31 July, 2024
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«Sono convinto che Expo Milano 2015 offrirà a tutti i Paese partecipanti, e in particolare al Senegal, l’opportunità di far conoscere meglio le proprie attività ed iniziative legate alle tematiche dell’Esposizione Universale, condividendo esperienze in uno spirito di partnership universale e fraternità umana.»

Con queste parole il ministro del Commercio e delle Piccole e Medie Imprese, Alioune Sarr, ha aperto ufficialmente le celebrazioni del National Day del Senegal. All’evento hanno partecipato Andrea Olivero, Viceministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, e il Commissario Generale di Expo Milano 2015, Bruno Pasquino. Ad allietare i presenti, i ritmi incalzanti e i colori vivaci del Balletto Nazionale senegalese La Linguère.

«Un elemento chiave del modello di sviluppo del Senegal è il ruolo centrale della donna – ha dichiarato Andrea Olivero – in perfetta coerenza con l’importante progetto Women for Expo, che per la prima volta mette al centro di un’Esposizione Universale la cultura femminile”.

«Per il nostro governo l’agricoltura è un fattore vitale per la crescita economica del Paese – ha spiegato poi Alioune Sarr -, con misure importanti che hanno creato molti posti di lavoro e ridotto notevolmente la povertà, in particolare nei luoghi rurali.  Ecco perché il Senegal ha scelto, per la partecipazione a Expo Milano 2015, il tema ‘Produrre, nutrire e proteggere: le sfide della sicurezza alimentare e dello sviluppo sostenibile in Senegal’.»

Il viceministro Olivero ha aggiunto che «Il Senegal offre un contributo fondamentale per aumentare la consapevolezza collettiva su temi cruciali come la sostenibilità, lo sviluppo agricolo, la lotta allo spreco alimentare, favorendo il dialogo fra popoli e culture e il  ruolo fondamentale della donna».

Dopo la cerimonia ufficiale, la delegazione africana ha fatto tappa a Palazzo Italia, per la visita e il pranzo ufficiale. Il National Day del Senegal è proseguito poi con un convegno sulla sicurezza alimentare nel Paese africano, ospitato dal Padiglione senegalese nel Cluster delle Zone Aride, e con danze e musiche tradizionali fino a tarda sera.

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Scudetto Dinamo 5

Prende forma la nuova Dinamo Banco di Sardegna. Jarvis Lamar Varnado vestirà la maglia biancoblu nella prossima stagione 2015/2016. Nato a Brownsville (Tennessee) il 1° marzo 1988, 206 centimetri di altezza per 104 kg, l’alacentro statunitense rappresenterà per Sassari una pedina fondamentale. Molto dotato fisicamente, Varnado si è sempre messo in luce per il suo atletismo e i numeri ad alta quota. «Jarvis è un centro dinamico, un giocatore dalle grandi qualità atletiche e dalle spiccate doti di intimidazione, può essere allo stesso modo pericoloso sotto canestro e produttivo sul P&R in attacco – spiega il gm biancoblu Federico Pasquini -. E’ stata una trattativa lunga e complessa, alla fine ha vinto la volontà del giocatore che era quella di tornare in Italia per giocare da protagonista. Mi ha sorpreso il primo colloquio che ho avuto con il ragazzo negli Stati Uniti, perché conosceva già tutto di Sassari. Abbiamo scelto lui ritenendolo un giocatore che ha ancora ampi margini di miglioramento, qui da noi avrà possibilità di consolidarsi a livello europeo e magari ambire a fare rientro in NBA con un ruolo diverso. Come per Shane Lawal, pensiamo possa trovare da noi un sistema di gioco e un ambiente a lui molto congeniale, che gli permettano di esprimersi al meglio e fare quell’ultimo e importante step in carriera.»

Il tesseramento di Varnado arriva dopo la conferma di Matteo Formenti, 33 anni, guardia-ala di grande esperienza, nelle ultime tre stagioni, prima di approdare a Sassari lo scorso novembre, in forza all’Enel Brindisi, e l’ingaggio di Lorenzo D’Ercole, play guardia di 27 anni, 193 centimetri per 88 kg, reduce da tre stagioni con la Virtus Roma. D’Ercole ha grandi doti tecniche che potranno essere particolarmente utili sul perimetro. Uomo squadra di sicuro affidamento, di grande attitudine al lavoro e in continua crescita, l’esterno toscano arriva a Sassari a definire maggiormente il disegno del gm Federico Pasquini e di coach Meo Sacchetti per la nuova annata di sfide italiane ed europee.

I due nuovi arrivati raggiungono gli altri nuovi della Dinamo che sta nascendo: il play statunitense Marquez Haynes, 191 cm, 28 anni, in arrivo dal Maccabi Tel Aviv; l’ala congolese Christian Eyenga, 201 cm, 26 anni, in arrivo da Varese; il play sloveno Rok Stipcevic, 186 cm, 29 anni, in arrivo dalla Virtus Roma.

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Raffaele Paci 4
L’assessore regionale della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, ha partecipato stamane al workshop organizzato a Cagliari dal Banco di Sardegna, nel quale sono stati illustrati i risultati ottenuti durante i tre anni di attività dal Fondo di sviluppo urbano Jessica, iniziativa congiunta della Commissione Europea e della Banca Europea per gli investimenti, che mettendo in campo 33 milioni di euro grazie all’effetto moltiplicatore del Fondo ha permesso di finanziare 10 progetti per un valore complessivo di opere pari a 112 milioni di euro circa.

«Quello di oggi è un segnale importante – ha detto Raffaele Paci -, dimostra che quando si mettono in campo strumenti innovativi come Jessica le risposte ci sono da parte delle imprese e dei Comuni. La Regione, da parte sua, sta facendo il possibile per accompagnare le imprese e in generale l’economia sarda in questa fase di ripresa.»
Al workshop, con l’assessore Paci, hanno partecipato il presidente del Banco di Sardegna Antonello Arru, il direttore generale Giuseppe Cuccurese, il capo divisione Infrastrutture Energia e Settore Pubblico della Banca europea per gli investimenti Andrea Tinagli, il direttore del Centro regionale di Programmazione Gianluca Cadeddu e il direttore generale della Pianificazione urbanistica, territoriale e della vigilanza edilizia Elisabetta Neroni.
La Regione ha attivato Jessica nel 2011 come progetto pilota: gli interventi finanziati hanno riguardato servizio pubblico locale, miglioramento della mobilità urbana sostenibile, recupero del patrimonio architettonico.
«Stiamo rafforzando questi strumenti di ingegneria finanziaria aprendoli anche ad altri settori. Il principio del fondo di rotazione supera la vecchia idea del fondo perduto e punta sulla restituzione, il che dà anche agli attori interessati molta più autonomia, perché non sono più dipendenti dal contributo regionale. Vale per le imprese ma anche per i Comuni, che hanno così un’occasione importante per essere protagonisti di un’altra sfida. La prossima fase di programmazione prevede di estendere il fondo Jessica agli attrattori ambientali culturali e turistici, punti forti della Sardegna, ma anche di puntare su altri strumenti finanziari a favore dell’alta tecnologia che stiamo mettendo in campo. I segnali della ripresa ci sono – ha concluso il vicepresidente della Regione -. Ora bisogna cavalcare questi segnali e rafforzarli, e uno dei modi per farlo è immettere liquidità nel mercato.»

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Consiglio regionale 2 copia

Stamane il Consiglio regionale ha approvato i primi 5 articoli del Dl 202 della Giunta regionale sulla trasformazione in agenzia del Consorzio “Sardegna ricerche”.

Il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il disegno di legge istituito con legge regionale 21/85 (Istituzione di un fondo per l’assistenza alle piccole e medie imprese, in attuazione dell’art. 12 della Legge 268/74). Il presidente, Gianfranco Ganau, ha quindi dato la parola al relatore di maggioranza, il consigliere di Sdl Pier Mario Manca.

Nella sua relazione, Manca ha ricordato l’esigenza più volte manifestata dalla Corte dei conti di trasformare il consorzio in Agenzia ed in effetti, ha sottolineato, «negli anni la struttura ha perduto la sua fisionomia originaria; il provvedimento, inoltre, appare in linea con l’esigenza di contenere i costi riordinando il contesto degli organismi di ricerca che fanno capo alla Regione senza spese aggiuntive». Su quest’ultimo punto, ha aggiunto Manca, «sono stati espressi in commissione alcuni rilievi per ciò che concerne il personale, rilievi manifestati in modo analogo anche dai consiglieri della minoranza».

Il consigliere Ignazio Locci, sull’ordine dei lavori, ha osservato che gli emendamenti al Disegno di legge non sono stati messi ancora a disposizione dall’Aula.

Il presidente Ganau ha assicurato che i documenti saranno messi a disposizione del Consiglio quanto prima. Il presidente ha quindi dato la parola al relatore di minoranza, il consigliere Gianluigi Rubiu, capogruppo di Area Popolare Sardegna.

Gianluigi Rubiu ha ripercorso in apertura le vicende più significative di Sardegna Ricerche ricordato affermando che nel tempo la struttura ha assunto un ruolo crescente al servizio del sistema delle imprese. «Ma il provvedimento – ha lamentato – suscita non poche perplessità, la governance passa da gestione democratica ad una monocratica di diretta espressione della politica e ciò esprime la chiara volontà di creare un ennesimo ente regionale a disposizione della Giunta; sul personale, d’altra parte, non è specificato il tipo di contratto da applicare al personale dell’ente e manca ogni riferimento all’anzianità di servizio di molte figure professionale». Si tratta di una ambiguità che, ad avviso di Rubiu, «merita un rigoroso approfondimento giuridico, date alcune precedenti esperienze regionali di segno negativo; esiste insomma un concreto rischio di impugnazione di questa legge, con oneri aggiuntivi a carico della Regione».

Il consigliere Piero Comandini (Pd) ha affermato che il problema può essere affrontato in modo burocratico, facendo riferimento alla trasformazione del consorzio 21, o capire opportunità contenute nel potenziamento di Sardegna Ricerche. «Questa è l’ottica giusta – ha dichiarato Comandini – per potenziare le funzioni di Sardegna Ricerche e valorizzare ruolo della struttura; quello di Pula è il primo parco tecnologico d’Italia con oltre 600 ricercatori, un fiore all’occhiello del sistema Regione, questa è l’idea della Giunta e della maggioranza».  «Siamo consapevoli – ha riconosciuto l’esponente del Pd – che certi modelli di sviluppo sono soggetti a dinamiche internazionali molto complesse ma, proprio per questo, quella di puntare su ricerca ed innovazione è una scelta vincente che consente alla Sardegna di essere un volano del sistema Italia; la legge, in definitva, contiene risposte ai quesiti della Corte dei conti ma politicamente conta di più la volontà di riordinare il sistema della ricerca nella prospettiva del rilancio dell’economia regionale».

Il consigliere Chistian Solinas (Psd’Az) ha premesso che «non è facile intervenire in questo clima,perché  la politica non può smarrire il proprio ruolo rispetto a quello che sta succedendo e lasciare che circolino tante voci sulla sentenza del Consiglio di Stato; le sentenze si rispettano ma un parlamento non può accettare senza dire nulla che un organo della magistratura disponga in materia della sua composizione, serve perciò un approfondimento in una sede da individuare, che potrebbe essere quella dei capigruppo, però procedere in queste condizioni non consente di svolgere il ruolo del parlamento sardo con serenità».

Il presidente ha ribadito che la sentenza non è pervenuta, confermando che se dovesse arrivare si procederà di conseguenza ma al momento, ha precisato, «i lavori del Consiglio possono continuare».

Riprendendo il suo intervento ed affrontando il merito, il consigliere Solinas ha osservato che «in parte il provvedimento risponde ai rilievi della Corte dei conti ma in un’altra parte procede in senso contrario acquisendo il personale in modo indiscriminato al sistema Regione; nei fatti, pur non discutendo le professionalità presenti all’interno di Sardegna Ricerche, il personale passerebbe da un contratto privato ad un pubblico e a questo punto occorre chiedersi cosa farà la Regione quando qualcuno dovesse chiedere la mobilità, con quale qualifica sarà considerato, come sarà possibile conciliare questa norma con quella sulla mobilità interna alla Regione». «Si determinerebbe poi – ha prospettato Solinas – un aumento di organico senza una programmazione a monte,  creando un problema peggiore di quello che si vorrebbe risolvere, senza dimenticare che lo stesso problema si riproporrà a breve con l’Ente Foreste che si sta trasformando in Agenzia». «E’ necessario insomma – ha concluso Solinas – un chiarimento complessivo sul mare magnum degli enti regionali perché altrimenti si procederà con una eccessiva discrezionalità che provocherà poi un contenzioso ingestibile».

Il presidente Ganau ha dato la parola a Marco Tedde (Forza Italia): «Si tratta di una legge che presenta molte zone d’ombra che incideranno su un ente strategico per la Sardegna». «L’azzeramento dei vertici – ha affermato Tedde – ci fa pensare alla volontà politica di mettere l’ente sotto lo stretto controllo della Giunta regionale». Il consigliere ha poi accusato la maggioranza di non aver portato avanti politiche a favore dell’innovazione e della ricerca, «diversamente da quanto fatto dalla Giunta Cappellacci fino al 2013 attraverso il finanziamento della legge 7 del 2007».

Per il vice capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, la fretta porta a commettere errori. Il consigliere ha auspicato di rinviare la riforma dell’ente al progetto complessivo di riforma degli enti locali. Per Zedda non solo questa legge non porterà risparmi o miglioramenti di risultati, ma, se non verrà modificato l’articolo 8 sul personale, si «creerà un grande pasticcio».

L’esponente della minoranza ha chiesto alla Giunta di dire chiaramente se vuole investire ancora in ricerca e innovazione oppure no, ricordando all’assessore Paci che quando c’era la Giunta Cappellacci l’Università di Cagliari “aveva preteso” ingenti risorse per la ricerca di base.

Il vice presidente Eugenio Lai ha assunto la guida dell’Aula e ha dato la parola al capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, il quale ha sottolineato che le «turbolenze dovute alla sentenza del Consiglio di Stato creeranno qualche problema».

Per l’esponente della minoranza questa legge non darà un nuovo impulso all’attività di ricerca: «Credo che le riforme non debbano essere fatte a spezzatino come propone questa Giunta regionale». Secondo Dedoni bisogna avviare una riorganizzazione organica della Regione anche i benefici per la Sardegna.

Il vice presidente Lai ha poi dato la parola al consigliere Stefano Tunis (Forza Italia). Per l’esponente della minoranza non è comprensibile che si impegni il tempo del Consiglio regionale per modificare la natura giuridica di un ente, quanto l’Isola soffre una crisi mai vista. Per Tunis, visto che con tale modifica non cambia nulla, «si potrebbe pensare che alla base di questo provvedimento ci siano problemi politica e non di risultato». Il consigliere ha poi concluso affermando che la Giunta è interessata a occupare posti di potere.

Lai ha, poi, dato la parola all’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, il quale ha, da subito, sottolineato che non si tratta di occupare posti di potere, visto che non è neanche previsto un Cda. L’obiettivo della legge, ha affermato, è di riordinare un tema importante ridefinendo la natura giuridica di Sardegna ricerche, come chiesto dalla Corte dei Conti. Paci ha affermato di avere accolto diverse osservazioni, «soprattutto quelle degli onorevoli Rubiu e Zedda», e di averle inserite all’interno degli emendamenti della Giunta. L’assessore ha ribadito che non c’è alcuna volontà di trasformare i dipendenti di Sardegna ricerche in dipendenti regionali e che manterranno il loro contratto. Per Paci con questa legge si fa un passo avanti proseguendo il lavoro positivo fatto negli ultimi anni dall’ente e dalla sua presidente, con l’obiettivo di rafforzare il sistema della ricerca in Sardegna.

Il vice presidente di turno dell’assemblea, Eugenio Lai, ha quindi posto in votazione il passaggio agli articoli, che è stato approvato dall’Aula, ed ha concesso la parola al capogruppo del Misto, Fabrizio Anedda, per la discussione generale sull’articolo 1.

Il consigliere Fabrizio Anedda ha lamentato i carenti servizi alle imprese garantiri da “Sardegna Ricerca” nel corso degli anni, a fronte di un cospicuo assorbimento di risorse regionali a valere sui capitoli di bilancio di competenza del Lavoro. «Auspico – ha concluso l’esponente della maggioranza – che con il passaggio al controllo diretto dell’assessorato della Programmazione migliorino i servizi per le imprese e ci sia un più efficace del personale».

Posto in votazione l’articolo 1 (Trasformazione del consorzio “Sardegna Ricerche” nell’agenzia regionale “Sardegna Ricerche e finalità”) è stato approvato con 27 voti favorevoli e uno contrario.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, è quindi intervenuto per dichiarare che la mancata partecipazione al voto dei consiglieri della minoranza è giustificata da “ragioni politiche” e non derivante da assenze.

Il vicepresidente Lai ha proseguito con la votazione dell’articolo 2 (Compiti dell’agenzia “Sardegna Ricerche”) che è stato approvato con 27 voti a favori e 17 contrari.

La consigliere di Forza Italia, Alessandra Zedda, intervenendo in sede di discussione dell’articolo 3 (Organizzazione s statuto dell’agenzia “Sardegna ricerche”) ha sottolineato che al comma 2 si prevede che sullo statuto il Consiglio debba limitarsi al parere, così  come avviene per una ordinaria delibera, ed ha rivolto la richiesta all’assessore della Programmazione perché “fornisca chiarimenti in ordine ai tempi e alla metodologia di approvazione delle statuto dell’agenzia”.

Il consigliere Stefano Tunis (Fi) ha espresso perplessità sulla formulazione del comma 1 dell’articolo 3 in ordine all’inquadramento del personale di “Sardegna ricerche” laddove si fa riferimento alla legge regionale 31 (disciplina del personale e dell’organizzazione degli uffici della Regione). «Bene i chiarimenti forniti dall’assessore Paci – ha affermato l’esponente della minoranza – quando afferma di non voler inquadrare il personale all’interno dell’amministrazione regionale ma la norma è scritta molto male e si presta a confusione». «Per tali ragioni – ha concluso Tunis – propongo un emendamento orale soppressivo del comma 1 dell’ articolo 3».

Il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, ha rimarcato l’assenza di un riferimento temporale sul termine di approvazione dello statuto da parte della Giunta regionale. L’esponente della minoranza ha quindi denunciato il rischio di creare «confusione tra l’impianto complessivo della norma in esame e quanto previsto nell’articolo 3 della stessa».

Il consigliere del Psd’Az, Christian Solinas, ha affermato, rivolgendosi all’assessore Paci, che «il malvezzo della Giunta di scrivere gli statuti degli enti e delle società regionali non giustifica il fatto che anche quello di “Sardegna ricerche” debba essere scritto dall’esecutivo». «Lo statuto non è un mero atto di organizzazione – ha affermato l’esponente della minoranza – ma va inquadrato tra le competenze esclusive del Consiglio regionale». Christian Solinas ha concluso affermando di condividere la proposta formulata dal suo collega Tunis ed ha rimarcato la formulazione equivoca del comma 1 dell’articolo 3 in riferimento all’inquadramento del personale dell’agenzia.

La consigliere di Fi, Alessandra Zedda, ha preannunciato il voto contrario ed ha invitato l’assessore Paci a trovare una formula per garantire il parere di merito della competente commissione sullo statuto dell’agenzia.

L’assessore della Programmazione, ha però invitato il Consiglio ad approvare l’articolo 3 così come formulato nel testo all’esame dell’Aula («evitiamo ulteriori appesantimenti burocratici»).

Il consigliere del Psd’Az, Christian Solinas, ha preannunciato la non partecipazione al voto: «Il malvezzo non può diventare la norma nella nostra Regione».

Dopo il ritiro della proposta orale del consigliere Tunis, posto in votazione l’articolo 3 è stato approvato con 26 voti a favore e 13 contrari.

In sede di discussione dell’articolo 4 (Organi dell’agenzia “Sardegna ricerche”) il consigliere di Forza Italia, Stefano Tunis, ha espresso perplessità sulla prevista figura del direttore generale che accorperebbe la figura del direttore di servizio.

Posto in votazione l’articolo 4 è stato approvato con 27 voti favorevoli; 3 contrari e un astenuto. La consigliere di Fi, Alessandra Zedda, ha sottolineato che la mancata partecipazione al voto dei gruppi di minoranza deriva da ragioni politiche e non da assenze.

Il vice presidente Lai, ha quindi aperto la discussione sull’articolo 5 (Direttore generale) ed ha annunciato la presentazione di due emendamenti: il n. 9, sostitutivo parziale proposto dalla giunta regionale e il n.4 (Alessandra Zedda, Fi) aggiuntivo.

Il relatore, Pier Mario Manca (Sovranità, democrazia, lavoro) ha dichiarato parere favorevole all’emendamento n. 4 ed ha invitato al ritiro i presentatori dell’emendamento aggiuntivo n. 9

Per il parere della Giunta, è intervenuto l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, che ha precisato che l’emendamento n. 4, così come formulato, tiene conto delle osservazioni della minoranza e ricomprende il contenuto dell’emendamento n. 9.

La consigliere Alessandra Zedda (Fi) ha quindi comunicato il ritiro dell’emendamento n. 9 ed ha rimarcato l’opportunità di ricercare in prima istanza, la figura del direttore generale, tra i dirigenti della Regione e successivamente attraverso una selezione pubblica.

Posto in votazione l’emendamento n. 9 che sostituisce il comma 5 dell’articolo 5 con la seguente dicitura: il direttore generale è scelto tra il personale dirigente del sistema regione o, con procedura ad evidenza pubblica, tra persone di comprovata esperienza e competenza pertinenti alla funzioni da svolgere e che abbiano ricoperto, per almeno cinque anni, incarichi dirigenziali di responsabilità amministrativa, tecnica e gestionale in strutture pubbliche o private; è stato approvato con 26 voti  favore; 3 contrari e 12 astenuti.

Di seguito l’Aula ha approvato con 27 voti a favore; 8 contrari e sei astenuti l’articolo 5.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha posto come pregiudiziale per il proseguo della seduta un chiarimento e una verifica circa la notifica della sentenza del Consiglio di Stato sulla decadenza di quattro consiglieri regionali ed ha chiesto al vice presidente della Giunta, Paci se corrispondesse al vero l’avvenuta notifica della sentenza presso gli uffici della presidenza della Giunta. Pittalis ha inoltre invitato la presidenza dell’assemblea a verificare se vi siano state notifiche presso l’avvocato del Consiglio regionale.

Il vice presidente Eugenio Lai ha confermato che non risultato notifiche formali presso gli uffici del Consiglio regionale e l’assessore Paci ha rassicurato che il presidente della Giunta seguirà le disposizioni di legge e il corretto iter qualora la sentenza fosse notificata. Paci ha anche precisato di non poter fornire informazioni più puntuali in quanto presente in Aula e non negli uffici della Regione.

Il vice presidente Eugenio lai ha quindi sospeso per alcuni minuti la seduta e alla ripresa dei lavori ha confermato che la sentenza del Consiglio di Stato non è stata notificata alla Regione.

Aperta la discussione sull’articolo 6 (Organo di controllo) il consigliere di Fi, Stefano Tunis, ha evidenziato la necessità di sanare, in sede di coordinamento tecnico del testo di legge, la presunta incongruenza tra quanto stabilito nell’articolo 5 e quanto approvato al comma 1 dell’articolo 3 in merito alle procedure per l’individuazione direttore generale.

L’assessore Paci ha dichiarato che «la sostanza è salvaguardata» ed ha rimandato a opportune verifiche in sede di coordinamento tecnico.

Posto in votazione l’articolo 6, la seduta è stata sospesa per trenta minuti per mancanza del numero legale in Aula.

Alla ripresa dei lavori, il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha dichiarato conclusi i lavori della mattinata e ha convocato la conferenza dei capigruppo, annunciando che il Consiglio si riunirà questo pomeriggio.

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Prende il via domani, giovedì 23 luglio, a Portoscuso, la nona edizione di “Parole sotto la torre”, il festival letterario organizzato dall’associazione “Noteapiedipagina”, in collaborazione con il comune di Portoscuso ed il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna. Le verità dell’inganno, il tema che farà da filo conduttore. Tutti gli incontri con gli autori della rassegna, la cui direzione artistica è affidata a Gianni Biondillo (scrittore, architetto, redattore del blog culturale Nazione Indiana), coadiuvato da Saverio Gaeta (direttore artistico del festival Leggendo Metropolitano), saranno ospitati alla Tonnara Su Pranu.

Quest’anno si inaugura la collaborazione con Skepto International Film Festival, il concorso dedicato ai cortometraggi provenienti da tutto il mondo, che da sei anni si svolge con successo a Cagliari. Le prime tre serate del festival si chiuderanno con le proiezioni de Il canto dell’inganno. Dodici corti sulla meraviglia, lo stupore e la verità.

 Si comincia alle 21.30, con Il traduttore malinconico: protagonista Bruno Arpaia, romanziere, giornalista, consulente editoriale e traduttore di letteratura spagnola e latinoamericana. Ha pubblicato diversi romanzi, che hanno ottenuto importanti riconoscimenti, come il Premio Selezione Campiello 2001 per L’angelo della storia, il Premio Letterario Giovanni Comisso 2006 per Il passato davanti a noi, finalista al Premio Strega per L’energia del vuoto. Conduce l’incontro il giornalista Vito Biolchini.

Alle 23.00, a cura di Skepto, Inganni a tempo determinato, con Despina Economopoulou, videomaker di origine greca che vive a Barcellona. Verranno proiettati “I frutti sperati” (15′ – Italia), “Debtfools” (9′ – Grecia/Spagna), “L’homme qui en connaissait un rayon” (20′ – Francia), “Tuesday” (6′ – Svizzera).

Parole sotto la torre 1Parole sotto la torre copiaGianni Zanata.

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Venerdì 24 luglio, alle ore 11.00, presso l’Auditorium Vescovile di Piazza Municipio, a Iglesias, si terrà la conferenza stampa di presentazione della mostra “Iter sanctitatis gaudium ecclesiae. Fede, tradizione e memoria nello storico pellegrinaggio delle reliquie di Sant’Antioco”, dedicata al martire sulcitano e al suo culto nel 400° anniversario del ritrovamento delle reliquie del santo.

Parteciperanno alla conferenza stampa il vescovo di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda, i curatori della mostra e gli amministratori comunali di Iglesias e Sant’Antioco.

La mostra sarà inaugurata presso il Museo Diocesano di Iglesias, martedì 28 luglio, alle ore 19.00.

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«Se la dispersione scolastica dipendesse solo dal numero degli insegnanti, non avremmo trascorso quest’ultimo anno a elaborare un piano globale e articolato che prende in considerazione le esigenze del territorio e i saperi dei nostri ragazzi». A dirlo è l’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, sottolineando la complessità del fenomeno dispersione e la molteplicità degli interventi che l’esecutivo regionale sta mettendo in campo per contrastarlo. La Regione, infatti, ha aperto un dibattito pubblico e condivide da molte settimane con il territorio e con le parti sociali un progetto triennale di oltre trecento milioni.
«Nel progetto Iscol@, oltre alle numerose azioni che vanno dall’edilizia scolastica al supporto personalizzato agli studenti, prevediamo anche l’immissione di ulteriori insegnanti perché siamo determinati nel voler garantire un’offerta formativa di qualità e il tempo pieno, con l’apertura delle scuole oltre l’orario curricolare – spiega l’assessore Firino -, anche a seguito della delicata fase conseguente alla approvazione della Buona Scuola, il ruolo degli insegnanti è importante, così come la definizione del fabbisogno e la scelta dei numeri da inserire in organico. Auspico dunque la massima collaborazione fra tutti i livelli istituzionali affinché siamo coesi nello scopo di migliorare i rendimenti e dunque le potenzialità dei nostri studenti.»
Claudia Firino 3

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Venerdì 24 luglio, alle ore 19.00, presso la sala conferenze del Museo del Carbone, Grande Miniera di Serbariu, verrà presentato il “Progetto Aria”, promosso dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dalla Regione Sardegna nella miniera di Seruci, nel corso di un incontro organizzato dai deputati del Partito Democratico del territorio.

Il progetto Aria si propone di scindere l’aria nei suoi componenti fondamentali per ottenerne argon purissimo, ossigeno e azoto in qualità rare, materiali pregiati per la ricerca della materia oscura condotta dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) presso i laboratori nazionali del Gran Sasso. Una macchina lunga 350 metri verrà collocata nella verticale di un pozzo profondo 500 metri. Per il Sulcis e la Sardegna una scommessa per riconnettere ricerca scientifica e sviluppo locale, valorizzare gli importanti investimenti degli anni passati nelle infrastrutture minerarie del sottosuolo ed il lavoro delle maestranze Carbosulcis.

Parteciperanno all’iniziativa il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Fernando Ferroni, il coordinatore del progetto professor Cristian Galbiati, i sindaci di Carbonia e Gonnesa Giuseppe Casti e Pietro Cocco, il presidente della Carbosulcis Antonio Martini, i deputati Francesco Sanna ed Emanuele Cani.

«Penso che non si tratti solo di una sfida scientifica che proietta il Sulcis sulla frontiera che vede in competizione pochi laboratori in tutto il mondo – spiega Francesco Sanna -. Avevamo immaginato la chiusura delle miniere di carbone come un tema di sicurezza e bonifiche, o al massimo di archeologia industriale, e di ricollocazione del personale. Oggi abbiamo davanti una iniziativa che valorizza le competenze minerarie necessarie alla realizzazione della ricerca industriale precompetitiva e l’unicità delle infrastrutture nel sottosuolo. Se l’esperimento dimostrerà gli obiettivi che si prefigge, il sottosuolo sardo potrebbe ospitare un impianto di produzione dei gas rari e potremo immaginare di promuovere anche nuove localizzazioni foriere di investimenti e lavoro qualificato. I gas preziosi ricavati dalla macchina sperimentale che verrà installata a Seruci sono utilizzati nelle più avanzate tecnologie della ricerca medica, ed anche questo è un valore aggiunto del progetto, sia per le possibili interazioni con altri filoni industriali che potrebbero rivelarsi possibili – conclude il deputato del PD -, sia per la componente etica di un’attività che potrebbe dare un contributo concreto alla tutela della salute umana e alla cura del cancro.»

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L’Amministrazione comunale di Iglesias comunica che sono stati aperti i termini per la presentazione delle domande di accesso ai benefici della L. 162/98 “Piani personalizzati di sostegno in favore di persone con disabilità grave”.  Per la predisposizione dei nuovi Piani Personalizzati di sostegno, è necessario essere in possesso della certificazione di handicap grave ai sensi dell’art. 3 comma 3 della legge 104/92, riconosciuta entro e non oltre la data del 31.12.2014.
Dovranno presentare richiesta solo gli utenti che non hanno avuto nell’anno 2014 il progetto personalizzato in oggetto, pertanto i beneficiari del progetto dell’annualità 2014 proseguiranno secondo la comunicazione del Servizio Sociale fino al 31 dicembre 2015.
Le domande, con i relativi allegati, dovranno essere presentate improrogabilmente (a pena di esclusione) entro 17/08/2015, all’Ufficio protocollo del Comune, in via Isonzo, n. 5.
Per qualsiasi informazione gli interessati potranno rivolgersi presso l’Ufficio Servizio Sociale presso la sede di via Argentaria.

Centro direzionale Iglesias