31 July, 2024
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Cala questa sera, a Portoscuso, il sipario sulla nona edizione di Parole sotto la torre. Si chiude in musica, non prima di un incontro che recita, per stare in tema, Cantarle fuori dai denti. Il festival letterario è organizzato dall’associazione Noteapiedipagina, che firma la rassegna in collaborazione con il comune di Portoscuso e il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna. La direzione artistica è di Gianni Biondillo (scrittore, architetto, redattore del blog culturale Nazione Indiana), coadiuvato da Saverio Gaeta, organizzatore e direttore artistico di Leggendo Metropolitano.

Gianni Biondillo, alle 21.00, conduce Cantarle fuori dai denti, l’incontro con Luciana Parisi e Daniele Sanzone. Parisi ha collaborato con diverse testate, Donna Moderna, La Stampa, Repubblica delle Donne; oggi, dopo le esperienze a Rai News 24 e al Giornale Radio, lavora come giornalista per la redazione cultura del Tg3 Rai. Sanzone, napoletano, laurea in Filosofia, è fondatore, autore e voce della rock band ‘A67. È stato finalista al premio Tenco nel 2008 e ha all’attivo numerose collaborazioni con musicisti e scrittori come Edoardo Bennato, Mauro Pagani, Caparezza, Raiz, James Senese, Roberto Saviano, Giancarlo De Cataldo, Valeria Parrella. Scrive o ha scritto su camorra e illegalità per La Repubblica XL, Corriere del Mezzogiorno, Donna Moderna, Tgcom24, La Repubblica e Il Fatto Quotidiano online, dove cura il Blog degli ‘A67. È autore e conduttore del programma Brain Food su Fanpage.it. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo libro, Camorra Sound, con il quale ha vinto il Premio Paolo Borsellino.

Si chiude in musica alle 22.30, con Verità rubate e bellezze dal profumo di passione e riscatto, Lello Analfino & Tinturia in concerto acustico. Analfino è entrato nella band nel 1996, ha iniziato suonando le tastiere, per poi diventare il cantante e il frontman del gruppo. E’ autore dei testi e delle musiche dei Tinturia, che spaziano con creatività dal pop al reggae, dal funk al rap, con un pizzico di folk di radice siciliana.

Su Pranu 1

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Gran finale, ieri sera, per per la venticinquesima edizione del Festival Narcao Blues, con Corey Harris e Joyce Yuille e il Soul Project.

Il blues, la musica del diavolo, non dovrebbe fare i miracoli. Ma a Narcao ormai li compie da 25 anni. Da quando, alla fine degli anni ’80, un gruppo di amici, appassionati del genere musicale afroamericano, e raccolti intorno all’associazione culturale Progetto Evoluzione appena fondata, decisero di creare il Narcao Blues Festival ora giunto alla sua XXV edizione.

Un quarto di secolo di crescenti successi che ieri (sabato 25 luglio), in una piazza Europa strapiena di pubblico, hanno avuto l’epilogo con il “Celebrating the Anniversary”,serata d’eccezione con cui si sono volute festeggiare le nozze d’argento tra Narcao e il blues, un binomio di successo che ha fatto varcare al paese e al Sulcis i confini nazionali e internazionali sulle ali della musica di qualità.

Una rassegna che, dal 22 al 25 luglio, ha proposto quattro intensi appuntamenti di doppi (e tripli) concerti, oltre 800 spettatori di media a serata, undici grandi gruppi, compresi quelli dell’ormai tradizionale “DopoFestival”, decine di giovani (alcuni come semplici volontari) impegnati nella logistica e nell’organizzazione dell’evento e centinaia di piatti tipici che l’associazione Pro loco di Narcao ha sfornato ogni sera sino  a tarda notte per coloro i quali i momenti in compagnia con il blues non sono stati mai abbastanza lunghi.

«Venticinque anni di Narcao Blues sono un bel pezzo di strada. E oggi, nonostante la crisi e i momenti non facili, siamo qui a festeggiarli insieme a voi, il nostro pubblico. Ancora un volta ci avete dimostrato tutto il vostro affetto e calore assistendo sempre più numeroso alla rassegna. Ma niente di tutto ciò – sottolinea Gianni Melis, direttore artistico della rassegna musicale – sarebbe stato possibile senza questa straordinaria “macchina da guerra” che è l’associazione “Progetto Evoluzione”. Ma i successi del Narcao Blues sono anche e soprattutto di Narcao e dei narcaresi, della sua gente straordinaria. Di un paese del profondo Sulcis dove, dal macellaio all’ortolano, dal piccolo imprenditore alle attività commerciali, nessuno ha mai voluto far mancare il suo sostegno affinché il festival crescesse e arrivasse oggi a festeggiare i 25 anni di successi.»

Dopo aver visto esibirsi sul palco i The Two, i Playing for Change, Francesco Piu, Hadacol, Rico Blues Combo, Sue Foley & Peter Karp band, Mike Zito & The Wheel, ieri l’onore di chiudere la rassegna è toccato a Corey Harris e il suo Rasta Blues e alla cantante americana ma ormai italiana d’adozione Joyce Yuille con il Soul Project, band costruita per l’occasione in esclusiva nazionale e costituita da ben otto strumentisti italiani di grande professionalità ed esperienza. E, come nella migliore tradizione del Narcao Blues Festival, l’ultima serata è stata all’insegna del divertimento e del ballo al ritmo di rythm&blues, soul e funky con il pubblico sotto il palco a cantare e ballare.

Il festival, che si avvale della direzione artistica di Gianni Melis, è stato organizzato dall’Associazione Culturale Progetto Evoluzione, con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna Assessorato alla Pubblica Istruzione Sport e Spettacoli e Assessorato al Turismo, della Provincia di Carbonia Iglesias, della Fondazione Banco di Sardegna e del patrocinio del Comune di Narcao.

A fare da sfondo alla rassegna musicale, come di consueto, è stata Piazza Europa, piccolo anfiteatro al centro del paese dove si sono svolti tutti i concerti dell’evento musicale. Scenario del “DopoFestival”, evento musicale parallelo, è stata invece la località Santa Croce dove si sono esibite le band New Butterfly Blues Band” e RAB4 Band”

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L’iniziativa che ha portato alla convocazione della riunione svoltasi venerdì sera nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu su proposta dei due parlamentari del Partito Democratico del Sulcis Iglesiente Francesco Sanna ed Emanuele Cani, continua a raccogliere critiche. Dopo il consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci, un nuovo attacco arriva da Fabio Enne, segretario provinciale della Cisl.

«Al Sulcis servono risposte e non convegni passerella sulla “materia oscura” – attacca Fabio Enne -. Il Sulcis è sempre più una polveriera sociale; l’elenco delle emergenze produttive e occupazionali in questa fase si complica, con l’aggravante dei tagli nella sanità, nel sociale e la vertenza Province dove saltano posti di lavoro precario e sono a rischio anche gli stipendi dei dipendenti.»

«Dalla Carbosulcis a Igea, da Forgea all’Ati Ifras, ai progetti turistici fermi al palo – sottolinea ancora Fabio Enne -, per assenza di volontà e autorizzazioni, tutti esempi macro di situazioni gravi e compromesse, che condannano il Sulcis ad avere solo una prospettiva di crisi e grave disagio sociale. Per non parlare di Alcoa dove la parola “rinvio” deve essere sostituita dalla parola “soluzione” affiancata alle parole “lavoro” e “occupazione”. Il Piano Sulcis rimane una chimera vuota e lontana, nel mentre i vertici istituzionali sardi scelgono di impegnarsi in convegni, come ad esempio sulla ricerca e la caccia alla “materia oscura”. Iniziative che non corrispondono ad una adeguata soluzione tempestiva che il dramma sociale del Sulcis richiede.»

«La Giunta Pigliaru per il Sulcis ha scelto finora i confronti mordi e fuggi, quando invece occorre mettere in fila tutte le emergenze e assumere impegni e azioni, per ribaltare una china insidiosa e pericolosa. La tensione sociale cresce se la Giunta non sceglie il confronto ampio e nel merito delle vere problematiche e urgenze. Se c’è qualcosa di oscuro purtroppo – conclude Fabio Enne – è la reale volontà politica e istituzionale di impegnarsi concretamente per il Sulcis.»

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A Iglesias come a Quartu Sant’Elena, i Riformatori Sardi tornano all’opposizione delle Giunte di Centrosinistra. Il voto contrario alla proposta di bilancio presentata al Consiglio comunale di Iglesias dalla Giunta di Emilio Gariazzo e il passaggio dei consiglieri Valentina Pistis e Giorgio Carta all’opposizione, segue di pochi giorni le dimissioni del consigliere del comune di Quartu Sant’Elena Gabriele Marini, candidato a sindaco non eletto al primo turno (7,41%) e poi alleato della coalizione di centrosinistra che sosteneva il candidato sindaco Stefano Delunas nel ballottaggio vinto di stretta misura (51,63%) sul sindaco uscente Mauro Contini (Forza Italia). A Iglesias come a Quartu Sant’Elena, l’adesione dei Riformatori Sardi alle proposte politico-amministrative del centrosinistra (7,61% al primo turno), è risultata decisiva per “la conquista del Municipio”, ma entrambi i “matrimoni” sono durati poco, a Quartu Sant’Elena addirittura solo alcuni giorni.

Di seguito l’intervento con il quale il capogruppo di Cas@ Iglesias, Valentina Pistis, ha annunciato il voto contrario al bilancio di previsione e il passaggio del gruppo, che si riconosce politicamente nei Riformatori Sardi, sui banchi dell’opposizione per la seconda parte della consiliatura.

«Grazie Presidente, il bilancio è lo strumento con il quale l’amministrazione programma, sottolineo programma, le attività e i servizi dell’ente. Al suo interno sono indicate le entrate e le uscite definite sulla base delle necessità e delle priorità della Città. La programmazione rappresenta il processo di analisi e valutazione, ovviamente nel rispetto delle compatibilità economico-finanziarie, della possibile evoluzione della gestione dell’ente e si conclude con la formalizzazione delle decisioni politiche e gestionali che danno contenuto ai piani e programmi futuri. Come appena detto, l’evoluzione dell’ente, deve essere rappresentata negli schemi di programmazione del sistema di bilancio in modo veritiero e corretto ed esprime l’impegno che gli organi di governo dell’ente assumono nei confronti dei cittadini e degli altri utilizzatori del sistema di bilancio stesso. L’attendibilità, la congruità e la coerenza dei bilanci è prova della affidabilità e credibilità dell’Amministrazione. Gli utilizzatori del sistema di bilancio devono disporre delle informazioni necessarie per valutare gli impegni politici assunti e le decisioni conseguenti, il loro onere e, in sede di rendiconto, il grado di mantenimento degli stessi. Ad oggi tutto ci sembra estremamente confuso. Per mero titolo di esempio, nella relazione dei revisori, si evince che i conti sono coerenti e conformi alla normativa di riferimento ma allo stesso tempo, viene certificato che nel saldo, rilevano stanziamenti di competenza del fondo crediti, di dubbia esigibilità per l’anno 2015. Proseguendo con l’analisi del parere dell’organo di revisione si legge testualmente che “le priorità e le azioni da intraprendere…” “considerano comunque prioritari i lavori di manutenzione, recupero patrimonio, completamento lavori, progetti esecutivi approvati, interventi con possibilità di finanziamento privato maggioritario”.

Continuando con gli esempi, casca l’occhio sulla gestione tragica dell’asilo nido. A fronte di 325.951,00 di spese, 40.000,00 di entrate. Un servizio in perdita netta, da rivedere e riadattare, troppo costoso rispetto al numero dei bambini iscritti. Così come accade con altri numerosi servizi. E’ di questa mattina la notizia che Iglesias è la quarta città in Italia per spesa record per l’assistenza. 260 euro pro capite, il doppio della media nazionale. Condivido la posizione dei sindacati, molti servizi, gestiti male a fronte di una spesa elevatissima. Insomma, leggendo la proposta in discussione, non ci resta che accontentarci di un bilancio meramente tecnico-amministrativo, apparentemente corretto, numericamente parlando, ma tragicamente orfano di scelte politiche incisive e decisive per Iglesias. Quello in discussione, questa sera, è un bilancio che certifica l’attenzione di questa giunta all’ordinaria amministrazione. Abbiamo atteso per molti, troppi, mesi che ci fosse un chiaro cambiamento di rotta. Che ci fossero scelte significative per la città. Ciò ahimè, non è accaduto. Viceversa sui temi centrali come il personale, l’ambiente e l’urbanistica, abbiamo assistito a decisioni prese in preda alla schizofrenia più assoluta. Abbiamo assistito al disastro nella gestione dei servizi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, costi altissimi per un servizio che definire imperfetto è un complimento. Abbiamo assistito all’indifferenza nella gestione del patrimonio immobiliare. Abbiamo assistito ad una mancanza di coerenza “complessiva” del sistema di bilancio. Ed in particolare del bilancio di previsione, momento conclusivo della fase di previsione e programmazione, che dovrebbe rappresentare con chiarezza non solo gli effetti contabili delle scelte assunte ma anche la loro motivazione e coerenza con il programma politico dell’amministrazione e con il quadro economico-finanziario. Sul DUP, documento unico di programmazione, apprezzo il fatto che, dall’anno scorso siano state stralciate le fotografie inserite nella bozza preconfezionata propinataci lo scorso anno. Un DUP che si attarda a raccontarci la situazione economica internazionale, nazionale e regionale, un DUP carico di numeri e dati, praticamente assenti gli approfondimenti e le scelte politiche. Schemi spesso senza dati e riferimenti. Dalla lettura del documento, ad esempio, Iglesias non possiede punti luce di illuminazione pubblica, proprio così, da tabella sono indicati zero punti luce. A malincuore, questa sera, mi trovo costretta ad affermare che il programma politico annunciato, proposto da questa compagine è stato dimenticato, accantonato, messo da parte. Questa maggioranza con evidenza non ha saputo individuare le necessità e le priorità… non ha saputo programmare e tanto meno governare. Per questi motivi con oggi, sebbene fosse un fatto sostanzialmente acquisito dai colleghi del Consiglio, formalmente, vi comunichiamo la nostra opposizione a questa maggioranza e a questa Giunta.

Annuncio, sin d’ora, il voto contrario di Cas@ Iglesias, ma è chiaro che ci riserviamo in sede di dichiarazione di voto ulteriori precisazioni.»

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Sì al bilancio di previsione ma nella maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta Gariazzo al comune di Iglesias, crescono i malumori. Il documento contabile è passato con il voto favorevole dei consiglieri del Partito Democratico, gruppo di maggioranza relativa, della lista Civica Il Tuo Segno per Iglesias, Partito dei Comunisti Italiani e Sinistra Ecologia Libertà, ma ha ricevuto il “NO” dei due consiglieri di “Cas@ Iglesias”, Valentina Pistis e Giorgio Carta, che da qualche mese si sono collocati in una posizione molto critica e dall’altra sera sono ufficialmente all’opposizione, e i malumori dello stesso Partito Democratico che, per bocca del consigliere Daniele Reginali, segretario provinciale, ha sollecitato un’accelerazione nell’azione di governo per la realizzazione del programma con il quale la coalizione si è presentata agli elettori e risolvere quindi i problemi della città, ad iniziare da quello che è il “problema dei problemi”, le bonifiche del territorio, alla base di qualsiasi progetto di sviluppo.

La maggioranza può contare ora su un margine più risicato, 13 consiglieri (8 PD, 2 Il Tuo Segno per Gariazzo, 2 SEL e 1 PDCI), contro gli 11 dell’opposizione (7 Piazza Sella, 2 Forza Italia, 2 Cas@ Iglesias), e dovrà necessariamente stringersi intorno al sindaco Gariazzo per evitare “incidenti di percorso” durante il cammino, perché l’assenza di un paio di consiglieri in Aula potrebbe mettere a rischio l’approvazione delle proposte che, di seduta in seduta, verranno portate all’esame del Consiglio comunale per la definitiva approvazione.

E’ assai probabile che, a breve, dopo la pausa estiva, la maggioranza decida, d’intesa col sindaco e le forze politiche di maggioranza, di procedere ad un rimpasto, per la definizione di una Giunta più forte con la quale affrontare la seconda metà della consiliatura.

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«Una riunione di partito mascherata da iniziativa istituzionale con l’aggravante che il tema all’ordine del giorno era l’aria fritta. Il Partito Democratico si è riunito nella Grande miniera di Serbariu per parlare del nulla mentre il Sulcis affonda colpito da una crisi senza precedenti e un governo della Regione che naviga a vista, senza idee e progetti concreti, ma solo grandi illusioni. E la risposta è stata una scarsa partecipazione, a testimonianza che di modelli basati sul niente non importa più a nessuno, nemmeno alla base del Pd.»

La dura critica all’iniziativa promossa dai due parlamentari sulcitani del Partito Democratico Francesco Sanna ed Emanuele Cani per la presentazione del “Progetto Aria”, arriva da Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Intanto del Piano Sulcis, questo sconosciuto, non ne parla più nessuno – aggiunge Locci -. E non sarà l’inaugurazione dell’Unità di assistenza tecnica a mettere in secondo piano la moltitudine di progetti fermi al palo per l’incapacità del centrosinistra e del Partito democratico (sempre più impegnato a occupare i posti di potere) di investire i milioni di euro stanziati per la ripartenza del Sulcis Iglesiente. Il Partito Democratico vuole raccontarci ancora le solite storielle su progetti camaleontici (la scelta del termine “Aria”, poi, la dice lunga sulla portata del disegno) che di concreto e nell’immediato non garantiscono alcunché in termini di occupazione e di rilancio del territorio. Dalla poltrona più alta della Regione fino alle risibili cabine di regia, sono tutti preoccupati della spartizione dei posti di comando. Ed è ben chiaro che questa amministrazione non ha conoscenza della situazione drammatica in cui versa il Sulcis. Purtroppo, ci stanno obbligando a guardare al futuro senza alcuna fiducia ma con puro terrore.»

«Basta, per l’amor del Cielo – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco -, con i convegni sui progetti dal contenuto inesistente: si mettano invece al lavoro per ridare speranza al territorio investendo i milioni di euro, già disponibili, che realmente possono cambiare le sorti del Sulcis Iglesiente.»

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E’ stato presentato ieri sera nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, a Carbonia, il Progetto Aria, promosso dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dalla Regione Sardegna nella miniera di Monte Sinni, Seruci, oggi non in attività.

L’incontro, promosso dai deputati Partito Democratico Francesco Sanna ed Emanuele Cani, ha visto la partecipazione, tra gli altri, del presidente della Regione Francesco Pigliaru, del presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Fernando Ferroni, del coordinatore del progetto Cristian Galbiati, del consigliere regionale e sindaco di Gonnesa, comune in cui si trova il sito di Seruci, Pietro Cocco, il nuovo amministratore unico della Carbosulcis, Antonio Martini. Era presente anche un giovane di Sant’Antioco che farà parte dell’equipe che lavorerà alla realizzazione del progetto.

L’obiettivo del progetto Aria è la separazione dell’aria nei suoi componenti fondamentali, elementi che trovano utilità in diversi ambiti di ricerca e applicazione. Uno di questi componenti, l’Argon-40, è un materiale pregiatissimo che permetterà lo sviluppo di una innovativa tecnica per la ricerca della materia oscura ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, progettata e realizzata dall’esperimento DarkSide, una collaborazione internazionale guidata dall’INFN, che vede la partecipazione di oltre trenta istituti provenienti da nove nazioni (Italia, Brasile, Cina, Francia, Polonia, Russia, Spagna, Svizzera, USA).

Altri componenti dell’aria, come l’ossigeno-18 e il carbonio-13, che, propriamente e completamente selezionati e isolati, sono anch’essi pregiatissimi in diversi ambiti di applicazione. Questi elementi hanno un mercato internazionale di grande rilievo – oggi di circa 200 milioni di euro, ha sottolineato Cristian Galbiati -, dal quale tuttavia l’Italia è attualmente esclusa. Materiali pregiati per la ricerca della materia oscura condotta dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) presso i laboratori nazionali del Gran Sasso. 

Grazie alle infrastrutture uniche della miniera di Monte Sinni, il progetto Aria permetterebbe di sviluppare un ciclo produttivo in grado di abbassare notevolmente i costi energetici di produzione di questi materiali speciali, rendendoli più accessibili e fruibili. In questo modo, Aria contribuirebbe ad aumentare la disponibilità di tecnologie avanzate per lo screening medico, incluse le tecniche diagnostiche per la lotta al cancro. Utilizzando per la separazione dell’aria strutture pre-esistenti, l’innovativo processo tecnologico comporterà inoltre un impatto ambientale nullo.

Il primo passo di Aria prevede l’installazione di una torre-pilota di distillazione criogenica: un prototipo di dimensioni tali da rappresentare un unicum al mondo. Una macchina lunga 350 metri verrà collocata nella verticale di un pozzo profondo 500 metri e opererà sulla falsariga – ha spiegato Cristian Galbiati – di quanto avviene nella distillazione del vino per la produzione delle grappe. Tale progetto, senza precedenti a livello internazionale, è reso possibile dalla cooperazione tra INFN, con ruolo di guida e coordinamento dei gruppi di ricerca coinvolti, Regione Sardegna, che guida lo studio dell’implementazione del progetto e le relazioni istituzionali, e Princeton University, oltre che dal contributo cruciale di aziende italiane. La prima fase di progettazione è già partita, grazie a un finanziamento garantito dalla US National Science Foundation (US-NSF).

Per il Sulcis e la Sardegna si tratta di una scommessa per riconnettere ricerca scientifica e sviluppo locale, valorizzare gli importanti investimenti degli anni passati nelle infrastrutture minerarie del sottosuolo ed il lavoro dei lavoratori della Carbosulcis.

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«Expo 2015 si sta rivelando una straordinaria occasione per il Sultanato dell’Oman». Con queste parole il ministro dell’Agricoltura e delle Risorse ittiche omanita, Fuad bin Jaafar Al Sajwani, ha aperto le celebrazioni del National Day dell’Oman all’Esposizione Universale. «Essere in Expo 2015 – ha spiegato il Ministro – ci permette di beneficiare della positiva presenza di altri Paesi e organizzazioni internazionali per rafforzare le partnership con gli Stati con i quali già cooperiamo, come l’Italia, e per creare nuove relazioni».

Ad accogliere la delegazione dell’Oman, questa mattina, il viceministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali Andrea Olivero e il Commissario Generale di Expo 2015 Bruno Pasquino, che hanno partecipato alla cerimonia dell’alzabandiera.

«Il nostro Padiglione sviluppando il tema Heritage of Harvest (Patrimonio del raccolto) – ha aggiunto il Ministro omanita – vuole regalare ai visitatori una primissima esperienza nel nostro Paese, mostrandone l’affascinante atmosfera, la storia, la cultura e le attività economiche.»

«Expo 2015 – ha spiegato il viceministro Olivero – dimostra ancora una volta di essere un luogo di conoscenza, dove poter affrontare con concretezza le sfide legate ad ambiente, cibo e sostenibilità. La Fontana Meridiana, presente nel vostro Padiglione – ha dichiarato rivolgendosi alla delegazione omanita – , oltre a catturare l’attenzione dei visitatori, dimostra le capacità dell’Oman di utilizzare l’energia del sole per gestire con oculatezza le risorse idriche.»

Terminata la cerimonia dell’alzabandiera, sul palco dell’Expo Centre si è esibita la Banda Folkloristica Al Majd in uno spettacolo di danze e musiche tradizionali. A seguire le delegazioni hanno visitato il Padiglione Italia – dove il ministro Fuad bin Jaafar Al Sajwani ha firmato la Carta di Milano – e quello omanita.

I festeggiamenti del National Day sono proseguiti con tour guidati per i visitatori e talk show. In serata il concerto dell’Oud Ensemble della Royal Opera House riprodurrà le magiche atmosfere del Sultanato.

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Villa Devoto ha ospitato ieri pomeriggio una riunione tra il sottosegretario della Presidenza del Consiglio, Luca Lotti, e il presidente della Regione Francesco Pigliaru. «Questo appuntamento fa parte delle regolari interlocuzioni con il Governo per valutare lo stato di avanzamento sui temi aperti», ha spiegato il presidente Pigliaru. «Tra i punti su cui ci siamo soffermati, naturalmente, ci sono quelli riportati nel dossier sull’insularità che avevamo consegnato al presidente Renzi in occasione della sua visita ad Olbia». Dopo la riunione, il presidente Pigliaru e il sottosegretario Lotti si sono trattenuti con il sindaco di La Maddalena, Luca Montella. Nell’incontro si è affrontato il tema del progetto complessivo di sviluppo dell’isola.

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Si è tenuta ieri, presso l’assessorato regionale della Difesa dell’ambiente, la Conferenza di servizi sull’area mineraria di Santu Miali di Furtei che interessa i territori comunali di Furtei, Guasila, Segariu e Serrenti, alla quale hanno partecipato rappresentanti delle Province di Cagliari e Medio Campidano, i Sindaci dei Comuni interessati, l’assessorato dell’Industria della Regione, ARPAS, ENAS ed IGEA. L’incontro rientrava nell’ambito delle attività prioritarie di bonifica e messa in sicurezza delle aree minerarie.
La Conferenza ha esaminato le diverse ipotesi di intervento presentate dalla società Igea ed ha approvato il progetto preliminare che prevede azioni risolutive per la bonifica dell’area mineraria di Furtei, tra le quali la messa in sicurezza definitiva del bacino sterili, le asportazioni complete delle discariche minerarie, in particolare quella di “Sa Fronti”, gli interventi sull’area impianti e il riempimento dei vuoti minerari secondo le migliori tecniche disponibili.

«È stato svolto un lavoro complesso ed intenso per arrivare a questo risultato, che ha visto la costante partecipazione dei sindaci del territorio – dichiara l’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano -. Si attende ora in tempi celeri la consegna del progetto definitivo che consentirà l’utilizzo delle risorse disponibili per il risanamento e il completo ripristino ambientale del territorio.»
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