositivo Fiera Milano – Strada Statale del Sempione, 28 – 20017 Rho (Mi) dal 5 al 13 dicembre 2015. iniziativa dell’‘assessorato regionale del Turismo, artigianato e commercio tesa ad incentivare e sostenere l’artigianato artistico e tradizionale della Sardegna tramite la partecipazione, con un proprio stand istituzionale.
Sono ammesse a partecipare all’iniziativa 32 piccole o medie imprese artigianali che operano in Sardegna, attive nella trasformazione e commercializzazione di artigianato artistico e tradizionale sardo (non saranno ammesse aziende di sola commercializzazione o appartenenti al comparto agroalimentare). La quota di partecipazione prevista è di 100 euro per uno stand assegnato di dimensioni standard (12 mq).
Le imprese artigiane interessate dovranno inviare le adesioni entro le ore 12.00 del 13 ottobre 2015 presso gli Uffici della Direzione generale dell’Assessorato del Turismo, in viale Trieste 105 – 09123 Cagliari o tramite posta elettronica certificata all’indirizzo tur.sviluppoofferta@pec.regione.sardegna.it
La selezione dei partecipanti sarà effettuata tramite estrazione a sorte, che si terrà in seduta pubblica il 20 ottobre 2015 alle ore 11.00, presso i locali dell’Assessorato.

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Cala Gonone 1 copiaCala Gonone 2

L’interesse verso la destinazione e il prodotto Sardegna è in costante ascesa, non soltanto dall’Europa ma anche dal Nord America. È quanto emerge dalla Borsa internazionale del turismo attivo in Sardegna (Bitas), che si conclude oggi a Cala Gonone, frazione costiera di Dorgali, che sabato ha visto l’avvio del workshop, con la partecipazione di 55 (degli 80 iscritti) buyer internazionali e circa 250 operatori sardi dell’offerta. Oltre 1.500 incontri commerciali di un quarto d’ora ciascuno hanno animato un’intensa giornata di contrattazioni, in cui le aziende sarde hanno proposto la commercializzazione di pacchetti-vacanza in Europa e nel resto del mondo.
Sono, infatti, 16 i Paesi rappresentati dagli operatori della domanda, provenienti, oltre che dalla Penisola, da Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera e USA. Proprio l’attenzione del Paese americano verso l’isola è stato uno dei temi di rilievo tra quelli trattati nella giornata inaugurale. In particolare ne ha parlato il tour operator Kathy Dragon, specializzato in viaggi dal Canada e dagli Stati Uniti, che nel suo intervento ha messo in luce come la motivazione di viaggio in Sardegna dei clienti nordamericani vada ben oltre l’attrattore mare.
La Bitas, emblema dell’“altra stagione”, e occasione unica di incontro tra domanda internazionale e offerta sarda, è la vetrina turistica più importante che si svolge sul territorio isolano, perciò è stata inserita nel palinsesto degli eventi dell’‘Isola senza fine’ da promuovere a Expo 2015. Mette in mostra un aspetto caratterizzante della qualità della vita, quello legato al turismo attivo. Dorgali aggiunge in più la prerogativa di associare mare e montagna, una combinazione su cui si punta per l’edizione di quest’anno (la quinta in assoluto).

«È un evento all’insegna delle tre I – ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi, durante la conferenza inaugurale -. Investimenti, innovazione e internazionalizzazione rappresentati dai buyer stranieri ma, soprattutto, dalla volontà di posizionamento sui mercati obiettivo con un prodotto legato profondamente al wellbeing, alla qualità di vita, mostrando una Sardegna ‘diversa’, capace di generare nuovi stimoli di vacanza che completino l’offerta legata al turismo balneare. La manifestazione esprime l’impegno condiviso da parte di tutti gli attori del sistema turistico regionale di creare motivazioni di viaggio almeno nove mesi l’anno. L’isola senza fine, come recita il nostro brand – ha concluso Morandi – è una terra unica e inimitabile dove esperienze ed emozioni non finiscono mai.»

 

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La Regione è impegnata da tempo a trovare una soluzione alla questione della Keller di Villacidro, dichiarata fallita nel mese di aprile, per far ripartire gli impianti e dare risposte ai lavoratori. Lo sanno bene sia le forze politiche che le forze sociali e sindacali. Il fatto che spesso, per evidenti ragioni di riservatezza, non si pubblicizzino gli incontri che l’amministrazione regionale ha con imprenditori o società interessate ad acquisire l’azienda, non significa che non si stia lavorando per risolvere la vertenza.
Come avvenuto per altre aziende in crisi, l’assessorato dell’Industria offre agli interlocutori massima disponibilità e collaborazione.

«La Regione – la Giunta Pigliaru lo ha sottolineato più volte – ha il compito di costruire politiche e azioni organiche in grado di incidere positivamente sull’ambiente economico e normativo nel quale operano le aziende, sia sul piano della semplificazione amministrativa sia sul versante delle infrastrutture e degli strumenti finanziari. Davanti a proposte serie e affidabili la Regione si è sempre messa al servizio degli investitori dando opportune risposte.»

Nel merito della vicenda Keller, in questo anno e mezzo di governo l’assessorato dell’Industria ha fornito in modo esauriente e preciso tutte le informazioni e le risposte del caso agli imprenditori che si sono fatti avanti per valutare l’opportunità di un’acquisizione. È accaduto anche con una delegazione indiana, che ha avuto incontri sia con la Presidenza della Regione che con l’assessore dell’Industria e i curatori fallimentari. All’imprenditore sono state illustrate in modo approfondito tutte le misure, anche di natura finanziaria, che potessero consentirgli di rilevare la Keller. La successiva scelta degli indiani di investire altrove può non piacere ma è legittima.

L’azione di scouting della Regione va comunque avanti ed è supportata da una strategia che punta a creare un clima favorevole alle imprese, ad accompagnare gli investitori con percorsi personalizzati, offrendo loro una burocrazia leggera e strumenti adeguati .

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La Regione nei giorni scorsi ha ospitato un corso di formazione su “trasporto marittimo e autostrade del mare” – “Short Sea Shipping, Motorways of the Sea and e-freight” – nell’ambito del progetto Optimed. L’iniziativa, promossa dalla “Escola Europea de Short Sea Shipping”, destinata a operatori della logistica e funzionari delle pubbliche amministrazioni dei paesi delle sponde nord-ovest e sud-est del Mediterraneo, si è tenuta a Barcellona e a Cagliari.
Molti i tecnici e i professionisti che hanno preso parte agli incontri, provenienti da Algeria, Egitto, Italia, Giordania, Libano, Marocco, Spagna e Tunisia. Tra i destinatari, operatori pubblici e privati rappresentanti, tra gli altri, del porto di Beirut, ministero dei Trasporti del Libano, esponenti dell’università egiziana “Arab academy” e di quella algerina di “Hadj Lakhdar”.
È stata un’occasione per rendere partecipi i più importanti stakeholders del settore che operano nel bacino del Mediterraneo dei vantaggi conseguenti al rafforzamento dei sistemi di “Short Sea Shipping” promossi dal progetto Optimed. Sono stati quindi evidenziati i benefici del nuovo disegno di rete, proposto in termini di costi, tempi di percorrenza ed affidabilità della consegna per gli scambi commerciali, in contrapposizione al trasporto su strada. Il sistema è basato sull’individuazione di due hub portuali di riferimento, Porto Torres e Beirut, in posizione baricentrica rispetto alle direttrici di traffico che interessano le due sponde opposte orientali e occidentali del Mediterraneo.
La Sardegna si inserisce in questo contesto assumendo un ruolo di primo piano nella gestione dei flussi commerciali tra gli stati dell’arco latino nord-occidentale – Spagna Francia e Italia – e dell’area sud orientale, Libano, Egitto, Giordania e Siria.
Ha un budget complessivo di 1,9 milioni di euro con un contributo comunitario pari al 90 per cento, ed è uno dei 95 progetti finanziati dal Programma ENPI CBC MED 2007-2013, che sotto la guida della Regione in qualità di autorità di gestione, ha l’obiettivo di promuovere un processo di cooperazione armonioso e sostenibile nel Mediterraneo. Si tratta di un’iniziativa transfrontaliera multilaterale finanziata dallo Strumento Europeo di Vicinato e Partenariato (ENPI) che coinvolge Cipro, Egitto, Francia, Giordania, Grecia, Israele, Italia, Libano, Malta, Palestina, Portogallo, Spagna, Siria (partecipazione attualmente sospesa) e Tunisia.

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Alle 17.00, a Carloforte, è in programma una riunione aperta del Consiglio comunale, con la partecipazione dell’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, sul caso Saremar. La riunione arriva in una fase particolarmente delicata della vertenza, che ha visto la Regione avviare i licenziamenti dei lavoratori in vista dell’affidamento del servizio ad altra compagnia e del loro ricollocamento. L’assessore Deiana ha assicurato più volte che nessun lavoratore resterà senza lavoro ma i lavoratori non si fidano di questa promessa ed hanno avviato una serie di manifestazioni di protesta, sia a La Maddalena sia a Carloforte, dove da qualche giorno vanno avanti l’occupazione del campanile della chiesa di San Carlo Borromeo ed un presidio all’interno della stessa chiesa.

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«Sono discutibili le polemiche del centrodestra a causa dell’alluvione dopo lo straordinario impegno della Regione nel coordinare tutta la comunità sarda nel momento dell’emergenza.»

Lo scrive in una nota Luca Pizzuto, coordinatore regionale e consigliere regionale di Sinistra Ecologia Libertà.

«C’è un fatto: mai prima d’ora in Sardegna abbiamo avuto un’azione collettiva di prevenzione ai disastri naturali determinati dal maltempo. Per la prima volta questo è accaduto, grazie all’impegno dell’assessore Spano, allo straordinario impegno della Protezione Civile, dei sindaci e delle comunità locali, che insieme hanno lavorato per evitare la perdita di vite umane e per prevenire tutto ciò che era possibile prevenire. Questo risultato di buon coordinamento è un segno importante – aggiunge Luca Pizzuto -, mette in luce una politica in grado di riconnettersi (e lavorare insieme) al suo popolo in tutte le forme in cui questo è impegnato.»

«Ora è necessario potenziare ancor di più questo sistema di prevenzione e coordinamento – sottolinea ancora Luca Pizzuto -, ma anche lavorare per consentire una politica di ripristino ambientale contro il dissesto idreogeologico dell’Isola, per dotare la nostra Isola di maggiori difese naturali in grado di prevenire ed evitare i disastri.»

«Faccio quindi i miei sinceri complimenti – conclude Luca Pizzuto – a tutte le persone e le organizzazioni che hanno lavorato per gestire questa emergenza e che si impegneranno per quelle che verranno.»

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