31 July, 2024
Home2015 (Page 258)

I ministri Gianluca Galletti e Federica Guidi. Fonte ministero dello Sviluppo economico.

I ministri Gian Luca Galletti e Federica Guidi.                            Fonte ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Tempi ancora lunghi per la scelta del sito nel quale verrà creato il deposito dei rifiuti nucleari. Ieri i ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, guidati da Federica Guidi e Gian Luca Galletti, hanno diffuso una nota nella quale spiegano che «a fine agosto non sarà deciso il sito che ospiterà il deposito dei rifiuti nucleari. Il percorso che deve portare all’individuazione dell’area è molto più articolato, ma allo stesso tempo aperto e trasparente».

«I ministeri – aggiunge la nota – hanno ricevuto ieri dall’Ispra la proposta di Carta delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi) a ospitare il deposito dei rifiuti nucleari redatta da Sogin. E’ opportuno chiarire che il termine di fine agosto, che alcuni organi di stampa oggi individuano come quello in cui verrà individuato il sito definitivo, è invece il termine per il ‘nulla osta’ con eventuali osservazioni dei due dicasteri alla pubblicazione della Cnapi, contenente una lista di diverse decine di siti potenzialmente idonei.»

«Il nulla osta dei ministri – spiegano ancora i ministeri dell’Ambiente e Sviluppo – sarà soltanto il momento d’avvio, e non di conclusione, di una lunga procedura  caratterizzata da ampie fasi di consultazione pubblica, nella quale verranno coinvolti Regioni ed enti locali interessati, cittadini e comunità scientifica, che porterà prima ad individuare alcune aree concretamente idonee ad ospitare il deposito unico nazionale e poi stabilirà il sito.»

[bing_translator]

Su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, la Giunta regionale ha approvato la riprogrammazione delle risorse del Piano d’Azione Coesione in base alle priorità definite dalla Programmazione regionale di sviluppo, soprattutto nella parte che riguarda il territorio e le reti infrastrutturali.
Le priorità del Prs sono state individuate in stretta sinergia con la strategia “Europa 2020”, il cui obiettivo è la promozione di una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva.
La riprogrammazione deliberata oggi, già approvata dalla Cabina di Regia per la programmazione unitaria dei Fondi, verrà ora trasmessa all’Agenzia per la coesione territoriale: prevede progetti in priorità 1, quelli di effettiva cantierabilità e di priorità 2 ancora in fase progettuale.

Paci - Pigliaru 58

[bing_translator]

Sarà l’IN.SAR a gestire il programma integrato di politiche attive del lavoro. Lo ha deciso questa sera la Giunta regionale approvando la delibera proposta dall’assessore del Lavoro, Virginia Mura.
Il provvedimento è finalizzato al reinserimento lavorativo di disoccupati che abbiano usufruito di ammortizzatori sociali o ancora ne fruiscono, così come prevede l’accordo raggiunto tra assessorato del Lavoro, assessorato dell’Industria e parti sociali, lo scorso 17 luglio. Si tratta di circa 60 dipendenti ex Ila fuoriusciti dalla mobilità ordinaria, lavoratori dell’indotto Eurallumina e lavoratori che versano in una situazione di particolare disagio.
La Giunta Pigliaru, inoltre, ha stabilito di inquadrare il programma nell’ambito degli interventi coordinati del Piano Sulcis. I lavoratori acquisiranno le competenze necessarie per svolgere le attività relative al nuovo cantiere presso lo stabilimento Eurallumina, che dovrebbe partire nel mese di gennaio 2016. Questo consentirà un’occupazione media di oltre 200 lavoratori, con una punta di 270, per due anni.
Sono stati nominati, inoltre, i componenti di parte regionale del collegio sindacale del l’IN.SAR spa, società partecipata al 55,39% dalla Regione Sardegna e al 44,61% da Italia Lavoro spa: Vito Meloni e Giorgia Porcu.

Eurallumina.

Il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani ha presentato oggi un’interrogazione con la quale chiede di conoscere se e quali iniziative il Governo intenda attivare al fine di scongiurare la chiusura dell’ufficio postale di Cortoghiana, attivando davvero quella necessaria interlocuzione istituzionale, fino ad oggi assente, ed assicurando anche a questa comunità il permanere del servizio come previsto dal Contratto di Programma.

«Si tratta di una decisione grave ed eccessivamente penalizzante per la comunità di riferimento – ha spiegato Emanuele Cani – e tali obiezioni fanno riscontro su elementi oggettivi e non di mero campanile.»

Manifestazione Cotoghiana contro la chiusura delle Poste 2

La Giunta regionale ha approvato nuove regole per i noleggiatori. Il provvedimento, presentato dall’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, si inserisce «nell’ottica di una competizione moderna, dell’apertura al mercato e per consentire il massimo di libertà di offerta a tutela del consumatore».
Le linee guida aggiornano e semplificano il procedimento amministrativo in capo ai Comuni ribadendo che il servizio di noleggio con il conducente si rivolge al cliente che richiede le “prestazioni di viaggio” all’interno della rimessa. «Tuttavia – specifica il testo – il prelevamento e l’arrivo a destinazione dell’utente possono avvenire anche nel territorio di altri Comuni”, diversi da quelli dove si trova la rimessa, nel caso in cui “il noleggiatore abbia una pluralità di prenotazioni, regolarmente registrate».
La delibera stabilisce, inoltre, che i veicoli da adibire al noleggio con conducente e taxi, sottoposti al contigente numerico approvato dal Comune, siano esclusivamente quelli con massimo otto posti, oltre al conducente (categoria M1), e che il servizio con motocarrozzette e veicoli a trazione animale sia totalmente liberalizzato.
«La proposta varata oggi – aggiunge Massimo Deiana – tiene conto anche delle novità normative, alla luce della piena attuazione del principio di sussidiarietà e naturalmente nel rispetto dei principi costituzionali sulla libertà di iniziativa economica». In questo contesto la Regione determina i criteri a cui devono attenersi le amministrazioni comunali nel redigere i regolamenti: questi, sulla base delle leggi, stabiliscono gli ambiti a cui si riferiscono, il numero delle titolarità di taxi e noleggiatori, le modalità di svolgimento del servizio, le caratteristiche dei veicoli, i criteri per la determinazione delle tariffe.
Inoltre, prevedono le norme di comportamento, le condizioni e le modalità relative al trasferimento del titolo e i requisiti per il suo rilascio. Nonché i modi di svolgimento del concorso per l’assegnazione delle licenze diverse, relative ai veicoli di categoria M1, e l’indicazione dei titoli valutabili ai fini dell’inserimento in graduatoria attinenti alla materia, principi di informazione per gli utenti e su sospensione e decadenza.
«Le linee guida della Giunta – conclude l’assessore Deiana – consentiranno una più ampia possibilità di azione per i Comuni oltre a una migliore e fondamentale salvaguardia dei diritti degli utenti.»

Massimo Deiana 2

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Gianmario Demuro, ha designato i tre componenti dell’Organismo unico di valutazione e di misurazione dei risultati dei dirigenti di vertice (OIV): si tratta di Elena Sala, dirigente del Comune di Milano per il quale svolge attività di supporto al Nucleo indipendente di valutazione in collaborazione con il quale ha sperimentato nuovi sistemi di valutazione del personale; Marta Onorato, laureata in Giurisprudenza, lavora per l’Osce – Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa ed è esperta nella valutazione di dirigenti in ambiente internazionale; Michele Rossino, ex direttore amministrativo di società collegate a gruppi industriali di rilievo internazionale, con riconosciute capacità tecnico-gestionali. La deliberazione ora sarà trasmessa al Dipartimento della Funzione pubblica per l’acquisizione del parere di competenza. I tre esperti vantano requisiti di elevata professionalità ed esperienza maturati nel campo del management e dei sistemi di valutazione del personale, con particolare riferimento al settore pubblico.

«Finalmente – sottolinea l’assessore Demuro – la Regione si dota di un organismo veramente indipendente, per valutare i dirigenti dell’Amministrazione. L’organismo è composto da esperti esterni al sistema Regione, a garanzia di massima imparzialità. L’istituzione dell’OIV è prevista dalla legge 24 del 2014: in poco più di un semestre, dunque, con una procedura molto rigorosa, abbiamo nominato un organismo nuovo, graduato le competenze e rinnovato la Direzione del Controllo di gestione. Da tanto tempo si avvertiva l’esigenza di fare valutazioni obiettive e imparziali, peraltro in linea con i cambiamenti ai quali la pubblica amministrazione sta andando incontro in Italia. La Giunta, con questa delibera, aggiunge un nuovo tassello alla riforma della Regione, che sarà completata entro l’anno. Ad aprile, con la graduazione delle posizioni dirigenziali, avevamo creato i presupposti per modificare criteri e parametri di valutazione dei dirigenti di servizio del sistema Regione. Per i direttori generali, invece, sarà predisposta una specifica delibera attraverso le indicazioni che giungeranno dall’OIV. Contestualmente si è completato il processo di riorganizzazione delle strutture dirigenziali del sistema Regione.»

Il sistema di valutazione delle performance è in una fase sperimentale: soprattutto in sede di prima applicazione, sarà indispensabile stabilire le responsabilità effettivamente attribuite a ciascun dirigente e al Servizio di riferimento. La valutazione della prestazione organizzativa della dirigenza, per tutto il 2015, terrà conto del carattere innovativo della metodologia. «Proprio l’OIV – conclude l’assessore Demuro – avrà il compito di monitorare il sistema e proporre alla Giunta regionale eventuali correttivi. Come abbiamo già spiegato nei mesi scorsi, il trattamento retributivo di ciascun dirigente, fatto salvo lo stipendio base, prevede una premialità graduata in funzione del raggiungimento degli obiettivi».

Gianmario Demuro 2

[bing_translator]

Modesto Fenu, uno dei quattro consiglieri regionali esclusi dal Consiglio regionale dalla sentenza del Consiglio di Stato, annuncia battaglia legale per difendere il seggio.

«Ci batteremo in tutte le sedi per tutelare il seggio ottenuto dalla lista Zona Franca – dice Fenu -. E’ un verdetto che appare una sconfitta per la democrazia. Se così fosse, dall’applicazione della sentenza vedrebbero sconvolti gli assetti del consiglio, cambiando così la ripartizione dei seggi (tra maggioranza ed opposizione) in base alla legge elettorale sarda. A questo punto, considerato che al raggiungimento del quoziente pieno mancherebbero pochi voti, solleciterò il riconteggio delle schede annullate.»

«Non è pensabile che i voti dei cittadini, che hanno contribuito a dare il consenso alle coalizioni e alle singole formazioni, siano considerati superficialmente inutili e residui, e non resti utili al risultato delle elezioni per la formazione del consiglio. E’ una sentenza che, di fatto – conclude Modesto Fenu -, annulla la volontà degli elettori.»

Modesto Fenu copia

[bing_translator]

Com’era inevitabile, la sentenza del Consiglio di Stato che ha portato all’esclusione di quattro consiglieri dall’Assemblea di via Roma, è stata commentata questa sera nel corso dei lavori del Consiglio regionale, chiamato all’esame del Testo Unificato 45-61/A, contenente disposizioni in materia di apicoltura, di cui è relatore il consigliere del Partito Democratico Piero Comandini.

Intervenendo sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha commentato la sentenza del Consiglio di Stato con cui sono stati esclusi dall’Assemblea alcuni consiglieri regionali di maggioranza e opposizione. «Anche se non è dato sapere chi saranno i subentranti – ha osservato Pittalis – è certo che si pone la necessità di conoscere gli effetti del dispositivo essendosi costituito in giudizio il Consiglio regionale; occorre quindi sapere come si intende procedere perché il Consiglio deve poter funzionare nella sua completa composizione».

Il presidente Ganau ha replicato comunicando che gli uffici del Consiglio non hanno ancora ricevuto la notifica della sentenza, che costituisce «il primo passaggio per poter avviare le successive procedure previste dalla legge». Sullo stesso argomento il consigliere Mario Floris (Sardegna) ha messo in luce che «la surroga deve essere immediata anche in presenza di un ricorso in Cassazione».Il presidente Ganau ha ribadito la necessità di ricevere la notifica della sentenza, assicurando che «poi si procederà in tempi molto rapidi».

Successivamente, il presidente ha dato la parola al consigliere del Pd Piero Comandini, relatore del Testo unificato sull’apicoltura, per illustrare i contenuti del provvedimento.

Piero Comandini, in premessa, ha ringraziato il presidente e tutti i componenti della Commissione attività produttive per la qualità del lavoro svolto, ancora più apprezzabile per essere arrivati a un testo unificato. «Con questa legge – ha affermato – si colma un vuoto perché il settore era disciplinato da una legge vecchia di 30 anni, profondamente superata da un quadro normativo nazionale ed europeo che in questi anni ha subito profondi cambiamenti e, in secondo luogo, si va incontro agli apicoltori, ad un settore che in questi anni è cresciuto moltissimo come ha testimoniato l’ascolto della categoria durante l’iter della legge». «Abbiamo incontrato imprenditori attenti e preparati – ha ricordato Comandini – che ora avranno una opportunità in più per sviluppare le loro aziende anche privilegiando forme organizzate e associate, in modo da favorire un’ulteriore crescita del settore; con la legge riconosciamo inoltre l’apicoltore come imprenditore agricolo e l’ape come animale zootecnico estendendo ovviamente al settore tutti i benefici del comparto agricolo». «In Sardegna – ha proseguito il consigliere del Pd – sono attivi circa 50.000 alveari per oltre 2.000 imprese che però coprono solo 40% del fabbisogno regionale con una produzione di miele di circa 16.000 quintali; ci sono quindi spazi significativi di mercato che la legge consentirà di sfruttare appieno, c’è una significativa presenza di giovani nel settore che va incentivata, non solo in funzione della produzione ma anche per una ragione ambientale importantissima, perché l’ape è un sensore straordinario dei cambiamenti climatici e dello stato di salute dell’ambiente».

Il consigliere Gianmario Tendas, anch’egli del Pd, ha evidenziato che la norma in discussione raccoglie molte delle istanze poste dagli operatori del settore all’attenzione del Consiglio regionale. Il testo, ha detto, «recepisce le migliori esperienze legislative nazionali e comunitarie e si colloca in una realtà particolare come quella della Sardegna dove gli alveari sono ancora troppo pochi rispetto alle potenzialità della nostra Regione, dove infatti una buona parte viene importato; per quanto riguarda l’aspetto quantitativo c’è ancora molto da fare anche se la legge è una buona base di partenza, soprattutto perché classifica l’ape come animale di allevamento zootecnico ed apre nuove prospettive per il settore ora inserito a pieno titolo nella pianificazione dello sviluppo rurale della Sardegna». Restano aperte alcune criticità, a giudizio di Tendas, che riguardano la carenza di elementi conoscitivi sul prodotto, sulla sua percezione presso i consumatori, sui marchi di qualità e sul controllo dell’uso di pesticidi e diserbanti nei contesti interessati dall’apicoltura; di qui l’importanza di una revisione delle attività di assistenza tecnica e specialistica delle agenzie regionali e del potenziamento delle collaborazioni con modo scientifico e l’università.

Il presidente ha dato quindi la parola al consigliere di Forza Italia, Oscar Cherchi, promotore di una delle due proposte di legge che hanno poi dato vita al testo unificato in esame. Cherchi ha ringraziato i colleghi della Commissione per il lavoro fatto che ha consentito di dare una risposta importante al settore apistico. Da tempo, ha spiegato, era necessario adeguarsi alle norme nazionali e comunitarie vista anche l’importanza, ormai riconosciuta, della funzione delle api nella conservazione dell’ecosistema. Cherchi ha confermato la bontà del testo e ha ricordato che con l’approvazione della legge si raggiunge il risultato di consentire al mondo apistico di poter accedere al Piano di sviluppo rurale.

Plauso del consigliere regionale del Pd, Lorenzo Cozzolino per il lavoro svolto dai colleghi Comandini, Lotto e tutti i componenti della Quinta commissione. Si tratta, secondo il consigliere,  di un intervento che sarà molto utile per lo sviluppo rurale della nostra Isola, per creare posti di lavoro, ma anche per preservare l’ecosistema.

Lorenzo Cozzolino ha proposto un emendamento per riservare i corsi di formazione, in primis, ai giovani disoccupati.

«E’ una legge di buoni principi, di buone intenzioni – ha affermato Marco Tedde (Forza Italia) – un testo che è riuscito a unire le diverse sensibilità. E’ anche un testo di qualità dal punto di vista normativo perché abroga una norma vetusta e ridefinisce ex novo la materia». Unico elemento negativo secondo Tedde è che la legge non prevede risorse per incentivare il settore.

Soddisfatto anche Piermario Manca (PdS): «Siamo riusciti a ottenere una legge ordinata che supera un vuoto normativo». Per i consigliere della maggioranza i punti più importanti della legge sono la definizione dell’apicoltura come attività agricola, il fatto che viene normato il nomadismo,   la formazione e l’aggiornamento che spetta agli enti pubblici, e la definizione degli standard igienico-sanitari.

Per il consigliere Paolo Zedda (Soberania e Indipendentzia) si tratta di una legge che mette ordine in un settore che ha importanti possibilità di crescita e di sviluppo: la Sardegna produce l’11% del prodotto isolano e, in particolare, produce il miele amaro tra i più pregiati per le sue caratteriste organolettiche. Il settore dell’apicoltura può creare, ha concluso, posti di lavoro senza costi e aiutare l’ambiente.

Anche il capogruppo del Psd’Az, Christian Solinas, ha ringraziato la Quinta commissione per il lavoro svolto e ha condiviso i giudizi positivi sulla norma espressi precedentemente dai colleghi. Solinas ha però evidenziato che negli ultimi 30 anni, nonostante il vuoto normativo, il settore è cresciuto nella produzione e nei fatturati grazie alle associazioni degli apicoltori e alle Op. Il consigliere ha quindi auspicato che non venga alterata questa organizzazione che finora ha funzionato bene. Solinas ha criticato anche la richiesta di certificazioni sanitarie in caso di spostamenti interni alla regione, perché «appesantiscono le  procedure» e, infine, ha consigliato una differenziazione tra gli apicoltori professionisti e tra chi lo fa per hobby.

Il presidente della Quinta commissione, Luigi Lotto (Pd), in premessa del suo intervento ha rivolto apprezzamento e gratitudine all’intera commissione ed ha ripercorso le tappe del lavoro fatto per presentare all’Aula il testo unificato, scaturito dalle due distinte proposte di legge dei consiglieri Piero Comandini (Pd) e Oscar Cherchi (Fi), arricchito dalle considerazioni e dalle proposte raccolte nel corso delle numerose audizioni svolte in sede di discussione del testo normativo. «L’ascolto degli operatori del settore dell’apicoltura – ha precisato Comandini – è proseguito in un confronto continuo e costruttivo con l’obiettivo comune di approvare un testo di legge che tenga conto delle reali esigenze di chi con le api lavora, ci dedica del tempo e ne ricava reddito». Il consigliere dei democratici ha quindi sottolineato l’insostituibile ruolo delle api, non solo in chiave produttiva, ma soprattutto per ciò che attiene gli equilibri ecologici e ambientali. «Sotto questo aspetto – ha dichiarato Lotto – l’ape rappresenta l’insetto simbolo». Il presidente della commissione ha poi rimarcato il positivo ruolo svolto dagli apicoltori sardi nonostante l’assenza di una normativa al passo con i tempi ed ha ribadito che la coltivazione delle api è importante per l’intero comparto agricolo in quanto migliora le produzione di molte coltivazioni agricole («spesso gli agricoltori chiamano gli apicoltori per installare gli alveari»).

Nel merito del testo di legge, il consigliere Lotto, ha evidenziato la presentazione di circa dieci emendamenti («tutti sostanzialmente condivisi») e nel merito della formazione professionale ha ammesso di non aver dato seguito alle indicazioni degli operatori: «Perché abbiamo confermato la scelta di garantire l’erogazione delle attività di formazione sostenute con i fondi pubblici da parte di istituzioni pubbliche».

Il presidente della Quinta commissione ha concluso auspicando sempre maggiore “serietà professionalità e rigore” per garantire “prodotti di qualità” ad incominciare dal miele. «Perché dove non c’è equilibrio ambientale e salubrità – ha affermato Luigi Lotto – non si produce il miele che è un prodotto unico nel significare la provenienza e la sua origine dall’essenza vegetale e dal suo ambiente».

Il capogruppo di “Soberania e Indipendentzia”, Emilio Usula, pur definendo “una buona legge” la proposta per l’apicoltura ha incentrato il suo intervento sul mancato intervento per limitare o addirittura impedire l’utilizzo di prodotti insetticidi e diserbanti. «Prodotti che minacciano seriamente il nostro patrimonio zootecnico e la salute dei nostri concittadini – ha proseguito il consigliere di maggioranza – e questi fitofarmaci sono troppo facilmente acquistabili, tanto che si assiste ad un pericoloso abuso di queste sostanze altamente nocive». Il consigliere Usula ha quindi ricordato le recenti pubblicazioni nelle più autorevoli riviste scientifiche e le risultanze di studi e ricerche sulle conseguenze derivanti dall’utilizzo di tali farmaci per ribadire l’opportunità di norme che ne riducano drasticamente l’utilizzo in agricoltura.

Il capogruppo di “Area popolare sarda”, Gianluigi Rubiu, pur riconoscendo gli aspetti positivi di un norma che regoli l’apicoltura ha posto in rilievo quelle che, a suo giudizio rappresentano, “evidenti criticità” del testo in discussione. La prima sottolineatura critica ha riguardato gli articoli 2 e 3 della proposta di legge, in particolare per quanto attiene “l’eccessiva ambigua” derivante dalle definizioni di “apicoltore e imprenditore apistico”. L’esponente della minoranza ha inoltre manifestato dubbi sulle possibilità del calcolo del potenziale nettarifero ed ha evidenziato “refusi e errori” negli articoli 12 e 5. In conclusione del suo intervento, il consigliere Rubiu ha definito “ridicola” la composizione della commissione apistica regionale che prevede 11 componenti ed ha invitato Giunta a Consiglio ad essere propositivi con i finanziamenti al settore in sede di discussione del Psr e della Pac.

L’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha dichiarato di condividere il lavoro svolto dalla commissione e ha definito “un testo valido” quello proposto all’esame dell’Aula, preannunciando “una opportuna valutazione” degli emendamenti ad esso presentati. L’assessore ha quindi ricordato l’assenza di una efficace e moderna regolamentazione del settore dell’apicoltura che pur non rappresentando un settore rilevante del comparto agricolo sardo in termini di produzione, rappresenta un’attività fondamentale per lo sviluppo armonico dell’agricoltura in Sardegna. La norma in esame consentirà di dialogare in forma corretta con gli operatori e ciò è molto utile – ha sottolineato la Falchi – in vista della predisposizione dei bandi del programma di sviluppo rurale e per inerire dunque le azioni che rispecchino a pieno le esigenze dell’intero comparto.

L’assessore ha quindi riaffermato la validità della commissioni apistica, così come prevista nella proposta di legge ed ha lamentato il fatto che, a causa del parere negativo degli uffici della Commissione europea, non si è potuto dar seguito all’opportunità di introdurre il cosiddetto “reddito compensativo” anche in apicoltura. «Ma – ha aggiunto Elisabetta Falchi – possiamo lavorare bene e concentraci su tutte le misure europee che consentono importanti azioni di filiera e di promozione legate alle produzioni del miele». L’assessore ha inoltre affermato che la “formazione deve essere esercitata dalle agenzie” ha fornito rassicurazioni per la creazione di percorsi formativi adeguati alle necessità degli operatori. In questo contesto sono state ipotizzate, tra le altre, azioni volte agli apicoltori e non soltanto per un migliore e più corretto utilizzo dei fitofarmaci.

Il capogruppo di “Aps”, Gianluigi Rubiu, ha chiesto, rivolgendosi al presidente del Consiglio, qualche minuto di sospensione per svolgere alcune verifiche sul testo degli emendamenti presentati.

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli e dopo il via libera dell’Aula ha accordato la sospensione. Prima però la consigliera di “Sovranità, Democrazia e Lavoro”, Anna Maria Busia, ha chiesto la sospensione della seduta per compiere opportune valutazioni sul contenuto della sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato decaduti i consiglieri Gavino Sale (Irs), Efisio Arbau (La Base), Michele Azara (Idv) e Modesto Fenu (Zona Franca per Randazzo) e che a detta della Busia «sarebbe stata notificata alla presidenza della Giunta».

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha quindi ribadito che nessun atto di tal genere risulta notificato negli uffici della Regione ha sospeso i lavori per consentire una valutazione degli emendamenti presentati al testo sull’apicoltura, così come richiesto dal capogruppo “Aps”, Gianluigi Rubiu.

Alla ripresa dei lavori, il Consiglio ha iniziato l’esame degli articoli. L’Assemblea ha approvato la legge con 46 voti favorevoli ed 1 contrario apportando però alcune modifiche al testo con una serie di emendamenti. In particolare, all’art. 2 è stato introdotto il termine “maturazione” al posto di “raffinazione” in riferimento all’elenco dei prodotti agricoli in apicoltura. Sempre all’art. 2 è stato modificato il passaggio relativo al “nomadismo” che sarà consentito su tutto “il territorio regionale” senza limiti di tempo. All’art. 4 è stata inserita una norma che impegna la Giunta ad emanare, entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, disposizioni per il rilascio della concessioni. All’art. 5 è stata apportata una modifica riguardante la comunicazione, entro 48 ore, degli spostamenti degli “apiari” per movimenti di nomadismo. Dall’art. 6 è stata abrogata una norma che consentiva un rapporto diretto col mercato ai piccoli produttori con non più di 30 alveari. Sempre all’art. 6 è stata cambiata la parte della norma relativa alla comunicazione ai servizi veterinari delle Asl di situazioni riguardanti malattie, morie e spopolamenti negli alveari. All’art. 9 è stata approvata una modifica per consentire lo svolgimento di attività formative anche presso le aziende apistiche riservando una quota del 50% ai giovani disoccupati.

Per quanto riguarda l’art. 10 è stato respinto con 44 voti contrari e 2 favorevoli, dopo il mancato accoglimento di una proposta di ritiro, un emendamento dei consiglieri di Sdl Roberto Desini e Anna Maria Busia, relativo al controllo della Regione sull’attività apistica attraverso le proprie Agenzie e con risorse specifiche.

All’art. 11 è stata aggiunta una norma per specificare in dettaglio i requisiti dei componenti della commissione apistica regionale indicati dai produttori ed infine, all’art. 13 è stata inserita una norma che, in materia di sanzioni, assegna il relativo gettito non solo alle Asl ma a tutti gli enti che, a vario titolo, svolgono attività di controllo.

Subito dopo il voto finale riguardante il Testo unificato sull’apicoltura, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha chiesto la convocazione della conferenza capigruppo «in considerazione del fatto che può essere messa in discussione in tempi brevissimi la mozione sulla continuità marittima».

Il presidente Ganau, nell’accogliere la richiesta, ha sospeso i lavori ed ha convocato la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori il presidente Ganau, sulla base della decisioni della conferenza dei capigruppo, ha dichiarato chiusa la seduta comunicando la convocazione del Consiglio per domattina, alle 10.00, con all’ordine del giorno la discussione del disegno di legge n. 202 riguardante la trasformazione in Agenzia del consorzio “Sardegna Ricerche” e, nel pomeriggio, l’esame del documento n. 6 sul Programma dell’attività del Corecom per il 2015.

L’Assemblea si riunirà anche nella giornata di giovedì, alle ore 10.00, per esaminare una risoluzione sulla continuità territoriale marittima mentre alle 14 è stata fissata la riunione della Quinta commissione (Attività produttive).

Consiglio regionale 3 copia

[bing_translator]

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato da tre candidati non eletti, Antonio Gaia, Pier Franco Zanchetta e Gianfranco Congiu e, sulla base del ricalcolo dei voti residui, ha emesso una sentenza che rivoluziona il panorama del Consiglio regionale della Sardegna. Sulla base dei nuovi conteggi, infatti, perdono il seggio in Consiglio regionale Gavino Sale dell’Irs, Efisio Arbau de La Base, Michele Azara dell’Italia dei Valori e Modesto Fenu di Zona Franca.

Solo nei prossimi giorni, sulla base dei nuovi calcoli sui voti validi, l’Ufficio centrale regionale potrà ridisegnare la composizione del Consiglio con la proclamazione dei consiglieri che andranno a sostituire gli esclusi. E’ assai probabile che ad entrare nell’Assemblea siano due dei candidati che hanno fatto ricorso, Antonio Gaia e Pier Franco Zanchetta – entrambi candidati nelle liste dell’Upc, il primo nella circoscrizione di Cagliari, il secondo nella circoscrizione di Olbia Tempio – mentre al momento sarebbe ancora incerta la posizione di Gianfranco Congiu, candidato nelle liste del Partito dei Sardi (in corsa ci sarebbe anche Nicola Comerci, candidato nella lista di Sel nella circoscrizione di Olbia Tempio). Al posto di Modesto Fenu (Zona Franca), potrebbe entrare in Consiglio regionale Gianni Lampis, candidato nella lista dei Fratelli d’Italia del Medio Campidano (in corsa ci sarebbe anche l’ex assessore regionale dell’Agricoltura Mariano Contu, di Forza Italia).

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

 

[bing_translator]
Ai Chiostri di via San Barnaba, dal 23 al 26 luglio, dalle 19.00 alle 23.00, quattro serate aperte al pubblico dedicate alla promozione turistica di territorio, eccellenze naturalistiche e agroalimentari del meridione dell’isola, primo appuntamento del calendario di iniziative all’Expo previsto dall’accordo Regione – Anci Sardegna.
“Sud Sardegna, Gusto autentico” è il titolo dell’evento che rientra nel protocollo d’intesa sottoscritto il primo luglio tra assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio e Associazione dei Comuni, nell’ambito del piano strategico regionale Expo 2015. Il tema della qualità della vita, tradotto attraverso immagini, suoni, profumi e sapori, sarà al centro dell’iniziativa.
«Presentiamo una combinazione unica, fatta di storia millenaria, identità, bellezze naturalistiche, clima ottimale, innovazione e sostenibilità – dice l’assessore Francesco Morandi – la nostra attività a Milano, dentro e fuori Expo, continua ad animarsi mettendo ora in mostra uno ‘spaccato’ autentico del sud dell’isola.» 
Nelle quattro giornate i Chiostri di San Barnaba proporranno show-cooking e degustazioni, la galleria fotografica e le proiezioni ricreeranno suggestioni di attrazioni ambientali e culturali. Ospiti d’eccezione, la violinista Anna Tifu e il pianista Romeo Scaccia.
Si inizierà con le bellezze cittadine di Cagliari, con il mare della costa meridionale da Chia a Villasimius e con i sapori del Campidano. Per proseguire con il Sulcis Iglesiente: campagne, spiagge e miniere che hanno segnato la vita di questo territorio. A proposito di prelibatezze, focus su Carloforte e i piatti a base di tonno. Tutti i giorni, dalle 10.00 alle 23.00, sarà possibile visitare la mostra fotografica e la video installazione “Cagliari, al mercato”.
Anna Tifu copia