29 July, 2024
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Miniera Seruci Carbosulcis copia

L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e la Regione Autonoma della Sardegna hanno firmato un protocollo d’intesa per il prossimo sviluppo del progetto Aria, finalizzato alla realizzazione di un’innovativa infrastruttura di ricerca presso la miniera di Monte Sinni, nel bacino carbonifero del Sulcis, in Sardegna. L’accordo consentirà di aprire un tavolo di discussione tra INFN e Regione Autonoma della Sardegna per l’installazione nella miniera di un impianto tecnologico di altissimo livello, in corrispondenza dei pozzi di Seruci. L’altezza e il diametro dei pozzi, la loro configurazione, con accessi multipli e sistemi di sicurezza integrati, la disponibilità di un’autostrada camionabile dalla superficie fino alla profondità di 500 metri e le professionalità presenti nel sito, sono condizioni ideali per l’installazione in sicurezza di un impianto che avrà dimensioni uniche al mondo.

L’obiettivo del progetto Aria è la separazione dell’aria nei suoi componenti fondamentali, elementi che trovano utilità in diversi ambiti di ricerca e applicazione. Uno di questi componenti, l’Argon-40, è un materiale pregiatissimo che permetterà lo sviluppo di una innovativa tecnica per la ricerca della materia oscura ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, progettata e realizzata dall’esperimento DarkSide, una collaborazione internazionale guidata dall’INFN, che vede la partecipazione di oltre trenta istituti provenienti da nove nazioni (Italia, Brasile, Cina, Francia, Polonia, Russia, Spagna, Svizzera, USA).

Altri componenti dell’aria, come l’ossigeno-18 e il carbonio-13, sono elementi che, propriamente e completamente selezionati e isolati, sono anch’essi pregiatissimi in diversi ambiti di applicazione. Questi elementi hanno un mercato internazionale di grande rilievo, dal quale tuttavia il nostro Paese è attualmente escluso. Grazie alle infrastrutture uniche della miniera di Monte Sinni, il progetto Aria permetterebbe di sviluppare un ciclo produttivo in grado di abbassare notevolmente i costi energetici di produzione di questi materiali speciali, rendendoli più accessibili e fruibili. In questo modo, Aria contribuirebbe ad aumentare la disponibilità di tecnologie avanzate per lo screening medico, incluse le tecniche diagnostiche per la lotta al cancro. Utilizzando per la separazione dell’aria strutture pre-esistenti, l’innovativo processo tecnologico comporterà inoltre un impatto ambientale nullo.

Il primo passo di Aria prevede l’installazione di una torre-pilota di distillazione criogenica: un prototipo di dimensioni tali da rappresentare un unicum al mondo. Tale progetto, senza precedenti a livello internazionale, è reso possibile dalla cooperazione tra INFN, con ruolo di guida e coordinamento dei gruppi di ricerca coinvolti, Regione Sardegna, che guida lo studio dell’implementazione del progetto e le relazioni istituzionali, e Princeton University, oltre che dal contributo cruciale di aziende italiane. La prima fase di progettazione è già partita, grazie a un finanziamento garantito dalla US National Science Foundation (US-NSF).
«È un progetto sul quale lavoriamo da mesi d’intesa con l’INFN, convinti che ricerca e collaborazione con le eccellenze internazionali, tra cui anche la Princeton University, siano una delle opportunità per rinnovare il ruolo della Sardegna e delle sue attività economiche – commenta Francesco Pigliaru, presidente della Regione Autonoma della Sardegna -. Lavoreremo perché alla ricerca di base, in presenza di buoni risultati, segua la “scalabilità” industriale del progetto, in considerazione delle ottime prospettive di mercato e dello sviluppo tecnologico legato all’utilizzo di tali prodotti. La Sardegna, oltre che per le precise esigenze infrastrutturali legate alla realizzazione del progetto, si è proposta come partner affidabile grazie alla scelta precisa di puntare su ricerca e innovazione, all’alto livello di qualificazione dei lavoratori che potranno essere coinvolti e alla disponibilità di eccellenze provenienti dalle Università sarde. L’iniziativa – conclude il presidente Pigliaru – è un ottimo esempio di come anche settori critici quali quello in cui opera la Carbosulcis possono trovare nuovi indirizzi e potenzialità grazie alle competenze maturate, alle tecnologie sviluppate e all’apporto di nuova ricerca.»
«Il progetto Aria è un esempio importante di come la ricerca di base può offrire l’opportunità di un potenziale sfruttamento industriale delle tecniche sviluppate per gli esperimenti alla frontiera della conoscenza – commenta Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare -. L’INFN è da sempre attento alla ricaduta nel contesto produttivo delle sue iniziative di ricerca. In questo caso specifico, l’ente presta grande attenzione a questo progetto e al suo modello di collaborazione; ci adopereremo con energia per il suo successo.»
«Siamo chiaramente eccitati per l’impatto positivo sulle ricerche di materia oscura in corso ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso. Ma la sfida è altrettanto eccitante dal punto di vista del possibile piano di sviluppo industriale e di trasferimento tecnologico – aggiunge Cristian Galbiati, della Sezione INFN di Milano, professore all’Università di Princeton e coordinatore del progetto DarkSide -. Se giochiamo bene le carte a nostra disposizione, potremmo stabilire un nuovo ciclo produttivo ad altissimo contenuto tecnico, con potenziali ricadute sull’occupazione locale. Abbiamo trovato nella Regione Sardegna e in Carbosulcis dei partner eccezionali, Le competenze tecnologiche degli ingegneri e tecnici sono di elevatissimo livello: sarebbe stato impossibile arrivare alla dimostrazione di fattibilità di questo progetto senza il loro contributo determinante.» 
«Il progetto Aria è di notevole importanza strategica regionale e nazionale e di elevato interesse per le possibili ricadute a livello locale che le attività condotte potrebbero comportare», commenta Speranza Falciano, membro della Giunta Esecutiva dell’INFN che segue i progetti di trasferimento tecnologico.

«Lo spin-off di questa tecnologia potrebbe permettere un impatto importante a livello sociale, delle imprese sul territorio e dei centri di ricerca della Regione Sardegna, a partire dall’Università – conclude Falciano -. I settori che ne tratterrebbero beneficio sono quelli della medicina diagnostica, con particolare riferimento allo screening avanzato di diverse patologie, dell’energia pulita, dell’eco-sostenibilità, dell’agricoltura, e dello studio del cambiamento del clima.»

Molo Ichnusa Cagliari 1 copia

Il Molo Ichnusa di Cagliari, dal 22 al 24 giugno, sarà teatro delle tre giornate di lavoro organizzate dalla Direzione Generale per la Comunicazione della Regione Sardegna sui temi della Digital Library, dell’Archivio storico virtuale e il sistema integrato dei portali.

L’evento, intitolato “La memoria della Sardegna in Rete”, segue il “Think tank” (“serbatoio di pensiero“) dell’aprile scorso, dove esperti del settore e amministrazione regionale si sono confrontati su temi di stretta attualità, quali il valore della conservazione dei dati, riuso, copyright, interoperabilità e integrazione tra i sistemi. Argomento che ha messo d’accordo tutti, “la necessità di creare una biblioteca digitale che valorizzi ogni risorsa di qualunque provenienza e natura essa sia, rendendola fruibile e accessibile alle diverse tipologie di pubblico”.

Il confronto proseguirà con l’evento di giugno al quale parteciperanno, tra gli altri, Monica Grossi, la Sovrintendente Archivistica per la Sardegna, Alessandro Lovari, Università di Sassari, Paul Gabriele Weston, Università di Pavia, Carlo Meghini, CNR, Mariella Guercio, Università della Sapienza Roma.
Novità rilevante delle giornate del 22-23-24 sarà proprio l’apertura della fase di consultazione con il pubblico: chiunque potrà iscriversi, inviare il proprio contributo, e intervenire al dibattito, compilando la scheda di adesione allegata.

La scelta è in linea con la politica di democrazia “partecipata”, promossa e portata avanti e dalla Regione Sardegna in linea con il Trattato di Lisbona.

E’ stato presentato al Salone Internazionale della Logistica di Barcellona, il progetto Optimed, creato per valorizzare la centralità strategica della Sardegna nei traffici mediterranei. Obiettivo dell’iniziativa, finanziata dal Programma europeo di cooperazione transfrontaliera Enpi Cbc Med e di cui la Direzione generale dell’assessorato dei Trasporti è il partner capofila, è quello di promuovere migliori condizioni e modalità per incrementare la circolazione delle merci e dei capitali tra i territori del bacino Mediterraneo.
La Regione, il centro di ricerca Cirem dell’Università di Cagliari, l’Autorità portuale del Nord Sardegna e gli altri partners provenienti da Libano e Spagna, hanno sfruttato l’opportunità dell’appuntamento spagnolo allestendo uno stand espositivo dedicato a “Optimed”, organizzando due workshop di presentazione alle aziende e ai diversi operatori del settore e illustrando i primi risultati delle attività al pubblico dell’ottavo convegno internazionale “Meda Port Summit”.
Il “Circulo logistico”, lo spazio della fiera dedicato al confronto tra i rappresentanti delle imprese, ha ospitato gli incontri “Business to Business” tra le diverse aziende specializzate nella movimentazione di merci via mare. Gli interlocutori commerciali si sono dichiarati interessati ad approfondire le possibilità di sviluppo di nuove relazioni commerciali attraverso i sistemi innovativi proposti dal progetto.
Optimed, con un budget complessivo di 1,9 milioni di euro, è uno dei 95 progetti finanziati dal Programma di cooperazione transfrontaliera multilaterale Enpi Cbc Med 2007-2013, nel quadro delle politiche europee di vicinato. Il Programma mira a rinforzare i rapporti tra i paesi dell’Unione e le regioni confinanti che si affacciano nelle sponde del Mediterraneo: Cipro, Egitto, Francia, Giordania, Grecia, Israele, Italia, Libano, Malta, Palestina, Portogallo, Spagna, Siria (partecipazione attualmente sospesa), e Tunisia. La Regione è l’autorità di gestione del Programma, ruolo che i 14 Paesi cooperanti hanno confermato anche per il periodo 2014-2020.

«Per valorizzare il paesaggio, la Sardegna si deve dotare di un palinsesto di eventi più strutturato e significativo: si può cambiare l’immagine della regione nel mondo e il suo posizionamento strategico promuovendo la cultura, su larga parte del territorio e con un cartellone in un arco di tempo di almeno otto o nove mesi. Questo è l’obiettivo a cui stiamo lavorando.» 
Lo ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi ieri mattina nella presentazione della XXXIII edizione del festival Cedac, La notte dei poeti.

Il mondo è interessato al turismo culturale. «La svolta si gioca su questo terreno – ha continuato l’assessore Morandi – perciò la Regione investirà più risorse in tale direzione, puntando su una programmazione almeno triennale e sulla stabilizzazione delle manifestazioni di carattere storico”. Gli eventi consentono di dare grande visibilità alla Sardegna come destinazione turistica, ma anche e soprattutto come destinazione culturale: «Per noi è un’opportunità straordinaria, i grandi appuntamenti generano flussi turistici e aiutano a modificare il posizionamento dell’isola rispetto ai mercati esteri come prevede la nostra strategia», ha spiegato Francesco Morandi.

Le grandi iniziative valorizzano il territorio. Riscoprire e rilanciare il valore del nostro paesaggio archeologico anche attraverso gli appuntamenti culturali: «Le location prestigiose fanno da trama alla programmazione degli eventi di quest’anno e consentono di promuovere in forma inedita i luoghi, catalizzando l’attenzione su attrattori turistici straordinari», osserva l’assessore. Quindi è fondamentale rafforzare un’ampia visione internazionale: «Dobbiamo dimostrare al mondo che siamo in grado di ospitare il top degli avvenimenti sportivi e di spettacolo per far parlare dell’isola a livello globale, della Sardegna quale palcoscenico ideale», ha concluso Francesco Morandi.

Francesco Morandi 2

 

L’Autorità nazionale Anticorruzione (ANAC) ieri mattina ha ufficializzato l’elenco dei soggetti aggregatori che svolgono attività di centrali di committenza, iscritti all’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti. L’ANAC ha accolto la richiesta della Regione Sardegna per la designazione del Servizio provveditorato della Direzione generale degli Enti locali e Finanze, che opera come Centro di acquisto territoriale per tutta la pubblica amministrazione presente nell’Isola. Regione, Province, Comuni, Enti e Agenzie dell’intero sistema regionale, comprese le Aziende del servizio sanitario, insieme a università e scuole possono farvi riferimento per gli acquisti di beni e servizi.
«Si tratta di un importante, ulteriore passo avanti verso l’esigenza di semplificazione della pubblica amministrazione – ha detto l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu -. La centrale unica di committenza, infatti, consentirà di razionalizzare e controllare la spesa, diminuire il contenzioso perché le gare saranno bandite da un solo soggetto appaltante dotato delle necessarie professionalità, ma anche ottenere prezzi migliori dai fornitori di beni e servizi, risparmiando quindi risorse importanti. Non solo: è il sistema più efficace per fronteggiare i fenomeni di corruzione.»

Palazzo della Regione 4 copia

Sono aperte, a Carbonia, le iscrizioni per l’anno 2015-2016 per la frequenza dell’Asilo nido comunale di via Manzoni. Il servizio è rivolto ai bambini di età compresa tra i 3 e i 36 mesi.

Le domande scadono il 15 luglio 2015 (fatta salva la possibilità di fare la domanda tutto l’anno compatibilmente con i posti disponibili).

Sulla base delle iscrizioni saranno preparate, secondo l’art. 5 del “Regolamento comunale dei servizi educativi per la prima infanzia”, le graduatorie per l’inserimento nel servizio Asilo nido comunale.

La coordinatrice e il personale educativo, in base agli appuntamenti fissati accoglieranno le famiglie che vorranno visitare il nido comunale. Per fissare l’appuntamento e per avere ulteriori informazioni chiamare al numero 0781 671184.

I moduli per le iscrizioni potranno essere ritirati presso la sede dell’asilo nido di via Manzoni; presso l’Ufficio servizi sociali del Comune, in via XVIII Dicembre ex tribunale), dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00; sul sito internet del comune di Carbonia (www.comune.carbonia.ci.it), nella sezione Servizi comunali – Servizi sociali e Politiche giovanili.

Scuola dell'infanzia di Via Manzoni 1

Dinamo Banco di Sardegna 2

Incredibile Dinamo: a un passo dal baratro con la Grissin Bon, 47 a 56 al 30′ con soli 4 punti in 10′, risorge trascinata da Super Logan (7 su 12 dai 6,75, 19 punti nell’ultimo quarto) e con un ultimo quarto straordinario, 33 a 21, chiude sull’80 a 77 e riapre la serie della finale scudetto del basket.

Le batoste subite a Reggio Emilia hanno fatto male alla Dinamo che si presenta a gara 3 con uno spirito completamente diverso e l’impatto con la partita lo conferma subito. Dopo il canestro iniziale di Andrea Cinciarini, l’MVP di gara 2, una “bomba” da tre punti di David Logan (l’uomo che alla fine risulterà decisivo!) e un canestro da sotto di Jerome Dyson, il peggiore in campo in gara 2 (con zero punti e un rendimento prossimo allo zero), portano la Dinamo sul 5 a 2. La Grissin Bon sembra in difficoltà ma reagisce subito, approfittando di alcune distrazioni difensive sassaresi e con un parziale di 9 a 0 scatta avanti sull’11 a 5, con una schiacciata di Vitalis Chikoko, una “bomba” di Rimantas Kaukenas, una schiacciata di Achille Polonara e un canestro da sotto di Kaukenas.

La partita è velocissima, Meo Sacchetti scuote i suoi che piazzano a loro volta un parziale pesante, 10 a 2, e fanno il controsorpasso, 15 a 13, con una spettacolare schiacciata di Shane Laval, l’uomo più atteso dopo un’assenza per squalifica e un’opaca gara 2, una “bomba” di Dyson, un canestro da sotto di un pimpante Rakim Sanders ed un’azione da tre punti, canestro e tiro libero, di Lawal.

La Dinamo c’è, una “bomba” di Sanders la porta sul 20 a 16, Sanders e Dyson confermano di essere in serata sì e dopo due tiri liberi di Cinciarini, Edgar Sosa realizza da sotto il canestro che fissa il punteggio del primo quarto sul 26b a 22 per la Dinamo.

In avvio di secondo quarto la Dinamo allunga, Logan trova un’altra “bomba“, imitato da Sosa, la Dinamo è a +11 al 13′, 36 a 25, e sono Della Valle e Kaukenas a tenere la Grissin Bon a distanza ancora rimediabile (tra i 7 e i 9 punti). Ma la Dinamo opera un altro allungo al 17′ con Dyson (+12, 41 a 29) e una “bomba” dai 6,75 di Ojars Silins riporta gli emiliani a -9, 41 a 32.

Nel finale del secondo quarto, prima dell’intervallo lungo, è il centro “zimbabweese” Vitalis Chikoko a mettere una “doppietta” da sotto in meno di un minuto, riportando la Grisisn Bon a – 6: 43 a 37.

La partita è ancora aperta e la Dinamo sembra in grado di farla sua. Ma è solo un’illusione, perché nessuno, al PalaSerradimigni, avrebbe potuto prevedere quanto sarebbe accaduto di lì a poco, nel terzo quarto! Un altro letale terzo quarto, dopo quelli vissuti in gara 5 e gara 6 con l’Olimpia Milano, che hanno rischiato di compromettere l’impresa della Dinamo in semifinale. E questa volta il black out che colpisce la Dinamo è ancora più clamorosa, tanto da trasformare la fase della partita in un vero e proprio incubo. Risulta persino difficile cosa accade in campo, perché la Dinamo sbaglia tutto, in attacco e in difesa, e non riesce a superare quota 43 addirittura per quasi 8′! Un record negativo assoluto! La Grissin Bon riaggancia la Dinamo con due “bombe”di Amedeo Della Valle in tre minuti (43 a 43), poi allunga con un’azione da tre punti di Lavrinovic, una terza “bomba” di Della Valle e un canestro da sotto di Polonara: 43 a 51! Lavrinovic porta la Grissin Bon a +10 (43 a 53) e al 28′, finalmente, spezza l’incantesimo sassarese un canestro da sotto di Jerome Dyson: 45 a 53. Una schiacciata di Sosa accorcia ancora il ritardo a – 6, 47 a 53, ma Reggio Emilia con tre tiri liberi consecutivi di Kaukenas e Della Valle chiude ilo terzo quarto avanti di 9 punti: 47 a 56.

A questo punto pochi oserebbero scommettere anche solo qualche euro su una rimonta sassarese, ma il cuore della Dinamo è grande e non è facile costringerlo a smettere di battere davanti all’entusiasmo del suo straordinario pubblico. La Grissin Bon lo capisce in fretta e al PalaSerradimigni accade qualcosa di incredibile!

Al 33′, sul 49 a 62 segnato da un canestro da sotto di Lavrinovic, la partita cambia totalmente quando sale in cattedra il “maestro”: David Logan! Una prima “bomba”, l’errore di Kaukenas dai 6,75; una seconda “bomba” e la Dinamo e a – 7: 55 a 62. Reggio Emilia reagisce con Lavrinovic ma Logan fa tris da tre punti, 58 a 64, poi poker, 61 a 64 al 36′!

Achille Polonara riporta i suoi sul +5, 66 a 63 ma lo show di Super Logan non è ancora finito, e prima un canestro di fuori e poi la cinquina dai 6,75, concludono l’operazione riaggancio sul 68 a 68 al 39′. A quel punto la partita si trasforma in un minuto finale da infarto! La Dinamo non sbaglia praticamente più niente,la Grissin Bon quasi tutto, e Sosa, Logan e Dyson piazzano l’allungo: + 6, 74 a 68! Sembra finita ma non è così, perché ormai non si gioca più, si va al fallo sistematico e ai tiri liberi a ripetizione, la Dinamo ne sbaglia uno con Sanders e uno con Logan, la squadra di Massimiliano Menetti non ne sbaglia più e con Kaukenas, Polonara e Della Valle è nuovamente a -1 a una manciata di secondi falla fine!

Silins commette fallo su Brian Sacchetti che infila i due liberi dell’80 a 77 e un errore di Della Valle su un tiro impossibile dalla lunghissima distanza, chiude i conti di una partita dalle mille emozioni, indimenticabile!

I numeri dicono che l’uomo decisivo è stato David Logan, miglior realizzatore con 25 punti (lo ripetiamo, 19 negli ultimi 10 minuti!), 1 su 2 da due punti, 7 su 12 da tre punti, 2 su 3 ai tiri liberi; 16 i punti di Jerome Dyson, rimato dopo solo due giorni, autore di 16 punti (4 su 6 da due, 1 su 4 da tre e 5 su 7 ai tiri liberi; 8 rimbalzi); 13 punti a testa per Edgar Sosa e Rakim Sanders (7 rimbalzi). Per Shane Lawal 7 punti e solo 3 rimbalzi (per centrare lo scudetto ci vuole il vero Lawal!).

Nella Grissin Bon 18 punti per Amedeo Della Valle (1 su 1 da due punti, 4 su 7 da tre punti, 4 su 6 ai tiri liberi); 16 per Rimantas Kaukenas (4 su 6 da due, 1 su 5 da tre e 5 su 6 ai tiri liberi); 14 per Achille Polonara (4 su 7 da due, 1 su 5 da tre e 3 su 6 ai tiri liberi; 8 rimbalzi). In ombra rispetto a Reggio Emilia, Andrea Cinciarini, autore di 9 punti (3 su 8 da due punti e 3 su 5 ai tiri liberi).

Non c’è tempo per riposare gambe ed emozioni, sabato sera gara 4, ancora sul parquet del PalaSerradimigni, alle 20.45, arbitri Luigi Lamonica, Alessandro Vicino e Michele Rossi.

 

Il ministro delì’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha confermato il professor Gianluigi Pillola Commissario Straordinario del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna per altri sei mesi a partire dal 4 giugno 2015. Il decreto ministeriale prevede che, comunque, l’incarico non andrà «oltre la ricostituzione degli organi del Consorzio». Gianluigi Pillola «provvederà a relazionare al ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in merito alle azioni poste in essere per la migliore funzionalità del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna, a cadenza bimestrale».

Il terzo comma del decreto prevede, infine, che «al Commissario Straordinario spettano le indennità previste per il Presidente del Consorzio del Parco, nonché il rimborso, in conformità a quanto prescritto dalle norme vigenti in materia, delle spese di trasporto, vitto ed alloggio sostenute per l’esercizio della funzione commissariale».

Gianluigi Pillola, come prevede la procedura di nomina, ha firmato la dichiarazione di accettazione dell’incarico.

Gian Luigi Pillola

Mostra Nivola 2 Mostra Nivola 1

Più di 3.000 persone hanno vistato la mostra “Biografia di un progetto artistico-Nivola al palazzo del Consiglio regionale 1985-2015”, dedicata al grande artista di Orani, con cui il Consiglio regionale ha partecipato all’edizione 2015 di Monumenti aperti organizzando visite guidate, per la prima volta, ad alcune stanze del palazzo, dallo studio del presidente dell’Assemblea all’Aula consiliare.

Particolarmente articolata la composizione del pubblico che ha visitato l’esposizione dedicata a Nivola (aperta dal 9 maggio al 7 giugno e poi prorogata fino al 14) nella hall del palazzo di via Roma soffermandosi poi ad ammirare le sculture collocate negli spazi esterni. Nel registro delle presenze hanno voluto lasciare la loro firma turisti provenienti da Francia, Brasile, Svizzera, Germania, Canada, Stati Uniti, Corea del Sud, Inghilterra, Spagna, Australia, Norvegia, Polonia e Bulgaria, in parte giunti a Cagliari a bordo di navi da crociera.

Non meno diversificata la provenienza dalla penisola, con turisti in arrivo da Toscana, Piemonte, Lombardia, Lazio, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Marche, Emilia-Romagna e Campania. Ed infine la Sardegna, con una forte componente cagliaritana ma con presenze di grandi e piccoli centri di tutte le zone dell’Isola.

Fra i “pensieri” affidati alla memoria del registro, molti sono stati naturalmente dedicati a Costantino Nivola. Alcuni hanno appassionatamente apprezzato la sua dimensione di autore “geniale”, altri hanno messo l’accento sul suo attaccamento alla Sardegna nonostante la fama conquistata in tutto in mondo, altri ancora hanno raccomandato una maggiore “protezione” delle opere esposte all’esterno ed palazzo del Consiglio e qualcuno, infine, ha definito le sue sculture “una utopia che diventa realtà”. Uno spaccato di sensibilità ed emozioni, insomma, che testimonia ancora una volta la straordinaria capacità nivoliana di trasmettere in modo immediato il messaggio universale dell’arte.

Altrettanto importante l’apprezzamento del pubblico per la decisione della presidenza del Consiglio di aprire ai cittadini il palazzo sede dell’Assemblea sarda. «Il palazzo del Consiglio regionale apre le sue porte ai sardi» ha sottolineato il presidente Gianfranco Ganau aggiungendo che «questo è lo spirito che ha guidato la scelta di ritornare fra i protagonisti della manifestazione Monumenti aperti».

(Af)

I Riformatori sardi hanno presentato una proposta di legge per il riordino degli Enti locali. Il trasferimento alla Regione delle funzioni e del patrimonio delle quattro province abolite dal referendum del 2012 (Olbia Tempio, Carbonia Iglesias, Medio Campidano e Ogliastra); un piano (entro sei mesi) della Giunta per il trasferimento ai Comuni o ad altri enti pubblici delle funzioni e delle relative risorse umane e finanziarie; mantenimento in regime commissariale delle quattro province storiche (Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano) fino alla definitiva approvazione della modifica costituzionale all’esame del Parlamento.

E’ questa la proposta di riordino degli Enti locali che i Riformatori contrappongono al disegno di legge della Giunta (in discussione nella Prima commissione) e che il coordinatore Michele Cossa, ha definito “paludoso”, “incerto nei tempi” e “pericoloso” perché rischia di moltiplicare apparati e organismi. «Addirittura – ha detto Cossa – davanti alla proposta inemendabile della Giunta, affermiamo che è meglio tenersi le otto province piuttosto che ritrovarci con decine di Unioni di Comuni».

Il disegno di legge dei Riformatori, redatto in collaborazione con l’ufficio studi del partito, rappresentato, nel corso dell’incontro di questa mattina con la stampa, dagli ex consiglieri regionali Franco Meloni e Franco Pisano e dal già assessore del Turismo, Roberto Frongia, si compone di soli 4 articoli, il terzo dei quali norma la delicata questione del personale in carico agli enti intermedi. Si prevede, dunque,  il trasferimento del personale delle amministrazioni provinciali alla Regione, garantendo il mantenimento della posizione giuridica ed economica. Il costo che ne deriverebbe per le casse regionali – così è scritto nel testo di legge – andrebbe in detrazione dal fondo unico degli Enti locali.

Sede Provincia via Mazzini Sede Provincia Medio Campidano 1 copia