26 July, 2024
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Si è concluso ieri, in un clima festoso, a Sant’Antioco, il 1° raduno regionale dell’associazione nazionale carabinieri.

I momenti più emozionanti della giornata sono stati vissuti a fine mattinata con la sfilata in parata dei radunisti, giunti da tutta la Sardegna, lungo la Via Roma fino a Piazza Umberto I, preceduti da rappresentanze della Scuola Allievi Carabinieri di Iglesias e dell’Arma territoriale e resa finale degli onori alle Autorità.

Da mezzogiorno fino alle 20.00, in Piazza Umberto I, si è tenuto l’annullo filatelico speciale presso il box di Poste Italiane. Con lo speciale timbro sono bollate tutte le corrispondenze affrancate presentate allo sportello, dove erano disponibili sia i francobolli, sia il materiale filatelico in tema con la manifestazione.

Sarà ancora possibile, per 60 giorni, richiedere l’apposizione degli annullo filatelico sulle corrispondenze recandosi personalmente allo sportello filatelico di Cagliari Centro, in piazza del Carmine, o inviando gli oggetti, già affrancati, in busta chiusa ed accludendo  la busta già indirizzata e affrancata per la restituzione.

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In un panorama già caratterizzato da una crisi profonda, dopo la fermata della Centrale Grazia Deledda dell’Enel e il drastico calo dei consumi, il Sulcis teme ora di perdere un altro tassello importantissimo del polo industriale di Portovesme.

Il capogruppo regionale di Area Popolare Gianluigi Rubiu in una nota lancia l’allarme: «E’ una realtà davvero amara che riguarda circa 400 lavoratori tra diretti e indotto – sottolinea l’esponente centrista -. La Regione deve intervenire per evitare l’ennesima dismissione degli impianti nel polo di Portovesme». Uno scenario che suonerebbe come una beffa, dopo la dismissione della centrale “Portoscuso”. «Una situazione che provoca timori e incertezze in tutto il territorio – conclude Rubiu -. Siamo davvero sull’orlo del baratro. Il deserto del polo industriale, una volta eldorado della Sardegna, sarebbe davvero una triste realtà, visto che al tracollo del settore dell’alluminio segue la crisi nella produzione dell’energia elettrica. Occorre scongiurare questa nuova tegola sugli operai, trovando le giuste alternative per la salvaguardia dei dipendenti».

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Piero Comandini, consigliere regionale del Partito Democratico, primo firmatario, insieme al alcuni esponenti del gruppo PD in Consiglio regionale, di una interrogazione urgente sulla mancata puntualità nell’erogazione dei pagamenti, da parte dell’assessorato dell’igiene, sanità e dell’assistenza sociale, spettanti per i progetti “Lav… Ora” destinati all’inserimento lavorativo di particolari categorie di svantaggio/disagio socio-economico.

L’esponente PD sottolinea che i progetti in questione, ben 255, hanno avuto un esito positivo in quanto gli utenti hanno avuto modo di essere inseriti in un contesto lavorativo, maturando un’indipendenza economica e il rispetto della dignità della persona umana, valore che anima sia la nostra Costituzione che la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.

Gli obiettivi, sino ad oggi raggiunti, rischiano di essere compromessi dalla mancata puntualità nell’erogazione dei pagamenti delle borse lavoro a favore dei destinatari, i quali si troverebbero costretti a terminare in anticipo i progetti con conseguenti ripercussioni sulle loro situazioni sociali ed economiche già delicate e precarie. Inoltre, prosegue Comandini, la mancata conclusione dei progetti, comporterebbe per la regione gravi danni in quanto determinerebbe una mancata spendita dei fondi POR FSE 2007/2013.

Piero Comandini sollecita una «risposta urgente da parte della Regione» ed auspica che l’assessorato competente eroghi con urgenza i pagamenti relativi ai 255 progetti di inserimento lavorativo così da evitare che quanto fatto sinora rimanga vano, e invita l’assessore Luigi Arru a mettere in atto tutte le iniziative necessarie affinché tale situazione non si ripeta in futuro e a garantire l’adeguato supporto, da parte degli uffici, alla società beneficiaria che durante l’iter di gestione del progetti ha puntualmente adempiuto a tutte le formalità amministrative e contabili previste dalla normativa.

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Clima di grande tensione, questa mattina, a Nuxis, durante i lavori del Consiglio comunale, convocato dal sindaco, Roberto Lallai, per affrontare un ordine del giorno che prevedeva la nomina di un revisore dei conti e, soprattutto, il tema del trasferimento dell’esercizio delle competenze in materia di gestione delle risorse idriche ad Abbanoa, con concessione d’uso gratuita al gestore del Servizio idrico integrato delle infrastrutture idriche di proprietà dell’ente locale. Nuxis è uno dei comuni che si oppongono da anni al trasferimento delle competenze in materia di gestione dell’acqua ad Abbanoa, previsto dall’art. 7, comma 1 del DL 12 settembre 2014 n. 133 (cosiddetto Sblocca Italia).

Il comitato cittadino è sempre più deciso nella sua opposizione ad Abbanoa e poco fa i lavori del Consiglio sono stati bloccati dai manifestanti, come si vede nelle fotografie di Romeo Ghilleri. Nuxis vuole continuare a gestire autonomamente la propria risorsa idrica e respinge il trasferimento delle competenze ad Abbanoa che il comitato ritiene negativo sia in termini di qualità del servizio sia in termini di costi a carico dei cittadini-utenti.

«Certi di rappresentare il diffusissimo malessere regnante tra i cittadini di Nuxis per la esternata intenzione da parte del Sindaco di cedere la nostra acqua ad Abbanoa – si legge in un documento diffuso dal comitato di cittadini di Nuxis – ci induce a ritenere concreto il fatto che tale operazione sia di non facile interpretazione. Questo lo si deduce anche dal fatto che i sindaci cosiddetti “Ribelli” che non volevano sapere di cedere il servizio idrico integrato continuano in tal senso la loro battaglia.»

«Gli organi di stampa a più riprese hanno dato ampio risalto a tale fatto, gli ultimi episodi risalgono al 14 maggio scorso ed interessano i comuni di Bonarcado e Oristano – si legge ancora nel documento -. Il primo gestisce autonomamente il servizio idrico e, pur avendo aumentato le tariffe, queste risultano nettamente inferiori a quelle praticate da Abbanoa; il secondo, che è gestito da Abbanoa, manifesta il proprio interesse, a tutela dei cittadini, affinché tale servizio venga gestito autonomamente. (C’è chi non vuole salire sul “carrozzone” e chi vuole scendere).»

«Questo crea inevitabilmente confusione e inquietudine in seno alla popolazione – conclude il documento -, tanto che è stato costituito in fretta e furia il comitato in modo tale da interagire con gli organi preposti, sia per capire e sia per far sì che il servizio idrico integrato, per quanto possibile, venga gestito autonomamente dal comune di di Nuxis, in modo efficiente e con tariffe sostenibili.»

Il comitato dei cittadini, infine, sottolinea che presso la Regione Sardegna, assessorato dei Lavori pubblici, il tavolo delle trattative è ancora aperto con alcuni Comuni e nessuno ha spiegato le ragioni per cui Nuxis, oggi, debba frettolosamente sottoporre al vaglio del Consiglio comunale, la cessione del servizio idrico integrato, mentre continua la raccolta di firme anche perché «la cessione dell’acqua ad Abbanoa non è espressione della volontà della nostra gente».

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Martedì 19 maggio, alle 21.00, al Teatro delle Saline prosegue la rassegna “1 € festival”. “Ade, la vana fuga”, regia di Chiara Caruso e Francesco Mugnari, è l’opera portata in scena dalla compagnia Teatri tra i binari.

“Ade” è un processo di lavoro che inizia la sua indagine dalla Fiaba e dal Mito in quanto archetipi della società e millenaria successione di comportamenti sociali condivisi, ponendo l’attenzione su quelle parti critiche e crudeli normalmente omesse nei racconti a noi pervenuti. La compagnia durante il suo lavoro in studio ha posto l’attenzione sui ruoli che spesso ognuno di noi si trova a dover rivestire per essere accettato all’interno della società. Fin da quando un bambino nasce comincia subito ad avere a che fare con altre persone e soprattutto con dei racconti. Ecco che una serie di parole cominciano a far capire come un futuro uomo dovrà comportarsi e soprattutto quali saranno le vicende che dovrà affrontare. Le fiabe sembrano essere dei piccoli contenitori di storie già pronte e prestabilite che ci spingono costantemente a considerare la nostra vita e il suo destino come già programmati. Delle piccole gabbiette con all’interno un copione già scritto. La donna che attende il principe azzurro, l’uomo come il valoroso condottiero che salverà il mondo… ma se questo non accadesse?

La compagnia Teatri Tra i Binari nasce nel 2012 dalla scissione di un gruppo di attori registi e artisti, de “La Compagnia delle Arti Distratte”. Guidati da Chiara Caruso, artista visiva, regista, attrice, arte-terapeuta e Francesco Mugnari, attore, performer, regista, laureato c/o Dams di Bologna, “Teatri Tra i Binari” sviluppa un’indagine sulla pluralità dei linguaggi artistici e la possibilità di dar vita ad un infinità di teatri possibili; ritrovando nell’immaginario dei binari una grande quantità di storie di uomini e donne che possono abitare per istanti della propria vita questi luoghi, che altro compito non hanno che quello di stabilire connessioni espressive e creative. La compagnia nel 2014 ha vinto per la Categoria Professionisti. Per “Ade, la vana fuga” i performer sono Marina Capezzone, Stefano Cavallaro, Simona Fossi, Andrea Francesca, Simone De Fazio, Francesco Mugnari, Beatrice Nutini, Maria Grazia Pappalardo e Roberto Sorrentino. Musiche di Gian Maria Ferlito. Coreografie di Pierangelo Preziosa. Scene di Chiara Caruso e Francesco Mugnari.  Costumi  di Susanna Fabbrini. Video  di Nadia Baldi.

Al teatro delle Saline, dieci spettacoli in calendario dal 14 maggio al 7 giugno. “1 € festival”: da Ibsen a Edith Piaf, arte teatrale di qualità tra poesia, musica e danza. Le regie di Lelio Lecis, le idee di Alfredo Ruscitto, Livia Lepri ed Elisabetta Podda, il Teatro Potlach di Pino Di Buduo, Teatro tra i Binari di Firenze tra le novità del Festival dedicato da Akròama ai giovani.

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Un sostegno e un riconoscimento al merito di chi studia e lo fa in condizioni sempre più difficili perché la sua famiglia combatte con crisi economica, perdita di lavoro o disoccupazione: è a questo scopo che la Caritas diocesana di Iglesias ha indirizzato la donazione ricevuta dalla Partita del cuore, che si è giocata lo scorso 25 ottobre 2014 a Carbonia. La manifestazione, ideata dalle fotografe Anna Greca Piredda e Manuela Piras (dello Studio “Espressioni Wedding Evoluzione Eventi”), ha visto scendere in campo fra Nazionale italiana attori, una selezione di sindaci del territorio e operai del presidio Alcoa.

Le risorse raccolte a favore della comunità di Carbonia sono diventate un fondo destinato in parti uguali ad un’associazione di Carbonia che si occupa di talassemia e alla Caritas diocesana di Iglesias. La quota destinata alla Caritas è stata interamente suddivisa in otto borse di studio, che la Caritas diocesana ha scelto di utilizzare per premiare allievi meritevoli degli istituti superiori, indicati dai docenti delle stesse scuole.

Gli studenti, accompagnati da dirigenti scolastici e insegnanti, hanno ricevuto il riconoscimento per (270,00 euro ciascuno) nell’oratorio della parrocchia della Beata Vergine addolorata di Carbonia, in una giornata a cui ha partecipato anche l’assessore comunale dell’Istruzione e Formazione, Lucia Amorino, la quale ha parlato di «studio come strumento di riscatto e libertà». «Le fonti statistiche – ha spiegato il direttore della Caritas diocesana Raffaele Callia, responsabile del Servizio Studi e Ricerche per la Delegazione regionale Caritas Sardegna – conferma che chi completa il proprio percorso di studi ha decisamente più possibilità di trovare un lavoro. La dispersione scolastica è la vera povertà del territorio: dobbiamo cercare di evitare che le persone si fermino a metà strada nella loro formazione.»

Non è un caso che anche nel nostro territorio stiano crescendo i cosiddetti Neet, giovani che non studiano, non si formano per una professione e non lavorano.

«Rischiano di diventare – ha proseguito il direttore della Caritas – degli adulti che non potranno essere un contributo per la crescita della società. L’intendimento della Caritas è di rendere stabili tali progetti di sostegno allo studio e alle famiglie. Questa iniziativa, d’altra parte, si inserisce organicamente nel più ampio progetto denominato “Famiglie che si aiutano”.»

Il Cagliari, dopo undici anni, retrocede in serie B. Il goal realizzato dal talento italo-argentino Vasquez al 9′ del primo tempo, ha ufficializzato un destino segnato ormai da tempo, in una stagione iniziata male e finita peggio. Con l’addio di Massimo Cellino, la scorsa estate, era finito un ciclo societario durato 20 anni; a distanza di dieci mesi, finisce anche un ciclo tecnico che per diversi anni ha regalato alla Sardegna più gioie che sofferenze sportive, ma da qualche tempo lanciava segnali di sofferenza che non sono stati raccolti per tempo ed hanno finito per segnare in maniera irrimediabile la stagione.

L’addio di Massimo Cellino, un anno fa, probabilmente, non era stato analizzato fino in fondo. Sulla decisione dell’attuale presidente del Leeds hanno influito sicuramente le lunghe traversie burocratiche e giudiziarie che hanno caratterizzato le vicende legate al progetto di costruzione del nuovo stadio, ma non vanno trascurate le motivazioni economiche e, conseguentemente, tecniche.

Oggi fare calcio in Italia è molto difficile. Per una squadra di medio-piccola dimensione qual è il Cagliari, una sana gestione può garantire una lunga permanenza in serie A con bilanci sani e persino utili per chi lo dirige (Massimo Cellino ha più volte ammesso di aver avuto anche utili personali nelle stagioni migliori del lunghissimo ciclo alla guida della società rossoblù, attraverso un contenimento del monte ingaggi e oculate operazioni di mercato), ma quando certi equilibri saltano (a Cagliari è accaduto soprattutto con le operazioni legate al nuovo stadio, tra Sant’Elia, Elmas e Quartu Sant’Elena), i conti non tornano più e condizionano inevitabilmente i risultati in campo.

Nel calcio finiscono i cicli societari e anche quelli tecnici. Il Cagliari ha dovuto spesso “sacrificare” i suoi “pezzi migliori”, quasi sempre costruiti in casa, e lo ha fatto anche alla vigilia di questo campionato di serie A. Le sirene arrivate da più parti per Radja Nainggolan e Davide Astori, respinte per alcuni anni, alla fine sono state accolte ed entrambi sono stati ceduti alla Roma. A metà stagione, anche Victor Ibarbo ha raggiunto la Capitale.

Il problema del Cagliari non è mai stato quello di cedere i migliori, quanto quello di rimpiazzarli con qualche giocatore di esperienza e giovani talenti da valorizzare. Per anni questa formula ha funzionato bene, talvolta benissimo. Quest’anno, sotto la nuova gestione di Tommaso Giulini, erede di Massimo Cellino, questo non è successo. I tanti nuovi acquisti arrivati la scorsa estate si sono rivelati inadeguati a coprire, almeno in parte, il “gap” negativo creato dalle partenze e quelli seguiti al cambio tecnico tra Zdenek Zeman e Gianfranco Zola, non hanno fatto il miracolo, nonostante le concorrenti, Atalanta in testa, abbiano atteso a lungo un’impennata del Cagliari, prima di innestare la marcia giusta (nel caso dei bergamaschi, sotto l’esperta guida dell’ex tecnico rossoblù Eddy Reja) verso la salvezza.

La retrocessione del Cagliari in serie B ha anche altre ragioni tecniche. Le prime riguardano il lento ma ormai evidente calo di rendimento di due “senatori” che hanno dato tanto al Cagliari, Daniele Conti (36 anni, da 16 stagioni a Cagliari) e Andrea Cossu (35 anni, nove stagioni a Cagliari, le ultime otto consecutive), e negli ultimi mesi sono stati impiegati poco. I loro sostituti, purtroppo, in alcuni casi per ragioni anagrafiche e quindi di esperienza, in altre per limiti tecnici, non si sono rivelati all’altezza, almeno nell’immediato, e il rendimento della squadra e i risultati ne hanno risentito.

Altre ragioni riguardano le scelte dei tecnici, tre, per quattro gestioni. Tommaso Giulini, al suo arrivo a Cagliari, ha accarezzato il sogno di ricreare il sogno “Zemanlandia”, con l’ex tecnico della Roma che tre anni fa si rese protagonista di una stagione straordinaria alla guida del Pescara, trascinato in serie A contro ogni pronostico con un calcio spettacolare e redditizio, e lanciò nel calcio italiano ed internazionale tre grandi talenti in erba: Marco Verratti (oggi al Paris Saint Germain, laureatosi ieri campione di Francia al fianco di Zlatan Ibrahimovic ed Edinson Cavani, inseguito dai più grandi club al mondo, Bayern Monaco e Real Madrid in testa), Ciro Immobile (oggi al Borussia Dortmund) e Lorenzo Insigne (oggi al Napoli), tutti e tre nel giro della Nazionale. Il sogno è durato alcune settimane, con alcune gemme (4 a 1 sull’Inter di Walter Mazzarri a San Siro, 4 a 0 all’Empoli di Maurizio Sarri in Toscana e 3 a 3 a Napoli con la squadra di Rafael Benitez) e tante, troppe delusioni. La classifica precaria, determinata probabilmente dalle scelte e dal sistema di gioco del tecnico boemo ma anche e, soprattutto, dalla modestia tecnica dell’organico, e la paura della retrocessione, hanno spinto la società a tentare il cambio, chiamando un ex tanto amato dalla piazza qual è Gianfranco Zola, ma già dalla prima uscita a Palermo (umiliante 0 a 5) si capì che il miracolo sarebbe stato difficilmente realizzabile e, sulla spinta della piazza che non aveva ancora dimenticato il “sogno Zeman”, Tommaso Giulini ha cambiato nuovamente, richiamando il boemo. Ma ben presto anche Zdenek Zeman s’è arreso, lasciando questa volta lui l’incarico ed il terzo tecnico stagionale, Gianluca Festa, quando ormai era tutto compromesso, ha accettato di guidare il “suo” Cagliari nelle ultime giornate, con il proposito di chiudere dignitosamente questa stagione “disgraziata”. Il Cagliari, grazie al lavoro serio e competente del 46enne tecnico di Monserrato, effettivamente, lascia la serie A con due giornate di anticipo ma a testa alta ed ora la società è chiamata a ricostruire tutto per tornare presto in serie A con un nuovo progetto.

Difficilmente il nuovo Cagliari ripartirà da Gianluca Festa che, comunque, con questa breve esperienza probabilmente ha posto le basi per una sua carriera da tecnico e forse un giorno ritroverà la panchina del “suo” Cagliari. Oggi, per ripartire, il Cagliari ha bisogno di una guida esperta, un tecnico che conosce la serie B come le sue tasche e, al tempo stesso, sa lavorare con i giovani. I tecnici che rispondono a queste caratteristiche sulla piazza non sono tanti ed uno di questi, forse il nuovo “sogno numero 1” di Tommaso Giulini, si chiama Giampiero Ventura, 67 anni, una carriera quasi quarantennale alle spalle, oggi al Torino, già a Cagliari dal 1997 al 1999 e dal 2002 al 2004. Dopo quattro promozioni (la prima alla guida del Lecce, con il 3° posto al termine della stagione 1996/97, seguita ad una promozione dalla serie C1; due alla guida del Cagliari, la prima raggiunta con il terzo posto al termine della stagione 1997/98, seguita da un 12° posto in serie A e la seconda con il secondo posto al termine della stagione 2003/2004, dopo l’8° posto della stagione precedente; la quarta alla guida del Torino con il 2° posto al termine della stagione 2011/2012), il tecnico genovese potrebbe essere tentato di concludere la carriera con una nuova promozione, la terza, in una città che lo ha tanto amato e che lui ha amato quasi quanto la sua Genova.

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Si conclude oggi, al borgo medioevale di Tratalias, la terza edizione di “Is Maistus Beer“, il festival delle birre artigianali, organizzato dall’Associazione Is Maistus con la collaborazione della Pro Loco di Tratalias.

Nel corso della giornata, sarà possibile degustare le birre prodotte da sette birrifici artigianali sardi, anche abbinate ai piatti della gastronomia tipica del territorio. Come già accaduto ieri, giornata inaugurale, sono previsti musica dal vivo di sette gruppi isolani e spettacoli di intrattenimento.

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Sono quattro i comuni entrati per la prima volta nel circuito di Monumenti Aperti: Marrubiu, Sennori, Serramanna e Uras. Due comuni rientrano nel cerchio della manifestazione: Villacidro ritorna dopo la sua ultima partecipazione nel 2012 e Calasetta dopo l’assenza dello scorso anno. Tutti gli altri comuni confermano la loro adesione alla manifestazione.

Tra i siti di particolare interesse di questo weekend vi sono: Il nuraghe e il villaggio di Sant’Imbenia ad Alghero; passeggiando per le vie di Calasetta Alla scoperta di u’magazin; Casa Melis e casa Spadaccino a Capottera; Nebida e gli itinerari minerari di Iglesias; il complesso archeologico del Praetorium romano a Marrubiu; il complesso archeologico di Palattu a Padria; i beni dislocati nell’Asinara a Porto Torres; La Fontana de Is Piccas a Portoscuso; il villaggio ipogeo a Sant’Antioco; le domus de Janas dell’orto del Beneficio Parrocchiale a Sennori; il complesso conventuale di San Sebastiano a Serramanna; la tomba dei giganti Sa Domu de s’Orcu a Siddi; il complesso archeologico di S’ortali e Su Monti di Tortolì; il nuraghe “Sa domu beccia” di Uras; la cascata Sa Spendula a Villacidro; e la fortezza nuragica Su Mulinu e il suo museo a Villanovafranca.

Da nord a sud dell’isola saranno ben 230 i beni storici, culturali e paesaggistici visitabili gratuitamente e presentati dai numerosissimi volontari che faranno eccezionalmente da guide turistiche in occasione di Monumenti aperti.

Cattedrale Santa Chiara IglesiasLa torre spagnolaMuseo Sant'AntiocoLa Torre di Calasetta.

Il 23 aprile è stata inaugurata all’Exmà di Cagliari, Centro comunale d’Arte e Cultura, la personale dell’artista Antonio La Rosa che con “Equilibri instabili” porge, un invito ad osare… a non star fermi per paura di rompere l’equilibrio che si è raggiunto. E’ come se la staticità facesse morire l’uomo poco per volta, lo ingabbiasse, nel timore di perdere una certezza, dimenticando così l’emozione del protendersi verso un qualcosa di nuovo, tralasciando di ricordare che ogni equilibrio è momentaneo… e come tale deve essere visto, col conseguente desiderio di un’incessante voglia di ricrearlo sempre nuovo.

L’arte è la metafora attraverso la quale Antonio ci porta in una dimensione magica, dove le sue sculture pullulano di equilibri instabili, dove viene quasi spontaneo allungare una mano per “sistemarle”, apparentemente dure e fredde esprimono un movimento che alimenta la fantasia del fruitore che in alcune di esse coglie morbidezza, sentimento e poesia e in altre intravede rotture, inizio e fine di equilibri vitali in una sinergia che tiene il tutto unito. Sculture energiche in grado di comunicare serenità e sicurezza, forgiate da un artista che tanto ha da dire e che sceglie di farlo anche con la pittura… Una pittura, la sua, dove i colori dalle tinte calde e forti regalano calore ed un’emozione intensa capace di mettere le ali ai pensieri… ed è in quel momento che i palazzi delle metropoli, protagonisti delle sue tele, si avvicinano, si abbracciano, a testimomiare la presenza delle persone che ci vivono dentro, delle loro anime capaci di trovare il giusto equilibrio nella sinergia, nell’incontro, nel trovarsi vicini…

Fuori dallo spazio artistico di Antonio La Rosa, nella città che lo accoglie, tutto continua, nulla si ferma, il frastuono esterno non disturba la danza di colori e forme in cui ci si può perdere arrivando persino ad entrare in un laboratorio, al centro dello spazio espositivo, cuore del suo estro, dove tutto ha inizio e… dipingere con i suoi colori, tratti e linee di metropoli in cerca di vita, per diventare poi “la metropoli di tutti”.

Sparsi lungo le pareti sono adagiati i pensieri dell’artista…in attesa di essere letti, di essere colti, il tramite che minerà l’equilibrio del lettore, che lo proietterà verso nuove mete, verso nuovi porti, che farà nascere in lui la voglia irrefrenabile di viaggiare verso nuove ipotesi, verso nuove idee… in un cammino di scoperta dove la ricerca dell’equilibrio lo farà correre su un filo… come un funambolo… personaggio importante in alcuni dipinti dell’artista… e allora Antonio portaci con te… tienici per mano e continua ad emozionarci…

Nadia Pische

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