29 July, 2024
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Su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, la Giunta regionale questa mattina ha deliberato l’annessione all’Azienda ospedaliera Universitaria di Sassari dell’ospedale Santissima Annunziata, oggi in capo alla Asl 1 di Sassari, e le incorporazioni al Brotzu di Cagliari del Microcitemico e del Businco, attualmente della Asl 8. Saranno i commissari delle Aziende sanitarie a predisporre entro il 30 giugno il Piano di incorporazione dei presidi ospedalieri.
«E’ un primo passo concreto e molto importante – ha detto l’assessore Arru – per l’attuazione della riforma sanitaria in Sardegna, approvata dal Consiglio regionale lo scorso novembre.»
«Con il processo di incorporazione vengono poste le condizioni che, con l’approvazione della rete ospedaliera, consentono di prevedere che ogni Asl sia costituita da un presidio unico ripartito in più stabilimenti. Si è reso necessario – ha aggiunto Arru – individuare questo percorso con la definizione di specifiche linee guida per l’incorporazione dei presidi ospedalieri, che i commissari sono chiamati ad attuare in tempi brevi.» 
I Piani dovranno essere redatti entro il prossimo 30 giugno ed essere conclusi entro il 31 dicembre 2015. Troveranno attuazione attraverso protocolli d’intesa tra le parti interessate. Vengono individuate le strutture organizzative che dovranno transitare dalle Asl alle Aou, con aggregazione delle strutture specialistiche omogenee, mantenendo continuità e coerenza con le scelte terapeutiche e assistenziali, garantendo che non vi sia interruzione nelle cure. Anche il personale dipendente a tempo determinato e indeterminato dovrà transitare da un’azienda sanitaria all’altra.
Ospedale Brotzu Cagliari2Ospedale BusincoOspedale Microcitemico copia

 

La Giunta Pigliaru approverà il disegno di legge per l’istituzione dell’Agenzia Sarda delle Entrate prima dell’estate. L’ha annunciato in Consiglio regionale, dove il ddl arriverà subito dopo il via libera dell’esecutivo, l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci rispondendo nell’Aula di via Roma a una mozione dei consiglieri della Sinistra Sarda, Fabrizio Anedda e Alessandro Unali, sulla situazione delle imprese in difficoltà di fronte alle cartelle di Equitalia.
«Con il ddl sull’Agenzia Sarda delle Entrate vogliamo cambiare radicalmente la posizione della Regione rispetto al fisco, attribuendole maggiori poteri di controllo e accertamento. Ma non solo: proporremo anche, e su questo dovremo fare prima un accordo con lo Stato, la riscossione diretta delle compartecipazioni erariali, che costituiscono la maggior parte delle nostre entrate», ha detto l’assessore Paci. Per quanto riguarda Equitalia, il vicepresidente ha ricordato che la Regione non ha competenze dirette su Equitalia, ma ha garantito che all’Agenzia di riscossione «è stata chiesta una maggiore rateizzazione di quanto dovuto dalle imprese, una dilazione dei pagamenti su tempi più lunghi, perché è chiaro che un’impresa che chiude per fallimento perché non riesce a pagare alcune rate è un danno erariale enorme. Nel frattempo – ha ricordato Paci – la Regione ha già adottato una politica più favorevole alle imprese sarde in termini di riscossione erariale con una rateizzazione per un massimo di 17 anni e con la possibilità di modificare il piano di ammortamento per almeno due volte. Per alleggerire la situazione stiamo poi individuando spazi d’intervento attraverso i confidi e la legge approvata ieri va esattamente in questa direzione: i consorzi fidi possono infatti occuparsi della individuazione e dei contatti con le imprese in difficoltà, mentre un intervento della Sfirs è possibile come operatore di mercato, altrimenti si rischiano gli aiuti di Stato».
L’assessore Paci, infine, ha annunciato l’imminente presentazione in Giunta da parte dell’assessorato dell’Industria del disegno di legge sulla sburocratizzazione e semplificazione. «Dobbiamo liberare le imprese dal fardello eccessivo di controlli e carte, spesso ripetitivi e inutili – ha concluso -. È un passo decisivo per far funzionare meglio le imprese e per diventare più attrattivi rispetto a nuovi investitori soprattutto dall’estero».
Raffaele Paci 2

Un momento dell'incontro di oggi

Questa mattina il Moviementu Rete cinema Sardegna ha fatto avere una lettera aperta all’assessore regionale alla Cultura, Claudia Firino, affinché siano sbloccate le risorse che permetterebbero agli operatori sardi del cinema di lavorare.

La lettera è firmata, oltre che dai soci di Moviementu, da numerosi altri operatori del settore che appoggiano la causa. L’iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa sotto la sede dell’assessorato.

La lettera, per conoscenza, è stata inviata anche al presidente della Regione, Francesco Pigliaru; al Direttore Generale dell’assessorato della Cultura, Antonina Scanu; e, infine, al presidente della Film Commission, Antonello Grimaldi.

Questo il testo integrale della lettera aperta.

«La Regione Autonoma della Sardegna riconosce il cinema quale mezzo fondamentale di espressione artistica, di formazione culturale, di comunicazione e rilevante strumento di crescita sociale ed economica e ne promuove lo sviluppo e le attività connesse.   

Art. 1 della Legge Regionale n. 15/2006

Gentile Assessore,

Il cinema, come Lei ben sa, raccoglie un consistente numero di lavoratori operanti nella nostra isola o meglio, purtroppo, non operanti, in quanto l’ultimo bando per la produzione di lungometraggi è stato promulgato nel 2010 (cinque anni fa!) e la spinta propulsiva di quegli interventi economici sulla realtà produttiva del cinema sardo si è ormai esaurita.

Nel 2014, poi, il primo anno della attuale Giunta (la Sua), non è stato promulgato alcun bando neanche per le altre fattispecie previste dalla legge (festival, sviluppo della sceneggiatura, cortometraggi, distribuzione, etc…) nonostante fossero stati dichiarati in bilancio, per il Cinema, 954mila euro (rimasti finora inutilizzati nonostante reiterate garanzie di renderli spendibili “retroattivamente”). Ora, nel 2015, i fondi per l’anno corrente (3.435.000 euro),  ottenuti al termine di una vertenza sostenuta da tutto il mondo del cinema isolano, rischiano anch’essi di trasformarsi in zero euro, come l’anno scorso, se non saranno messi a bando con la massima urgenza.

Il comparto del cinema sardo a gran voce chiede a Lei, assessore Firino, e al presidente Pigliaru, di intervenire immediatamente per rendere finalmente e costantemente operativa la legge n. 15/2006. Si tratta di una legge  emanata dal Consiglio Regionale della Sardegna, che rappresenta democraticamente il popolo sardo.

Lo chiedono – in nome della legge – tutti quelli che operano nel cinema: registi, sceneggiatori, maestranze, tutta la filiera del cinema – sì, perché noi, unendo creatività e industria, siamo una vera e propria filiera, di cui fanno parte anche gli esercenti delle sale cinematografiche che attendono da anni atti concreti in merito alla digitalizzazione dei loro esercizi e che nel frattempo, in numero purtroppo consistente, hanno dovuto chiudere i battenti.

L’indotto del cinema non è fatto solo di professionisti del settore, ma anche di associazioni, di aziende, alberghi, ristoranti, imprese di ogni genere: se La richiamiamo alla Sue  responsabilità nei confronti del settore, è perché il cinema è capace di generare una reale ricchezza sul territorio, come dimostrano tutti gli studi di settore e le importanti produzioni realizzate in questi ultimi anni nella nostra isola.

Noi consideriamo inammissibile questo spreco di risorse dovuto all’incapacità – o alla mancata volontà – di spendere dei soldi già stanziati nel bilancio della Regione. Consideriamo una mancanza grave e un danno inaccettabile, per noi e per la nostra terra, paralizzare lo sviluppo di questa industria sostenibile che durante la campagna elettorale voi avete detto di voler sostenere con atti concreti.

Per queste ragioni Le chiediamo di intervenire con urgenza, entro il mese di giugno,  per promulgare i bandi della legge cinema e di nominare in tempo reale, senza ulteriori ritardi, le commissioni atte a valutare i progetti relativi ai bandi in oggetto: commissioni per le quali siamo pronti a offrire al Suo assessorato un ampio e autorevole elenco di possibili candidati di indiscutibile fama e provvisti di tutti i requisiti di legge. In mancanza di risposte certe e immediate sulla destinazione dei finanziamenti messi in bilancio con la Finanziaria 2015, secondo i criteri e le percentuali stabilite dal’articolo 26 della legge cinema, si riterrà il Suo assessorato responsabile di una grave omissione che danneggia  la Sardegna, il cinema e un intero settore produttivo. Di conseguenza non si esiterà a porre in essere tutte le azioni, politiche e legali, finalizzate al rispetto della legge ed alla sua applicazione, ritenendo personalmente responsabili di una eventuale omissione e dei danni conseguenti Lei stessa, assessore Claudia Firino, ed il Suo Direttore Generale.

Il Cinema è un’Industria Sostenibile

Per la filiera cine-audiovisiva della Sardegna firmano:

Giovanni Columbu (regista)

Salvatore Mereu (regista)

Filippo Martinez (regista)

Jacopo Cullin (attore e regista)

Gianfranco Cabiddu (regista)

Peter Marcias (regista)

Pietro Mereu (regista)

Andrea Lotta (montatore)

Alessandra Piras (Associazione culturale Tina Modotti)

Karel film and video production – Cagliari (produttore)

Massimo Selis (Regista, DP, Aiuto regista)

Gianna Deidda (attrice)

Massimiliano Cao (Presidente Associazione culturale cinematografica Schermi Rubati)

Francesco Origo (regista, attore)

Mario Faticoni (attore)

Enrico Incani (attore)

Barbara Usai (attrice)

Matteo Incollu  (filmmaker e sceneggiatore)

Giovanni Marceddu (filmaker)

Per Moviementu Rete Cinema Sardegna:

Bonifacio Angius (regista

Paolo Carboni (regista)

Paolo Zucca (regista)

Enrico Pau (regista)

Enrico Pitzianti (regista)

Marco Antonio Pani (regista)

Antioco Floris (docente universitario)

Antonia Iaccarino (sceneggiatrice)

Antonello Carboni (regista)

Daniele Maggioni (produttore – operatore culturale)

Maria Grazia Perria (sceneggiatrice)

ANEC (associazione azionale esercenti cinematografici)

Pietro Rais (scenografo)

Gianni Tetti (sceneggiatore)

Simone Murru (macchinista)

Francesco Pamphili (produttore)

ARTEVIDEO (produzione-service cinematografico)

Francesco Piras (direttore della fotografia, filmaker)

Stefania Grilli (costumista)

Roberta Aloisio (ispettore di produzione / location manager )

Daniele Atzeni (regista)

Jane Doolan (produttrice)

Antonio Maciocco (regista)

Carlo Dessì (operatore culturale, produttore)

Rossana Patricelli (casting director)

Salvatore Aresu (costumista)

CHRYSTELLE ROBIN (organizzatrice – aiuto regista)

Corrado Serri (direttore della fotografia)

Nando Scanu (operatore culturale)

Nicola Contini (filmaker)

Nunzio Caponio (attore, filmaker)

Piergiuseppe Fancellu (fonico)

Valentina Corona (fotografa, montatrice)

Umberto Siotto (filmaker)

Simone Contu (ispettore di produzione-regista)

Simone Lecca (filmaker)

Daniel Dwerryhouse (attore)

Laura Biagini (produttrice)

Emanuela Cau (attrice)

Fausto Siddi (attore)

Federica Ortu (direttrice della fotografia e montatrice)

Daniele Meloni (attore)

Desirée Palma (truccatrice)

Edoardo Sirocchi (fonico)

Elisabetta Antico (costumista)

Elisabetta Pilia (produzione)

Alberta Raccis (filmaker)

Alberto Badas  (macchinista)

Alberto Diana (filmaker – studente di cinema)

Alfredo Moreno (esercente cinematografico)

Andrea Anglani (montatore, filmaker)

Andrea Cannas (filmaker)

Andrea Melis

Andrea Mura (regista)

Maria Loi (attrice)

Stefano Guzzetti (compositore)

Andrea Sardu (filmaker)

Angelo Tantaro (Direttore di “Diari di Cineclub”)

Antonella Puddu (attrice, regista)

Antonella Uras (docente)

Antonello Murgia (attore e regista)

Antonio Lucrezio (capo elettricista)

Antobio Mameli (fotografo professionista, voce narrante e speaker, scenografia)

Antonio Sanna (filmaker)

Beatrice Nioi (insegnante)

Bruno Garau (assistente di produzione)

Carola Baccialle (appassionata di cinema)

Cesare Mannini

Chiara Sulis (regista)

Daniele Monachella (attore)

Dante Olianas (Etnomusicologo)

Elisa Pistis

Elisabetta Villani (fotografa)

Emanuel Cossu (sceneggiatore)

Emanuela Angela Bertocchi (filmaker)

Emilio Puggioni (attore)

Ennio Madau (filmaker)

Enzo Saponara (attore)

Ersilia Boi (studentessa e videomaker freelance)

Eugenio Schirru (fotografo)

Evandro Curreli (reparto fotografia)

Felice Montervino (attore)

Franca Todde (attrice)

Francesca Lixi (regista)

Francesca Melis (aiuto scenografa-attrezzista)

Francesca Scanu (filmaker)

Francesco Bocchi (impiegato)

Francesco Bussalai (filmaker)

Francesco Morittu (compositore)

Francesco Nonnoi (fotografo)

Francesco Bellu (giornalista e filmaker)

Franco Pintus (aiuto costumista)

Gabriele Farci (attore)

Giandomenico Antonio Ledda (attore)

Gianfranco Cudrano (attore)

Gianluca Medas (attore e regista)

Gianluca Nieddu (regista)

Gianluca Sulis (regista)

Gianuario Salaris (impiegato)

Gianvito Distefano

Giorgia Corona (impiegata settore esercenza)

Giorgia Soi (reparto regia)

Giovanni Salis (attore)

Giulia Mazzarelli (operatrice culturale)

Giulio Giambalvo (tecnico, montatore ed operatore)

Giuseppe Lai (attore)

Giuseppe Loi (impiegato)

Gladys Gonzalez Afan (grafica publicitaria)

Irene Orrù (scenografa)

Laura Pinna (attrice)

Lemuel Cara

Liviana Serra (truccatrice)

Luca Cabriolu (produttore)

Manlio Delogu (macchinista)

Marco Cabitza (ispettore di produzione)

Marco Gallus (filmaker)

Marco Pisano

Marco Quondamatteo (montatore, illuminotecnico)

Marina Porqueddu (Aspirante giornalista di spettacolo e studiosa di cinema e televisione)

Marta Anatra (artista, filmaker)

Marta Fiori (studente di cinema)

Martina Porcu (studente di cinema)

Massimo Selis (regista, dop, aiuto regista)

Matteo Arca (assistente produzione)

Matteo Pianezzi (attore)

Maurizio Abis (filmaker, operatore e montatore)

Maurizio Barbarossa (attore)

Maurizio Loi (filmaker)

Michela Anedda (regista di animazione)

Michele Badas (assistente operatore)

Michele Marchi (sceneggiatore)

mihaela obreja

Mudregu Comunicazione (comunicazione e pubblicità)

Myriam Mereu (studiosa di cinema)

Nadia Usai (segretaria di edizione)

Piero Matta (insegnante)

Pio Bruno (operatore culturale)

Pj Gambioli (filmaker)

Raffaele Corti (attore e regista)

Roberto Manca (musicista)

Salvatore Sardu (regista)

Sara Giglio (professionista nel settore Arti dello Spettacolo)

Serena Trevisi (studentessa, costume e scenografia)

Silvia Perra (studente di cinema e filmaker)

Stefania Bettini (assistente e aiuto ai costumi/assistente e aiuto al  parrucco)

Stefano Enna (sceneggiatore)

Susy Todde (attrice)

Tania Scalercio (segretaria di edizione)»

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Conclusa questa mattina la seduta del Consiglio regionale, riprendono domani mattina i lavori delle Commissioni permanenti.

La seduta della Quinta Commissione (Attività Produttive) inizialmente prevista per domani è stata anticipata a questo pomeriggio. Il parlamentino presieduto da Luigi Lotto (Pd) esaminerà il P/ 59 (modifica articolo 19 delle direttive di attuazione della legge regionale 14 settembre 1993, n. 40, “Interventi a favore dell’industria alberghiera”); il Testo Unico sull’apicoltura e il disegno di legge n. 102 (trasformazione in agenzia del Consorzio per l’assistenza alle piccole e medie imprese “Sardegna Ricerche”. La Commissione sarà inoltre chiamata ad esprimere un parere sul D.L. 218 (legge forestale della Sardegna). I lavori potrebbero proseguire anche domani mattina con il medesimo ordine del giorno.

Per domani (giovedì 18 giugno) sono state convocate due Commissioni. Si comincia alle 9.30, con la seduta della Sesta (Salute e politiche sociali) presieduta da Raimondo Perra (PSI). In programma l’audizione dell’Assessore della sanità Luigi Arru sul  P/58 “Istituzione della Consulta generale di cittadinanza e delle Consulte locali di cittadinanza” e sul P.L. 182 “Programma di riabilitazione protesica odontoiatrica in età geriatrica”. Qualora si rendesse necessario, è prevista la prosecuzione dei i lavori nel pomeriggio.

Alle 10.00 si riunirà, invece, la Quarta (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità) presieduta da Antonio Solinas (Pd).

All’ordine del giorno le audizioni dell’Anci e dei sindacati SUNIA, SICET, UNIAT, HABITAT Sardegna sul Disegno di legge di riforma dell’Agenzia AREA e sul P.L. 181 (Organizzazione dell’intervento regionale nel settore abitativo e modifiche alla legge regionale 8 agosto 2006, n. 12).

I lavori proseguiranno nel pomeriggio, alle 16.00, con le audizioni del commissario straordinario e del direttore generale di AREA.

AVVISO_Manifestazione 19.06.2015 (2)

Colidretti Sardegna ha organizzato una manifestazione di protesta nei confronti della Giunta regionale per rivendicare la risoluzione delle numerose vertenze aperte, per venerdì 19 giugno. Il raduno e la partenza sono fissati al km. 40 della S.S. 131 (incrocio di Villanta), alle 9.30, direzione Cagliari, sino al km. 21 svincolo Monastir.

Sono prevedibili disagi alla circolazione della Carlo Felice in direzione Cagliari, vista la massiccia partecipazione di trattori che procederanno a passo d’uomo, sulla medesima carreggiata, sino al km. 21, dove è previsto l’arrivo per le ore 11.30-12.00 circa.

Gli agricoltori rivendicano risposte da parte della Regione Sardegna riguardo, in particolare, i seguenti temi che il mondo agricolo attende da molto tempo:

– Pagamento domande PAC e PSR;

– Tagli nell’assegnazione del carburante agricolo;

– Problema del refresh dei pascoli;

– Prestiti di conduzione e indebitamento agricolo.

Consiglio regionale 3 copia

Il Consiglio regionale questa mattina a approvato tre mozioni (n. 35 – Anedda e più – su Equitalia; n. 143 – Dedoni e più – sul dimensionamento della rete scolastica regionale; n. 86 – Comandini e più – sul sovraffollamento delle carceri) e la proposta di legge sul numero degli assessori nelle giunte comunali.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del vice presidente Eugenio Lai. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con la mozione  n. 35 (Anedda e più) “Sulla stabilizzazione delle imprese e la tutela dei lavoratori”. Il presidente ha quindi dato la parola al primo firmatario della mozione, il consigliere Fabrizio Anedda (Sinistra sarda).

Anedda ha ricordato in apertura che le gravi difficoltà di accesso al credito hanno creato enormi problemi al mondo delle aziende sarde con ricadute negative sull’occupazione mentre la ripresa economica, di cui si avvertono alcuni segnali a livello nazionale, non riguarda ancora la Sardegna ed il suo tessuto produttivo. «La crisi – ha sostenuto Anedda – ha determinato anche la crescita esponenziale del numero di aziende indebitate con il fisco, con il debito corrente che si sovrappone a quelli pregressi provocando un drammatico effetto a catena con la perdita della cosiddetta regolarità che, a sua volta, comporta l’impossibilità di riscuotere i crediti presso la pubblica amministrazione e partecipare alle gare pubbliche». «Un circolo vizioso – ha aggiunto il consigliere – che appesantisce ulteriormente il carico fiscale fino a raddoppiare o triplicare il debito originale; nello stesso tempo Equitalia concentra la sua attenzione su una certa tipologia di contribuenti deboli, trascurando i grandi evasori, spesso per irregolarità formali di lieve entità da cui partono procedure che riguardano beni mobili ed immobili dell’impresa, che sotto questa pressione rischia di uscire definitivamente dal mercato». Lo scopo della mozione dunque, ha precisato l’esponente di Sinistra sarda, «è quello di far intervenire la Regione per arrivare ad una rateizzazione dei debiti delle aziende fino a 120 mesi usufruendo inoltre di un ulteriore credito per fare fronte alle emergenze fiscali, ed una moratoria di 3 anni da cui si può entrare od uscire a seconda delle necessità». «Con questi interventi – ha osservato Anedda – moltissime aziende potrebbero scongiurare il rischio della chiusura; occorrono però anche misure di sistema, a partire dallo snellimento e dalla semplificazione di procedure e controlli ed occorre soprattutto dare vita all’agenzia sarda delle entrate».

L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, a nome della Giunta, ha affermato che il tema trattato dalla mozione «è di enorme rilevanza e merita la massima attenzione del Consiglio, che peraltro più volte è intervenuto sull’argomento». Nel merito e pur riconoscendo la validità delle critiche espresse nei confronti di Equitalia, Paci ha ricordato che «la Regione non ha possibilità di intervento diretto però può sicuramente impegnarsi per favorire l’adozione di misure più adeguate alla situazione del sistema economico regionale, con un orientamento più favorevole alle imprese soprattutto in questo momento di crisi, perché il fallimento di una azienda, in definitiva, è un danno per lo stesso erario». «La Regione – ha precisato Paci – sta già intervenendo sui crediti erariali propri con dilazioni fino a 17 anni, revisioni dei piani di ammortamento e sospensione dei pagamenti fino ad un massimo di 18 mesi, anche se il volume complessivo di questi crediti è ben poca cosa rispetto alla massa totale». Nello stesso tempo, ha comunicato l’assessore della Programmazione, «si sta lavorando in collaborazione con l’Agenzia entrate, Equitalia, l’Abi e la Sfirs per mettere a punto interventi di sistema cominciando dalla ristrutturazione del debito da breve a medio e lungo termine, provvedimento che formalmente spetta gli istituti di credito ma a questo risultato, ad esempio, si può arrivare anche attraverso i Confidi con legge approvata ieri e la stessa Sfirs come operatore di mercato con un fondo di circa 5 milioni». Spero che queste azioni si concretizzino a breve scadenza – ha aggiunto l’assessore – fermo restando che sul piano generale resta il tema della semplificazione su cui stiamo lavorando nonostante non sia un compito facile; fra poco sarà completato un Disegno di legge della Giunta che ha lo scopo di liberare le imprese dal fardello eccessivo di una fittissima rete di controlli e prima dell’estate arriverà il Consiglio un altro Disegno di legge con cui viene istituita l’Agenzia sarda delle entrate, nel quadro della revisione complessiva della politica fiscale, di accertamento e di riscossione diretta anche di compartecipazioni erariali, in quest’ultimo caso attraverso un accordo con lo Stato disciplinato da specifiche norme di attuazione».

In sede di replica il consigliere Anedda ha ringraziando l’assessore Paci sottolineando che gli interventi annunciati vanno nella giusta direzione e ribadendo che «il tema centrale da affrontare è quello di liberare l’impresa dal peso dei debiti correnti e pregressi».

Per dichiarazione di voto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalia ha ricordato la presentazione di una interrogazione del suo gruppo e sottolineando le convergenze di merito ha chiesto di aggiungere alla mozione le firme dei consiglieri di Forza Italia.

Il consigliere del Cd Roberto Desini ha comunicato l’adesione del suo gruppo mettendo l’accento sulla proposta del suo gruppo in materia di Agenzia regionale delle entrate, «per superare l’approccio punitivo nei confronti delle imprese ed introdurre un sistema di valutazione caso per caso».

Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi ha anch’egli condiviso i contenuti della mozione lamentando però che «di imprese si parla purtroppo troppo poco in Consiglio, ci vorrebbe una intera sessione di lavori dedicata ai problemi delle imprese».

Anche il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha aderito alla mozione con le firme del suo gruppo, definendo «convincente» la risposta dell’assessore.

Il consigliere Emilio Usula (Soberania-Indipendentzia) ha annunciato la sottoscrizione della mozione come «segnale forte di attenzione al mondo delle imprese».

Il consigliere di Sardegna Vera Michele Azara ha annunciato l’adesione del suo gruppo.

Il consigliere Augusto Cherchi (Soberania-Indipendentzia), intervenendo a sostegno della mozione, ha messo l’accento sull’importanza dei «tempi brevi» annunciato dall’assessore per la costituzione dell’Agenzia sarda delle entrate.

Il capogruppo di Area popolare sarda Gianluigi Rubiu ha comunicato la sua adesione ribadendo necessità di «stringere i tempi» per la costituzione dell’Agenzia sarda di riscossione.

Il capogruppo del Pds’Az Angelo Carta, pur non chiedendo di aggiungere alla mozione le firme del suo gruppo, ha affermando di condividere la mozione, annunciando il voto favorevole.

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha apprezzato il lavoro svolto dai presentatori della mozione, dichiarando il pieno sostegno del gruppo all’iniziativa.

Non essendoci altri iscritti a parlare, il vice presidente ha messo in votazione la mozione, che il Consiglio ha approvato all’unanimità, con 54 voti. 

Subito dopo l’approvazione della mozione, il presidente del Consiglio Ganau, tornato sul banco della presidenza, ha aperto la discussione sulla proposta di legge n. 229 “Numero degli assessori comunali. Modifiche alla legge regionale n. 4 del 2012 (Norme in materia di Enti Locali)”, portata all’attenzione dell’Aula attraverso la procedura d’urgenza prevista dall’art. 102 del Regolamento.

Roberto Desini, capogruppo del Centro Democratico e primo firmatario del documento, si è rimesso al testo che introduce modifiche alla normativa vigente permettendo un arrotondamento all’unità superiore nel calcolo del numero degli assessori comunali che, in ogni caso, non potrà superare un quarto del numero dei consiglieri. La modifica alla norma consentirà di portare da 3 a 4 il numero degli assessori nei comuni fino a tremila abitanti.

Non essendoci iscritti a parlare, il presidente Gianfranco Ganau, acquisito il parere favorevole della Giunta, ha messo in votazione il passaggio agli articoli che ha ottenuto il via libera dall’Aula. Si è poi passati all’esame dei singoli articoli che sono stati approvati in rapida successione. Il testo finale della legge è stato approvato con 45 voti a favore e 2 contrari.

L’Aula è poi passata all’esame della mozione n. 143 (Dedoni e più) e di alcune interpellanze sul dimensionamento della rete scolastica regionale (Arbau e più – Dedoni e più).

Il primo firmatario della mozione n 143 Attilio Dedoni /(Riformatori) ha chiesto chiarezza sull’azione della Giunta nei confronti dello Stato. «La normativa è di difficile interpretazione – ha sottolineato l’esponente della minoranza – ciò che considero disarmante è l’atteggiamento debole della Giunta nei confronti del Governo nazionale».

Secondo Dedoni, con l’approvazione del Piano di dimensionamento scolastico non si sono difese le prerogative della Regione in materia di istruzione. «A qualcuno sfugge che nella finanziaria del 2009 erano stati inseriti due commi che rimarcavano la piena autonomia della Regione sulla scuola. La Sardegna ha una sua peculiarità: l’orografia non consente un agevole sistema di trasporti, non siamo in pianura Padana o in Emilia Romagna dove i paesi sono contigui e si possono organizzare assetti scolastici diversi».

Il capogruppo dei Riformatori ha poi ricordato che nel 2009 la finanziaria della Regione venne impugnata dal Governo davanti alla Corte Costituzionale ma la Consulta diede ragione alla Sardegna respingendo il ricorso. «Quella sentenza riconobbe l’autonomia dell’Isola. Il dirigente scolastico regionale risponde all’assessorato, non può essere un dirigente a dettare la linea delle politiche scolastiche». Dedoni ha infine invitato l’Aula a tenere sempre presenti gli interessi della Sardegna: «Se non facciamo questo – ha concluso – saremmo sempre succubi».

E’ quindi intervenuto Efisio Arbau, capogruppo di Sardegna Vera e primo firmatario dell’interpellanza sul dimensionamento scolastico. «L’iniziativa è dello scorso luglio – ha precisato Arbau – proponeva un approccio metodologico diverso: arrivare a un piano di dimensionamento scolastico uscendo dal seminato della burocrazie. L’obiettivo era quello di avviare una serie di conferenze territoriali per dare un ruolo da protagonista alle comunità locali».

Arbau ha quindi invitato tutti i colleghi ad uscire dalla polemica del momento e a provare a programmare. «E’ vero che il Governo non si comporta bene e l’Unione Europea è lontana – ha rimarcato l’esponente della maggioranza – ma il dato fondamentale è che noi non siamo organizzati: non c’è ancora una riforma degli Enti locali e sulla scuola siamo all’anno zero».

Secondo Arbau, la programmazione deve partire dal territorio: «Questo approccio ci viene suggerito dal “Piano Barca”. Trasporti, istruzione sanità sono i tre argomenti su cui fondare un nuovo modello di sviluppo locale. Serve una nuova legge sulla scuola, altrimenti si perde tempo».

Arbau ha quindi affrontato nello specifico i contenuti del Piano di dimensionamento scolastico varato dalla Giunta regionale: «Abbiamo perso un’occasione – ha sottolineato il capogruppo di Sardegna Vera – i comuni potevano essere messi nelle condizioni di programmare. Abbiamo deciso dall’alto e abbiamo prodotto un vulnus nei territori e diversi ricorsi al Tar. I comuni trattati male li avremo contro anche nella prossima programmazione».

Il presidente Ganau ha quindi aperto la discussione generale dando la parola al presidente della Commissione Cultura Gavino Manca (Pd).

«Siamo in una fase particolare e gestiamo un tema in base a una legge vecchia di trent’anni – ha rimarcato Manca – nella riscrittura della legge 31, il Consiglio regionale deve essere chiamato a partecipare al percorso. La norma deve essere chiarita. Il parere delle Commissioni sul Piano di dimensionamento scolastico deve essere vincolante».

Manca ha poi difeso l’operato del Governo nazionale: «Gli standard europei dicono che siamo un paese arretrato, Renzi cerca di porvi rimedio, non vedo disattenzione da parte del Governo nazionale, né di quello regionale».

Luca Pizzuto (Sel) ha espresso forti perplessità sul contenuto della mozione. «Avete avuto a che fare con i dimensionamenti scolastici, avete un rappresentante i commissione cultura della Camera e potevate sollevare la questione – ha detto Pizzuto rivolgendosi al collega Dedoni – la battaglia invece è stata fatta dal nostro assessore. Il Governo ha riconosciuto la nostra diversità, sappiamo che il dimensionamento non è una cosa facile, ma non accettiamo che si accusi  un assessore di aver leso l’integrità del Consiglio regionale».

Pizzuto ha poi rivendicato i risultati conseguiti dalla Giunta regionale: «Sono stati messi in campo strumenti per garantire il servizio allo studio: libri di testo gratuito, raddoppio borse di studio per gli universitari e per gli studenti delle scuole medie superiori, bus per consentire i collegamenti nei paesi che hanno subito il dimensionamento. Il progetto per la scuola è innovativo, mira a costruire un sistema scolastico dal basso». 

L’assessore della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, ha riconosciuto, in apertura del suo intervento dai banchi della Giunta, l’importanza di una discussione sul tema della scuola ed ha auspicato che il confronto e il dibattito possano, in futuro, riguardare l’intera questione scuola piuttosto che limitarsi all’importante problema del dimensionamento scolastico. «Un atto complesso e difficile – ha detto la Firino – dove la Regione si trova a mediare tra i provvedimenti nazionali, le norme regionali e le esigenze di diversi territori dell’Isola». «A tale complessità – ha spiegato l’assessore – si è aggiunta, quest’anno, l’assenza delle Province che, per le note questioni legate alle soppressione degli enti intermedi, non hanno potuto esercitare le utili funzioni di interazione con i territori. Siamo andati noi nei territori ed abbiamo anche assunto le decisioni che ci competono ad iniziare da quelle tendenti all’eliminazione delle cosiddette pluriclassi che non rappresentano, come è noto, la nostra modalità preferita di scuola». L’assessore ha quindi ricordato le iniziative assunte per sopperire ai disagi creati nelle comunità ad incominciare dallo stanziamento di 8 milioni di euro per garantire il trasporto degli studenti. «Fondi – ha precisato la delegata dell’istruzione della Giunta Pigliaru – che non sono stati sottratti all’agricoltura, perché sono fondi non spesi e che sarebbero andati perduti se non impegnati entro l’anno in corso».

Claudia Firino ha quindi ribadito il positivo ruolo del Consiglio regionale con la formulazione del parere della competente commissione sul piano di dimensionamento scolastico ed ha assicurato una partecipazione attiva anche in vista della predisposizione del piano di dimensionamento per il prossimo anno. L’assessore ha anche assunto l’impegno a porre in essere iniziative utili a rafforzare il confronto con i territori ed ha annunciato l’approvazione di una delibera nella quale è inserita la previsione che il piano di dimensionamento scolastico sarà discusso in termini di programmazione negoziata. «Un processo dunque codificato – ha proseguito la Firino – che garantisce partecipazione ed ascolto delle comunità».

La responsabile dell’istruzione ha quindi ricordato la recente sentenza della Corte costituzionale che, tra le altre, conferma la piena tutela della continuità didattica («ci teniamo particolarmente anche noi a prescindere dal pronunciamento dell’Alta corte») e fa riferimento all’ accordo Stato-Regione che – così ha dichiarato la Firino è fermo dal 2012 -. Lavoriamo perché le nostre peculiarità siano salvaguardate e affermate», ha proseguito l’assessore, che ha evidenziato i benefici del programma “Iscol@” («è anche un’azione di supplenza della Regione verso ciò che il governo non fa per la scuola della nostra isola») ed ha sottolineato che il piano di dimensionamento scolastico non solo «non tocca un solo docente» ma anzi «gli accorpamenti non riducono l’organico, garantiscono la continuità didattica ed un surplus di servizi come il  tempo pieno e il tempo prolungato».

Ulteriori precisazioni sono state inoltre fornite sul tema dell’offerta scolastica («saranno inseriti non meno non meno di 400 insegnanti precari nei piani di potenziamento della nostra offerta scolastica») anche per ribadire l’esercizio di spazi di “autonomia” da parte della Regione: «Abbiamo potenziato l’offerta didattica nonostante il ministero avesse chiesto di non attivare nuovi corsi». L’assessore ha quindi concluso il suo intervento con ulteriori rassicurazioni in ordine alla condivisione e alla partecipazione per la definizione del piano di dimensionamento scolastico per il prossimo anno.

Nell’intervento di replica, il presentatore della mozione, Attilio Dedoni (Riformatori), si è detto “parzialmente soddisfatto” delle precisazioni offerte dall’assessore della Pubblica Istruzione, ed ha evidenziato con forza la necessità di procedere in tempi rapidi con l’approvazione di una nuova legge sulla scuola sarda. «Serve un alto di qualità da parte di tutti – ha concluso il capogruppo della minoranza – ed è tempo di riscrivere insieme le norme sulla scuola e la formazione professionale».

Dopo la rinuncia all’intervento da parte del capogruppo di “Sardegna Vera”, Efisio Arbau, il presidente del Consiglio, Ganau, ha concesso la parola per dichiarazione di voto al consigliere del Pd, Gavino Manca. Il presidente della Seconda commissione ha invitato l’intero Consiglio e la Giunta a considerare il governo Renzi «come un governo amico della Sardegna» anche sul tema della scuola. L’esponente della maggioranza ha quindi ricordato, a titolo di esempio, gli stanziamenti riservati all’Isola per la scuola: «45 milioni di euro trasferiti alla nostra Regione contro i 12 milioni stanziati alla Toscana». «Dicendoci le verità – ha concluso Gavino Manca – possiamo costruire un percorso insieme per migliorare la scuola nell’interesse di tutti i sardi».

Non essendoci altri consiglieri iscritti a parlare, il presidente del Consiglio ha posto in votazione la mozione n. 143 (Dedoni e più) che non è stata approvata con 30 no e 23 voti favorevoli.

Successivamente, il Consiglio ha iniziato l’esame della mozione n.86 (Comandini e più) “Sul sovraffollamento delle carceri italiane. Obbligo dello Stato italiano di conformarsi alla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del giorno 8 gennaio 2013” ed il presidente ha dato la parola al primo firmatario, il consigliere del Pd Piero Comandini, per la sua illustrazione.

Piero Comandini ha ricordato sia la condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo di Starsburgo che alcuni passaggi dell’intervento dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul sovraffollamento delle carceri, «che non può considerarsi un problema circoscritto all’interno delle mura carcerarie ma riguarda tutta la società, gli operatori, la polizia penitenziaria, le famiglie, le persone, i valori fondamentali sanciti della nostra Costituzione». «In Sardegna – ha proseguito Comandini – la situazione è ancora critica, perché al sovraffollamento si somma la mancanza di operatori sociali ed il sottodimensionamento degli organici della polizia penitenziaria, un contesto generale molto grave che determina numerosi atti di autolesionismo, di violenza e di suicidi, denunciati recentemente dal sindacato Sappe che ha lanciato un nuovo allarme sugli istituti dell’Isola al ministro della Giustizia Orlando. La carceri sarde non sono solo sovraffollate, sono anche quelle dove i detenuti non hanno opportunità di lavoro e dove, ad Alghero è stata chiusa l’unica scuola in Italia che consentiva ai reclusi di conseguire il diploma alberghiero; oggi in Sardegna ci sono 1950 detenuti, dato in aumento, solo 1.800 agenti di polizia penitenziaria, dato in diminuzione, ma soprattutto sono ii arrivo 200 detenuti sottoposti al regime del 41bis, un quarto di quelli del territorio nazionale». «Sono dati allarmanti – ha concluso il consigliere del Pd – che richiedono alcuni interventi urgenti: la possibilità di rientro in Sardegna per quanti operano fuori, la diversificazione dello spessore criminale detenuti, il contrasto alle strategie del Dap sull’ulteriore incremento dei detenuti del 41bis e l’avvio di programmi in grado di ripristinare nelle carceri sarde condizioni di vivibilità coinvolgendo le istituzioni interessate come università e scuole per sviluppare misure alternative all’altezza di un Paese civile e democratico».

La consigliera Annaaaria Busia, del Centro democratico, ha lamentato la particolare gravità della situazione della Sardegna dal punto di vista sociale ed umano, oltre che finanziario, perché «il piano carcere dei precedenti governi ha portato ad una concentrazione abnorme di detenuti nelle carceri sarde che, fra poco saranno riempite oltre misura, cominciando dai detenuti del 41 bis che arriveranno in Sardegna da tutte gli istituti di pena del Nord, dopo la ribellione di quelle Regioni che ha imposto alle istituzioni la modifica del 41bis e l’avvio dei trasferimenti di massa». «C’è molta indifferenza della politica che non ha compreso le conseguenze di questi processi – ha affermato ancora la Busia – dall’intasamento dei tribunali di sorveglianza alla sanità regionale alla difficoltà nei rapporti dei detenuti con le loro famiglie mentre, per quanto riguarda la polizia penitenziaria, va applicato il protocollo d’intesa siglato a suo tempo della Giunta Soru con il ministero della Giustizia per favorire la cosiddetta territorialità della pena, senza allentare la vigilanza suoi nuovi trasferimenti di detenuti in regime di 41bis ed anzi promuovendo sia le pene alternative che l’utilizzo delle colonie penali sarde perfettamente funzionanti».

Il consigliere Roberto Desini (Centro democratico) ha definito la mozione «attualissima» come dimostrano i numeri e ricordando le sue visite nell’ex carcere sassarese di San Sebastiano dove si sono realizzate molteplici attività a sostegno della condizione dei detenuti, ha sollecitato «un approccio diverso con il mondo carcerario, superando ostilità e pregiudizi, anche perché in carcere non ci sono solo i reclusi ma moltissimi lavoratori che vivono un pesante stato di disagio». «Purtroppo – ha lamentato – il piano del Governo di trasformare l’Isola in un grande penitenziario va avanti nella sottovalutazione della politica regionale, fatto che provocherà ripercussioni negative sul tessuto sociale per cui vanno prese precauzioni straordinarie; la mozione aiuta perciò ad una riflessione complessiva sul problema senza dimenticare l’aspetto umano e la necessità di un reinserimento sociale, per cui sosterremo la mozione anche con le nostre firme».

Il consigliere Luca Pizzuto (Sel) ha richiamato in apertura i valori costituzionali secondo i quali l’esecuzione della pena deve essere ispirata da principi di civiltà con l’obiettivo di rieducare i detenuti, «il contrario di quanto avviene in l’Italia dove si buttano in carcere migliaia di persone e poi tutti se ne disinteressano». «Il nostro compito – ha affermato – è invece quello di riflettere a fondo sulla funzione rieducativa del carcere che rappresenta un valore assoluto per tutta la comunità e la Regione, in particolare, deve potersi occupare dei detenuti in una ottica di rieducazione e con l’attenzione alle condizioni sociali che possono aver determinato alcuni comportamenti criminali; questo è il sistema migliore per ridurre sia la criminalità che le recidive».

L’assessore degli Affari generali Gianmario Demuro ha sottolineato la centralità del tema per la democrazia Italia e per l’Italia nei confronti dell’Europa, «perché siamo uno Stato di diritto e, partendo da questa riflessione la Regione deve poter fare la sua parte, almeno sotto tre principali profili: sollecitare provvedimenti di clemenza pur essendo la materia di competenza parlamentare, negoziare con lo Stato interventi sulle strutture per ridurre il sovraffollamento e verificare costantemente la situazione istituti di pena sardi». «Un’Aula che si occupa dei diritti fondamentali della persona – ha concluso Demuro – torna alle sue migliori origini».

In sede di replica, il consigliere Piero Comandini (Pd) ha ringraziato gli intervenuti e la Giunta, ribadendo che «la politica regionale non può essere distratta, cominciando dalla preoccupazione per i detenuti in regime di 41bis che potrebbero essere concentrati in Sardegna con i rischi correlati denunciati dalla magistratura sarda, e dal problema degli della polizia penitenziaria e dalla necessità di cambiare norme vecchissime che impediscono al personale della polizia di lavorare nell’Isola».

Per dichiarazione di voto, la consigliera Annamaria Busia ha ringraziato l’assessore Demuro per i richiami alla Costituzione ribadendo che «il sovraffollamento delle carceri sarde è determinato dall’anomala presenza dei 41 bis che non erano previsti al momento della costruzione dei nuovi istituti; è accaduto in realtà che parte fondi dei sono stati spostati proprio per la realizzazione delle sezioni speciali ridimensionando gli spazi per i detenuti comuni, a questa scelta ci dobbiamo ribellare».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione la mozione n.86 che il Consiglio ha approvato all’unanimità, con 45 voti favorevoli. Alla ripresa dei lavori il presidente Ganau ha messo in discussione la proposta di legge n.33 (Dedoni e più) “Norme sui controlli delle merci in ingresso in Sardegna”.

Attilio Dedoni (Riformatori sardi), primo firmatario del documento, ha evidenziato la necessità di procedere a ulteriori verifiche e approfondimenti chiedendo di riportare in Commissione la proposta di legge.

Il presidente Ganau ha quindi messo ai voti la richiesta di rinvio in Commissione della proposta di legge  n.33 che ha ottenuto il via libera dall’Assemblea.

Il presidente ha dichiarato chiusa le seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

Venerdì 19 giugno si terrà a Cagliari, presso l’aula magna della Facoltà di Economia, in viale Sant’Ignazio 74, una giornata informativa dedicata a Fast Track to Innovation, lo strumento introdotto nel programma Orizzonte 2020 per fornire supporto puntuale, rapido ed efficace alle tecnologie innovative più promettenti, aumentando così il coinvolgimento dei settori industriali più dinamici.

Fast Track to Innovation è una nuova azione-pilota che promuove innovazioni “close to market”, suscettibili quindi di giungere alla commercializzazione entro pochi anni. Le proposte devono essere presentate da partenariati composti da un minimo di tre a un massimo di cinque soggetti giuridici stabiliti in almeno tre Stati membri, con una forte componente industriale. Il livello di sviluppo della tecnologia (Technology Readiness Level) richiesto è il TRL 6. Lo schema di finanziamento è quello delle “Innovation Actions” e prevede un contributo comunitario massimo del 70% dei costi ammissibili.

La presentazione sarà tenuta da Antonio Carbone, Punto di contatto nazionale APRE per la tematica “Innovazione nelle piccole e medie imprese”, che illustrerà il funzionamento dello strumento, fornirà indicazioni su come reperire e interpretare le principali informazioni sul “portale dei partecipanti” (http://ec.europa.eu/research/participiants/portal) e spiegherà le principali differenze rispetto ad altri strumenti.

L’evento è organizzato dallo Sportello Ricerca europea di Sardegna Ricerche in collaborazione con la Direzione per la Ricerca e il Territorio dell’Università di Cagliari e l’Ufficio Ricerca dell’Università di Sassari.

L’assessorato del Lavoro ha stabilito il rinvio dei termini per la presentazione delle convenzioni, delle garanzie fideiussorie e nuove modalità per l’inoltro delle polizze fideiussorie da parte delle cooperative di nuova costituzione beneficiarie di contributi per il reinserimento o inserimento lavorativo di disoccupati o inoccupati.
L’intervento è finanziato dal POR FSE 2007/2013.
La dilazione dei termini si è resa necessaria tenuto conto delle difficoltà di acquisire le polizze fideiussorie e della mancata approvazione di uno schema di fideiussione.
Le nuove scadenze sono così stabilite:
– entro il 30 giugno le cooperative dovranno presentare le convenzioni e la documentazione a loro corredo;
– entro il 15 luglio dovranno essere presentate le polizze fideiussorie già rilasciate per le quali è stata inoltrata la dichiarazione di avvio dell’istruttoria;
– entro il 30 settembre dovranno essere conferite le quote aggiuntive da parte delle cooperative beneficiarie e di quelle eventualmente oggetto di ripescaggio.
Sono inoltre disponibili gli schemi di autodichiarazione e di polizza fideiussoria.