26 July, 2024
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Sara Marrocu 2

Sara Marrocu, vicepresidente dell’Assemblea regionale e segretaria del circolo di Portoscuso, lascia il Partito Democratico. Pubblichiamo il documento integrale con il quale ha annunciato la sua decisione.

«Dopo una lunga riflessione, in atto da diversi mesi, sono arrivata alla conclusione che sia arrivato il momento di mettere la parola fine ai miei incarichi e alla mia militanza all’interno del Partito Democratico. In queste ultime ore ho presentato le dimissioni da vicepresidente dell’Assemblea regionale e da componente della stessa e della segreteria federale del Sulcis Iglesiente e da segretaria del circolo di Portoscuso. Vado via anche, ma non solo, perché Civati, altri dirigenti e tanti militanti del PD con cui ho condiviso buona parte della mia attività politica, hanno deciso di lasciare.
Vado via, soprattutto, per cercare di costruire un’altra casa che senta mia, perché quella che riconoscevo come tale non lo è più; le fondamenta democratiche e di sinistra che parevano salde sono invece crollate.
Vado via perché so che sarebbe ipocrita e controproducente continuare a lavorare in un partito del tutto trasformato, che comincio a sentire estraneo è sempre più a immagine e somiglianza di chi lo guida.
Da diverso tempo mi chiedevo per quanto ancora avrei avuto le forze e gli stimoli per continuare a impegnarmi e lottare con la minoranza – di cui ho fatto parte – per migliorare e cambiare ciò che non condivido. Con il passare dei mesi ho compreso che tutti gli sforzi fatti sinora erano stati vani, e ho riconosciuto che stare in un partito non può tradursi in un perenne stato di trincea, a lottare senza tregua contro tutto e tutti coloro che dovrebbero essere i tuoi compagni. Non può voler dire condurre una “guerra” quotidiana (mi si passi il termine, visto che mi si ripete da più parti che si deve lottare e combattere all’interno) contro chi dovrebbe rappresentarmi e governarmi.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata ritrovarmi in piazza con insegnanti, alunni, personale della scuola e tantissime altre persone a esprimere e gridare il mio disaccordo con la riforma scolastica pensata da Giannini e Renzi e, attraverso una grande mobilitazione di piazza, chiedere a quello che dovrebbe essere il “mio” governo di cambiarla e tener conto del parere di chi, nella scuola, ci lavora e ci vive.
Non riesco più a tollerare che questo PD non rispetti gli impegni presi con gli elettori nel febbraio 2013 e che abbia invece adottato la linea del Segretario-Premier,  il cosiddetto “cambiamo verso”, attuandolo con metodi a dir poco discutibili. Personalmente,  il verso in cui vanno lo Sblocca Italia, il Jobs Act, la Buona Scuola e l’Italicum non lo voglio seguire, perché non sono affatto convinta che questi provvedimenti facciano prendere all’Italia e agli italiani la direzione giusta.
La mia coscienza m’impedisce di essere iscritta ad un partito diventato oramai un grande calderone che ribolle di ex fascisti, razzisti, omofobi, indagati, cosentiniani e berlusconiani pentiti o riciclati: tutti puntualmente candidati alle prossime regionali e poi definiti impresentabili e imbarazzanti dai vertici, che prima li candida e poi ci chiede di non votarli. La realtà che supera le peggiori fantasie.
Per queste e altre ragioni lascio, e m’impegno insieme ad altri a costruire una nuova casa dove possa risiedere la mia, la nostra, un tempo quella del PD, idea di sinistra moderna e aperta alla società civile.
Lavorerò sin da subito per costruire una nuova realtà politica che parta da e con le persone, che si occupi – stavolta, infine, per davvero – dei diritti civili, di uguaglianza e multiculturalità, dei problemi dei lavoratori tutti e di chi un lavoro l’ha perso o non c’è l’ha; che porti avanti politiche rispettose del nostro pianeta e di chi lo abita. Nessun revival o operazioni nostalgiche: sia chiaro che non sarà questo l’obiettivo.
Sono consapevole che sarà faticoso, molto impegnativo e che si presenteranno dei momenti difficili, ma li affronterò con l’umiltà di chi sa di non avere la verità in tasca, con convinzione, passione e entusiasmo. Quelle caratteristiche,  insomma, che via via stavo perdendo in questi ultimi mesi di militanza all’interno del PD, contraddistinti da impegno, responsabilità, e rispetto degli impegni presi.
Ecco cosa mi spinge a lasciare con convinzione ma non senza sofferenza. Non sarà indolore il distacco da alcune persone che continueranno il loro percorso nel partito, dagli amici, dai compagni che stimo e a cui voglio bene, che rispetto e rispetterò sempre, con cui ho condiviso e lavorato tanto. Spero in ogni caso che i nostri cammini si possano incrociare e che magari qualcuno possa aggiungermi, con i propri modi e tempi – che non ho la presunzione di voler giudicare.
Ringrazio in modo particolare il Segretario Federale e la Segreteria per questi mesi,  anche se pochi, di lavoro insieme e tutti i componenti del mio circolo, a cui auguro buon lavoro e buona fortuna.
Sono arrivata alla conclusione di un percorso che mi lascia in eredità un bagaglio ricchissimo di esperienze e di lavoro, che porterò orgogliosa con me in questo nuovo inizio.»

Sara Marrocu

“La burocrazia del sistema creditizio, in molti casi ottusa quanto quella della pubblica amministrazione, rappresenta un grave danno per le imprese e l’economia della Sardegna.”
Lo ha denunciato il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa che, assieme a Roberto Frongia e Marina Adamo del Centro studi del partito, ha presentato, fra l’altro, alcuni dati relativi ai bandi Pia avviati dalla Regione nel 2008, per i quali la stragrande maggioranza delle imprese (complessivamente 293 in nei settori industriale, turistico, artigiano e dei servizi) non ha ancora ricevuto i contributi assegnati.
«Assistiamo poi a situazioni paradossali – ha aggiunto Cossa – come quella del microcredito, strumento che in passato ha avuto un grande successo, in cui la Sfirs chiede sia la domanda on-line che quella cartacea, con una inutile perdita di tempo ed un corto circuito che alimenta errori formali da cui deriva un numero troppo elevato di domande respinte; su questo ad altri problemi analoghi presenteremo al più presto una interrogazione.»
L’avvocato Roberto Frongia ha parlato di tante «storie di ordinaria follia burocratica e bancaria che, sulla gestione delle leggi di incentivazione, hanno coinvolto il 50% delle imprese sarde interessate, trasformando gli incentivi al sistema economico nel loro esatto contrario: un collo di bottiglia che nei casi più estremi può addirittura portare le aziende alla chiusura.»
Roberto Frongia ha quindi auspicato “regole più chiare e semplici e tempi più veloci”, assicurando su questo argomento il massimo impegno istituzionale dei Riformatori sardi.
Marina Adamo si è poi soffermata in modo particolare sulle vicende che anno accompagnato i Pia (Piani integrati d’area) del 2008.
«Le aziende – ha ricordato – hanno fatto la loro parte, predisponendo i progetti, presentando la documentazione ed investendo le loro risorse, spesso ottenute attraverso il ricorso alle fidejussioni (prestate sempre dal sistema creditizio) ma il risultato finale è che, a così tanto tempo di stanza senza ricevere i contributi assegnati, molte imprese hanno chiuso ed altre hanno di gran lunga peggiorato la loro posizione economica a causa della loro esposizione presso le banche». «La colpa di tutto questo – ha aggiunto – è certamente della burocrazia del mondo bancario ma, in parte, anche della Regione che non ha valutato correttamente il timing delle procedure; è poi singolare che non siano previste penali per la banca come soggetto attuatore dell’investimento, per una serie di comportamenti anomali che vanno dalla richiesta continua di documenti alla sostituzione dei responsabili del procedimento e perfino alla mancata risposta a domande degli imprenditori formulate attraverso la posta elettronica certificata».
«Insomma – ha concluso la Adamo – i Pia sembravano bellissimi e coerenti con le finalità della Regione di sostenere il sistema produttivo e migliorarne la competitività, ma si sono trasformati in un girone infernale».

Gianluigi Rubiu 65 copia

Il capogruppo di Area Popolare, Gianluigi Rubiu, ha preso posizione sulla possibile fuga di Area, l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa, dal Sulcis Iglesiente.
«Sarebbe l’ennesima, inaccettabile, fuga di un servizio essenziale dal territorio – dice Gianluigi Rubiu – dal momento che l’ente gestisce nel Sulcis oltre 4.500 alloggi, con una grande fetta (2.000 stabili) a Carbonia, un migliaio di lotti edificabili, artigianali e per servizi, 500 locali commerciali, 600mila euro l’anno di spese sociali destinati agli inquilini poveri.»
Non è l’unico motivo della disapprovazione del consigliere regionale di Area Popolare ad un possibile smantellamento degli uffici, con l’accentramento a Cagliari.
«Abbiamo uno dei territori che si sta impoverendo sempre di più – conclude Rubiu – con la desertificazione dei piccoli centri. A questo va si aggiunga una fuga completa dei servizi dal Sulcis Iglesiente, con l’eliminazione del Tribunale con le sedi penali, civili e dei quattro giudici di pace. Sono stati inoltre spazzati via gli sportelli dell’Inps destinati alle imprese, con la diminuzione dei servizi nel territorio. Poi la stessa Agenzia delle Entrate ha scelto di smantellare la filiale del Sulcis. Senza poi tralasciare la sede iglesiente dell’Assessorato regionale agli Enti locali, con la gestione delle pratiche per la disabilità.»

Carbonia • Piazza Roma copia

Conclusa la consultazione anonima su Facebook, il comune di Carbonia presenta i nomi degli autori delle 10 fotografie vincitrici (selezionate dalla Giuria) del Concorso fotografico “Cartoline da Carbonia”:

a) Sergio Carozza, con la foto “Chiesa di Santa Lucia”;

b) Carlo Di Bella, con la foto “Pagu Arruinaus”;

c) Alessia Loddo, dell’Istituto comprensivo Satta, con la foto “Murale nella piazzetta di Serbariu”;

d) Istituto comprensivo Deledda – Pascoli (sede di Cortoghiana), con la foto “E in mezzo … una scala”;

e) Alberto Maccioccu, con la foto “Riflesso di Piazza Roma”;

f) Mattia Massa, dell’Istituto tecnico Giovanni Maria Angioj, con la foto “Ombre alla stazione”;

g) Ornella Marisa Zara, con la foto “Paesaggio”;

h) Massimo Pateri, con la foto “Vista da Monte Leone”;

i) Paolo Vaccargiu, con la foto “Piazza Venezia Chiesa Sacro Cuore”;

l) Giuseppe Angelucci, con la foto “Riflesso sull’acqua”.

Vista la qualità delle immagini, la fantasia dei partecipanti e la loro curiosità nell’andare a scoprire gli scorci meno conosciuti di Carbonia e del suo paesaggio, la commissione ha scelto di attribuire diverse “Menzioni di merito” e “Segnalazioni della Giuria”.

Le “Menzioni di merito”, per l’impegno e il coinvolgimento degli studenti e gli ottimi risultati raggiunti, sono stati assegnati alle scuole:

– Istituto tecnico Giovanni Maria Angioi, Carbonia

– Istituto comprensivo Deledda – Pascoli, sede Cortoghiana;

– Istituto comprensivo Deledda – Pascoli via Balilla, sede Carbonia;

– Istituto comprensivo Satta, Carbonia.

Le “Segnalazioni della Giuria”, per l’attenzione con cui gli autori hanno colto prospettive e particolari della città, sono state assegnate a:

– Barbara Bernardini

– Roberto Carboni

– Stefano Casu

– CICC – Museo del carbone di Carbonia

– Pina Corona

– Sandra Devis Lakeman

– Corrado Maccioccu

– Nando Mannai

– Andrea Marotta

– Cinzia Melis

– Luciano Perinu

– Corrado Saba

Per una maggiore condivisione, le 10 foto vincitrici sono state pubblicate in un apposito Album all’interno della pagina facebook “Carbonia Newsletter”. La consultazione su facebook scadeva alle ore 13 del 13 maggio.

Una consultazione su facebook, attraverso i “Mi piace”, ha sempre diversi limiti, ma nella convinzione che tutti cogliessero il senso della partecipazione e della sana competizione, si è voluto aggiungere questo passaggio sul social network, per far conoscere le foto degli autori vincitori ad un pubblico più vasto. In questa scelta la Segreteria organizzativa del Concorso ha pensato alla gratificazione personale degli stessi autori e alla promozione della nostra Città, le cui foto sono circolate su tantissimi profili ed hanno avuto una diffusione “virale”. Anche per questo, chi vorrà potrà continuare ad esprimere i propri “Mi piace” all’interno dell’Album.

Il totale complessivo dei “Mi piace”, alle ore 13.00 di mercoledì 13 maggio, è stato pari a 2.633, così suddiviso:

– foto “E in mezzo … una scala” dell’Istituto comprensivo Deledda – Pascoli Cortoghiana (1.017 “Mi piace”)

– foto n. 2 “Ombre alla stazione” di Mattia Massa, Istituto tecnico Giovanni Maria Angioj, Carbonia (845 “Mi piace”)

– foto “Riflesso di Piazza Roma” di Alberto Maccioccu (230 “Mi piace”)

– foto “Vista da Monte Leone” di Massimo Pateri (97 “Mi piace”)

– foto “Pagu Arruinaus” di Carlo Di Bella (96 “Mi piace”)

– foto “Riflesso sull’acqua” di Angelucci Giuseppe (93 “Mi piace”)

– foto “Piazza Venezia Chiesa Sacro Cuore” di Paolo Vaccargiu (72 “Mi piace”)

– foto “Chiesa di Santa Lucia” di Carozza Sergio (63 “Mi piace”)

– foto “Murale nella piazzetta di Serbariu” di Alessia Loddo, Istituto comprensivo Satta Carbonia (63 “Mi piace”)

– foto “Paesaggio” di Ornella Marisa Zara (57 “Mi piace”)

La foto “E in mezzo … una scala” dell’Istituto comprensivo Deledda – Pascoli Cortoghiana, che ha ottenuto il più alto numero di “Mi piace” alla scadenza della consultazione, sarà pubblicato nella home page del sito web del comune di Carbonia.

La segreteria organizzativa, visto l’alto numero di “Mi piace”, raccolti dalla foto “Ombre alla stazione” di Mattia Massa dell’Istituto Tecnico Giovanni Maria Angioj, ha deciso di pubblicare anche questo scatto fotografico in home.

Nello spirito del concorso, che intendeva creare un percorso condiviso di riscoperta della città e del suo territorio, visto con gli occhi dei cittadini, studenti e turisti, tutte le fotografie partecipanti, ritenute idonee dalla Giuria, saranno pubblicate, come galleria fotografica, in una sezione del sito www.comune.carbonia.ca.it

L’Amministrazione comunale ringrazia tutti coloro che hanno partecipato al concorso fotografico “Cartoline da Carbonia”, gli autori singoli e le scuole, i visitatori provenienti da vari paesi della Sardegna e da diverse città italiane, dagli Stati Uniti e dalla Germania, che hanno colto il significato dell’iniziativa ed hanno aiutato a promuovere e diffondere l’immagine di Carbonia.

Prenderà il via sabato 16 maggio, alle ore 21.00, al Teatro di Bacu Abis la V edizione di Spazi di Frontiera, rassegna di Teatro Sociale e di Comunità. La manifestazione è organizzata dalla Compagnia “La Cernita Teatro” in collaborazione con il comune di Carbonia e il sostegno di Euralcoop Soc. Coop e della comunità di Bacu Abis.

La Cernita Teatro presenta in anteprima la sua nuova produzione “La hora de la verdad: andata e ritorno dalla Guerra di Spagna” di e con Andrea Rosas, con musiche dal vivo di Gianluca Pitzalis e con la regia di Monica Porcedda. La serata si chiuderà con il dibattito “A futura memoria (se la memoria ha un futuro)” diretto da Cinzia Crobu, giornalista, critico e antropologa del teatro. In collegamento telefonico Fabrizio Catalano Sciascia, nipote di Leonardo Sciascia, regista cinematografico e teatrale, attualmente membro del Cda della Fondazione Luigi Pirandello. Interverranno Andrea Rosas, Monica Porcedda e Gianluca Pitzalis.

Teatro Bacu Abis

L’assessore regionale degli Enti locali ha annunciato questa mattina nel corso del dibattito nell’aula magna del dipartimento di Architettura dell’Università di Cagliari, seconda delle due giornate di studio “Geografie metropolitane su Cagliari e l’Italia di Renzo Piano” la prossima messa in rete di una banca dati delle finanze per consultare i bilanci di tutti i Comuni della Sardegna creata dall’assessorato degli Enti locali.
Al tavolo con l’assessore Erriu per fare il punto sulla città Metropolitana di Cagliari e sul suo sviluppo d’area sono intervenuti Francesco Agus, presidente della prima commissione Autonomia del Consiglio regionale, e Walter Tortorella, direttore del Centro Documentazione e studi Comuni italiani Anci e Ifel.
L’assessore Erriu, nell’illustrare il processo di metropolizzazione dell’area vasta di Cagliari, come opportunità per riorganizzare il sistema territoriale di riferimento a partire dall’esperienza di alcune realtà già esistenti, come le otto città metropolitane di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari e Napoli (l’unica con lo statuto e il piano strategico ancora in via di approvazione), ha annunciato la creazione della banca dati delle finanze.

«Un sistema di consultazione dei bilanci di tutti i Comuni dell’isola realizzato dall’assessorato degli Enti locali – ha spiegato l’assessore degli Enti locali – che sarà presto on-line. Strumento molto utile per gli amministratori locali e che attualmente, attraverso numeri indiscutibili, ha messo in evidenza come la città metropolitana di Cagliari non nasca in contrapposizione, ma per collaborare con il resto dei Comuni e degli Enti della Sardegna.»
La geografia della città metropolitana è attualmente composta da 16 Comuni: Cagliari, Assemini, Capoterra, Decimomannu, Elmas, Maracalagonis, Monserrato, Pula, Quartu Sant’Elena, Quartucciu, Sarroch, Selargius, Sestu, Settimo San Pietro, Sinnai e Villa San Pietro. Con la delibera del 29 dicembre 2014 numero 53/17 in Sardegna si approva l’istituzione della città metropolitana secondo il modello di area ristretta. Nei 16 Comuni di riferimento sono stati censiti 421 mila abitanti per un territorio di 1.114 chilometri quadrati. Mentre la densità abitativa del territorio è di 379 abitanti per chilometro quadrato, ovvero il 25,4% dell’intera popolazione sarda.
I 106 Comuni che andranno a formare la Provincia del Sud Sardegna contano 368 mila abitanti, e il 75% dei 377 municipi isolani si lega in Unioni. «Dei 16 centri 4 sono Unioni di Comuni – ha sottolineato Erriu – e dei 106 della Provincia del sud Sardegna 86 aderiscono agli stessi raggruppamenti: ovvero l’81%. Inoltre il reddito imponibile medio dei Comuni metropolitani è di 21,5 mila euro per ciascun contribuente: un dato superiore a quello medio della Provincia del sud Sardegna. Da sottolineare anche che i 16 Centri hanno almeno un’azienda partecipata costituita da un’impresa: un dato da tenere in considerazione per il piano di riordino del 31 marzo 2015».
Lo Stato e la Regione hanno versato nel 2013 a favore dei Comuni della città metropolitana 190.319.686 di euro, mentre i trasferimenti al resto delle Amministrazioni della Sardegna, con meno di 3.000 abitanti (Comuni di classe A), per una popolazione totale di 350.764 persone, sono stati 296.877.255.
«La Regione – ha posto in evidenza Erriu – trasferisce ai Comuni 600 milioni esclusivamente attraverso il Fondo Unico. Se analizziamo anche solo il titolo primo dei bilanci dei 16 Comuni della città metropolitana, ovvero quanto i cittadini versano per usufruire dei servizi, dei quali beneficiano anche gli altri territori, la somma è di 226 milioni di euro.»
Spese correnti e spese in conto capitale. Dal 2009 al 2014 le spese correnti dei Comuni della città metropolitana sono aumentate dell’8,7%: da 412 a 448 milioni di euro. Ridotte invece nello stesso arco temporale le spese in conto capitale del 46,7%, cioè da 143 a 71 milioni. Alla data del 31 dicembre 2014 si contano 459 progetti realizzati dai 16 Comuni metropolitani con fondi Fers 2007-2013.

Cristiano Erriu

Annullo filatelico

Domenica 17 maggio, in occasione del 1°Raduno Regionale Carabinieri, Poste Italiane attiverà  a Sant’Antioco un servizio postale temporaneo con l’emissione  di un annullo speciale filatelico dedicato alla ricorrenza.

Lo sportello postale sarà attivato in apposito spazio allestito in piazza Umberto e sarà operativo dalle 12,00 alle 20,00.

Con lo speciale timbro saranno bollate tutte le corrispondenze affrancate presentate allo sportello, dove saranno disponibili sia i francobolli, sia il materiale filatelico in tema con la manifestazione.

Dopo il 17 maggio sarà ancora possibile, per 60 giorni, richiedere l’apposizione degli annullo filatelico sulle corrispondenze recandosi personalmente allo sportello filatelico di Cagliari Centro, in piazza del Carmine, o inviando gli oggetti, già affrancati, in busta chiusa ed accludendo la busta già indirizzata e affrancata per la restituzione.

La nuova legge elettorale per la Camera dei deputati approvata il 6 maggio scorso, meglio conosciuta come “Italicum” discrimina, secondo il Partito sardo d’Azione, la minoranza linguistica sarda. Per illustrare la posizione e le iniziative del partito sulla materia, lunedì prossimo 18 maggio, alle 11.00, nella sala delle conferenze stampa del Consiglio regionale, si terrà un incontro con gli organi di informazione, promosso dal consigliere Christian Solinas.

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Il tenente di vascello Christian Amin è il nuovo comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Carloforte. La cerimonia del passaggio di consegne tra il comandante uscente, il tenente di vascello Ugo Piras e il nuovo comandante, si è svolta questa mattina. Christian Amin, 32 anni compiuti lo scorso 3 maggio, è originario di Lecce.

Christian Amin 2 copia

Matteo Renzi copia 2Attendati Alcoa 2

I deputati sardi hanno consegnato una lettera al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, nella quale chiedono un intervento istituzionale per affrontare a portare a compimento la vertenza che riguarda il futuro dello stabilimento Alcoa di Portovesme e quello dei lavoratori.

Questo il testo integrale.

«Gentile Presidente,

con la presente vogliamo portare alla Sua attenzione il contenuto e le determinazioni assunte in occasione dell’incontro presso la Camera dei Deputati che ha visto intorno allo stesso tavolo deputati della Sardegna, sindacalisti e lavoratori dello stabilimento ALCOA di Portovesme, l’unico – se riattivato – nelle condizioni di mantenere in Italia la produzione di alluminio primario, attualmente sospesa.Con l’occasione ci pare opportuno ricordare le fasi salienti che hanno caratterizzato la difficile vertenza “Alcoa”.

Nel gennaio 2012 Alcoa annunciò di voler arrestare la produzione dello stabilimento a causa degli elevati costi di produzione;

il 27 marzo 2012, presso il ministero dello Sviluppo economico, è stato raggiunto un accordo tra Alcoa, sindacati, Regione Sardegna e Governo per la gestione della crisi. L’azienda, in seguito all’intesa raggiunta, ha acconsentito a mantenere attivo lo stabilimento fino al 31 dicembre 2012 e ad assicurare, per almeno un anno, adeguate condizioni di efficienza, così da garantire – nel caso di subentro di nuovi azionisti – una pronta ripresa della produzione. L’accordo prevedeva inoltre un impegno straordinario del Governo per trovare una soluzione al problema del costo dell’energia elettrica e, da parte delle istituzioni regionali e locali, l’impegno a migliorare la dotazione infrastrutturale del territorio;

il processo di fermata dell’impianto di Portovesme si è concluso alla fine del 2012 e i dipendenti (circa 1.000, 500 dei quali direttamente dipendenti e gli altri 500 occupati nell’indotto), hanno avuto accesso alla Cassa integrazione straordinaria dal 1° gennaio 2013;

Alcoa si è occupata della manutenzione dello smelter di alluminio primario fino a fine luglio 2014, ma il 25 agosto dello stesso anno ha comunicato la decisione di chiusura definitiva dello stabilimento; lo scorso 10 novembre è stato fatto un rilevante passo in avanti nella vertenza. Il Governo, la Regione Sardegna e la società Glencore hanno sottoscritto un protocollo d’intesa concernente le condizioni fondamentali perché Glencore avvii un confronto con Alcoa circa la possibile acquisizione e riattivazione dello smelter di Portovesme; l’obiettivo della ripresa della produzione di alluminio primario è perseguito anche attraverso l’impegno di Alcoa a favorire, in assoluta buona fede, il riutilizzo produttivo dell’impianto;

il Governo e la Regione hanno invitato Glencore, proprietaria nella stessa area di Portovesme di un importante stabilimento di produzione di metalli non ferrosi, a discutere quali condizioni fondamentali debbano sussistere per considerare la possibilità di riavviare l’impianto: Glencore è apparsa pronta a verificare, attraverso ulteriori approfondimenti questa opportunità;

il confronto fra Governo, Regione e Glencore si è quindi sviluppato prevalentemente sulle condizioni economiche e di fornitura dell’energia, sulle possibilità di sostenere con risorse pubbliche gli investimenti necessari e sul miglioramento delle condizioni di contesto infrastrutturale. L’esito dell’operazione è tuttavia subordinato al completamento da parte di Glencore di una esaustiva due dilegence in relazione all’impianto e alle condizioni della sostenibilità della gestione delle attività nel lungo termine;

dagli esiti dell’ultima riunione della Task Force sullo stato del confronto Alcoa-Glencore che si è tenuta al Mise lo scorso 6 febbraio, si apprende che la trattativa tra le due multinazionali prosegue nel rispetto di quanto previsto nel citato protocollo d’intesa. Risultano inoltre in corso di definizione gli strumenti di carattere nazionale che, soprattutto in tema di contenimento del costo dell’energia, possano favorire la competitività delle produzioni strategiche.

Ora, se è vero che in questi anni il corso del prezzo dell’alluminio nelle borse internazionali non ha brillato, gli analisti convergono nel definire prospettive future di mercato senza dubbio positive. Vi sono, dunque, condizioni economiche e industriali per la riattivazione degli impianti.

E’, dunque, assolutamente indispensabile portare a conclusione il lungo percorso istituzionale di sopra riassunto, percorrendo “l’ultimo miglio” consistente nel verificare in sede di Unione Europea che le previste condizioni normative e regolatorie sull’approvvigionamento di elettricità non confliggano in alcun modo con i trattati istitutivi, a garanzia dei futuri investimenti pubblici e privati.

Per questo motivo, signor Presidente, Le chiediamo che la cura del dossier presso gli uffici della Commissione abbia non solo la priorità temporale necessaria ad una conclusione rapida e positiva dei procedimenti autorizzativi, ma sia trattata al giusto livello di interlocuzione politica e non solo amministrativa, e sia considerata uno degli obiettivi del Suo Governo nelle relazioni con le istituzioni comunitarie.

Lo chiediamo, tutto questo, non solo rappresentandoLe l’urgenza di un caso di crisi industriale che può trovare soluzione e la preoccupazione per il lavoro di migliaia di famiglie, ma anche l’opportunità che l’Italia si confermi un Paese che – al pari degli altri più importanti stati membri dell’Unione – mantenga una presenza nel settore, quale quello dell’alluminio, capace di esaltare il nostro “saper fare”, le nuove opportunità tecnologiche e gli spazi di lavoro che si aprono in vari settori, non ultimo quello della ricerca.

Gradisca, Presidente, i sensi della massima considerazione.

I deputati della Sardegna

Emanuele Cani

Francesco Sanna

Giovanna Sanna

Giampiero Scanu

Romina Mura

Siro Marrocu

Marco Meloni

Michele Piras

Caterina Pes

Paola Pinna

Pierpaolo Vargiu

Roberto Capelli

Settimo Nizzi».

«C’è da compiere, alla luce del percorso già fatto – commenta Emanuele Cani -, l’ultimo sforzo per il quale è necessaria un’interlocuzione politica di alto livello. Un passaggio importante verso cui già da tempo la presidenza del Consiglio dei ministri aveva mostrato attenzione e interesse. In ballo c’è il futuro, non solo dello smelter e dei suoi lavoratori, ma un comparto produttivo importante per l’intero paese.»