30 July, 2024
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L’assessore dell’Igiene e sanità e assistenza sociale ha avviato una manifestazione di interesse per l’incarico di Direttore del Servizio sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare della Direzione generale della sanità.
L’avviso è rivolto ai dirigenti con esperienza e specifica competenza in materia di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare del sistema regionale, comprese le aziende sanitarie locali della Sardegna.
Possono presentare la propria candidatura i dirigenti dell’Amministrazione regionale, degli enti e delle agenzie regionali, i dirigenti delle aziende sanitarie locali della Sardegna che siano in possesso dei seguenti requisiti:
– diploma di laurea o laurea specialistica;
– cittadinanza italiana;
– godimento dei diritti civili e politici;
– esperienza almeno quinquennale in incarichi dirigenziali.
La domanda, in carta semplice, dovrà essere presentata a mano all’Ufficio di gabinetto dell’assessore dell’Igiene e sanità o inviata a mezzo pec all’indirizzo san.assessore@pec.regione.sardegna.it entro le ore 13.00 del giorno 8 luglio 2015.

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E’ stata ufficializzata oggi in Consiglio regionale la costituzione del nuovo gruppo “Sovranità, Democrazia e Lavoro” e il contestuale scioglimento del gruppo “Centro Democratico Sardegna”.

Della nuova formazione faranno parte i consiglieri del Centro democratico Roberto Desini e Annamaria Busia, Augusto Cherchi e Pier Mario Manca del Partito dei Sardi (fino ad oggi componenti di “Soberania e Indipendentzia”) e Alessandro Unali di Sinistra Sarda, uscito dal Gruppo Misto. presidente del Gruppo è stato designato Roberto Desini, mentre Augusto Cherchi assumerà la carica di vicepresidente.

Cambia anche la composizione del gruppo “Soberania e Indipendentzia”. La formazione rimarrà in piedi grazie all’ingresso di Gavino Sale (Irs) e all’adesione tecnica di Eugenio Lai (Sel).

Il Gruppo Misto, invece, sarà composto da un solo consigliere: Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda).

Gavino Manca, infine, torna al gruppo Pd. Ad inizio legislatura, il presidente della seconda commissione, insieme ad Eugenio Lai, aveva dato l’adesione tecnica al “Centro Democratico Sardegna” per consentire la costituzione del gruppo consiliare.

Questa nel dettaglio la nuova composizione dei gruppi:

AREA POPOLARE SARDA:

1) Gianluigi Rubiu (presidente)

2) Giuseppino Pinna (segretario)

3) Gianni Tatti (vicepresidente)    

4) Giorgio Oppi           

PARTITO SARDO D’AZIONE

1) Angelo Carta (presidente)

2) Marcello Orrù

3) Christian Solinas

FORZA ITALIA SARDEGNA:

1) Pietro Pittalis (presidente)

2) Alessandra Zedda (vicepresidente)

3) Marco Tedde (vicepresidente)

4) Ignazio Locci (segretario)

5) Ugo Cappellacci

6) Oscar Cherchi

7) Giuseppe Fasolino        

8) Antonello Peru

9) Alberto Randazzo

10) Stefano Tunis

RIFORMATORI SARDI

 1) Attilio Dedoni (presidente)

2)  Michele Cossa (vicepresidente)

3) Luigi Crisponi

Gruppo “SARDEGNA”

1) Modesto Fenu (presidente)

2) Mario Floris

3) Edoardo Tocco

4) Paolo Truzzu

SARDEGNA VERA

1) Efisio Arbau (presidente)

2) Gaetano Ledda (vicepresidente)

3) Michele Azara (segretario) 

4) Raimondo Perra            

SEL SARDEGNA

1) Daniele Cocco (presidente)

2) Francesco Agus (vicepresidente)

3) Luca Pizzuto

SOBERANIA E INDIPENDENTZIA

1) Emilio Usula (presidente)

2) Paolo Zedda (vicepresidente)

3) Eugenio Lai

4) Gavino Sale

SOVRANITA’, DEMOCRAZIA E LAVORO

1) Roberto Desini (presidente)

2) Augusto Cherchi (vicepresidente)

3) Annamaria Busia

4) Piermario Manca

5) Alessandro Unali

PARTITO DEMOCRATICO

1) Pietro Cocco (presidente)

2) Roberto Deriu (vicepresidente)

3) Salvatore Demontis (segretario)

4) Alessandro Collu

5) Piero Comandini

6) Lorenzo Cozzolino

7) Daniela Forma

8) Gianfranco Ganau

9) Luigi Lotto

10) Gavino Manca

11) Giuseppe Meloni

12) Cesare Moriconi

13) Francesco Pigliaru

14) Rossella Pinna

15) Valter Piscedda

16) Luigi Ruggeri

17) Franco Sabatini

18) Antonio Solinas

19) Gian Mario Tendas

GRUPPO MISTO:

1) Fabrizio Anedda

L’assessorato dell’Igiene e sanità ha pubblicato la graduatoria finale dei beneficiari dei contributi per l’integrazione sociale di soggetti sottoposti a misure penali.
I contributi sono rivolti alle associazioni, cooperative sociali ed enti di promozione sociale operanti in Sardegna nell’ambito dell’inclusione sociale dei detenuti, ex detenuti e soggetti sottoposti a misure alternative alla detenzione.

La Cantina Santadi, con Carignano del Sulcis Superiore Terre Brune 2010, ha ricevuto un nuovo prestigioso riconoscimento, l’Oscar del Vino 2015, la più importante manifestazione del vino in Italia, giunta alla 17ª edizione. Nella finale, che ha visto in gara tre aziende, la “Cantina Santadi” ha avuto la meglio sulla “Biondi Santi” che ha presentato il Brunello di Montalcino Riserva 2008 e la “Centopassi” che ha proposto Tendoni di Trebbiano 2012.

L’evento, conclusosi con la cerimonia di premiazione svoltasi il 6 giugno a Roma, presentata da Andrea Delogu e trasmessa da Rai 2 mercoledì sera, ha coinvolto produttori di vino, personaggi della comunicazione e dello spettacolo e numerosi ospiti in una nuova formula studiata dal suo ideatore Franco M. Ricci.

A ricevere l’Oscar del Vino, era presente il presidente della Cantina Santadi, Antonello Pilloni.

Terre Brune 2010Oscar del Vino 2015 1 Oscar del Vino 2015 2 Oscar del Vino 2015 3 Oscar del Vino 2015 4 Oscar del Vino 2015 5 Oscar del Vino 2015 6 Oscar del Vino 2015 7 Oscar del Vino 2015 8 Oscar del Vino 2015 9 Oscar del Vino 2015 10

La società Floremar ha presentato oggi nella sala polifunzionale di Piazza Roma, Carbo, un oggetto identitario della città di Carbonia.
Si tratta del risultato scaturito dall’unione delle due materie identitarie di Carbonia, la trachite rosa, ricorrente negli edifici di fondazione della città ed il carbone Sulcis, una linea di oggetti artigianali, una collezione di pezzi unici interamente lavorati a mano.
«Per noi è una giornata importante – ha detto Maxwell Frongia, uno dei promotori del progetto – in quanto la società Floremar, detentrice del brand Carbo, registrato e brevettato all’ufficio marchi e brevetti, ha prodotto questo oggetto identitario che si propone di descrivere la città di Carbonia nel mondo. È un tassello importante che si aggiunge alla destinazione Carbonia. I turisti chiedevano sempre un qualcosa che potesse abbinare la vacanza a Carbonia a un oggetto da portare a casa come ricordo. Io e Manolo Cossu, responsabile dell’immagine, non abbiamo fatto altro che abbinare la pietra di fondazione della città, la trachite, all’elemento primario economico della città, per il quale è nata: il Carbone Sulcis. Unendo i due elementi, abbiamo creato una linea di souvenirs: la Carbo 38, la Carbo 69 e la Carbo 71. Sono tre date importantissime e indimenticabili, in quanto 38 è l’anno di fondazione della città, 69 l’anno del passaggio dei minatori all’Enel e 71 l’anno della definitiva chiusura della miniera di Seruci. Tre date legate a tre linee produttive con diverse dimensioni e quindi rappresentative per diversi target di utenza. Abbiamo avviato collaborazioni per la diffusione con diverse strutture ricettive tra le quali il Lu’ Hotel, vari B&B operanti a Carbonia, la Grande miniera di Serbariu, Monte Sirai, il museo archeologico di Villa Sulcis e vari siti di interesse minerometallurgico e archeologico.»
Alla presentazione hanno partecipato il sindaco, Giuseppe Casti, l’assessore della Cultura, Loriana Pitzalis, e il direttore del Lù Hotel, Roberto Ghessa.
«L’iniziativa è importante e si inserisce in un vasto programma di valorizzazione turistica della città di Carbonia – ha detto Giuseppe Casti -. I dati sulle presenze sono positivi sia negli alberghi sia nei siti quali la Grande miniera, Monte Sirai e il Museo archeologico di Villa Sulcis. Il progetto turistico in questo momento non è alternativo all’industria, di cui tutti parliamo ormai quotidianamente, i due progetti possono e devono convivere. I nostri spazi da destinare al turismo e all’accoglienza sono molto importanti. C’è mercato, c’è la possibilità di crescere sostenendo tutte le proposte che arrivano, tra le quali si inserisce questa che viene presentata oggi. La nostra amministrazione interverrà con risorse che, pur non immense, sono importanti, per lo sviluppo turistico della città e se tutti faremo la nostra parte, potremo ottenere risultati importanti. Ringraziamo Maxwell, Manolo e le altre persone che hanno collaborato alla realizzazione di questo progetto.»

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E’ stato presentato questo pomeriggio, a Cagliari, nel corso di una conferenza stampa, l’esito dell’operazione Helios, condotta dal Corpo Forestale della Regione Sardegna in collaborazione con la magistratura e la Guardia di Finanza, sull’impianto fotovoltaico “Su Scioffu” di Villasor. Considerato il più grande al mondo, con i suoi 84mila pannelli divisi in 134 serre su 26 ettari di terreno agricolo, l’impianto, della società indiana Moser Bear Clean Energy in collaborazione con l’americana General Electric e affidato, per la gestione agricola, alla Twelve Energy, era stato inaugurato il 30 novembre 2011 e avrebbe dovuto produrre beni ortofrutticoli di qualità.
Le indagini del Corpo Forestale hanno invece condotto alle ipotesi di reato per lottizzazione abusiva, truffa aggravata e falso. La magistratura accerterà se si è trattato dell’illecita realizzazione di un impianto industriale mascherato da attività colturale. Su ordine del Gip è stata intanto disposta la misura cautelare del sequestro dell’impianto.
I risultati delle indagini sono stati presentati dal comandante del Corpo Forestale, Gavino Diana, che ha parlato di «verifiche doverose per quanto di elevata complessità, al fine di assicurare la tutela del territorio e lo sviluppo ecocompatibile, per accertare che si trattasse effettivamente di serre funzionali ad attività agricola e non di meri sostegni di impianti industriali, finalizzati solamente alla produzione di energia elettrica». Il comandante Diana ha inoltre sottolineato che controlli simili proseguiranno in maniera serrata su tutto il territorio regionale.
«Il Corpo Forestale, che qui ringrazio e con cui mi complimento per i risultati conseguiti, ha portato avanti una complessa attività investigativa, volta alla tutela del territorio e dei cittadini – ha dichiarato l’assessore della Difesa dall’Ambiente Donatella Spano, intervenuta telefonicamente da Lione, dove è impegnata nei lavori del Summit mondiale sui Cambiamenti Climatici assieme al presidente Francesco Pigliaru -. L’assessorato regionale, tramite il Corpo Forestale, non abbassa la guardia di fronte alle aggressioni del territorio vecchie e nuove, e anzi implementa controlli e verifiche, agendo ad alto livello tecnico e secondo principi di trasparenza e integrità, facendo sistema con l’Autorità giudiziaria. Oggi dimostriamo che la Regione Sardegna, in virtù della sua autonomia, è in grado di tutelare l’ambiente in generale e il territorio agricolo in particolare – ha concluso l’assessore della Difesa dell’Ambiente -, anche da potenziali forme di aggressione e da speculazioni che tentano di impoverirlo a discapito della collettività.»
Impianto fotovoltaico di Villasor

 

L’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha annunciato stasera che «con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 1° luglio 2015, 1a serie speciale, del ricorso contro l’IMU agricola proposto dalla Regione Sardegna, diventa ufficiale e concreto l’impegno assunto dalla Giunta regionale di garantire gli interessi del mondo agricolo isolano».

«Con questo ricorso – ha aggiunto Elisabetta Falchi -, la Giunta dà attuazione al mandato contenuto nell’ordine del giorno n. 37 del Consiglio regionale e risponde alle sollecitazioni venute dai Comuni e dal mondo delle campagne, perché la Regione ponesse in atto ogni azione utile a contrastare le ricadute assolutamente negative che comporta l’applicazione dell’IMU agricola: sugli agricoltori che, in questo momento di crisi di tutti i comparti, non sono in grado di sostenere un ulteriore gravame fiscale e sui Comuni e i loro rappresentanti istituzionali che ancora una volta si trovano a dover agire come esattori dello Stato e a dover fronteggiare in prima linea il malessere dei propri amministrati. Come promesso, la Giunta ha fatto tutti i passaggi politici e giurisdizionali per contrastare un provvedimento drammaticamente penalizzante per il nostro territorio.»

Elisabetta Falchi 2

Lo “Spazio donna” allestito all’Expo all’interno del Padiglione Italia, ha ospitato un dibattito sulla iodoprofilassi. L’iniziativa – inserita nelle attività informative coordinate dal ministero della Salute – è nata per sensibilizzare su un argomento delicato come quello delle disfunzioni alimentari. Il professor Stefano Mariotti (docente dell’ateneo di Cagliari, endocrinologo e presidente nazionale dell’Ait, Associazione italiana tiroide), ha illustrato la situazione a livello globale e nazionale sul contrasto alla carenza di iodio, una delle principali cause di varie disfunzioni, soprattutto a livello tiroideo. Il primo Stato al mondo ad attuare la iodoprofilassi obbligatoria è stato la Svizzera, nel 1920. I benefici della iodoprofilassi sono molteplici, tra cui un aumento dell’intelligenza media a livello infantile, oltre a una riduzione delle alterazioni tiroidee.

«Lo iodio è essenziale per il corretto funzionamento della tiroide e la sua carenza causa gozzo e anche gravi disordini neuro-cognitivi. Si assume con gli alimenti. Una dieta equilibrata – spiega l’ordinario dell’ateneo cagliaritano – con due porzioni di pesce a settimana, latte tutti i giorni, e un po’ di formaggio, garantisce solo il 50 % del fabbisogno giornaliero di iodio (90 μg nei bambini fino a 6 anni, 120 μg in età scolare (7-12 anni) 150 μg negli adulti). Durante la gravidanza e l’allattamento il fabbisogno aumenta a 250-300 μg al giorno per un corretta funzione tiroidea materna e fetale, indispensabili per lo sviluppo del sistema nervoso centrale del feto’ necessario che l’assunzione quotidiana di iodio con l’alimentazione venga integrata». E ancora. «L’utilizzo di sale iodato consente di coprire il fabbisogno giornaliero fornendo 30 μg di iodio per grammo di sale. In Italia – sottolinea il professor Mariotti – una legge emanata nel 2005 prevede una serie di misure finalizzate a promuovere il consumo di sale iodato su tutto il territorio nazionale, che tuttavia continua a non essere utilizzato da una rilevante percentuale della popolazione, anche a causa di alcuni timori e preconcetti, quali quello che il sale iodato possa far male alla salute». Il sale iodato è un alimento e non un farmaco e non ha effetti collaterali: l’Oms raccomanda un consumo giornaliero di sale sui 3-5 g per il rischio di malattie cardiovascolari. Mantenendo il consumo del sale entro questi limiti, il sale iodato aggiunto agli alimenti consente di raggiungere una quantità giornaliera di iodio pari a 90-150 μg, che è sufficiente a garantire un adeguato apporto iodico nella larga maggioranza della popolazione. Nelle donne in gravidanza o in allattamento è difficile raggiungere il fabbisogno con il solo utilizzo del sale iodato, per cui l’Organizzazione mondiale della sanità consiglia l’assunzione di specifiche integrazioni sia prima che durante la gestazione.

«Nella dieta alimentare possono esserci degli accorgimenti per far sì che si introduca la quantità giusta di iodio, alimento essenziale. Basta utilizzare, al posto del sale normale, il sale iodato. Nella quantità giusta, senza esagerare. Non perché sia iodato, ma perché non bisogna abusare di sale. E opportuno introdurre nella nostra alimentazione un paio di pasti alla settimana a base di pesce» è il consiglio di Stefano Mariotti, direttore del dipartimento di Scienze mediche “Mario Aresu”. Lo specialista spiega: «In certi momenti della vita come la gravidanza e l’allattamento, sarà opportuno prendere degli ulteriori integratori, perché i fabbisogni aumentano. Però, l’utilizzo del sale iodato in una corretta alimentazione rappresenta l’aspetto principale. I cibi? Per la iodoprofilassi sono utili pesce e crostacei. In minor misura, il latte con i derivati».

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Il prossimo appuntamento della rassegna 12×12 nella saletta del Portico, in piazza Roma, a Carbonia, è previsto con la mostra “Danza Onirica”, dell’artista Shikanu’, che sarà inaugurata il 4 luglio alle ore 20.00. La mostra sarà poi visitabile sino al 10 luglio tutti i giorni dalle 20.00 alle 22.00.

Shikanu’, dopo avere indagato “I coni d’ombra dell’uomo”, con opere olio su tela presentate in Italia e in Giappone, riparte da Carbonia con “Danza Onirica” una mostra d’arte di opere a gessetti su carta e alcune opere olio su tela, come incontro tra la nuova e la precedente  proposta.

La “Danza Onirica” è intesa non soltanto come attività involontaria sviluppata durante il sonno ma come una sorta di macchina del tempo capace di escursioni fra emozioni che attingono a volte dal passato a volte dal futuro, sognato e sperato ma soprattutto temuto.

Stavolta senza intenzione di indagare i coni d’ombra ma con il desiderio di fermare, per condividerle, le idee scaturite dalla frenetica danza dei pensieri, con una tecnica del tutto nuova per l’artista che si accosta, per la prima volta, alla magia dei gessetti. Padrino d’eccezione sarà il poeta Claudio Moica che, già in passato, ha scelto l’artista per la realizzazione delle immagini di copertina dei suoi libri.

Le prossime Mostre in calendario coinvolgeranno, Vinicio Porta, Carlo Giancola, Debora Diana, Luigi Angius,  Barbara Cappella,  Ruggero Soru e Nicola Obino.